Legambiente aderisce ed invita associazioni, comitati, cittadine/i a partecipare a questa e altre iniziative di mobilitazione che, come questa, è costruita su una piattaforma precisa (allegata) che non si limita a denunciare specifiche responsabilità e ritardi, che pure ci sono da varie parti, ma chiede a tutti la necessità di un cambio di passo.
Oggi (quasi) nessuno può negare gli effetti del cambiamento climatico in atto, ma questo significa contenere le cause che lo determinano e progettare a tutti i livelli i necessari “adattamenti” nei territori.
Giustamente si è sottolineato che questa emergenza non riguarda semplicemente i cittadini che sono stati più volte colpiti dagli eventi alluvionali, ma è un problema dell'intera comunità, per questo insistiamo nel sollecitare il coinvolgimento non semplicemente dei diversi comitati, ma di tutte le realtà della società civile: associazioni sociali, sindacali, delle varie forme volontariato, che continua ad essere attivo.
Anche queste conoscenze e competenze devono essere coinvolte nella definizione dei “Piani di protezione” per gli interi bacini idrografici dall'appennino, alla pianura, al mare.
Ad esempio, le esperienze dei “contratti di fiume”avviati, nelle nostre zone, nei bacini del Lamone, del Marzeno, del Senio possono essere assolutamente utili per la realizzazione del “Piano speciale per la ricostruzione” (ancora non approvato definitivamente).
Questo, assieme a ristori giusti, una struttura commissariale adeguata e presente nel territorio, i necessari finanziamenti centrali che non sono stati definiti, stanno negli obiettivi della manifestazione del 7 dicembre.
Le adesioni possono essere segnalate a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
e, in particolare per la nostra zona, anche alla nostra ma il Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
perchè vogliamo essere parte attiva nell'organizzare la più ampia e unitaria mobilitazione per la messa in sicurezza dei nostri territori e una ricostruzione consapevole.
Circolo Legambiente Lamone