Vittorio Bardi di “Si rinnovabili No nucleare” e Massimo Sangiorgi del “Circolo Legambiente Faenza”, intervengono di nuovo sul progetto di ampliamento di Enomondo, con una lettera aperta al Sindaco e ai Consiglieri Comunali: "crediamo sia necessario discutere pubblicamente sull'opportunità di questo progetto, a partire dal Consiglio comunale" e concludono: "nel momento in cui si sta discutendo del PAES (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile) a noi pare, si renda opportuno definire alcuni precisi orientamenti: la potenza degli impianti a biomasse installati nel nostro territorio non può essere aumentata".
Di seguito il testo della lettera.
Al Signor Sindaco del Comune di Faenza
Alla Giunta comunale di Faenza
Ai Consiglieri/e comunali di Faenza
All'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Ravenna
Al Responsabile Ufficio VIA della Provincia di Ravenna
e p.c ai mezzi di informazione locali
Gentili Signore e Signori,
in riferimento al Progetto Enomondo “Adeguamento ambientale centrale termoelettrica esistente mediante integrale ricostruzione in V. Convertite, 6 - Comune di Faenza”, si è molto parlato in questi ultimi tempi in città, sui mezzi di informazione, per l'intervento di cittadini e associazioni e poi discusso anche nelle sedi istituzionali.
Tuttavia, ogni volta che la questione viene sollevata, emergono aspetti prima sconosciuti, almeno ai più.
La situazione a tutt'oggi ci risulta essere la seguente:
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dopo l'approvazione da parte della Giunta (atto n. 330 del 25.11.2014) dell'ACCORDO IN MATERIA DI COMPENSAZIONE E RIEQUILIBRIO AMBIENTALE per l'Impianto per la produzione di biomasse combustibibili e ammendante compostato verde mediante la valorizzazione di scarti vegetali e ligno-cellulosici – ENOMONDO srl – da realizzare in via Convertite n.6 Faenza;
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il 15.12.2014 il Consiglio comunale ha approvato (senza nessun voto contrario) in relazione al progetto, la relativa “modifica autorizzazione unica (d.lgs 387 del 2003 e s.m.i. e lr 241 del 1990), procedura di via (lr 9 del 1999 e s.m.i., d.lgs 152 del 2006 e s.m.i.), modifica sostanziale aia n. 1423 del 26.04.2012 e s.m.i. comportante variante alla strumentazione urbanistica”. La deliberazione, che prevede una variante al Piano regolatore e urbanizza 21.000 metri quadri, è stata presentata al Consiglio come normale amministrazione per l'adeguamento di spazi funzionali per l'azienda e quindi nessun consigliere di maggioranza o opposizione si è opposto.
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Il 17.12.2014 Enomondo ha presentato il progetto alla Provincia per lo screening relativo alla concessione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, tali documenti sono stati accessibili per la libera consultazione fino al 31.1.2015.
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Successivamente sulla stampa cominciano ad uscire alcuni particolari del progetto, si legge di 40.000 camion all'anno per la centrale a biomasse e delle ciclabili costruite dal Comune per compensare la nuova centrale, riferendosi ai contenuti del Bilancio emissivo compreso nei documenti aziendali, per compensare i maggiori impatti degli impianti; alcune associazioni denunciano che l'impianto non brucerebbe solo 95.000 t/anno in più di biomasse (peraltro provenienti fin dal Lazio e dal Friuli, quindi non certo da “filiera corta”), ma anche rifiuti (CDR, CSS, Sovvalli) e chiedono Quanti rifiuti verranno bruciati in più con l'ampliamento dell'impianto;
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L'Amministrazione smentisce dichiarando che, ovviamente, era a conoscenza del progetto, ma che non ha mai visionato né condiviso il Bilancio emissivo che, dopo un incontro tra il Sindaco e l'Amministratore delegato dell'azienda, sarebbe stato ritirato.
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Qualcuno ha considerato chiuso il contenzioso, ma parecchie domande non hanno avuto risposta: Perché Enomondo ha allegato quel documento con una serie di investimenti ambientali, peraltro finanziati da risorse pubbliche? Escludendo che semplicemente volesse fare bella figura con risorse altrui, evidentemente ciò serviva per far quadrare i conti, vale a dire per attenuare le maggiori emissioni dovute all'ampliamento della centrale termoelettrica. Se si cancellano le “compensazioni” indicate nel “Bilancio emissivo” restano comunque le maggiori emissioni indicate in quel documento, come si ottiene allora il risultato di non incrementare le emissioni complessive?
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Il 10 febbraio, in risposta all'interpellanza della lista civica “Fatti sentire” (allegata, ma che è nota pubblicamente), l'Assessore competente ha esposto i dati sulla situazione, ossia (sommariamente) che le novità tra i vecchi e i nuovi impianti consisterebbero:
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nell'aumento del numero di ore/anno di funzionamento degli impianti, da 8.000 (per la caldaia che continuerà a funzionare) più 1.000 (della caldaia che verrà sostituita) di oggi, a 8.000 della vecchia, più 7.800 della nuova;
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il confronto emissivo, inclusi anche i sette camion/giorno in più (circa 2.500 all'anno in più degli attuali), calcolato nel decennio, avrebbe alla fine un saldo positivo- Perché nel decennio e non da subito?;
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per quanto riguarda le quantità totali di materiali bruciati, si passerebbe da 247.000 ton/anno a 282.000 ton/anno, ma che l'azienda rinuncerebbe a bruciare i previsti rifiuti in più, ma solo materiale legnoso;
Sono elementi di novità (comunque non positivi) che non coincidono con i contenuti della documentazione resa pubblica, attendiamo quindi che una nuova documentazione sia presentata agli uffici provinciali per la procedura di AIA e alla Conferenza dei Servizi, che si è riunita già il 12 febbraio, ma che, naturalmente, non si è conclusa.
In ogni caso, noi crediamo sia necessario discutere pubblicamente sull'opportunità di questo progetto, a partire dal Consiglio comunale, il quale finora si è espresso su un progetto di tutt'altro tipo, tenendo presente anche alcune altre questioni:
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Il “Piano regolatore dell'energia” del Comune di Faenza del 2010 segnala che nel territorio del Comune vi è una sovrapproduzione di energia elettrica: su un totale di 485.339 Mwh prodotti, il consumo locale è del 79% , mentre il 21% (101.660 Mwh) viene esportato.
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L'88% della produzione totale proviene complessivamente da biomasse e rifiuti;
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L'incidenza sulle emissioni della combustione di CDR (combustibile da rifiuti) per la produzione energetica sarebbe di 44.687 tCO2 eq, pari al 12% del totale delle emissioni;
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Nell'allegato “A”, della delibera del Comune di Faenza, in questione, si legge: in ambito provinciale è stato raggiunto, in termini di energia autorizzata, l'obiettivo di produzione di energia da fonte rinnovabile fissata dal PAESS provinciale per cui occorre perseguire l'obiettivo di non provocare emissioni aggiuntive in atmosfera in raccordo con l'indirizzo del Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell'Aria (PRQA), che classifica Faenza come agglomerato ove occorre predisporre piani d'azione a breve termine per il miglioramento della qualità dell'aria.
Alla luce di queste questioni, e nel momento in cui si sta discutendo del PAES (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile) a noi pare, si renda opportuno definire alcuni precisi orientamenti:
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la potenza degli impianti a biomasse installati nel nostro territorio non può essere aumentata;
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la quantità di biomasse utilizzate (che dovrebbero provenire da zone limitrofe) non può aumentare, mentre i rifiuti devono progressivamente ridursi fino a scomparire;
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questo orientamento deve valere non solo per l'impianto di Enomondo, ma per tutti gli impianti analoghi del territorio;
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a questo fine va avviata una verifica approfondita sullo stato di funzionamento e sulle emissioni complessive di tutti gli impianti presenti nel nostro territorio.
Grazie per l'attenzione, cordiali saluti.
Faenza, 17 febbraio 2015
Vittorio Bardi “Si rinnovabili No nucleare”
Massimo Sangiorgi “Circolo Legambiente Faenza”