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Torna il fascismo?
Torna lo squadrismo?
Non ci troveranno né disattenti né silenti.
il CDC della provincia di Ravenna

COMUNICATO STAMPA
(Sabato 9 dicembre 2017)

 CDC (Coordinamento Democrazia Costituzionale  dell’Emilia  Emilia Romagna)

 Contro ogni fascismo e razzismo

per la giustizia sociale a favore di italiani e immigrati

A Forlì nella giornata dell’8 dicembre  fascisti di Forza Nuova hanno aggredito a bastonate un gruppo di studenti e di sindacalisti, arrivando a colpire il segretario della Fiom cittadina Giovanni Cotugno ed a ferire un poliziotto. A quest’ultimo, a tutti gli antifascisti e ai sindacalisti presenti in quel momento, alla Fiom/Cgil di Forlì, i Comitati CDC dell’Emilia Romagna esprimono la loro solidarietà e vicinanza .

Incredibile il fatto che  10-15 persone armate di spranghe e bastoni abbiano potuto raggiungere indisturbate piazza della Misura, luogo dello scontro, senza che fossero fermati e arrestati  da polizia e forze dell’ordine per violazioni della legge penale (artt. 581, 585 , 655 c.p.).

I Comitati CDC  dell’Emilia Romagna chiedono a Governo  e Parlamento l’immediata messa fuori legge e lo scioglimento di Forza Nuova, formazione politica la cui ideologia e prassi risultano incompatibili con la nostra Costituzione.

Avendo chiaro che per sconfiggere le forme di razzismo e neofascismo/nazismo cresciute in questi anni in Italia e in molti paesi d’Europa è indispensabile rimuoverne le cause profonde: tanto quelle culturali che quelle individuabili nelle diseguaglianze socio/economiche, nella precoce fuoriuscita dalla scuola di centinaia di  migliaia di giovani e ragazze,  nell’aumento di degrado e marginalità nelle periferie delle nostre città. E’ su queste basi che il neofascismo non solo italiano fa leva per contrapporre i cittadini ai migranti, alimentando menzogne, razzismo e guerre tra gli ultimi e i penultimi. Gli uni e gli altri vittime della concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e della strumentalizzazione del malessere di molti. Promuoveremo nelle prossime settimane e mesi in Emilia Romagna, a  partire da Forlì, assieme all’Anpi, all’associazionismo, alle OOSS e alle forze politiche democratiche, iniziative di confronto e di impegno coi cittadini teso a sconfiggere fascismi e razzismi.

Ieri, venerdì 8 dicembre, studenti, sindacalisti e persone comuni sono stati aggrediti a spinte e bastonate in piazza a Forlì da una squadraccia di Forza Nuova. Episodi simili si susseguono ormai a ritmo pressoché quotidiano in ogni parte d’Italia. E’ con metodi simili che il fascimo si affermò: calpestando diritti, libertà e democrazia fino a sprofondare il nostro Paese nella vergogna delle leggi razziali e nella tragedia della guerra.
Oggi avviene all’inizio di una campagna elettorale difficile in cui insulti e promesse a buon mercato, intolleranza e paure alimentate in modo strumentale prevalgono sul confronto delle idee e dei programmi. Negare o sottovalutare il rischio gravissimo che stiamo correndo è da irresponsabili.
Ancora una volta è necessario l’impegno di tutti – istituzioni, forze politiche democratiche, organizzazioni sociali e professionali, associazioni di volontariato, cittadini – in difesa della Costituzione antifascista e delle regole a fondamento della convivenza civile. La salvaguardia della democrazia deve prevalere su ogni calcolo di parte.
Il governo nazionale deve rendersi garante del normale svolgimento della competizione elettorale, agire con fermezza nel reprimere ogni manifestazione neofascista, imporre il rispetto delle leggi che vietano l’apologia e la ricostituzione del fascismo.
Faenza, 9 dicembre 2017

 

 

 

 

Oggi, venerdì 8 dicembre, ci siamo trovati in piazza con alcuni sindacalisti della Cgil ed altri singoli cittadini, spontaneamente riuniti, per comunicare pacificamente alla collettività che i fascisti e le loro proposte di legge discriminatorie non devono trovare spazio nella nostra città.

Quello che era un momento di discussione pacifica si è trasformato rapidamente in un'aggressione ai nostri danni. Infatti dal nulla sono comparsi un gruppo di militanti dichiaratisi di Forza Nuova che, armati con spranghe e fumogeni, hanno picchiato e spintonato i manifestanti.
Il segretario della FIOM CGIL Forlì Gianni Cotugno è stato ferito nel corso dell'aggressione squadrista.

Crediamo che questo gesto non sia degno di un paese democratico. Forlì città antifascista, con le sue istituzioni e le sue forze civiche, deve rispondere a questa aggressione con una forte presa di posizione per impedire che episodi del genere possano ripetersi in futuro e che a questa fazione politica sia lasciata agibilità.

Le studentesse e gli studenti antifascisti di Forlì non si faranno intimidire, ma anzi rilanceremo, a partire dai luoghi della formazione, che una società libera e democratica è una società antifascista.

Link Forlì studenti indipendenti

 

Il discorso di investitura di Pietro Grasso all'assemblea di Roma. Tutti ne parlano; crediamo che sia utile leggere (o ascoltare) l'originale, prima di valutare i commenti.

Che emozione essere qui con voi! Vedo persone, storie, culture e mondi che hanno scelto di camminare insieme non in virtù di un calcolo politico ma per difendere i valori e i principi in cui credono. Lasciatevelo dire: è una bellissima immagine che dà forza e energia.
Dare le dimissioni dal gruppo del Partito Democratico è stata una scelta politica e insieme personale, frutto di un’esigenza interiore. Ho ricevuto molte telefonate, ascoltato tante persone; mi hanno offerto seggi sicuri, chiesto di “fermarmi un giro”, di fare la “riserva della Repubblica”. Mi dispiace, questi calcoli non fanno per me.
Ho combattuto in prima linea tutte le battaglie della mia vita, mettendoci la faccia senza pensare alla convenienza. In fin dei conti, alla mia bella età, posso dire di aver già fatto la mia parte.
Ve lo assicuro: non ho rimorsi, né rimpianti, né ambizioni personali.
Sento però che il delicato momento che affrontiamo richiede un atto di ulteriore impegno. Oggi la sfida è batterci per ciò che ci unisce nel profondo, per i principi e i valori che sono alla base della nostra comunità e ne rappresentano la linfa vitale, il lievito madre. E come in passato scelgo di non tirarmi indietro. Sono qui per questo. Come voi.
In forme e ruoli diversi ho sempre servito le istituzioni, è una cosa di cui sono molto orgoglioso.
Diventare magistrato era il mio sogno, farlo in Sicilia un atto di amore per la mia terra, accettare incarichi che hanno cambiato per sempre la mia vita e quella della mia famiglia una questione di coscienza.
Sono stati anni bellissimi e feroci, pieni di dolore e di speranza, di rinunce e di entusiasmo, di amicizie troncate nel sangue e di risultati eccezionali. Abbiamo vinto molte battaglie ma la guerra è ancora in corso, e viene portata avanti ogni giorno da donne e uomini di cui dobbiamo essere fieri.
Nel 2012, quando il mio mandato da Procuratore Nazionale Antimafia stava per finire ho accettato la proposta di “spostarmi in politica”. Decisi, con la stessa emozione che ho oggi, di chiudere il più significativo capitolo della mia esistenza per continuare, con altri mezzi, le battaglie di sempre. Il primo giorno in Senato ho depositato un Disegno di legge contro la corruzione, l’autoriciclaggio, il falso in bilancio e il voto di scambio.
Poi, con una bella dose di sorpresa, il secondo giorno sono stato eletto presidente del Senato. Esserlo è un onore indescrivibile. Ho difeso le Istituzioni, il ruolo e la centralità del Senato, la sua funzione imprescindibile nella nostra democrazia parlamentare. Sin dall’inizio ho rivendicato il diritto di parola: l’imparzialità nell’esercizio della funzione non prevede la rinuncia alle proprie idee politiche. Ho continuato, con coerenza, a far sentire la mia voce sui temi per i quali mi sono sempre impegnato.
In questo nuovo capitolo della mia vita, in questo percorso che oggi si unisce al vostro, porto tutta la mia storia, ma mai mi farò scudo del passato.
Io e voi abbiamo la testarda convinzione che in questo momento a prevalere debba essere lo spirito di servizio, la volontà di partecipare a qualcosa di più grande di noi, la generosità nel ritrovare un pezzo di Paese che si è allontanato e che si astiene. Serve un’alternativa all’indifferenza, alla rabbia inconcludente dei movimenti di protesta, alle favole bellissime mai realizzate che abbiamo sentito raccontare per decenni. Allora tocca a noi.
Tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato. Tocca a noi difendere principi e valori che rischiano di perdersi: la dignità del lavoro, un welfare che si prenda cura di tutti, una scuola e un‘università che rispettino il valore degli insegnanti e la centralità degli studenti, la possibilità di allargare i diritti e pretendere il rispetto dei doveri, tasse più giuste e progressive, una vera parità di genere.
Insomma, una nuova proposta per il Paese. Per tutto questo, io ci sono!
Noi riaccenderemo la speranza. Ricordo l’emozione e il senso di responsabilità del mio primo voto: mi piacerebbe la provassero anche le ragazze e i ragazzi che andranno a votare la prossima primavera.

“Curiosa la questione riguardo le tonnellate di rifiuti conferiti alla discarica 3 Monti, che vede i numeri presentati dalla Regione contrapposti a quelli enunciati sulla stampa dal Presidente di Con.Ami Manara.

Ma è soprattutto curioso cercare di comprendere se è un refuso o se c'è l'intento di fuorviare la verità sulla questione discarica, argomento che divide i cittadini e rende complicata la credibilità politica dei nostri sindaci” spiegano i consiglieri comunali della Lista Civica Riolo Viva. Tema del dibattito sono i conferimenti di rifiuti speciali nella discarica riolese.


“Il Presidente del Con.Ami ha dichiarato sulla stampa che i rifiuti speciali conferiti nella discarica ammontavano a circa 20.000 tonnellate, cosa smentita da dei documenti ricevuti dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna”. Proseguono gli esponenti di Riolo Viva: “Dopo le dichiarazioni di Manara, alcuni consiglieri regionali si sono mossi per capire l’ammontare dei rifiuti portati nella nostra discarica, ed è stato scoperto un dato allucinante.

I rifiuti speciali conferiti non sono 20.000 tonnellate come dichiarato da Manara, bensì 60.000 mila da quanto risulta da Arpae. Una differenza di 40.000 tonnellate che qualcuno dovrà giustificare. Per questo motivo la lista Riolo Viva ha presentato un'interpellanza in Consiglio Comunale per tenere viva la voce della dissidenza rispetto a chi proclama la totale sicurezza della discarica 3 Monti e dei conferimenti di rifiuti al suo interno. Il tema discarica è stato al centro della campagna elettorale, e non abbiamo risparmiato critiche sulla questione. Davanti a questi numeri, non possiamo tacere”. 

Continuano i consiglieri: “All’interno della delegazione che sabato scorso ha compiuto una visita guidata dal Presidente Manara nell'impianto discusso dove sono stati illustrati gli interventi in atto per procedere all'ampliamento già deciso dai Sindaci dei comuni che versano rifiuti in loco, era presente anche il nostro consigliere Luca Cenni, perché vogliamo monitorare al massimo la situazione”.

“Ma siamo davvero certi che nel mondo del rifiuto tutto sia controllato e sicuro come con sicurezza affermano? Se è così, perché affannarsi nel comunicare dati non coincidenti? Quali responsabilità? O è solo incompetenza? Per questo motivo chiediamo delucidazioni al Sindaco e alla Giunta, sperando di avere dati certi e non farlocchi come quelli dichiarati sulla stampa" conclude la nota.

ODG Cisa Allegion

 

A seguito delle assemblee effettuate in data 8 novembre 2017, la RSU Cisa Allegion di Faenza, sostiene l’azione contrattuale delle Confederazioni Sindacali Cgil Cisl e Uil con il Governo e, nel caso si dovesse giudicare negativamente il risultato, ritiene necessario lanciare unitariamente una grande mobilitazione sul tema delle pensioni che costringa il Governo a cambiare nella sostanza la Legge Fornero e contestualmente a valutare azioni di mobilitazione anche in Azienda.

 

Faenza, 10 novembre 2017