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Federconsumatori ha tracciato la mappa delle agevolazioni regione per regione.

 

I costi da affrontare per l’anno scolastico 2024/2025 saranno notevoli: il monitoraggio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato un rincaro medio del +6,6% rispetto al 2023.

Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 647,00 euro per ciascun alunno. A questa si aggiungono i costi dei libri di testo: per ogni studente in media si spenderanno 591,44 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari. La variazione rispetto al 2023 è del +18%.

Di fronte a queste spese molte famiglie saranno costrette a ricorrere a strategie per risparmiare, rinunciando anche, in molti casi, all’acquisto di materiali nuovi ogni anno (specialmente zaini e astucci).

Nonostante tattiche, scambi e rimedi, le spese risultano comunque proibitive, specialmente per le famiglie che si trovano in maggiore difficoltà.

Per sostenerle, sono state disposte diverse le misure, a livello comunale e regionale, sottoforma di bonus e borse di studio.

Nel complesso, si tratta di misure utili e necessarie, anche se non ancora sufficienti ad alleggerire in maniera determinante il carico della spesa scolastica sui bilanci familiari.

 

A livello nazionale sono stati disposti alcuni bonus e agevolazioni per l’istruzione e la formazione:

  • La Carta Cultura Giovani: destinata a chi compie 18 anni, purché l’ISEE del nucleo familiare sia inferiore a 35.000 euro. La carta prevede un bonus di 500 euro per l’acquisto di prodotti culturali, corsi di formazione, di libri e quotidiani, biglietti per cinema e teatri o per l’ingresso ai musei. Per il 2024, il termine per richiederla era il 30 giugno, gli acquisti, invece, devono essere effettuati entro il 31 dicembre.
  • La Carta del Merito: è legata ai risultati conseguiti dallo studente e destinata solo a coloro che si diplomano entro i 19 anni con una votazione di 100 o 100 e lode. Anche questa carta prevede un bonus da 500 euro, è cumulabile con la Carta Cultura Giovani; anch’essa, doveva essere richiesta entro il 30 giugno e si può spendere fino al 31 dicembre.
  • Su base regionale è attivato il bonus scuola 2024/25, anche detto voucher scuola o bonus libri:un aiuto economico per sostenere il diritto allo studio e offrire buoni per l’acquisto dei libri scolastici. Per richiedere il contributo è necessario consultare il bando della propria Regione o Comune di residenza, in cui sono specificati requisiti e termine entro cui presentare la domanda. È necessario, però, prestare attenzione alla scadenza per la presentazione della domanda, che spesso termina nei mesi estivi.
  • La Carta Giovani Nazionale: è un’iniziativa governativa che si rivolge ai cittadini italiani ed europei residenti in Italia di età compresa tra 18 e 35 anni compiuti. Consente di ottenere sconti e agevolazioni su attività culturali, negozi, trasporti, ristorazione e alloggio anche nei paesi europei aderenti al circuito. È valida online e su tutto il territorio nazionale è si può scaricare direttamente dall’app IO.
  • Esistono, poi, bonus di diverso tipo, attivati per aiutare le famiglie a sostenere le spese per le gite scolastiche (il cui termine per il 2024 è scaduto a maggio e prevedeva agevolazioni ai nuclei familiari con ISEE fino a 15mila euro); per la musica(una detrazione fiscale per le spese sostenute per l’iscrizione dei ragazzi a bande, cori e scuole di musica, spettante alle famiglie con reddito complessivo non superiore a 36.000 euro e figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni); per i trasporti pubblici (quello statale prevedeva uno sconto di 60 euro sull’acquisto di abbonamenti mensili o annuali per i nuclei con ISEE al di sotto dei 20.000 euro, oltre a quelli disposti a livello regionale o comunale); per le spese sostenute per la pratica sportiva (una detrazione del 19% per le attività svolte dai figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni presso associazioni sportive e impianti sportivi).

Per ulteriori agevolazioni ci si può informare presso le segreterie scolastiche, sui siti di Comuni e Regioni, per sapere quali bonus saranno disponibili anche per il 2025 e quali parametri presentano.

Molto spesso, infatti, le famiglie sono penalizzate proprio dalla mancata conoscenza di tali agevolazioni, che andrebbero, oltre che potenziate, anche promosse e sponsorizzate di più dagli enti erogatori, per far sì che chi ne ha maggiormente bisogno non perda l’occasione di usufruirne. È bene prestare attenzione, inoltre, ai bonus stanziati da enti privati.

 

Di seguito, un quadro regione per regione dei principali incentivi scolastici previsti per l’anno scolastico 2024/2025.

 

 

ABRUZZO

In Abruzzo, il bonus libri può essere richiesto dagli studenti residenti nella Regione che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado. Per ottenere il contributo, si deve avere un ISEE non superiore a 15.493,71 euro. La richiesta va presentata al proprio Comune di residenza. Esistono, poi, alcune agevolazioni locali, ad esempio a L’Aquila è possibile usufruire di un’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale che prevede, per i ragazzi che compiono la maggiore età nel 2024 e residenti nella Città dell’Aquila, la distribuzione di un voucher del valore di 50 euro da spendere per l’acquisto di libri nelle librerie aquilane aderenti.

Inoltre, Ebter Abruzzo (Ente Bilaterale per il Terziario) ha stanziato un Fondo straordinario di 8.000 euro per erogare un contributo a titolo di rimborso per l’acquisto di libri scolastici, strumenti digitali e strumenti musicali in favore di dipendenti di aziende del settore Commercio, Terziario e Distribuzione della Regione Abruzzo che hanno figli frequentanti le scuole secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025 (la domanda va presentata entro il 15 novembre 2024), sul sito dell’Ente.

 

CALABRIA

Sul sito della Regione ancora non sono stati pubblicati aggiornamenti, ma sul portale del Comune di Catanzaro sono riportate informazioni relative all’erogazione dei voucher, è riportato, infatti, che: “Nei primi mesi di ogni anno scolastico la Regione Calabria assegna ai Comuni calabresi i fondi destinati ai “buoni libro”, invitando le amministrazioni comunali ad avviare le necessarie procedure per determinare la graduatoria degli aventi diritto.” La fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo spetta agli alunni frequentanti le scuole secondarie di I e II grado, appartenenti a famiglie il cui reddito sia pari o inferiore al valore ISEE di 10.632,94 euro.

Per usufruire dei buoni libro è necessario che i genitori degli studenti interessati (o lo studente stesso, se maggiorenne) presentino richiesta compilando l’apposita modulistica, a cui allegare copia dell’attestazione ISEE e del documento di riconoscimento in corso di validità.

La determinazione dell’entità del fondo è determinata da un apposito atto del Comune, tenendo conto del numero degli aventi diritto. A Catanzaro, i cittadini potranno presentare domanda del 2 settembre al 3 novembre 2024.

 

 

CAMPANIA

Il bonus libri per l’anno scolastico 2024/2025 è un’iniziativa della Regione Campania destinata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado residenti nella regione. Possono richiedere il bonus gli alunni provenienti da nuclei familiari con un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del 2024 fino a 13.300 euro. Il beneficio sarà prioritariamente assegnato agli studenti della Fascia 1, e cioè con un ISEE fino a 10.633 euro, e, se vi sono ulteriori risorse disponibili, viene esteso anche agli studenti della Fascia 2 con un ISEE fino a 13.300 euro.

La domanda deve essere presentata da un genitore o dal tutore per gli studenti minorenni, mentre gli studenti maggiorenni possono presentarla direttamente, per fare richiesta basterà consultare il sito del proprio Comune e seguire le indicazioni fornite.

Il termine per presentare la domanda è diverso da comune a comune: per Napoli il termine è il 20 settembre, per Caserta il 6 settembre, per Salerno il 15 ottobre, per Benevento l’8 novembre, mentre per Avellino il termine è scaduto il 4 aprile 2024.

 

EMILIA ROMAGNA

L’Emilia-Romagna finanzia borse di studio con fondi regionali a studenti iscritti al primo e secondo anno delle scuole secondarie di secondo grado e al secondo e terzo anno di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) presso enti accreditati. L’erogazione è a cura della Provincia o Città Metropolitana di residenza.

Ci sono poi le borse di studio finanziate con fondi statali che sono rivolte agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole secondarie di secondo grado.

contributi per i libri di testo sono destinati a studenti con difficoltà economiche per l’acquisto di materiali didattici, anche digitali. L’erogazione avviene tramite il Comune o l’Unione dei Comuni.

Possono presentare domanda di aiuto tutti gli studenti nati dal 01/01/2000, con ISEE 2024 fino a 15.748,78 euro. Le domande si possono presentare dal 4 settembre al 25 ottobre 2024 esclusivamente online attraverso l’applicativo ER.GO SCUOLA.

La definizione degli importi dei benefici dipende dalle domande ricevute e dalle risorse disponibili, con priorità per coloro che rientrano nella prima fascia di ISEE. Per garantire un corretto accesso, le famiglie devono avere pronti un indirizzo e-mail, un numero di cellulare, l’attestazione ISEE valida e le credenziali SPID. Ulteriori informazioni saranno disponibili sui siti dei Comuni e delle Province, e sarà possibile anche ricevere assistenza dai CAF convenzionati per la presentazione delle domande.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

La Regione ha riaperto, del 23 maggio al 4 giugno 2024, i termini per richiedere il contributo Dote Scuola, un’iniziativa destinata alle famiglie che risiedono in Friuli-Venezia Giulia e che hanno figli iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado, sia statali che paritarie, con un reddito ISEE non superiore a 35.000 euro. Inoltre, nel momento in cui si richiede la Dote Scuola, è possibile anche chiedere contributi per le spese di ospitalità presso strutture convittuali e per le Borse di studio statali, tutto attraverso un’unica domanda. Per ulteriori informazioni sul bonus è possibile visitare il sito di ARDiS FVG. Dote Scuola è cumulabile con analoghi contributi statali e comunali.

Esistono, infatti, da Trieste a Udine, agevolazioni a livello comunale: per accedere basta visitare il sito del Comune di residenza, facendo attenzione alle date di presentazione della domanda.

Esistono, poi, delle apposite agevolazioni dedicate agli abbonamenti scolastici ai trasporti, validi per dieci mesi, dall’inizio delle scuole fino alla conclusione dell’anno scolastico. Sono pensati principalmente per gli studenti con meno di 27 anni, che possono beneficiare di uno sconto del 50% sul costo degli abbonamenti fino al 28 ottobre, un’iniziativa regionale volta a promuovere l’uso dei mezzi pubblici e a supportare le famiglie.

Per accedere a questo sconto, gli studenti devono presentare un’autocertificazione su una piattaforma online, dimostrando di risiedere in Friuli-Venezia Giulia, di avere meno di 27 anni, di frequentare un istituto riconosciuto e di utilizzare il bus per recarsi a scuola. È anche possibile accedere a sconti previsti dalla “formula famiglia”.

 

LAZIO

La Regione Lazio eroga fondi ai comuni per assicurare il diritto allo studio, specialmente per le famiglie in difficoltà economica, durante l’obbligo di istruzione e formazione stabilendo criteri e modalità di sostegno.

I comuni, seguendo il piano e le relative istruzioni, pubblicano bandi per le famiglie e gestiscono l’erogazione dei contributi, rendicontando poi le spese alla Regione. L’iniziativa si estende agli studenti della scuola secondaria di I e II grado con famiglie a basso reddito (ISEE inferiore a 15.493,71 euro).

La presentazione della domanda ha termini differenti all’interno della Regione. I residenti a Latina avevano tempo fino al 26 agosto per richiedere l’agevolazione sull’acquisto dei testi scolastici, a Viterbo il termine scadeva il 31 agosto 2024 e a Rieti, Frosinone e Roma la data ultima è il 6 settembre.

Gli importi del buono sono stabiliti dalle delibere comunali: a Roma, ad esempio, per l’anno scolastico 2024/25, il valore del buono libro è pari a 173,00 euro per classi prime della secondaria di primo grado e seconde e terze per le secondarie di secondo grado e istituti di IeFP; 150,00 euro per le seconde e terze delle secondarie di primo grado e per le seconde, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado, nonché per seconde e quarte di istituti di IeFP.

 

LOMBARDIA

La Regione Lombardia conferma anche per il 2024/2025 il programma Dote Scuola, un’iniziativa che fornisce supporto finanziario per il percorso educativo di studenti e studentesse di età compresa tra i 3 e i 21 anni, residenti in Lombardia e coinvolti in corsi di istruzione regolari o formazione professionale. Il programma rientra nelle politiche di contrasto all’abbandono scolastico.

Il sistema Dote scuola prevede quattro bandi:

  1. Il buono per l’acquisto di materiale didattico, per acquistare libri di testo, dizionari, computer, monitor, tablet, e-pencil, lettori di libri digitali, stampanti, programmi e sistemi operativi a uso scolastico, anche per disturbi dell’apprendimento e disabilità, strumenti per l’archiviazione di dati, tastiere, mouse, strumenti per il disegno tecnico e per il disegno artistico, mezzi di protezione individuali ad uso laboratoriale, strumenti musicali ma anche biglietti per mostre, musei e teatri. Il bando per l’anno scolastico 2024/2025 si è chiuso il 16 maggio 2024, e i fondi devono essere utilizzati entro il 31 gennaio 2025. Potevano accedere gli studenti entro i 21 anni di età residenti in Lombardia, frequentanti l’a.s. 2024/2025 in scuole secondarie di I e II grado, statali o paritarie, o istituzioni formative accreditate, con ISEE non superiore a 15.748,78 euro.
  2. Il buono Scuola, che supporta le spese di iscrizione e frequenza per scuole primarie e secondarie, sia paritarie che statali per l’anno scolastico 2024/2025, sarà aperto nell’autunno 2024.
  3. Merito è un programma volto a premiare gli studenti che raggiungono risultati eccellenti. Si considerano tali gli studenti che abbiano conseguito una valutazione media pari o superiore a nove, nelle Classi terze e quarte del Sistema di Istruzione; una valutazione di cento e lode, all’esame di Stato del Sistema di Istruzione o valutazione finale di cento all’esame di diploma professionale del IV anno del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Le domande per il bando relativo all’anno scolastico 2023/2024 saranno aperte in autunno 2024.
  4. Sostegno disabili si rivolge alle scuole e serve a coprire parte dei costi per il personale docente che offre attività di sostegno in scuole paritarie dell’infanzia non comunali e in tutte le scuole primarie e secondarie. Le domande per l’anno scolastico 2023/2024 potevano essere presentate dal 22 maggio al 30 luglio 2024.

 

PIEMONTE

La Regione mette a disposizione delle famiglie il voucher scuola, un buono economico per affrontare le spese scolastiche di studenti che si iscrivono per l’anno scolastico 2024/2025. Questo incentivo è fornito dalla Regione Piemonte e può essere richiesto da un genitore o dallo studente stesso se maggiorenne. La domanda si presenta attraverso il Portale Piemonte Tu.

Esistono due tipologie di voucher, che non possono essere cumulati e richiedono una scelta al momento della domanda: il Voucher “Iscrizione e frequenza” e il Voucher per libri di testo, materiale didattico e trasporti:

  1. Il Voucher “Iscrizione e frequenza” è destinato a coprire le spese di iscrizione e frequenza delle scuole paritarie. Le famiglie devono avere un ISEE non superiore a 26.000 euro per accedere al voucher. Le famiglie con un ISEE non superiore a 15.748,78 euro possono utilizzare parte del voucher per l’acquisto di libri di testo, ricevendo 150 euro per la scuola secondaria di primo grado e 250 euro per quella di secondo grado.
  2. Il Voucher per libri di testo, materiale didattico e trasporti consente di acquistare libri di testo (nuovi o usati), materiali didattici, dotazioni tecnologiche come computer e software, e coprire spese legate a trasporti scolastici e attività extracurriculari. Copre anche le esigenze specifiche degli studenti con disabilità o disturbi di apprendimento. È importante notare che gli studenti iscritti a scuole paritarie possono scegliere solo uno dei due voucher, e non è possibile convertire i voucher in altri buoni per acquisti diversi da quelli scolastici. Per accedere al voucher, gli studenti devono essere residenti in Piemonte, iscritti a scuole primarie o secondarie (statali o paritarie) e non devono avere già conseguito un diploma di scuola secondaria. È richiesto che l’indicatore ISEE della famiglia non superi i 26.000 euro.

Il termine per presentare la domanda era il 28 giugno 2024.

 

PUGLIA

Sono state avviate le procedure per l’assegnazione delle borse di studio e per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per il 2024/2025 in Puglia.

Possono accedere al beneficio gli studenti e le studentesse che abbiano un ISEE (attestato da una certificazione in corso di validità) non superiore ad 11.000,00 euro (limite che si innalza a 14.000,00 euro nel caso di famiglie numerose con 3 o più figli).

Per quanto riguarda i libri di testo, l’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole medie e superiori, le richieste possono essere inviate dal 5 al 16 settembre 2024 (si era già aperta la possibilità di presentare domanda dal 17 giugno al 31 luglio 2024).

I Comuni assegneranno il beneficio agli aventi diritto sulla base delle risorse assegnate dalla Regione Puglia, erogando il contributo secondo gli importi e le modalità dagli stessi definite (buoni libro oppure rimborso delle spese sostenute oppure comodato d’uso).

 

SARDEGNA

In Sardegna, la Regione concede contributi ai Comuni della Sardegna al fine di promuovere interventi per favorire il diritto allo studio, in particolare:

  • La fornitura gratuita, totale o parziale di libri di testo: si tratta di rimborsi spese per l’acquisto dei libri di testo sostenute nell’anno scolastico in corso. Possono presentare la domanda gli studenti maggiorenni o i genitori/tutori degli studenti minorenni delle scuole secondarie di primo e secondo grado, appartenenti a famiglie il cui Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non sia superiore a 20.000,00 euro. Per presentare la richiesta è necessario essere in possesso della documentazione giustificativa della spesa sostenuta per l’acquisto dei libri di testo (per i libri di testo già acquistati) o dell’elenco dei libri di testo adottati dalla scuola per la classe di riferimento (per i libri di testo non ancora acquistati). La domanda deve essere presentata al proprio Comune di residenza entro i termini previsti dall’avviso pubblicato sul sito istituzionale.
  • Delle borse di studio regionali: Sono previsti dei contributi per le spese didattiche sostenute nell’ultimo anno scolastico concluso con riferimento agli studenti delle scuole pubbliche primarie e secondarie di primo e secondo grado. Per la borsa di studio possono presentare la domanda al Comune di residenza gli studenti maggiorenni o i genitori/tutori degli studenti minorenni delle scuole pubbliche primarie e secondarie di primo e secondo grado appartenenti a famiglie il cui ISEE non sia superiore a 14.650,00 euro.

Le scadenze per accedere ai fondi variano da comune a comune, a Cagliari si poteva fare domanda entro il 30 agosto, a Sassari entro il 4 settembre, a Oristano il 26 agosto, a Olbia i termini sono stati prorogati al 16 settembre.

 

SICILIA

In Sicilia si potrà chiedere il bonus libri per avere la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo per chi frequenta la scuola secondaria. Questo sarà gestito tramite il Portale cedole librarie, e per la prima volta coinvolgerà direttamente i Comuni nella gestione e nel pagamento del bonus. Per accedere al beneficio i nuclei familiari devono avere un ISEE fino a 10.632,94 euro.

Chi intende richiedere il bonus libri 2024/2025 dovrà monitorare gli avvisi pubblicati sui siti web e i principali canali usati dal Comune di Residenza e seguire regole e istruzioni per la richiesta del contributo. Ad esempio, il Comune di Catania riporta che: “Le istanze devono essere presentate presso le scuole di appartenenza, dopo l’attivazione delle procedure di erogazione del contributo da parte della Regione Siciliana – Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale.”

 

TOSCANA

La Regione Toscana ha rinnovato il suo impegno a favore del diritto allo studio per l’anno scolastico 2024-2025 allocando un totale di 5,5 milioni di euro destinati ad aiutare studenti e studentesse provenienti da famiglie in difficoltà economiche. Questo stanziamento è composto da un milione di euro di fondi regionali e da 4,5 milioni di euro provenienti da risorse statali ed è rivolto a chi ha un indicatore ISEE che non supera i 15.748,78 euro. Possono chiedere il contributo gli studenti e le studentesse residenti in Toscana. I contributi erogabili variano da un minimo di 130 euro a un massimo di 300 euro, ma l’importo preciso di ciascun sostegno sarà stabilito in base ai criteri definiti dai singoli comuni. Per quanto riguarda le scadenze, è importante ricordare che la richiesta deve essere presentata entro il 20 settembre 2024 (scadenza unica per tutti i comuni della Toscana). Gli interessati dovranno recarsi presso il comune di residenza per ricevere informazioni dettagliate, consultare il bando e comprendere le modalità di accesso al contributo.

Inoltre, sono stati approvati riferimenti specifici per le studentesse e gli studenti che risiedono nelle isole minori, come l’Isola del Giglio e Capraia, che frequentano scuole secondarie di secondo grado. Per ulteriori informazioni, è consigliabile visitare il sito ufficiale della Regione Toscana o quello del proprio comune di residenza.

 

TRENTINO ALTO ADIGE

A Bolzano, la Giunta provinciale ha approvato il bando di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per l’anno accademico 2024/2025 che frequenteranno istituzioni universitarie o scuole e istituti di istruzione e formazione tecnica superiore. Sono bandite borse di studio per un totale di 11,8 milioni di euro. Alle studentesse e agli studenti può essere concessa una borsa di studio annuale se, oltre al soddisfacimento dei requisiti d’accesso generali, hanno raggiunto il merito di studio necessario, non hanno superato l’età massima e la durata legale del corso di studi e non beneficiano di altre sovvenzioni per lo stesso corso di studi. L’ammontare della borsa di studio dipende dalla situazione economica del nucleo familiare, la cui valutazione si basa sul “valore della situazione economica” (VSE); il VSE è redatto nell’ambito della “Dichiarazione Unificata di Reddito e Patrimonio” (DURP). Si potrà presentare domanda dal 23 settembre al 4 novembre. La graduatoria sarà pubblicata entro il 13 febbraio 2025, mentre l’erogazione delle borse di studio è prevista per marzo del prossimo anno.

 

C’è tempo fino al 15 settembre per rinnovare o richiedere l’Alto Adige Pass abo+, l’abbonamento elettronico annuale per alunne e alunni, apprendisti, studentesse e studenti, utilizzabile illimitatamente e in modo flessibile su tutta l’area del trasporto integrato altoadigemobilità. La quota forfettaria annuale per ottenere l’abo+ è pari a 20 euro per alunni delle scuole elementari, medie e superiori; 150 euro per studenti universitari.

 

UMBRIA

Il bonus scuola per l’anno 2024-2025 della Regione Umbria rappresenta un’importante iniziativa volta a sostenere le famiglie nell’acquisto dei libri di testo per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, offrendo una fornitura gratuita o semigratuita dei manuali necessari per l’istruzione. L’accesso al bonus scuola è riservato a tutti gli alunni che frequentano le scuole secondarie e ciò include sia le scuole medie che le scuole superiori. Tuttavia, è necessario che le famiglie degli studenti soddisfino un requisito fondamentale: possedere un’attestazione ISEE che non superi i 15.493,71 euro e che sia in corso di validità, limite stabilito per garantire che il supporto economico sia assegnato prevalentemente a coloro che ne hanno più bisogno. Per richiedere il bonus è necessario che la domanda venga presentata presso il proprio Comune di residenza e questo può essere fatto da un genitore, da chi rappresenta il minore oppure dallo studente stesso se maggiorenne. È importante prestare attenzione alle tempistiche di presentazione della domanda, che deve avvenire entro il giovedì 3 ottobre 2024. La domanda deve essere corredata dalla documentazione attestante la spesa sostenuta per l’acquisto dei libri di testo e dalla dichiarazione di non essere beneficiari di altro contributo o sostegno pubblico di altra natura per l’acquisto di libri di testo e di altri contenuti didattici, anche digitali. Una volta terminata l’istruttoria che compete ai Comuni, sulla base del numero complessivo delle domande ammissibili, la Regione approva il piano regionale di riparto delle risorse tra i Comuni che determineranno gli importi dei contributi da attribuire agli studenti.

Fino al 10 giugno 2024 si poteva presentare la domanda per le borse di studio rivolte agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado in Umbria. L’importo delle borse di studio è differenziato in base al grado scolastico con 150 euro per gli studenti delle scuole primarie 250 euro per quelli delle scuole secondarie di primo grado e 400 euro per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. I beneficiari di questo sostegno economico sono gli studenti appartenenti a nuclei familiari che presentano un ISEE in corso di validità fino a un massimo di 25 mila euro. Inoltre, è richiesto che gli studenti abbiano frequentato almeno il 50 per cento delle attività didattiche totali previste dal calendario scolastico (2023/2024) dall’inizio dell’anno scolastico fino al 28 febbraio 2024. Le domande possono essere presentate da studenti maggiorenni oppure, nel caso di minori, da chi esercita la potestà genitoriale.

 

VALLE D’AOSTA

In Valle d’Aosta sono disponibili diverse forme di agevolazione per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Le opportunità includono borse di studio destinate ad alleviare le spese scolastiche delle famiglie, voucher per la frequenza di collegi e convitti, e anche borse di studio specifiche come quelle intitolate a Brivio (ad oggi per il 2024/2025 risultano attive queste ultime due forme di agevolazione).

I voucher, sono concessi a minori e giovani adulti che risiedono in Valle d’Aosta e a coloro che affrontano gravi problemi socio-familiari e sono segnalati dai servizi sociali o socio-sanitari.

Le borse di studio e i premi di studio “Ugo e Liliana Brivio” sono un’iniziativa significativa promossa dalla Regione in ricordo della professoressa Liliana Brivio e di suo fratello Ugo Brivio, che hanno dato un importante contributo durante la Resistenza contro il nazifascismo. Questa iniziativa non solo celebra la loro eredità culturale, ma promuove anche l’istruzione e la formazione dei giovani. Le borse di studio sono destinate a studenti meritevoli che si distinguono per l’impegno e i risultati accademici, contribuendo a un percorso educativo che riflette i valori che Ugo Brivio ha imparato nel suo campo di studi in chimica pura, offrendo così ai beneficiari opportunità di crescita personale e professionale.

 

VENETO

Il sistema di sostegno economico per le famiglie con studenti, in Veneto, offre diverse opzioni utili per affrontare le spese legate all’istruzione. Tra questi strumenti troviamo il Buono Libri, un contributo finanziato con risorse statali per la fornitura gratuita o semigratuita, dei libri di testo e dei contenuti didattici alternativi per l’anno 2024/2025. Il contributo è rivolto agli studenti residenti in Veneto che frequentano istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado, statali e non statali, istituzioni formative accreditate, o in istruzione parentale. La domanda può essere presentata da un genitore, dal tutore dello studente minore, dal genitore affidatario o dallo studente stesso se maggiorenne. Lo studente deve appartenere ad un nucleo familiare con ISEE 2024 rientrante nelle seguenti f asce : Fascia 1: da € 0 a € 10.632,94 – contributo massimo concedibile € 200,00, Fascia 2: da € 10.632,95 a € 15.748,78 contributo massimo concedibile € 150,00.

La domanda può essere presentata dal 16 settembre al 18 ottobre 2024 nella pagina internet dedicata e consegnata al Comune secondo le disposizioni dell’amministrazione locale.

 

ALTRE REGIONI

Non risultano reperibili, al momento, informazioni relative alle agevolazioni previste dalle Regioni Basilicata, Liguria, Marche e Molise.

 

REGIONI BUONI LIBRI
Si/No Fascia 1 Isee Fascia 2 Isee Scadenza per presentare domanda
ABRUZZO Si   15.493,71 euro n.d.
BASILICATA n.d.      
CALABRIA n.d.      
CAMPANIA Si fino a 10.633,00 euro 13.300,00 euro Varia nei comuni
EMILIA ROMAGNA Si fino a 10.632,94 euro 15.748,78 euro 25-ott-24
FRIULI VENEZIA GIULIA Si*   35.000,00 euro 04-giu-24
LAZIO Si   15.493,71 euro Varia nei comuni
LIGURIA n.d.      
LOMBARDIA Si*   15.748,78 euro 16-mag-24
MARCHE n.d.      
MOLISE n.d.      
PIEMONTE Si**   26.000 euro 28-giu-24
PUGLIA Si 11.000,00 euro 14.000 euro (fam. num.) 16-set-24
SARDEGNA Si   20.000,00 euro Varia nei comuni
SICILIA Si   10.632,94 euro Varia nei comuni
TOSCANA Si   15.748,78 euro 20-set-24
TRENTINO ALTO ADIGE n.d.      
UMBRIA Si   15.493,71 euro 03-ott-24
VALLE D’AOSTA n.d.      
VENETO Si  10.632,95 euro  15.748,78 euro 18-ott-24

 

Un’interessante agevolazione è poi la Carta dello Studente. È una tessera che attesta il proprio status di studente e offre diversi vantaggi. Conferisce sconti su trasporti pubblici, negozi, ristoranti, musei, mostre, concerti, spettacoli teatrali e attività culturali. Questo aiuta a ridurre le spese quotidiane degli studenti, rendendo più accessibile la loro vita sociale e culturale.

Alcune carte prevedono anche servizi di supporto come consulenze psico-pedagogiche, orientamento professionale e accesso a biblioteche e a materiali didattici, facilitando così il percorso di studio.

Possedere la Carta dello Studente permette di entrare in contatto con una rete di studenti e giovani, facilitando la creazione di legami e scambi di idee e esperienze.

Per ottenere la Carta dello Studente è sufficiente essere iscritti a un istituto di istruzione superiore o a un corso di studi riconosciuto, compilare un modulo di richiesta fornito dall’ente erogatore e presentare una documentazione attestante la propria condizione di studente.

“IoStudio – la Carta dello Studente” viene consegnata al primo anno di corso della scuola secondaria di secondo grado, direttamente dalla segreteria scolastica e ha una validità di 5 anni.

 

FONDO UNICO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

Una ulteriore agevolazione è quella prevista dalle borse di studio istituite con il “Fondo unico per il Diritto allo Studio“, una iniziativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito per il contrasto alla dispersione scolastica e il potenziamento del Diritto allo Studio, dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con reddito basso.

Gli studenti beneficiari sono stati individuati nei mesi scorsi dalle rispettive Regioni tramite apposito Bando, o sulla base di graduatorie già esistenti e finalizzate all’erogazione di analoghi benefici.

 

Tutti questi strumenti rappresentano sicuramente un supporto importante per le famiglie, ma nella gran parte di casi non sono sufficienti a sostenere i costi per l’istruzione: i fondi limitati consentono di erogare agevolazioni per lo più destinate alle famiglie che si trovano ad affrontare maggiori difficoltà economiche, ma non bastano per ridurre i costi legati all’istruzione per le famiglie di ceto medio, fortemente impoverite dalla raffica di rincari degli ultimi anni. Per questo è necessaria un potenziamento dei fondi destinati a promuovere il diritto allo studio, per consentire, in maniera proporzionale, un accesso più ampio alle agevolazioni.

Impennata di reati ai danni delle coste e del mare italiano: nel 2023 crescono circa del 30% gli illeciti accertati. A dominare l’assalto del cemento illegale.

L’impatto dell’illegalità sulle regioni costiere del nostro Paese, sul mare e sulle sue risorse – un patrimonio dal valore inestimabile di storia, bellezza e biodiversità – ha subito un’impennata nel 2023, con una crescita generalizzata in termini di reati, persone denunciate e sequestri.

Gli illeciti penali accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto sono stati 22.956, con una crescita del +29,7% rispetto al 2022, a una media di 8,4 reati per km di costa, uno ogni 119 metri.

Ciclo illegale del cemento (10.257 reati, +11,2% rispetto al 2022), ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato (6.372, +59,3%), pesca illegale (4.268 illeciti penali, +11,3%) si confermano i reati più diffusi. Preoccupante anche la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022.

Questi, in estrema sintesi, i numeri raccolti nel nostro dossier Mare Monstrum 2024 che ogni anno restituiscono una fotografia puntuale dei principali fenomeni di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere che purtroppo aumentano a un ritmo sempre più intenso.

Il ciclo illegale del cemento, come evidenziano i dati, rappresenta la quota più significativa dei reati ambientali analizzati anche in questa edizione di Mare Monstrum a causa, principalmente, della miriade di abusi edilizi che continuano a sfregiare l’Italia. Un assalto senza fine, un fenomeno devastante per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico dell’intero paese che colpisce principalmente il Sud, in particolare le regioni a tradizionale insediamento mafioso, e le aree costiere, le perle estive del Belpaese. L’abusivismo edilizio lungo le coste, inoltre, fa da moltiplicatore dei fenomeni d’inquinamento, a causa degli scarichi diretti in mare degli immobili costruiti illegalmente.

Nel rapporto, oltre ai focus sulle aggressioni criminali alle coste, troverete anche le 10 proposte che abbiamo avanzato al Parlamento e al Governo per tutelare in maniera più efficace lo straordinario patrimonio ambientale marino del Belpaese. 

In memoria di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica che ha dedicato la sua vita alla tutela del mare e delle coste del Cilento. 

Rapporto Mare Momstrum 2024

Sintesi dei dati nel nostro comunicato stampa

Coinvolti 30 mila lavoratori e tutte le strutture della Cgil. Obiettivo: conoscere meglio il mondo del lavoro con l’obiettivo di migliorarne le condizioni

 

La grande inchiesta sul lavoro condotta dalla Fondazione Di Vittorio e pubblicata da Futura editrice, è ora scaricabile gratuitamente dal sito dell’istituto di ricerca della Cgil. Un’indagine capillare, coordinata da Daniele Di Nunzio della Fondazione, e che ha raggiunto 31 mila lavoratrici e lavoratori di tutti i settori pubblici e privati, tutte le dimensioni di impresa, tutte le tipologie contrattuali e anche a chi era senza contratto o disoccupato.

Un’operazione di grande rilievo condotta attraverso 30 mila interviste e che ha visto coinvolti 34 ricercatori e ricercatrici e tutte le strutture sindacali della Cgil tra il 2021 e il 2022.

Che lavoro fai? Con che tipo di contratto? Sei soddisfatto delle condizioni in cui si svolge il tuo lavoro? Cosa reputi necessario per poter migliorare la tua situazione? Che rapporto hai con il sindacato? Sono alcune delle domande ineludibili alla base dell’inchiesta.

 

Con un obiettivo preciso: conoscere meglio il mondo sempre più complesso del lavoro, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni e fornire al sindacato una base di conoscenze utile per rendere sempre più efficace la sua capacità d'intervento.

 

Aumento dei salari, difesa e aumento dell’occupazione, contrasto alla precarietà, salvaguardia del ruolo dei servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti), lotta alle diseguaglianze e alla povertà. Sono queste le priorità su cui i lavoratori chiedono al sindacato di intervenire

Dal sito della Fondazione è anche possibile rivedere la presentazione del volume che si è svolta il 26 a ottobre a Roma e a cui hanno partecipato, tra i numerosi ospiti anche di parte datoriale, del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e del presidente della Fondazione Di Vittorio Francesco Sinopoli.

Modificare la legge urbanistica, bloccando realmente il consumo di suolo, e sviluppare le rinnovabili e il risparmio energetico, mettendo in discussione gasdotti e rigassificatori.

Sono le richieste di Legambiente rivolte al nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna e che coinvolgono direttamente il territorio ravennate. Il coinvolgimento del consumo di suolo nelle cause che hanno portato all’alluvione, infatti, è stato più volte sottolineato da geologi, urbanisti, e docenti universitari nel corso dell’ultimo anno.

Critiche sono arrivate anche alla legge della Regione emanata nel 2017 sotto la giunta Bonaccini, di fatto troppo permissiva con le sue proroghe e le sue deroghe.

GUARDA IL VIDEO SU RAVENNAWEBTV

https://www.youtube.com/watch?v=5vHBA4d349A

 

Dal documento della Cei alle singole prese di posizione: della riforma Calderoli non piace l’idea di dividere il Paese e alimentare così le disuguaglianze

Remo Casilli/Sintesi Remo Casilli/Sintesi

Anche il mondo cattolico dice no all’Autonomia differenziata. Nel dibattito sulla legge Calderoli sono infatti entrati anche esponenti della Chiesa che in questi mesi, anche recentemente, hanno ribadito la necessità di valori e principi della Costituzione italiana che andrebbero persi in un nuovo assetto nazionale, diviso e differenziato.

“L’autonomia differenziata deve essere realizzata nel rispetto della solidarietà nazionale, evitando che si creino nuove fratture sociali ed economiche”. È una frase – contenuta nel documento che la Conferenza episcopale italiana (Cei) pubblicato a maggio – che riassume la preoccupazione principale dei vescovi italiani, che vedono nel progetto di autonomia una possibile minaccia all'equità e alla coesione sociale.

IL DOCUMENTO DELLA CEI

Il documento della Cei sull’Autonomia differenziata rappresenta una riflessione approfondita sulle implicazioni sociali e morali della riforma voluta dal governo Meloni. Ma, dalla lettura del testo, emerge come il mondo cattolico ritenga di fondamentale importanza l’unità del Paese, mettendo in guardia i decisori politici e i cittadini rispetto al rischio di accrescere le disuguaglianze tra le diverse regioni.

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Il documento inoltre invita a considerare il bene comune come principio cardine in qualsiasi modifica dell'assetto istituzionale del Paese così come viene richiamato il principio della giustizia sociale contro il prevalere degli interessi particolari.

La Conferenza Episcopale Italiana e diversi esponenti cattolici sono infatti entrati nel merito della riforma e nel dibattito politico sviluppatosi anche grazie alla raccolta firme per il Referendum contro il progetto di riforma che, lo ricordiamo, ha raggiunto in pochissimo tempo il numero necessario.

MONSIGNOR SAVINO: UN PERICOLO MORTALE

Oltre al documento ufficiale della Cei, diversi rappresentanti del mondo cattolico hanno espresso le proprie opinioni sull'autonomia differenziata. Tra loro Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei, si è espresso più volte criticamente sull’Autonomia differenziata, manifestando preoccupazioni riguardo agli effetti che potrebbe avere sull'unità e l’equità del Paese. Per Savino si rischia di accentuare le disuguaglianze territoriali, creando un'Italia a più velocità, dove le regioni più ricche potrebbero beneficiare a scapito di quelle meno sviluppate.

Nell’intervista pubblicata su La Repubblica il 28 agosto scorso, Monsignor Francesco Savino ha ribadito la sua forte opposizione all'autonomia differenziata descrivendola come “un pericolo mortale” per l’unità nazionale e un processo che accentuerebbe le disuguaglianze regionali. Savino ha sottolineato come questa riforma potrebbe impoverire ulteriormente il Sud Italia, creando una “secessione dei ricchi”, un far west tra le regioni, a discapito del bene comune nazionale.

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Contro l’autonomia per salvare il Paese

Contro l’autonomia per salvare il Paese

“Il Sud ha capito che la riforma è un cavallo di Troia per creare due Italie: una prospera e l’altra abbandonata a sé stessa” ha detto il vice presidente della Cei. Il rischio per Savino è creare “altra povertà, altro spopolamento, le differenze col nord si accentueranno” e per evitarlo servirebbe “un nuovo Risorgimento” che, in qualche modo, per il vescovo può partire con “questa raccolta firme” che “segna una presa di coscienza”.

ACLI: no al feudalesimo competitivo

“A chi in questi giorni lamenta una inopportuna ingerenza della Chiesa cattolica sull’argomento – commenta Antonio Russo vice presidente nazionale Acli e componente Consiglio Direttivo del Comitato per il sì al referendum per l’abrogazione della legge sulla autonomia differenziata – suggeriamo la lettura dei documenti attraverso i quali, dall’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana, la Conferenza Episcopale Italiana e i Vescovi delle Chiese particolari hanno dato il loro contributo a un dibattito ‘spesso strozzato’ da interessi trasversali e di parte”.

“Se rimaniamo ai giorni nostri – prosegue Russo – è ancora vivo l’appello partito dalle Settimane Sociali della Chiesa italiana di Trieste, e anche l’analisi che abbiamo fatto come ACLI con la presentazione della ricerca sulla povertà delle Aree interne del Paese. Ed è certo comprensibile il nervosismo da parte di chi come il ministro Salvini, l’On. Calderoli e il Presidente della Regione Veneto Zaia vedono crescere di giorno in giorno il fronte di organizzazioni cattoliche e laiche, di sindacati, di partiti e, soprattutto, di italiane e italiani che in poche settimane hanno apposto oltre 500mila firme per l’abrogazione della legge 86/2024”.

“Sarà la nostra incapacità di leggere il disegno strategico e la portata storica della riforma dello Stato che la maggioranza di governo ha voluto introdurre con l’autonomia differenziata, ma facciamo nostre le preoccupazioni di  monsignor Savino – specifica il vice Presidente nazionale Acli – Anche in questa circostanza, si dimostra che senza un’idea di comunità nazionale e di Stato, movimenti o partiti politici, al massimo scrivono programmi infarciti di amor patrio e di esaltazione dell’italianità che svelano, alla prova dei fatti, un irrefrenabile bisogno di dividere. Il tema delle autonomie territoriali non ha mai spaventato i cattolici e le forze politiche democratiche e liberali. Lo si affronta però seguendo i principi di solidarietà e sussidiarietà che la legge 86/2024 ignora alla radice. Peccato per chi credeva di aver già incassato un risultato storico”.

“Dopo la valutazione della Consulta sulla ammissibilità del referendum, la parola passerà ai cittadini. Capiremo se anche loro –conclude – non hanno ben compreso quanto benessere produrrà la riforma a regime sulla vita del Paese o se, sceglieranno ancora per l’Italia unita che rifiuta il ritorno a un feudalesimo competitivo in cui la prima nemica sarà la regione che confina con la tua. Se i Pastori della Chiesa cattolica sono, come io credo, anche quelli più vicini al popolo, consiglierei sommessamente di ascoltarli”.

AZIONE CATTOLICA AMBROSIANA: SERVE SOLIDARIETà NAZIONALE

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Azione Cattolica Ambrosiana. In un comunicato, ha sottolineato come questo processo potrebbe accentuare le disuguaglianze tra le regioni italiane, specialmente a scapito delle aree più deboli e svantaggiate del Paese. L’organizzazione ha evidenziato la necessità di garantire che l’autonomia differenziata sia accompagnata da misure che preservino la coesione sociale e l’uguaglianza tra i cittadini, indipendentemente dalla regione di appartenenza. L’Azione Cattolica Ambrosiana ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza di mantenere un forte senso di solidarietà nazionale, affinché l'autonomia regionale non diventi uno strumento di frammentazione ma, piuttosto, di rafforzamento della responsabilità collettiva per il bene comune.

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Autonomia, cambierebbe l’identità nazionale

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Prudenza e responsabilità dunque, per il rispetto del bene comune e per lottare, tutti insieme, cattolici e laici, contro le disuguaglianze sociali. Per non perdere di vista l’interesse generale del Paese.

 

Sui binari della stazione morirono 5 operai. Gli indagati sono 15 e 4 società. La chiusura dell’inchiesta è lontana. Sotto accusa il sistema degli appalti

Foto Ansa Foto Ansa

È passato un anno, dalla strage di Brandizzo, e la giustizia è ancora lontana dall’essere fatta. Il 30 agosto 2023, poco dopo la mezzanotte, nella stazione piemontese un treno regionale (12 carrozze, vuoto) diretto a Torino e proveniente da Alessandria con una velocità di 160 chilometri orari travolse e uccise cinque operai: Kevin Laganà (22 anni, il più giovane), Michael Zanera (34 anni), Giuseppe Sorvillo (43 anni), Giuseppe Aversa (49 anni) e Giuseppe Saverio Lombardo (52 anni). Erano addetti della Sigifer, un’azienda di borgo Vercelli che cura la manutenzione del tratto per conto di Rfi, e dunque in appalto. Avevano ricevuto l’ok per scendere sui binari e avviare i lavori previsti quella notte, aprendo dunque il cantiere prima che, però, venisse fornita l'autorizzazione e bloccata la linea.

L’inchiesta è lunga

Le indagini coordinate dalla procura di Ivrea sono ancora in corso, e lontane dal concludersi. Gli inquirenti chiederanno una proroga di sei mesi, ed è probabile che, dopo, ci sarà un’altra proroga. Gli indagati al momento sono 15, ma sotto accusa è un intero sistema di “lavoro”, retto su appalti e subappalti, la cui fragilità è emersa in modo lancinante. Ben quattro società sono iscritte nell’elenco dei pm, con diversi livelli di imputazione, i più gravi disastro e omicidio colposo: Rfi; Sigifer; Clf, la società di Bologna che ha subappaltato alla Sigifer di Borgo Vercelli i lavori a Brandizzo; e Uniferr Srl (controllata di Clf).

 

I familiari delle vittime si sentono abbandonati

I familiari delle vittime, durante una conferenza stampa a Vercelli pochi giorni fa, hanno dichiarato di sentirsi “abbandonati”. Particolarmente toccanti le parole di Massimo Laganà, papà di Kevin, raccolte dal Corriere della Sera in una intervista di Giusi Fasano: “Quelli che indagano stanno lavorando. Non li disturbiamo, ci mancherebbe. Ma noi, qui, siamo in una specie di gabbia, siamo imprigionati in quei giorni di un anno fa. Dopo un anno avremmo gradito almeno una chiamata, una piccola frase, qualche parola di sollievo. Insomma, qualcuno che ci dicesse: siamo a buon punto, stiamo aspettando questo o quell'accertamento... Qualcosa. Invece niente, abbiamo saputo degli indagati e poi più nulla”.

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Lavoro

La dolorosa lezione di Brandizzo

La dolorosa lezione di Brandizzo

Fillea e Filt: l’attenzione rimane alta

“Ad un anno dalla strage di Brandizzo rimane alta l’attenzione della Cgil nei confronti di Rfi e continua la vertenza per garantire maggiore sicurezza nelle attività di manutenzioni ordinarie e straordinarie della rete ferroviaria sia per le lavorazioni in appalto che quelle interne, per una migliore organizzazione e articolazione del lavoro più attenta ai ritmi di lavoro, per una maggiore qualificazione delle ditte in appalto”. È quanto dichiarano Stefano Malorgio e Alessandro Genovesi, rispettivamente segretari generali di Filt Cgil (trasporti) e Fillea Cgil (edili).

Passi avanti e cose da fare

“Registriamo dei passi avanti positivi sul piano della occupazione così come il proseguimento di un confronto serrato sulla reinternalizzazione di alcune attività, sulle procedure per i bandi di gara e degli investimenti - spiegano i segretari - ma rimangono ancora molte cose da fare: dal badge elettronico per rilevare presenze e orari reali dei lavoratori in appalto, al divieto di subappalto per tutte le lavorazioni più pericolose, dal rispetto dei corretti inquadramenti professionali secondo il contratto edile alla specifica formazione, fino ad una nuova organizzazione che consenta di avere tempi e procedure per ridurre il traffico merci e persone in contiguità con i cantieri e investimenti tecnologici più avanzati che garantiscono chi lavora sulla rete”.

Qualificare e formare

“Pensiamo – proseguono Genovesi e Malorgio - che occorra una maggiore qualificazione di tutti coloro che sono chiamati, come lavoratori diretti o in appalto, ad operare sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie, investendo ancora di più in formazione e proseguendo in una riorganizzazione del lavoro orientata ad una programmazione degli interventi più efficace e compatibile con tempi e carichi di lavoro sperimentando in questa logica l’introduzione di una figura di responsabile della sicurezza di sito”.

“Su questo come Filt e Fillea Cgil continueremo a lavorare per accelerare il raggiungimento di quegli obbiettivi e superare i ritardi e le chiusure che pure rimangono. Perché non ci sia mai più una nuova Brandizzo”.

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La settimana del lavoro sicuro, per non dimenticare

Sul fronte della società e delle istituzioni, attorno alla strage di Brandizzo si terrà, fino al 4 settembre, la prima edizione della “Settimana del Lavoro Sicuro”, promossa dall'associazione Sicurezza e Lavoro insieme ai sindacati edili FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, con il patrocinio del consiglio regionale del Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Brandizzo. Questa mattina comunità e istituzioni si ritrovano alle 9.30, nella piazza della stazione, per la celebrazione ufficiale davanti al monumento alle vittime.

A seguire, il convegno "Brandizzo un anno dopo" per fare il punto sulla situazione della salute e sicurezza sul lavoro in Piemonte e in Italia, insieme alle istituzioni, all'Ispettorato nazionale del lavoro, ai sindacati e alla presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, Chiara Gribaudo. Nell'occasione ci sarà l'inaugurazione del nuovo allestimento della mostra fotografica sulla strage ferroviaria di Brandizzo “Morire sui binari”.

In programma, intorno alle 21.30, una fiaccolata dalla chiesa sino alla stazione ferroviaria. Molte le iniziative in programma durante la settimana, come l'annuncio della realizzazione di un murale commemorativo con i sindacati edili, e l'avvio di interventi nelle scuole nell'ambito del progetto “A scuola di Sicurezza” con Fillea Cgil Torino e Piemonte. Sarà lanciato un bando per una borsa di studio rivolta agli studenti dell’ultimo anno dell’istituto Cavour.

Star.fer non convince

Dopo la strage è nata la Star.fer, una società attraverso cui sono tornati a lavorare, sempre sui binari, gli ex dipendenti della Sigifer. Ma le procedure su appalti, subappalti e sicurezza non sono cambiatedenuncia la Fillea. “I lavoratori di Star.Fer sono lavoratori che vanno sempre e comunque tutelati e anche se legalmente il contratto di subappalto con una nuova impresa è fattibile, la circostanza per cui, cambiato il cappello, gli stessi dirigenti della Sigifer siano nuovamente impiegati nei subappalti di Rfi è un fatto di una gravità inaudita”. Lo hanno dichiarato lo scorso maggio la Fillea Cgil nazionale, del Piemonte e di Vercelli in una nota congiunta: “Così come grave è che non siano minimamente cambiate le procedure per più formazione, più qualificazione degli operatori, meno subappalti e più gestione diretta da parte di chi materialmente vince gli appalti delle manutenzioni”.

Vertenza nazionale, e referendum

In questi mesi la Cgil ha promosso e raccolto le firme necessarie su quattro referendum sul lavoro, e il quarto quesito riguarda proprio gli appalticome spieghiamo qui: la Confederazione invita le cittadine e i cittadini italiani a chiedere l’abrogazione delle norme che escludono la responsabilità delle aziende committenti, in caso di infortunio e malattia professionale. Sarebbe una svolta fondamentale per evitare un’altra Brandizzo.

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Più di un mese fa, invece, il 5 luglio a Vercelli, la Fillea nazionale, la Fillea Torino e Piemonte insieme alla Cgil hanno organizzato un’assemblea nazionale dei lavoratori delle manutenzioni ferroviarie e stradali, un’occasione importante per lanciare una vertenza delle manutenzioni edili.

“Ora più che mai - ha spiegato in quell’occasione Alessandro Genovesi - è necessario un salto di qualità a tutela della sicurezza e delle professionalità di decine di migliaia di lavoratori, a fronte della grande mole di investimenti per ammodernare un sistema infrastrutturale fortemente invecchiato, sia in termini ambientali che tecnologici a cui saranno destinati decine e decine di miliardi di euro tra Pnrr, Fondo complementare, Risorse comunitarie e nuovi accordi di Programma FF.SS-Anas. Una cifra complessiva di 34 miliardi di euro solo per i prossimi 4 anni, senza contare i tanti investimenti di concessionarie e municipalizzate”