AISAPI, Amicizia solidale, ANMIC, Anolf Ravenna, Anpi Faenza,
Anpi Solarolo, ASEF, Associazione Missionaria Internazionale ( AMI ), Caritas diocesana di Faenza e Modigliana,
Centro di documentazione don Tonino Bello, Circolo Arci Prometeo, Comitato d’Amicizia,
Comitato Adottiamo Castel Raniero Bene Comune,
Comitato di Faenza per la valorizzazione la difesa e della Costituzione
Comitato Spontaneo per la Pace,
Consulta delle cittadine e dei cittadini stranieri,
Consulta Volontariato Comuni Romagna Faentina,
Coordinamento per la Pace Bagnacavallo,
CosmoHelp, DEFAIENCE, , Farsi Prossimo, Federconsumatori, Fiab, Fim-Cisl, Fiom-Cgil,
Gruppo Emergency Faenza, Gruppo Fotografia Aula 21,
Insieme per Crescere, Lega Spi Cgil, Legambiente Lamone Faenza, Mani Tese Faenza, M.F.E, Progetto Policoro Faenza e Modigliana,
Qualcosadisinistra.info, RicercAzione,
Redazione “ il castello “di CastelBolognese,
Romagna – Camaldoli, Salvaiciclisti Faenza,
Scuola di Italiano per Migranti Penny Wirton,
Societa Cooperativa di Cultura Popolare, SOS Donna,
Teatro Due Mondi / Senza confini,
Donati Giovanni, Francesconi Paolo, Rossini Maria
L'Altra Faenza sollecita l'Amministrazione Comunale a dare concretezza al percorso partecipativo approvato in Consiglio
L'Altra Faenza si è occupata di urbanistica e assetto del territorio durante la sua attività in Consiglio Comunale.
- Lo ha fatto molto prima di tanti che oggi ne parlano, lo ha fatto già a partire dalla discussione attorno alla nuova Legge Regionale sull'Urbanistica, che ha giudicato troppo permissiva, contraddicendo lo slogan “consumo di suolo zero”.
- Lo ha fatto poi, in Consiglio Comunale, chiedendo all’Amministrazione di rendere pubblici i dati sull’individuazione della superficie urbanizzata esistente nel Comune alla data del 1º gennaio 2018 e quelli sul patrimonio costruito inutilizzato.
- Lo ha fatto proponendo specifici emendamenti al “Bando per manifestazioni di interesse per nuove urbanizzazioni” (Quelli per porre vincoli più precisi alle urbanizzazioni in aree agricole non sono stati accolti ma, due rilevanti sono stati approvati relativo il primo alla sovranità a valutare i progetti del Consiglio Comunale di Faenza,prima del Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina; e il secondo relativo alla previsione di un ulteriore bando“per l'eliminazione di aree edificabili di nuova urbanizzazione dagli strumenti urbanistici vigenti”.
- Lo ha fatto presentando l'Ordine del giorno - approvato all'unanimità. - "Percorso partecipativo per la preparazione del Piano Urbanistico Generale (PUG)"
- Lo ha fatto promuovendo ad aprile 2019 l’iniziativa La progettazione della città pubblica (aperta a rappresentanti dell'associazionismo), per indicare la necessità della rigenerazione urbana dal punto di vista sociale, energetico, sismico, di porre fine al consumo di suolo, razionalizzare la mobilità urbana e la qualità ecologica e ambientale, costruendo, anche per questa via, occasioni di lavoro e occupazione qualificata.
- Lo ha fatto nel penultimo Consiglio Comunale, chiedendo di sapere quando le “manifestazione di interesse per nuove urbanizzazioni” saranno esaminate in Commissione e poi nel Consiglio Comunale.
E poi, intorno all'urbanistica, si aperto il bailamme sul ritiro delle deleghe all’Assessore all’urbanistica con repliche, uscite dalla maggioranza, contro repliche, che tuttora riempiono i giornali, con indiscrezioni su improprie trattative private su “accordi operativi”.
Invece che seguire questo dibattito “criptato” solo sui giornali, L'Altra Faenza avanza una proposta precisa:
Quel testo, che impegna l'Amministrazione, tra l'altro recita “...E' necessario che la comunità nel suo complesso, quindi anche i possessori di aree potenzialmente edificabili, privati, società, banche, fondazioni, operatori del settore, ecc., ma più in generale tutti i cittadini, prendano atto della necessità di una diversa progettazione della città pubblica futura, dove le nuove urbanizzazioni non hanno (se non per casi particolari) ragione di essere, ed è invece necessario riqualificare e rigenerare il patrimonio esistente dal punto di vista funzionale, ambientale, energetico, ecc. come chiede la nuova Legge Regionale.”
Il “percorso partecipativo” di cui stiamo parlando dovrebbe servire proprio a questo: a costruire una idea di città pubblica futura che non parta solo dagli interessi forti consolidati, come troppo spesso è accaduto in passato. Non si tratta di demonizzare questi interessi, ma piuttosto renderli chiari e metterli a confronto con ciò che riteniamo essere il bene comune.
Ricordiamo che la stessa Legge Regionale prevede l'istituzione dell'Albo degli immobili resi disponibili per la rigenerazione urbana. Si predisponga dunque e si invitino i potenziali investitori a indirizzare lì i loro progetti.
E' in un percorso di questo tipo che devono trovare spazio approfondimenti e soluzioni per:
- affrontare la scarsa disponibilità di edilizia sociale, nonostante l’abbondanza di patrimonio abitativo non utilizzato;
- una riqualificazione della città dal punto di vista dell'efficientamento energetico e sismico, non solo per gli edifici pubblici e le singole abitazioni, ma di interi condomini e quartieri;
- rilanciare gli obiettivi del Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES);
- la mappatura e la bonifica dei tetti in amianto, promuovendone la sostituzione con impianti solari e fotovoltaici (che dovrebbero essere più facilmente collocati anche nel centro storico);
- approfondire le conseguenze sull'urbanistica e sull'assetto della città di progetti come la riqualificazione dell'area della stazione;
- la futura definizione del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) sul quale va avviato subito un confronto ampio con la città per comparare esigenze e punti di vista diversi (dei cittadini, dei lavoratori, dei commercianti, ecc.) e trovare soluzioni per una città più salubre, vivibile e attraente. Proprio sul PUMS potrebbe essere attivato lo strumento del “Percorso partecipato” recentemente approvato dal Consiglio Comunale e da quello dell'URF.
Ma la questione urbanistica e dell'assetto del territorio non è la sola questione rilevante sulla quale concentrarsi per un progetto di città futura della prossima Amministrazione.
Ed è proprio a partire dal confronto sui contenuti che l'Altra Faenza intende aprirsi ad un dialogo serio e proficuo, che vada al di là di una visione personalistica della politica che purtroppo, come abbiamo visto in questi giorni, è propria anche del confronto politico faentino e non solo dei palazzi romani.
L’ALTRA FAENZA
Edward Jan Necki
Comunicato Stampa Circolo Legambiente Lamone Faenza
L’impegno di Legambiente per la festa dell’albero.
Anche quest’anno il Circolo Legambiente Lamone Faenza partecipa alla grande campagna La festa dell’Albero impegnandosi con incontri nelle scuole, da 14 al 29 novembre, coinvolgendo circa 500 alunni dalle materne alle elementari.
Alle classi e agli alunni verrà distribuita una ghianda, proveniente da una quercia del parco Malmerendi, che potrebbe essere piantata in un luogo idoneo.
Quest’anno Legambiente chiede alle scuole, oltre che – dove possibile – di piantare “un albero per il clima”, di contribuire a coinvolgere tutti in quella che deve diventare una mobilitazione generale per il contrasto ai cambiamenti climatici. Questo impegno ci accompagnerà per i prossimi anni lavorando con il mondo della scuola, chiedendo loro di divenire “Scuole Sostenibili” e di promuovere azioni concrete e momenti di sensibilizzazione sul territorio.
Anche a Faenza vogliamo cogliere questa occasione per costruire un momento di cittadinanza attiva sul tema dei cambiamenti climatici di tutta la comunità, in questo senso pensiamo che la Festa dell’Albero possa essere l’inizio di un percorso che, con forza, chiediamo di fare a tutta la cittadinanza e alle amministrazioni, sulle politiche di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici.
Quest’anno, possiamo incrociare la nostra storica Festa dell’Albero con la convinta adesione all’appello della Comunità Laudato Si’, che lo scorso 12 settembre, ha avanzato una proposta, a firma di Stefano Mancuso, Direttore LINV, Carlo Petrini, Presidente Slow Food e del Vescovo di Rieti, Domenico Pompili, di piantare il più rapidamente possibile 60 milioni di alberi per contrastare la crisi climatica.
Una bella idea. Accolta, ed ampiamente condivisa, dai mass media che però rischia di essere fuorviante se non verrà trasformata in un progetto concreto a scala nazionale, basato su criteri scientifici e integrato con la gestione degli alberi che già vegetano sul nostro territorio.
Non basta dire “piantiamoli”, servono spazi e luoghi idonei, materiale vivaistico controllato e risorse per le cure colturali.
Come Fiab Faenza e Legambiente Lamone, ricordiamo che i bambini hanno diritto di crescere in
un ambiente sano, così come dice l'Unicef, e di muoversi sicuri sulla strada, anche in autonomia.
Eppure il traffico davanti alle scuole e i parcheggi selvaggi ostacolano la mobilità di bambini e
ragazzi, e rendono pericolosi e insalubri gli spazi antistanti la scuola.
Per questo a livello nazionale noi come molte associazioni nazionali, abbiamo lanciato da circa un
anno la petizione e la campagna stradescolastiche.it, per chiedere "Mai più auto davanti alle
scuole" e rendere le strade scolastiche norma nazionale, obbligo per tutti i comuni (la legge è
attualmente ferma in Parlamento). Nel frattempo che la legge sia approvata proviamo a
sensibilizzare i comuni e la cittadinanza, perché già ora, se lo vogliono, le amministrazioni locali
possono fare molto. Da Castelbolognese, a Reggio Emilia, da Castenaso di Bologna a Milano, da
Olbia a tanti altri comuni piccoli e grandi, si sta procedendo a pedonalizzare le aree davanti alle
scuole. E' una misura di buon senso e civiltà, che è già tipica nei paesi oltralpe.
Da giugno dello scorso anno, abbiamo quindi inoltrato al Comune di Faenza l'invito ad aderire al
progetto "strade scolastiche": si parte con una sperimentazione nella giornata dei diritti dei
bambini, per poi gradualmente attuare aree pedonali o ZTL intorno ogni scuola di ogni ordine e
grado, almeno negli orari entrata uscita.
Valutiamo con soddisfazione l'adesione del Comune e di molte scuole faentine, che hanno chiesto
di pedonalizzare almeno per un giorno, facendo giocare i bambini e ridonando loro il diritto alla
strada, in questi giorni è uscito sulla stampa locale il comunicato stampa del Comune dove
appunto si ricorda questa adesione e si indicano i vari punti dove saranno svolte attività .
Chiediamo però che non sia solo l'esperienza (pur importante) di mezza giornata, ma che
sia l'inizio di un percorso di condivisione che porti in breve tempo alla chiusura al traffico
davanti alle scuole.
Fiab Faenza e Legambiente Lamone sono seriamente impegnate nella mobilità sostenibile casa-scuola
e chiedono di essere coinvolti anche ai tavoli di confronto tra comune e mobility
manager scolastici.
Ricordiamo, tra le nostre azioni: il progetto Km Verdi, il convegno strade scolastiche (il 18
settembre 2019), il convegno Faenza in Bici ,documentazione dello stato delle piste ciclabili ( il 12
ottobre 2019 ) i flashmob sulla ciclabile di via Insorti contro il parcheggio selvaggio e soprattutto la
nostra richiesta puntuale di limitazione al traffico, davanti ogni scuola, inviata già un anno fa al
Comune come contributo al PUMS. piano tra l’altro in discussione a breve .
Ci piacerebbe confrontarci sulla base di queste nostre richieste puntuali, sia con i mobility manager
delle scuole , sia con il comune.
Ricordiamo che a Faenza solo pochissime scuole possono godere di effettive strade scolastiche,
(in alcuni casi, come le Carchidio, si è addirittura tornati indietro). Speriamo quindi che questa
amministrazione (e quella a venire) sia determinata a garantire il diritto dei bambini di camminare e
pedalare sicuri sulle strade.
Fiab Faenza Linda Maggiori 333 3520627
Legambiente Lamone Massimo Sangiorgi 333 6218832
Faenza 17 11 2019
https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/oltre-al-fossile-in-Adriatico-del-futuro.pdf