Siamo orgogliosi di annunciare che ieri sera, durante il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Romagna faentina, la Mozione presentata dal Portavoce del M5S Andrea Palli, che richiedeva l’introduzione di strumenti di democrazia diretta e partecipazione nello Statuto dell’Unione (come il Referendum Consultivo, Propositivo ed Abrogativo, l’Iniziativa Popolare a voto consiliare, l’Istruttoria Pubblica, il Bilancio Partecipativo e il Consiglio dell’Unione aperto ai cittadini), è stata votata favorevolmente all’unanimità!
Giunta che si è dimostrata sensibile all’argomento, anche con l’avvio di tavoli dedicati.
Ringraziamo tutti i consiglieri di opposizione e maggioranza che hanno apprezzato e condiviso il nostro documento.
Ora ci batteremo, confrontandoci con tutti gli attori e dando il nostro contributo, perchè l’impegno venga rispettato in tutte le sue forme in tempi brevi e disciplinato con un apposito regolamento valido, adeguato e non stringente.
Movimento5stellefaenza.it
Un decreto incostituzionale, inutile e dannoso
Il provvedimento su immigrazione e sicurezza deliberato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre è incostituzionale, inutile e dannoso; la sua emanazione come decreto legge può provocare guasti a cui sarà difficile porre riparo.
Innanzitutto non sussiste il presupposto dei casi di straordinaria necessità ed urgenza che soli possono legittimare il Governo ad adottare provvedimenti provvisori con forza di legge, come si evince dalla stessa eterogeneità del provvedimento con norme ispirate dalle esigenze più disparate.
La nuova disciplina dell’immigrazione e della cittadinanza presenta aspetti allarmanti di incostituzionalità.
L’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari è mirata specificamente a sgonfiare il volume dei permessi di soggiorno, creando una serie di drammi personali e aprendo la strada ad un’esplosione del contenzioso. Poiché nella stragrande maggioranza dei casi non è possibile procedere al rimpatrio, l’unico effetto reale sarà l’allargamento dell’area della clandestinità: ciò comporterà l’incremento di una popolazione di persone senza diritti, impossibilitate a lavorare e costrette al lavoro schiavile, facile preda della criminalità. Inutile dire che tale situazione inciderà sulla sicurezza degli italiani e renderà più spietato il mercato del lavoro e la competizione fra i lavoratori italiani poveri e la manodopera dei senza diritti stranieri.
Il raddoppio della durata massima del trattenimento dello straniero in attesa di rimpatrio, nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), prolungata fino a sei mesi, anche se consentito dalla Direttiva europea sui rimpatri 2008/115/CE, presenta marcati aspetti di irragionevolezza perché si risolve in una pena senza delitto data l’impossibilità di procedere al rimpatrio nella stragrande maggioranza dei casi. Tale misura comporterà il raddoppio della popolazione di stranieri in detenzione amministrativa con incremento esponenziale dei costi che gravano sui contribuenti. In questo contesto è inaccettabile la possibilità di trattenere le persone da rimpatriare in strutture idonee e nella disponibilità dell’autorità di pubblica sicurezza. In questo modo viene creato un circuito carcerario (le prigioni del Ministero dell’Interno) al di fuori dell’ordinamento nel quale non sarà possibile monitorare il rispetto dei diritti umani fondamentali.
Parimenti incostituzionale è la norma che prevede la sospensione della procedura d’asilo ed il rimpatrio del richiedente asilo che abbia subito una condanna in primo grado perché palesemente contraria alla presunzione di non colpevolezza (art. 27 Cost.) ed al principio che la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento (art. 24 Cost.).
Il sostanziale smantellamento del sistema di protezione su base comunale (SPRAR) dei rifugiati e richiedenti asilo inciderà in modo pesantemente negativo sulla possibilità di inclusione degli immigrati nel tessuto sociale, rendendo più problematica la convivenza.
Problematiche e di scarsa utilità, oltre ad essere prive di ogni requisito d’urgenza sono le norme in materia di sicurezza. La sperimentazione delle c.d. armi ad impulsi elettrici da parte delle polizie municipali, crea una situazione pericolosa per la pubblica incolumità, trattandosi di dispositivi che possono avere effetti letali. Raddoppiare le pene previste dal codice Rocco per le occupazioni abusive è scelta palesemente irragionevole in quanto l’emergenza non è rappresentata dalle occupazioni di edifici abbandonati da parte dei senza casa, ma dall’esistenza di fasce di popolazione prive del diritto all’abitazione, così come non c’è nessuna necessità di mettere in vendita i patrimoni sequestrati alle mafie, aprendo alla possibilità che la criminalità organizzata riprenda possesso dei beni che le sono stati sottratti.
Roma, 25 settembre 2018.
Massimo Villone, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Mauro Beschi, Domenico Gallo
Saluti da Castel Bolognese. Un'immagine per Castel Bolognese, città d'arte
Nell'ambito dell'iniziativa “Tutti al museo e in biblioteca! 2018”, rassegna autunnale di promozione del libro e
della lettura a cura della Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese, si aprono le iscrizioni al
concorso Saluti da Castel Bolognese. Un'immagine per Castel Bolognese, città d'arte, per giovani artisti dai
15 ai 25 anni, con scadenza venerdì 12 ottobre 2018. L’iniziativa è inserita nel progetto regionale “EnERgie
Diffuse - Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità”, con il sostegno del progetto europeo
“Be more Education through art (Erasmus +)” di cui il Comune di Castel Bolognese è partner.
informazioni: Unione della Romagna Faentina | Servizio biblioteca
Biblioteca comunale "Luigi Dal Pane", piazzale Poggi n. 6 - Castel Bolognese (Ravenna)
tel. 0546.655827 / e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.comune.castelbolognese.ra.it Comune di Castel Bolognese
La modulistica per partecipare al concorso è scaricabile dal sito web del Comune di Castel Bolognese:
http://www.comune.castelbolognese.ra.it/Archivio-notizie/Saluti-da-Castel-Bolognese.-Un-immagine-per-Castel-Bolognese-citta-d-arte
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In data 10 maggio scorso, come circolo Legambiente Lamone, abbiamo inviato una lettera (allegata) al Dott. Giovanni Malpezzi, Sindaco del Comune di Faenza e Presidente dell’Unione della Romagna Faentina; All’ Avv. Domizio Piroddi, Assessore all’urbanistica del Comune di Faenza; all’ Arch. Ennio Nonni, Dirigente Settore Territorio URF; e p.c. ai Consiglieri Comunali del Comune di Faenza, per chiedere che fossero resi pubblici i dati sulla” Individuazione della superficie del territorio urbanizzato esistente nel Comune alla data del 1 gennaio 2018 e dei dati sul patrimonio costruito inutilizzato”.
La necessità che questi dati siano pubblici serve intanto per il calcolo del 3% di consumo massimo di suolo, indicato dall’articolo 6 della nuova legge regionale sull'urbanistica, ma più in generale per avere, da parte di tutti i cittadini, la percezione del reale utilizzo del territorio, in relazione agli effettivi fabbisogni.
Ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta, ma abbiamo appreso che alcuni di questi dati sono stati inviati qualche giorno fa, con la newsletter del settore territorio, ai professionisti del settore e poi pubblicate sul sito della Romagna Faentina. Ma sono dati incompleti, mancano quelli sul patrimonio costruito inutilizzato (che fa molta differenza).
Viene il dubbio che possa essere un invito a sollecitare nuove costruzioni, prima che la legge regionale entri pienamente in vigore.
Avevamo sperato che il percorso partecipativo, promosso dall’Assessore all’Urbanistica, per la definizione del Documento Programmatico della Qualità Urbana, al quale anche noi abbiamo partecipato, fosse uno strumento per un uso razionale del territorio. Dobbiamo ricrederci?
Vorremmo che questi approfondimenti non fossero circoscritti ai soli specialisti e addetti ai lavori, ma diventassero patrimonio di tutti i cittadini perché il territorio e la qualità urbana sono beni comuni. Questo è il miglior antidoto per evitare le sorprese di nuovi insediamenti o espansioni, non necessari in un territorio già intensamente urbanizzato.
Circolo Legambiente Lamone Faenza
La lettera:
“Gentilissimi,
in relazione alla nuova Legge Urbanistica Regionale n°24/2017, con la presente siamo a sollecitare la Vostra Amministrazione a procedere, quanto prima, con la definizione e la perimetrazione della superficie del Territorio Urbanizzato (TU) al 1 gennaio 2018, come previsto dagli art. 32 della stessa legge. Chiediamo inoltre che tale lavoro venga reso pubblico con appositi elaborati, consultabili da tutti i cittadini.
La definizione del perimetro del TU risulta fondamentale per la successiva attuazione di numerose parti della legge (a cominciare dal calcolo del 3% di consumo di suolo massimo, di cui all’art 6), tuttavia la Legge Regionale permette la possibilità di procrastinare nel tempo – fino alla partenza del PUG, dunque fino al 2021 – la definizione cartografica del perimetro.
Ma già oggi sul territorio sono in atto nuove trasformazioni, dunque una perimetrazione del TU posticipata nel tempo dovrà essere “al netto” di tutte le aree che verranno edificate dopo il 1 gennaio 2018. Un procedimento che risulterebbe dunque poco lineare. Riteniamo dunque che più tempo si aspetterà per cartografare la perimetrazione del TU, più alti saranno i rischi di incertezza, errore e opacità.
Viceversa riteniamo che la rapida predisposizione di tale atto ricognitivo costituisca non solo un valido contributo iniziale al monitoraggio degli effetti della LR 24/2017, ma anche un elemento di garanzia per lo stesso Comune rispetto ai momenti partecipativi ed al dibattito che si svilupperanno successivamente al momento della formazione ed approvazione del PUG. Riteniamo infine che procedere immediatamente risulti un lavoro molto più semplice anche per gli stessi Uffici Comunali.
Si tratta dunque di mettere agli atti anticipatamente, in tempo reale e trasparente – perché materialmente riscontrabile sul territorio urbano da ogni cittadino – il punto ricognitivo di partenza.
L’assoluta importanza di tale monitoraggio è ribadita dalla stessa Regione nella nota in cui fornisce “Prime indicazioni applicative per i Comuni, le Unioni e gli altri Enti territoriali”:
“Trattandosi di informazioni che il Comune ha l’obbligo di raccogliere e trasmettere, e che risultano essenziali per valutare l’attuazione di una delle politiche principali perseguite dalla legge, la mancata disponibilità di dette informazioni sarà preclusiva della possibilità di valutare, in sede di CU, sia gli strumenti urbanistici che saranno elaborati dai Comuni nel corso del periodo transitorio, sia il PUG.“
Analogamente, chiederemo anche agli altri Sindaci dei Comuni dell’Unione della Romagna Faentinadi procedere con la definizione e la perimetrazione della superficie del Territorio Urbanizzato (TU) al 1 gennaio 2018 e di rendere pubblici questi dati.
Nello spirito della corretta applicazione della nuova normativa regionale, riteniamo che per potere avere una percezione corretta del reale utilizzo del territorio in relazione agli effettivi fabbisogni, sarebbe necessario che, sia per il Comune di Faenza, che per gli altri Comuni dell’Unione della Romagna Faentina, siano resi pubblici i dati:
– sul costruito inutilizzato, sia abitativo che produttivo/commerciale, distinguendo tra proprietà private, pubbliche o di Enti e Fondazioni; con una suddivisione tra costruzioni recenti e storiche;
– sulle aree edificabili, con progetti già autorizzati, avviati parzialmente o bloccati, e quelle non ancora urbanizzate, che potrebbero essere riconvertite, come era previsto da un bando promosso dall’Amministrazione Faentina, per tornare alla destinazione d’uso originale”.
Faenza, 10 maggio 2018
L'originale protesta contro l'eccesso di concentrazione di auto, in gran parte in sosta abusiva, attorno al complesso scolastico “Don Milani”, ha fatto scalpore e suscitato anche reazioni scomposte, in particolare contro due consigliere del Quartiere Centro Sud.
Ricordiamo che l'iniziativa – svolta durante la settimana europea per la mobilità sostenibile – è stata regolarmente autorizzata dall'Amministrazione Comunale.
Tra gli organizzatori c'è anche il circolo Legambiente Lamone, insieme a Salvaciclisti, Fiab Faenza, in collaborazione con il Piedibus faentino, CEAS, Quartiere Centro Sud, Centro sociale Corbari. Ci siamo limitati a chiedere il rispetto delle norme previste dal Codice della strada. Quindi, se qualcuno volesse dar corso ad “un esposto” contro l'iniziativa che abbiamo svolto – come è stato ventilato - ne tenga conto.
In ogni caso, come Legambiente, intendiamo contribuire a spersonalizzare e svelenire il clima, ricordando che la questione della mobilità e del traffico auto è ormai una criticità anche nelle nostre zone e in diverse aree della città, che deve essere affrontata con un cambiamento di cultura e di comportamenti da parte di tutti.
La prossima applicazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), anche secondo le misure previste dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020), dovrà essere una occasione per una riflessione collettiva da parte di tutte le categorie di cittadini.
Chiediamo che l'Amministrazione Comunale promuova in tempo occasioni di confronto e coinvolgimento della città sui cambiamenti che dovranno essere per forza avviati per migliorare la vivibilità della città, Legambiente, assieme ad altre associazioni, non mancherà di avanzare le proprie proposte.
Circolo Legambiente Lamone Faenza
L’Altra Faenza augura buon lavoro e - perché no? - buon divertimento a tutti gli insegnanti e agli allievi che il prossimo 17 settembre inizieranno il nuovo anno scolastico.
Facciamo nostre le parole del Dalai Lama che ha dichiarato: “L’educazione è la cura per la rabbia globale”, ma anche quelle dell’Unesco: “L’educazione trasforma le vite”.
Sono principi semplici, ma forti, come quelle architravi che non devono crollare, mai, altrimenti tutto va in rovina.
In questi giorni che vedono milioni di giovani tornare a scuola, sono stati segnalati molti dei punti più critici del sistema dell’istruzione italiana, ma forse non è stato sottolineato con sufficiente forza quello che a noi sembra l’aspetto decisivo e più preoccupante: la politica non considera utile investire idee, risorse e competenze nella scuola.
Il sapere che forma cittadini consapevoli, lavoratori preparati a muoversi in un mercato lavoro in perenne trasformazione, intelligenze critiche, che spiega l’utilità del dubbio e della verifica, è continuamente svilito da chi avrebbe il compito istituzionale di difenderlo, rafforzarlo, attualizzarlo.
Ma la scuola, per fortuna, resiste; la scuola è ancora il luogo dell’incontro con l’Altro, della convivenza delle differenze, del sostegno a chi parte da situazioni di disagio sociale o di salute. E’ il luogo in cui si offrono conoscenze, ma anche strumenti per orientarsi in un’epoca in cui è sempre più difficile distinguere verità, verosimile, falso e fake news.
La scuola è ancora uno dei pochi luoghi in cui non solo s’insegnano, ma si attualizzano i valori della nostra Costituzione.
Ancora un augurio di buon lavoro a tutti voi, ragazze e ragazzi - e ai vostri insegnanti.
Faenza, 14 settembre 2018
L’Altra Faenza