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a cura di Leonardo Sciacca*

Rimase stupefatto davanti alle mura possenti della Rocca.
Cornacchia gli spiegò che era stata degli Sforza e poi dei Borgia,
che avevano chiamato Leonardo da Vinci a perfezionare le mura.
Adesso era una prigione.
“Ci chiuderemo i borghesi dopo la rivoluzione”, assicurava
il muratore divertito dalle sue stesse parole. “I preti no.
Quelli li manderemo a Faenza, dove sono tutti codini”.

Valerio Evangelisti. Il sol dell'avvenire vol. 1
Vivere lavorando o morire combattendo.
Mondadori, 2013

 Codino: persona rigidamente conservatrice,
Sinonimo: parruccone
Sabatini Coletti – Dizionario della lingua italiana

Ormai è di dominio pubblico che, nonostante lo scivolone sull'odg sulla famiglia naturale, il Pd compatto come e più del partito comunista bulgaro, ha ridato fiducia e candiderà nuovamente sua eminenza Giovanni Malpezzi alle prossime elezioni comunali. Qualcuno si aspettava qualcosa di diverso? Chi meglio del pretino di Errano è in grado di fare sintesi tra Chiesa, Banche e Cooperazione in questa città? Per un Pd faentino, renziano anti litteram, che già cinque anni or sono riuscì ad imporre la DCS8MS (Democrazia Cristiana Sotto Mentite Spoglie), Malpezzi è il candidato ideale. Peccato che non possa fare tre o addirittura quattro mandati.
Queste sue caratteristiche politiche e personali, tuttavia non sono sufficienti per capire come ha governato la Curia... ehm... la Giunta in questi cinque anni.
Più utile e certo non esaustivo, può risultare farsi un giro per la nostra cittadina: capirne un po’ la geopolitica attraverso un viaggio a fatto a tappe, insomma un numero di Limes alla romagnola.  

Autostrada A14
Un mio amico di fuori Faenza che per farmi visita ha percorso l'autostrada, mi dice: “ma che caspita è quella struttura con quelle tette giganti bianche in prossimità di Faenza? Ad una delle tette non sono riusciti a finire di mettere il silicone. L'erba ed i laghetti che ci sono intorno mi ricordano un poco Chernobyl”.
Imbarazzato, distraggo l'amico con la seguente frase ad effetto: “Guarda lassù in alto, ci sono quattro Pterodattili!”.  

Via Granarolo e Zona Industriale
I non faentini che raggiungono Faenza dall'A14 o da Ravenna, in numerose occasioni si chiedono che tipo di problemi stia avendo il proprio olfatto. Risposta: nessuno, sono semplicemente i miasmi prodotti dalle quattro distillerie presenti all'interno dei confini comunali. Una di queste, Enomondo (ossia Caviro e Hera), ha recentemente ottenuto dal Comune la possibilità di aumentare la produzione di energia per i propri impianti e per il mercato, utilizzando rifiuti e biomasse con la quasi certezza che questi saranno trasportati da un numero di camion che peggiorerà la già tartassata qualità dell'aria. Tranquilli, la distilleria di cui sopra provvederà a sobbarcarsi i costi di

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Lettera aperta al senatore Stefano Collina, all’onorevole Enzo Lattuca, al PD di Ravenna

A proposito di Umberto Terracini. E di Costituzione.

Vorrei avere la creatività linguistica di papa/fratello Francesco.
E trovare un termine che si attagli all’improvvisazione istituzionale che abbia la stessa efficacia del verbo “spuzzare”, splendidamente usato da Francesco in merito alla corruzione.
Aveva già detto in una precedente occasione – rivolto ai corrotti – “non date pane sporco ai vostri figli”. “Spuzza”, sporcizia: una volta tanto non ne sono destinatari peccati di natura sessuale.
Vorrei quindi dire qualcosa di altrettanto efficace a chi, di nuovo, gioca “pesante” con la Costituzione.
Il bisogno di scrivere una lettera aperta al PD di Ravenna è nato dopo avere partecipato a un incontro promosso dal PD venerdì 20 marzo scorso, dedicato al tema della riforme in corso d’opera.
Non trovo nulla di meglio da dire che: “Andate piano, con la Costituzione non si scherza, non si improvvisa. Si cambia con ponderazione e amplissima condivisione”. Invece, si sta procedendo in modo pesante.
Un argomento ascoltato venerdì scorso. Sono riforme urgenti, necessarie, molto attese. Attese da chi? L’altro argomento - non ascoltato venerdì scorso ma spesso in questi mesi - è “abbassare i costi della politica”. Poche lire rispetto alle montagne di denaro bruciate in modo crescente dalla corruzione, il baco più tremendo che corrode la nostra democrazia. Un argomento - quello dei costi della politica - “populistico” e pericoloso.
Comunque, pochi giorni fa ricevo l’invito - sms e email - dal PD di Ravenna ad un incontro pubblico con due parlamentari PD, il senatore Stefano Collina e l’on. Enzo Lattuca, delle Commissioni Affari Costituzionali di Senato e Camera.
Il tema mi interessa. Riforma costituzionale e riforma elettorale.
Non vorrei sbagliare. Mi pare sia il primo convegno che il PD dedica al tema, a“riforma” costituzionale ormai quasi compiuta. Alcuni militanti del PD – fra i pochi intervenuti nel dibattito, non uno si è detto d’accordo con le riforme, anzi – hanno con rabbia protestato. “Venite ora che è tutto fatto? Chi vi ha autorizzato a fare queste riforme? E chi vi ha autorizzato a fare il patto del Nazareno?”. Negli anni – prima del Referendum vinto nel 2006, e a seguire - i Comitati in difesa della Costituzione della provincia di Ravenna hanno promosso molti incontri, di studio, di approfondimento, di dibattito pubblico. In alcuni casi invitando anche parlamentari di varie forze politiche. Qualche volta alcuni parlamentari hanno accettato, altre volte non si sono visti. Li abbiamo sempre cercati noi, chiedendo incontri a Mercatali, a Albonetti, a Violante. Se la Montagna non si muove, ci muoviamo noi. Siamo stati naif, come sempre. Quasi ogni volta, grandi rassicurazioni. Ci risentiamo, ci confronteremo ancora. Mai accaduto. Che dire? Quale è - oggi - il valore della parola, dell’impegno preso? 
Nel corso dell’incontro del PD a Porta Adriana, venerdì scorso, è stata distribuita ai presenti una intervista rilasciata a “l’Espresso” nel 1975 da Umberto Terracini. Non la conoscevo, e l’ho trovata molto interessante. E’ un importante documento storico. Nel leggerlo, si respira l’aria di una certa epoca, quando la politica godeva ancora, pur con mille imperfezioni, di discreta fama. Figure come Terracini, comunista sempre autonomamente pensante, erano un punto di riferimento per varie generazioni. Peccato che chi ha distribuito questo importante documento non lo abbia commentato con uno sguardo storico. Ma solo dicendo: “Vedete, anche Terracini voleva il superamento del bicameralismo”. Vogliamo guardare la cosa più da vicino, nel rispetto di chi ascolta e di chi - poi - legge? Terracini, che precedentemente non aveva dubbi sul bicameralismo, ritiene che ormai - siamo appunto nel 1975 - la Costituzione sia migliorabile con una riforma che introduca il monocameralismo. Un sola camera – dice – non importa se Camera o Senato. La Costituzione è modificabile, e i Costituenti non a caso hanno predisposto l’art.138 che contiene le procedure da seguire per le modifiche. Erano i primi anni Settanta, l’età d’oro dell’azione collettiva. Gli anni di piombo erano di là da venire. Era la stagione delle grandi riforme sostenute, appunto, dall’ azione collettiva. Statuto dei diritti dei lavoratori, divorzio, sistema sanitario nazionale,

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Sugli interrogativi posti dalla Lettera aperta degli ambientalisti su Enomondo e da quella sui Rischi ambientali a Faenza e dintorni, sono arrivate prime risposte dell'Amministrazione, eccole:

Risposta 1  - -  Risposta 2

Ci sembrano risposte in alcuni casi reticenti, alcune domande non trovano ancora risposta e alcuni conti non tornano.
Ci sembra risulti un aumento delle ore di funzionamento delle caldaie di Enomondo - dalle attuali 8.000 + 1000 a 8.000 + 7.800 - quindi + 6.800 ore/anno (circa il 75% in più); che bruceranno (solo) 35.000 ton/anno in più (da 247.000 a 282.000) quindi circa il 14% in più. Come si spiega questa differenza? Questa capacità di combustione in più come verrà utilizzata?

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In questi ultimi tempi si stanno verificando alcune modifiche nel mercato bancario per cui credo sia necessaria qualche riflessione.
Una premessa, che non è solo lessicale, è necessaria. Una cosa è il mercato che possiamo definire economico: si prestano i soldi ad una azienda che compra un capannone, ci mette macchine, assume personale, compra materie prime che trasforma per avere un guadagno, oppure dà i soldi ad un privato che ci compra la casa e per anni paga delle rate. Una cosa completamente diversa è la finanza dove i risparmiatori ci mettono soldi e ricevono un messaggio elettronico e le banche ti vendono qualcosa di cui neppure loro sanno cosa c'è dentro; in pochi giorni ci puoi fare un grande guadagno o perdere tutto!
Sono due cose molto diverse e gli effetti della finanza li abbiamo pagati tutti con la crisi del 2007 ed ancora li stiamo pagando perché nulla è stato fatto perché questo non si ripeta!
Detto questo vorrei valutare il caso Monte Paschi di cui si è parlato spesso a sproposito. Oltre ad alcuni investimenti in prodotti derivati ad alto rischio il problema è nato con l'acquisizione di Banca Antonveneta. Una banca disastrata, già in crisi di suo, che, acquisita da Abn Ambro, aveva mandato nella pallone anche gli olandesi; è poi stata acquistata

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Progetto partecipativo a carattere sociale

Creare nuovo entusiasmo nella solidarietà pratica, reale, fra le persone
Nella situazione economica e sociale attuale, secondo il mio punto di vista, e come indicano anche autori come Marco Revelli e Francesco Gesualdi ­occorre operare nella solidarietà quotidiana fra le persone, cercando di mantenere una rete di relazioni di aiuto reciproco - "mutuo soccorso" - anche perché la sfiducia ci fa sentire impotenti. È necessario lavorare su situazioni coinvolgenti sia per i giovani, i meno giovani e la "terza giovinezza"!
Per riportare un'idea di società il cui fattore più importante sia la relazione fra la gente sotto molti aspetti.
Coinvolgere, attrarre, richiamare, proponendo risposte pratiche alle difficoltà e sofferenze delle persone che si sentono oramai usate come "oggetti" per la produzione o consumo di merci sempre a minor prezzo, rendendole eternamente precarie e ricattabili,cercando così di eliminare le possibilità organizzative per rivendicare i propri diritti.
Per evidenziare la proposta inserirò successivamente anche riflessioni e dati sulle motivazioni, indicando subito il progetto pratico che consiste nella stesura di una lista delle persone che vogliano partecipare, a dare disponibilità

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Sono passati settanta anni dalla vittoria sul nazifascismo. A quel grande successo della libertà e della democrazia dette un contributo importante la Resistenza ideale, politica e armata presente nei Paesi europei interessati. La Resistenza italiana fece la propria parte per ottenere quella vittoria e per creare le condizioni favorevoli alla costruzione in Italia di una democrazia e una libertà non ingessate, non caratterizzate da forme esteriori, nella sostanza ispirate al principio “bisogna che tutto cambi perché tutto resti come prima”. Il ravennate allora fu in prima linea come impegno attivo. In proposito molto è già stato detto e scritto.
Lo sbocco in Italia fu il passaggio dalla monarchia alla repubblica e, soprattutto, l’adozione di una Carta Costituzionale tra le più avanzate in termini di qualità della democrazia (basata anche sull’equilibrio dei poteri), dei valori cui si ispirava e che affermava. Rileggere oggi gli articoli della nostra Costituzione provoca sentimenti contrastanti tra loro. Ci si esalta, si prova soddisfazione nel vedere scritte le risposte alle nostre più alte aspirazioni e, nello stesso tempo, si prova un profondo

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