In seguito agli ultimi eventi accaduti in Siria, il Comitato difesa e valorizzazione della Costituzione di Faenza aderisce all’appello per il cessate il fuoco in Medio Oriente e Nord Africa annunciato con la conferenza stampa a Roma della Rete per la Pace.
In allegato trovate il testo, l'invito al sit-in a Faenza per il 20 aprile e il comunicato del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.
CRISI SIRIANA: L’ITALIA SIA COERENTE CON I SUOI PRINCIPI COSTITUZIONALI
L’attacco missilistico compiuto congiuntamente da Stati Uniti, Francia e Inghilterra nelle prime ore del 14 aprile costituisce un grave vulnus alla legalità internazionale, poiché è avvenuto in aperta contraddizione con il divieto dell’uso della forza nelle relazioni internazionali stabilito dall’art. 2, comma 4, della Carta delle Nazioni Unite.
L’uso della forza, non autorizzato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ai sensi del Cap. VII della Carta, costituisce un atto di aggressione che non può essere legittimato dalle giustificazioni fornite all’opinione pubblica dai Paesi attaccanti. Infatti, se siano state usate armi chimiche lo può dire solo un’inchiesta sul terreno degli ispettori dell’OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche), a cui la Siria non si oppone. Ed è stata proprio l’OPAC (non certo i bombardamenti) che ha smantellato l’arsenale chimico di Assad, nell’ottobre del 2013, mettendo sotto sigilli oltre mille tonnellate di agenti chimici ed armi chimiche.
In ogni caso, anche se venisse provato l’uso di armi chimiche, che indubbiamente integra un crimine di guerra, solo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU potrebbe autorizzare sanzioni comportanti l’uso della forza.
Come nell’ordinamento interno nessuno può farsi giustizia da sé, così nell’ordinamento internazionale gli Stati non possono risolvere le loro controversie a suon di bombe.
Il nostro Paese con la Costituzione, in accordo con la Carta dell’ONU, ha detto no per sempre alla legge della giungla nelle relazioni internazionali. In questo momento, in cui un conflitto disastroso viene ulteriormente alimentato con il rischio di provocare ulteriori deflagrazioni, l’Italia faccia sentire alta la sua voce di civiltà ed in obbedienza ai suoi principi costituzionali, rifiuti di fornire basi ed appoggio logistico per gli attacchi contro la Siria, invitando gli “alleati” a cooperare con le istituzioni internazionali per pervenire finalmente ad una soluzione pacifica del conflitto.
Roma, 14 aprile 2018
Massimo Villone, Alfiero Grandi, Domenico Gallo, Alfonso Gianni
Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Comunicato
Sit-in per la pace, L’Altra Faenza ci sarà
L’Altra Faenza aderisce al sit-in per la pace in Siria convocato per Venerdì 20 alle 18 presso la Fontana Monumentale della nostra città.
In Siria si sta combattendo da anni una ferocissima guerra civile che ha causato decine di migliaia di morti, milioni di profughi e milioni di sfollati.
Sul territorio siriano, in maniera cinica e con tragica indifferenza per le vite umane, le grandi potenze mondiali (Russia, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna) e regionali (Iran, Israele, Turchia. Arabia Saudita) stanno ‘giocando’ le loro sporche partite geo-politiche incuranti dei costi umani e civili delle loro azioni militari.
Le legittime - e da noi condivise - aspirazioni alla libertà e alla democrazia del popolo siriano sono state manipolate ed usate, sostanzialmente tradite.
Invece di essere stata messa in difficoltà, la dittatura di Assad è stata rafforzata dalla logica della guerra e dal perseguimento di una soluzione armata del conflitto. Tra l’altro, con tempismo quantomeno infelice, quest’ultima escalation militare avviene a poche settimane dall’annuncio di un accordo politico internazionale per la conclusione del conflitto.
Del destino, ma soprattutto della vita reale e quotidiana del popolo siriano, nessuno Stato ha vera cura, a cominciare dalle Nazioni che rifiutano di accogliere chi fugge dai gas chimici, dalle bombe e dai missili.
E se oggi addirittura è evocato il pericolo di una Terza Guerra Mondiale è perché truppe Russe combattono vicine a quelle Americane; è perché per la prima volta Israele ha ammesso di avere colpito una base Iraniana; è perché parlano solo le armi, mentre i Popoli e le società civili sono ridotti al silenzio o a combattere per non vedersi annichiliti.
La guerra, ancora una volta, ha miseramente fallito; è questo che la nostra presenza silenziosa dirà Venerdì 20.
Faenza, 17 aprile 2018
L’Altra Faenza
Prendiamo atto della replica di Hera al nostro recente comunicato a proposito, tra l’altro, di possibili ritardi nella scontistica, sulla prima rata della TARI, relativa ai conferimenti di materiali differenziati.
Hera afferma che “gli sconti per i conferimenti alla stazione ecologica sono stati regolarmente imputati e si riferiscono ai primi due mesi dell’anno, gennaio e febbraio…” e poi aggiunge “ visti i tempi tecnici necessari per registrare i flussi, gli sconti relativi alle raccolte territoriali (per es. la carta messa negli sacchi con l’apposito contrassegno, ndr) saranno imputati nella prossima rata..”.
Fin qui va bene, ma come si spiega allora che se - nonostante “i tempi tecnici necessari” - i conferimenti dei primi 2 mesi del 2018 sono stati imputati, quelli degli ultimi 3 mesi del 2017 non lo sono?
Certo, Hera precisa che “la prossima rata…relativa ai mesi da maggio ad agosto, conterrà anche il conguaglio di tutte le scontistiche 2017”, ma questo significa che gli sconti maturati l’anno scorso vengono riconosciuti con un ritardo di 8 mesi.
Ci chiediamo: se un cittadino paga la TARI 8 mesi dopo la scadenza cosa succede?
E’ forse applicabile l’articolo 31 – Interessi, del “Regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti (TARI)” del Comune di Faenza, che recita:
Gli interessi di mora, di rateazione e di rimborso sono computati nella misura del vigente tasso legale.
Gli interessi sono calcolati con maturazione giorno per giorno con decorrenza dal giorno in cui sono divenuti esigibili.
Se quest’articolo si applica ai contribuenti non dovrebbe valere anche per Hera?
Circolo legambiente lamone faenza
D'accordo con amiche/amici pacifisti abbiamo deciso di organizzare un sit-in per la pace in Siria il prossimo venerdì 20 aprile alle 18 (fino alle 19.30) a Faenza, accanto alla Fontana Monumentale.
Per poter dare in tempo utile la notizia ai settimanali locali ho già diffuso il comunicato stampa che trovate qui sotto a nome del solo Comitato Spontaneo per la Pace al quale ho aggiunto anche il Centro di documentazione don Tonino Bello in quanto il testo era impostato al plurale in modo da raccogliere ulteriori adesioni.
Giovedì mattina diffonderò il comunicato in modo più capillare aggiungendo le associazioni che mi forniranno in tempo utile l'adesione.
Naturalmente lo scopo dell'iniziativa è quello di poter dare l'opportunità a ognuno di poter manifestare collettivamente la propria contrarietà a quanto è successo e alla metodologia bellica utilizzata per risolvere le controversie tra le Nazioni nonché esprimere i propri timori per i possibili sviluppi futuri
Vi invito a diffondere la notizia ai vostri contatti e a comunicarmi entro mercoledì eventuali adesioni.
Preferirei non inserire nel comunicato stampa sigle di partiti politici i quali però saranno liberissimi di poter far sapere di aderire all'iniziativa, consapevoli che le uniche bandiere che saranno benvenute saranno solo quelle della pace.
Per il Comitato Spontaneo per la Pace:
Davide Patuelli <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
Comunicato Stampa
A FAENZA SIT-IN PER LA PACE IN SIRIA
Aderiamo all'appello lanciato della Rete della Pace, organizzatrice della Marcia della Pace Perugia-Assisi, a mobilitarsi per fermare le guerre in Siria e in Medio Oriente. A tal fine chiediamo al nostro Paese di essere protagonista di pace.
Infatti, come nell’ordinamento interno nessuno può farsi giustizia da sé, così nell’ordinamento internazionale gli Stati non possono risolvere le loro controversie a suon di bombe.
Il nostro Paese con la Costituzione, in accordo con la Carta dell’ONU, ha detto no per sempre alla legge della giungla nelle relazioni internazionali. In questo momento, in cui un conflitto disastroso viene ulteriormente alimentato con il rischio di provocare ulteriori deflagrazioni, l’Italia faccia sentire alta la sua voce di civiltà ed in obbedienza ai suoi principi costituzionali, rifiuti di fornire basi ed appoggio logistico per gli attacchi contro la Siria, invitando gli “alleati” a cooperare con le istituzioni internazionali per pervenire finalmente ad una soluzione pacifica del conflitto.
Pertanto proponiamo alle associazioni e a tutta la cittadinanza di manifestare, insieme a noi, la contrarietà alla guerra partecipando a un sit-in che si terrà a Faenza, in Piazza della Libertà, venerdì 20 aprile alle ore 18.00.
Invitiamo a partecipare con le sole bandiere della Pace, disponibili presso la libreria Moby Dick in via XX Settembre, 5, con le quali coloreremo la balaustra della Fontana Monumentale.
Comitato Spontaneo per la Pace
Centro di documentazione don Tonino Bello
Cessate il fuoco !
Fermiamo le guerre in Medio Oriente
Da troppo tempo si muore in Siria, in Palestina, in Libia, in Egitto, in Iraq, nello Yemen, nella
regione a maggioranza curda … il Medio Oriente ed il Mediterraneo si stanno trasformando in un
immenso campo di battaglia. Ora il rischio della deflagrazione di un conflitto che coinvolga le
super potenze mondiali è reale. Le conseguenze possono essere tragiche ed inimmaginabili.
Milioni di persone, in tutto il mondo, di tutte le culture e religioni, stanno dicendo: “Basta guerre,
basta morti, basta sofferenze”. E noi con loro.
Guerre producono guerre, le cui vittime sono le popolazioni civili, oppresse e private dei propri
diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita.
Vanno fermate le armi, bloccate le vendite a chi è in guerra. Ora, subito. Va fatto rispettare il diritto
internazionale: è la sola condizione per proteggere la popolazione civile, fermare l'oppressione e
l'occupazione, attivare la mediazione tra le parti in conflitto.
Non si può più attendere e rinviare decisioni e responsabilità. Il limite è superato da tempo. Ora,
subito, bisogna aiutare le vittime, curare i feriti, soccorrere chi fugge dall'orrore. Poi bisognerà
punire i responsabili, riconoscere alle popolazioni i loro diritti e sostenerle nel percorso
democratico, civile, di liberazione.
Noi ci rivolgiamo all'Unione Europea che deve prendere un'azione politica forte di pacificazione
coerente con principi e valori fissati nel Trattato, nella Carta Europea dei Diritti Umani, negli
Accordi e nelle Convenzioni internazionali. L'Unione Europea faccia da mediazione e riporti al
dialogo gli Stati Uniti e la Russia.
Chiediamo al nostro paese di essere protagonista di pace, di mettere in atto il “ripudio della guerra”
non concedendo le basi per operazioni militari e di avviare una politica di pace nel Mediterraneo.
Nessuno deve sentirsi impotente. Questo è il momento per tutti di agire per la riconciliazione.
Noi faremo la nostra parte, con le campagne per il disarmo, con gli interventi civili di pace, con la
diplomazia dal basso, con il sostegno a chi opera per la pace anche dentro ai conflitti, per dare voce
a chi crede ancora nella fratellanza e nella nonviolenza.
Ora, subito.
Rete della Pace
- Invitiamo le associazioni, le organizzazioni, i gruppi locali, a convocare, da domani e nei prossimi giorni,
mobilitazioni per la pace, laiche o religiose, in ogni città, in ogni municipio, in ogni parrocchia.
- Invitiamo ogni singola persona a “fare qualcosa contro la guerra”, un gesto simbolico ma concreto:
esporre al balcone la bandiera della pace, accendere alla finestra una candela di speranza, mettere sulla giacca una stoffa bianca di disarmo.
Per adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.retedellapace.it
ACLI, AGESCI, Accademia apuna della pace, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese,
ANSPS, AOI - associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Ara pacis iniziative, Archivio disarmo, ARCI, ARCI
Bassa Val di Cecina, ARCI Verona, ARCS, Arci servizio civile, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la pace,
Associazione per la pace di Modena, AssopacePalestina, AUSER, CGIL, CGIL Verona, CNCA, CTA – centro turistico acli PG,
Comunità araba siriana in Umbria, Coordinamento comunità palestinesi, Coordinamento comasco per la pace,
Coordinamento pace in comune Milano, - Encuentrarte, FIOM Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione
culturale responsabilità etica, IPRI – rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Link2007 cooperazione in rete, Link –
coordinamento universitario, Lunaria, MIR, Movimento europeo, Movimento Nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo,
Peacewaves, Piattaforma ong MO, Restiamo umani con Vik Venezia, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Rete della pace
umbra, Tavola della pace valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola sarda della pace, Tavola della pace di Bergamo, U.S. Acli,
UDS, UDU, UISP, Un ponte per…, Ventiquattro marzo.
Comunicato
Come hanno votato i faentini?
Assemblea pubblica de L’Altra Faenza
Promossa da L’Altra Faenza, si terrà nella serata di venerdì 13 aprile nei locali del Rione Verde, in via Cavour 37, un’assemblea pubblica sul tema: “Centro storico, periferia, campagna, come hanno votato i faentini il 4 marzo”.
“La sinistra ne è uscita sconfitta – affermano i responsabili della lista unitaria faentina – ma ciò non significa che i valori di uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà non siano più attuali. Anzi, in un’epoca in cui si accentuano le disuguaglianze e i diritti vengono negati, in cui tutto è ridotto a merce, essi acquistano maggiore attualità e significato. Manca chi sappia farsene portatore con coerenza, dando risposte credibili ed afficaci ai bisogni e alle speranze di tante persone”.
“Poiché non siamo fra quelli che dicono: Gli elettori non hanno capito, la prima cosa da fare è, appunto, capire cos’è successo, dove si è sbagliato, come ripartire con umiltà e col coraggio del dubbio. Questo il senso dell’incontro di venerdì 13. Un incontro a più voci, aperto a quanti avvertono la necessità di riflettere e di continuare”.
Faenza, 10 aprile 2018
L’Altra Faenza