Sciopero generale (11 aprile), manifestazioni nazionali (20 aprile e 25 maggio) e assemblee. Via libera anche alla campagna referendaria: quattro quesiti su licenziamenti, precarietà e appalti
Dalle iniziative alle assemblee, dagli scioperi alle manifestazioni nazionali, dal sostegno alle vertenze per i rinnovi dei contratti alla raccolta delle firme per i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare. La mobilitazione della Cgil prosegue con tutti gli strumenti a disposizione. Per il lavoro stabile e di qualità, per aumentare salari e pensioni, per una vera riforma fiscale, per difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale, per la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, per un nuovo modello sociale che rimetta al centro il lavoro e la persona.
L’assemblea generale della Confederazione, riunitasi oggi a Roma, ha infatti deciso di impegnare ogni livello e struttura dell’organizzazione per la realizzazione della strategia complessiva di mobilitazione. Sono state stabilite le date e le modalità dei vari appuntamenti ed è stato dato il via libera anche alla campagna referendaria in materia di tutela contro i licenziamenti illegittimi, di superamento della precarietà e di sicurezza nel lavoro in appalto.
Quattro i quesiti referendari: i primi due sui licenziamenti, uno sul superamento del contratto a tutele crescenti e l’altro sull’indennizzo nelle piccole imprese, il terzo sulla reintroduzione della presenza delle causali per i contratti a termine; e il quarto, relativo agli appalti, sulla responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro.
Per quanto riguarda i referendum, dopo la deposizione dei quesiti in Cassazione, i controlli previsti dalle procedure vigenti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, partirà la raccolta delle firme. Tale iniziativa sarà sostenuta da assemblee in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i territori, costruendo un vasto arco di alleanze sociali, e sarà completata da proposte di legge d’iniziativa popolare su lavoro, rappresentanza, povertà e salute.
Il primo appuntamento sarà giovedì 11 aprile, data scelta da Cgil e Uil per uno sciopero generale di quattro ore in tutti i settori privati, otto in quello dell’edilizia, con manifestazioni ed iniziative territoriali a sostegno delle comuni rivendicazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, giusta riforma fiscale, nuovo modello di fare impresa, contrasto alla precarietà e rinnovo dei contratti nazionali.
Si proseguirà sabato 20 aprile con una manifestazione nazionale a Roma, indetta da Cgil e Uil. Al centro i temi della salute e sicurezza, il diritto alla cura e alla sanità pubblica, la riforma fiscale e la tutela dei salari. Sabato 25 maggio, invece, si svolgerà una grande manifestazione nazionale a Napoli de La Via Maestra contro il premierato e l’autonomia differenziata, per la realizzazione dei diritti al lavoro, alla salute, alla conoscenza, ad una previdenza universale sanciti dalla nostra Costituzione, per la pace e per fermare ogni guerra.
Come ogni anno la Cgil garantirà il proprio impegno alla presenza e alla partecipazione a tutte le iniziative che si svolgeranno il 25 aprile, a partire da quella nazionale di Milano, sostenendo i valori e i contenuti della nostra democrazia repubblicana e antifascista fondata sul ripudio della guerra, sul diritto al lavoro e sui diritti sociali e civili.
Con la donazione di un milione di euro ai territori alluvionati il Movimento 5 Stelle ha voluto dimostrare che la politica, “quando c’è la volontà dei sui rappresentanti, può incidere con forza e portare benefici su tutto il territorio nazionale anche a partire dalle piccole comunità”. Nel Consiglio comunale di Faenza di lunedì 21 marzo è stata inserita nel bilancio del Comune di Faenza la donazione del Movimento 5 Stelle. I 280.000 euro giunti a Faenza sono frutto di quella quota mensile che i parlamentari pentastellati hanno deciso di autotassarsi in favore di progetti per le comunità. Un milione di euro della comunità Cinquestelle è stata donata ai Comuni alluvionati.
Nel caso del Comune di Faenza l’intera cifra è stata finalizzata, come deciso attraverso un sondaggio condotto tra gli iscritti, ad un progetto ritenuto quanto mai necessario quale l’acquisto di attrezzature, mezzi e materiali da destinare all’Ufficio Giardini che è stato completamente sommerso durante l’alluvione. “Si tratta non solo di un esempio di impegno civico, ma anche di un gesto capace di portare speranza per la rinascita della comunità faentina così duramente colpita” dicono i grillini.
L’Assessore Massimo Bosi, il Consigliere Marco Neri e tutto il gruppo pentastellato dell’Unione Della Romagna Faentina ringraziano il Presidente Conte, i Coordinatori Regionali Marco Croatti e Gabriele Lanzi per la volontà e l’impegno dimostrato per dare concretizzazione a questo gesto di beneficenza verso i nostri territori devastati dall’alluvione.
Cgil, Cisl e Uil ER – ALLUVIONE: BENE PROPOSTE FORMULATE DAL PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA. SERVONO RISPOSTE SU RISARCIMENTO BENI MOBILI, RICOSTRUZIONE E PERSONALE
Bologna, 22/3/2024
Comunicato stampa
CGIL CISL UIL ER – ALLUVIONE: BENE PROPOSTE FORMULATE DAL PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA. SERVONO RISPOSTE SU RISARCIMENTO BENI MOBILI, RICOSTRUZIONE E PERSONALE
Oggi, 22 marzo 2024, si è tenuta la riunione del Patto per il Lavoro e per il Clima con la partecipazione del Commissario Straordinario per la ricostruzione Figliuolo.
Nel corso della riunione, la Regione ha presentato al Commissario le proposte di modifica alle norme e alle Ordinanze condivise da tutti i firmatari del Patto, che raccolgono in larga misura le sollecitazioni sollevate da CGIL CISL UIL Emilia Romagna in queste settimane.
Come Organizzazioni Sindacali condividiamo la scelta della Regione di presentare al Commissario un documento condiviso, che valorizza il lavoro svolto nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima con la partecipazione attiva di tutte le parti sociali e degli enti locali.
Crediamo sia necessario dare seguito a questo metodo, che vede il Patto per il Lavoro e per il Clima tornare ad essere cabina di regia di un confronto costante.
A quasi un anno dall’alluvione, la situazione nei territori alluvionati è sempre più difficile: al netto di CAS e CIS, alle famiglie colpite non è ancora arrivato nessun risarcimento ed è ormai chiaro che le procedure previste dalle Ordinanze vanno migliorate e semplificate.
Serve un salto di qualità nel mettere in campo risorse e soluzioni ai problemi, altrimenti la promessa del Governo di risarcire il 100% dei danni resterà solo sulla carta.
Allo stesso tempo, la strada della ricostruzione è lunga e complessa: mettere in sicurezza e ricostruire il territorio è una sfida che richiede risorse adeguate, personale dedicato, capacità di ascolto e partecipazione delle comunità. Elementi che ad oggi devono essere fortemente rafforzati.
Nel corso della riunione abbiamo ribadito le questioni che riteniamo prioritarie: modifica della normativa per garantire il risarcimento dei danni ai beni mobili; stanziamento delle risorse necessarie per coprire il risarcimento del 100% dei danni subiti e per la ricostruzione (garantendo che le risorse PNRR siano aggiuntive e non sostitutive di quelle già stanziate); semplificazione delle procedure per l’erogazione dei risarcimenti; possibilità per i cittadini di accedere agli sportelli territoriali di assistenza; rafforzamento degli organici degli Enti Locali, in particolare dei piccoli comuni (sono stati assunti solamente poche decine di tecnici dei 216 per cui sono state stanziate le risorse); predisposizione dei piani speciali per la ricostruzione con il protagonismo delle comunità, mettendo al centro sicurezza del territorio e qualità del ricostruito.
Abbiamo inoltre ribadito la necessità che la ricostruzione tenga assieme la messa in sicurezza del territorio con la sostenibilità ambientale e sociale per garantire che il territorio sia in grado di affrontare gli eventi estremi che il cambiamento climatico comporta: bisogna ricostruire meglio di prima, non come prima.
E’ prioritario mettere al centro la legalità e il contrasto alle infiltrazioni criminali, la qualità del lavoro e la sicurezza sul lavoro. In questo senso, abbiamo richiesto al Commissario di conoscere l’esito del Protocollo di Legalità tra Commissario e Prefetture di cui era stata annunciata la sottoscrizione lo scorso dicembre.
Auspichiamo ora che il Commissario Figliuolo adotti con rapidità le modifiche alle ordinanze e si faccia promotore nei confronti del Governo, insieme al Patto per il Lavoro e per il Clima, degli interventi di modifica normativa che sono necessari per garantire l’effettività dei risarcimenti e la qualità della ricostruzione.
CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA