In data 10 maggio scorso, come circolo Legambiente Lamone, abbiamo inviato una lettera (allegata) al Dott. Giovanni Malpezzi, Sindaco del Comune di Faenza e Presidente dell’Unione della Romagna Faentina; All’ Avv. Domizio Piroddi, Assessore all’urbanistica del Comune di Faenza; all’ Arch. Ennio Nonni, Dirigente Settore Territorio URF; e p.c. ai Consiglieri Comunali del Comune di Faenza, per chiedere che fossero resi pubblici i dati sulla” Individuazione della superficie del territorio urbanizzato esistente nel Comune alla data del 1 gennaio 2018 e dei dati sul patrimonio costruito inutilizzato”.
La necessità che questi dati siano pubblici serve intanto per il calcolo del 3% di consumo massimo di suolo, indicato dall’articolo 6 della nuova legge regionale sull'urbanistica, ma più in generale per avere, da parte di tutti i cittadini, la percezione del reale utilizzo del territorio, in relazione agli effettivi fabbisogni.
Ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta, ma abbiamo appreso che alcuni di questi dati sono stati inviati qualche giorno fa, con la newsletter del settore territorio, ai professionisti del settore e poi pubblicate sul sito della Romagna Faentina. Ma sono dati incompleti, mancano quelli sul patrimonio costruito inutilizzato (che fa molta differenza).
Viene il dubbio che possa essere un invito a sollecitare nuove costruzioni, prima che la legge regionale entri pienamente in vigore.
Avevamo sperato che il percorso partecipativo, promosso dall’Assessore all’Urbanistica, per la definizione del Documento Programmatico della Qualità Urbana, al quale anche noi abbiamo partecipato, fosse uno strumento per un uso razionale del territorio. Dobbiamo ricrederci?
Vorremmo che questi approfondimenti non fossero circoscritti ai soli specialisti e addetti ai lavori, ma diventassero patrimonio di tutti i cittadini perché il territorio e la qualità urbana sono beni comuni. Questo è il miglior antidoto per evitare le sorprese di nuovi insediamenti o espansioni, non necessari in un territorio già intensamente urbanizzato.
Circolo Legambiente Lamone Faenza
La lettera:
“Gentilissimi,
in relazione alla nuova Legge Urbanistica Regionale n°24/2017, con la presente siamo a sollecitare la Vostra Amministrazione a procedere, quanto prima, con la definizione e la perimetrazione della superficie del Territorio Urbanizzato (TU) al 1 gennaio 2018, come previsto dagli art. 32 della stessa legge. Chiediamo inoltre che tale lavoro venga reso pubblico con appositi elaborati, consultabili da tutti i cittadini.
La definizione del perimetro del TU risulta fondamentale per la successiva attuazione di numerose parti della legge (a cominciare dal calcolo del 3% di consumo di suolo massimo, di cui all’art 6), tuttavia la Legge Regionale permette la possibilità di procrastinare nel tempo – fino alla partenza del PUG, dunque fino al 2021 – la definizione cartografica del perimetro.
Ma già oggi sul territorio sono in atto nuove trasformazioni, dunque una perimetrazione del TU posticipata nel tempo dovrà essere “al netto” di tutte le aree che verranno edificate dopo il 1 gennaio 2018. Un procedimento che risulterebbe dunque poco lineare. Riteniamo dunque che più tempo si aspetterà per cartografare la perimetrazione del TU, più alti saranno i rischi di incertezza, errore e opacità.
Viceversa riteniamo che la rapida predisposizione di tale atto ricognitivo costituisca non solo un valido contributo iniziale al monitoraggio degli effetti della LR 24/2017, ma anche un elemento di garanzia per lo stesso Comune rispetto ai momenti partecipativi ed al dibattito che si svilupperanno successivamente al momento della formazione ed approvazione del PUG. Riteniamo infine che procedere immediatamente risulti un lavoro molto più semplice anche per gli stessi Uffici Comunali.
Si tratta dunque di mettere agli atti anticipatamente, in tempo reale e trasparente – perché materialmente riscontrabile sul territorio urbano da ogni cittadino – il punto ricognitivo di partenza.
L’assoluta importanza di tale monitoraggio è ribadita dalla stessa Regione nella nota in cui fornisce “Prime indicazioni applicative per i Comuni, le Unioni e gli altri Enti territoriali”:
“Trattandosi di informazioni che il Comune ha l’obbligo di raccogliere e trasmettere, e che risultano essenziali per valutare l’attuazione di una delle politiche principali perseguite dalla legge, la mancata disponibilità di dette informazioni sarà preclusiva della possibilità di valutare, in sede di CU, sia gli strumenti urbanistici che saranno elaborati dai Comuni nel corso del periodo transitorio, sia il PUG.“
Analogamente, chiederemo anche agli altri Sindaci dei Comuni dell’Unione della Romagna Faentinadi procedere con la definizione e la perimetrazione della superficie del Territorio Urbanizzato (TU) al 1 gennaio 2018 e di rendere pubblici questi dati.
Nello spirito della corretta applicazione della nuova normativa regionale, riteniamo che per potere avere una percezione corretta del reale utilizzo del territorio in relazione agli effettivi fabbisogni, sarebbe necessario che, sia per il Comune di Faenza, che per gli altri Comuni dell’Unione della Romagna Faentina, siano resi pubblici i dati:
– sul costruito inutilizzato, sia abitativo che produttivo/commerciale, distinguendo tra proprietà private, pubbliche o di Enti e Fondazioni; con una suddivisione tra costruzioni recenti e storiche;
– sulle aree edificabili, con progetti già autorizzati, avviati parzialmente o bloccati, e quelle non ancora urbanizzate, che potrebbero essere riconvertite, come era previsto da un bando promosso dall’Amministrazione Faentina, per tornare alla destinazione d’uso originale”.
Faenza, 10 maggio 2018