Legambiente promuove una lettera aperta dopo l’esito del nuovo studio che definisce il quantitativo di materiale estraibile all’interno dei confini del sito: “si utilizzino le risorse presenti all’interno del confine e nel frattempo si pianifichi la riconversione della cava. No a nuove espansioni”
L’associazione ambientalista, sulla vicenda della prosecuzione dell'attività estrattiva nella cava di Monte Tondo, nella vena del gesso romagnola nei comuni di Casola Valsenio e Riolo Terme, sia a livello locale che regionale, ha da tempo espresso la propria contrarietà ad un suo ampliamento.
“Siamo particolarmente sensibili alla necessità della tutela del patrimonio naturale, in particolare in un ambiente unico come la Vena del Gesso Romagnola, ma il nostro interesse non si limita al “protezionismo” di alcuni luoghi più sensibili; noi pensiamo che tutte le attività umane, anche quelle che hanno necessariamente un impatto antropico, debbano essere il più possibile rese ecocompatibili, su tutto il territorio.” – commenta Legambiente.
“Proprio con questo spirito abbiamo inviato una lettera aperta (allegata) a tutti gli interlocutori in campo
Leggi tutto: Legambiente sulla Cava di Monte Tondo: “necessaria riconversione articolata del sito”
Lavoro Povero. Ricerca della Fondazione Di Vittorio: l'Italia è stato il paese europeo con il calo di massa salariale (-7,2%) e di occupati dipendenti (-4,3%) maggiore rispetto al 2019. Boom di part time involontari
La pandemia ha colpito i salari più in Italia che nel resto d’Europa. È il risultato principale della ricerca presentata da Fondazione Di Vittorio e Cgil. Confrontando il 2020 con l’anno precedente si scopre che nell’Eurozona la massa salariale è calata del -2,4%; in Italia del -7,2%, stesso valore della Spagna. Ma lì gli occupati dipendenti sono scesi solo dell’1,7%, da noi del 4,3%.
La situazione del nostro paese è un unicum in Europa per «lavoro povero»: ci sono circa 3 milioni di precari con contratti a tempo determinato e 2,7 milioni di part-time involontari – coloro che sono costretti a lavorano a tempo parziale – che si aggiungono ai 2,3 milioni di disoccupati ufficiali, stimati in quasi 4 milioni come «disoccupazione sostanziale» dalla Fondazione Di Vittorio.
La percentuale di part-time involontario è la più alta in Europa: il 66,2% sul totale degli occupati a tempo parziale (circa 4,2 milioni), contro il 24,7% dell’Ue. Il loro salario è più basso di oltre il 10% della media Ue.
POOL NEW VIA REUTERS The Netherlands' Prime Minister Mark Rutte speaks with Britain's Prime Minister Boris Johnson as they attend the G20 Summit at the La Nuvola conference centre in Rome, Italy October 31, 2021. Aaron Chown/Pool via REUTERS
Dopo giorni e notti di trattative sulla lotta ai cambiamenti climatici, il dossier più corposo e più a rischio del G20 anche per la concomitanza della Cop26 sull’ambiente che inizia oggi a Glasgow, gli sherpa delle venti maggiori economie del pianeta raggiungono un accordo. Ma a vederlo sembra un ‘accordicchio’, molto di compromesso con le potenze orientali, Cina, Russia, India, più indietro nella transizione. O forse era l’unico accordo possibile.
In sostanza i G20 vogliono raggiungere la neutralità climatica intorno alla “metà del secolo” e si impegnano a mantenere il riscaldamento globale entro un aumento di 1,5 gradi di temperatura, come chiedono gli accordi di Parigi del 2015, che non indicano una data limite ma parlano di “lungo termine”.
Ecco il testo:
Leggi tutto: Accordicchio sul clima al G20 - By Angela Mauro
Commenta (0 Commenti)Previdenza di Governo. Confermati i soli 611 milioni con beffa per donne - «Opzione» da 60 anni - precoci e categorie di gravosi. Il premier apre alla «flessibilità in uscita» falsificando però sul «ritorno al contributivo» . Domani la decisione di Cgil, Cisl e Uil sulla mobilitazione
Pierpaolo Bombardieri, Luigi Sbarra e Maurizio Landini © Foto LaPresse
È il capitolo più delicato della manovra ma le pensioni incidono solo per il 2,6% sull’intero importo della manovra: 611 milioni su 23,2 miliardi per il bilancio sul 2022. E proprio qui sta il motivo di contrarietà dei sindacati che sabato decideranno quale mobilitazione mettere in campo.
LA PROMESSA DI ESSERE «disponibile al confronto nelle prossime settimane» citato da Draghi è molto meno della certezza di una trattativa da gennaio per riformare le pensioni che molti avevano sventolato dal Pd in mattinata, come un grande successo.
Anche perché Draghi mistifica le richieste dei sindacati con la sua premessa al passaggio sulle pensioni: «L’impegno è tornare in pieno al sistema contributivo», come se Quota 100 fosse qualcos’altro e alimentando nuovamente la falsificazione portata avanti da gran parte dei media che sostiene come Cgil, Cisl e Uil vogliano un ritorno al sistema retributivo o mettendo assieme le loro proposte con quelle della Lega che voleva mantenere quella Quota 100 che è stato un flop e ha mandato in pensione in gran parte lavoratori tutelati lasciando negli effetti regressivi e iniqui della Fornero, a partire da donne e precari.
DRAGHI CITA TRE PUNTI per «il confronto con le parti sociali e il parlamento», dunque non solo
Leggi tutto: Sulle pensioni non c’è niente ma Draghi promette dialogo - di Massimo Franchi
Commenta (0 Commenti)Segreti e bugie. La maggioranza dei senatori della Repubblica ha bocciato il proseguimento dell'iter parlamentare rinviando, per chissà quanti anni, l'approvazione di una legge giusta e soprattutto importante per l'incolumità, ancora prima che per il benessere, di tutte le persone che ogni giorno anziché goderne devono soffrire per la loro identità sessuale
Ormai la storia patria ci ha insegnato che per affermare i diritti della persona non è dal Parlamento che dobbiamo aspettarci le risposte già mature nella società. Così è stato per la storica battaglia sul divorzio e per quella altrettanto importante sull’aborto, così potrebbe essere domani sull’eutanasia e sulla cannabis.
Ogni volta che si ponevano in discussione domande di senso sulla vita, il paese reale testimoniava di essere più moderno e civile della politica che presumeva di rappresentarlo. Facendo emergere nelle battaglie di libertà e di autodeterminazione, l’arretratezza, l’ipocrisia, la lontananza del Parlamento dal Paese.
Se anziché i deputati e i senatori, fossimo stati chiamati noi cittadini a votare sulla legge del senatore Alessandro Zan, contro la barbarie di aizzare l’odio verso le persone omosessuali o transessuali, è sicuro che avremmo avuto una risposta di condanna senza se e senza ma.
Invece, dopo anni di dibattiti, dopo l’approvazione in un ramo del parlamento,
Leggi tutto: Retroguardie culturali del paese - di Norma Rangeri
Commenta (0 Commenti)Indietro Tutta. Draghi lascia la riunione. Cgil, Cisl e Uil: sabato decideremo quale mobilitazione attuare. Briciole rivendicate dal Pd: proroga solo di un anno per Opzione donna e Ape social leggermente allargata
Tutto come previsto. Sulle pensioni vince Salvini e perde il sindacato che rompe per la prima volta con il governo Draghi e deciderà sabato – dopo l’approvazione formale della legge di Bilancio – quale forma di mobilitazione attuare, senza attendere una nuova convocazione per oggi come erroneamente dichiarato dall’ufficio stampa di palazzo Chigi.
SI TORNA ALLA FORNERO con uno «scalino» per i 10 mila (pochissimi) che potevano usare Quota 100 nel 2022. Allargata leggermente l’Ape social e prolungata Opzione donna, entrambe solo per l’anno prossimo.
L’incontro fra governo e confederali non ha avuto sorprese e ha certificato le distanze tra le parti. Mario Draghi, quasi silente durante la discussione, ha lasciato il tavolo dopo due ore – con la motivazione diplomatica di «un impegno» – commentando che «si aspettava un’altra accoglienza» alle piccole concessioni fatte dal governo. Evidentemente credeva che Cgil, Cisl e Uil si rimangiassero la loro piattaforma nel clima da «governo di emergenza in pandemia».
La richiesta di una modifica strutturale della riforma Fornero fatta da Landini non ha sortito alcun effetto. Draghi praticamente non
Leggi tutto: Pensioni, rottura coi sindacati: torna la Fornero, no a riforme
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