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Comune di Faenza
Interpellanza

                                                                       all'Assessore alla Cultura Massimo Isola

all'Assessore all'Urbanistica e Edilizia Domizio Piroddi

Oggetto: Arena Borghesi

PREMESSO CHE: 

* A) Esiste dal 11. 11. 2013 un accordo di programma tra AUSL (proprietaria dell'area Arena Borghesi) e Comune di Faenza che prevede, tra l'altro, la possibile cessione dell’Arena al Comune a fronte della concessione all’AUSL dell'uso di aule presso i Salesiani. Tale accordo ha validità decennale. Trattandosi di un accordo tra Enti Pubblici può certamente garantire maggiormente la salvaguardia dell'intero complesso dell'Arena Borghesi. 

* B) Il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del 2015 contiene un Accordo di programma A.1 “Arena Borghesi”  che prevede:

l'area dell'Arena (Sub area A di circa 1570 mq) mantenga il vincolo della prevalente funzione pubblica per attività culturali cinematografiche all'aperto, ma una porzione di quest'area (circa un quinto, 330 mq) potrà rendersi disponibile ad accogliere le funzioni della subarea C (è l'area del supermercato, attualmente di 1650 mq) “a fronte di una proposta di intervento di riqualificazione urbanistica ed edilizia estesa all'intera sub area A con l'obiettivo di consolidare la funzione pubblica di cinema all'aperto” ...questi interventi ...dovranno essere disciplinati nel quadro di un “Accordo urbanistico con i privati” ...ai sensi della L.R. 20/2000;
Eventuali nuovi edifici e/o strutture che si rendano necessarie per migliorare la funzionalità e fruibilità dell’Area Borghesi dovranno essere caratterizzati da una assoluta economia espressiva per dare risalto alle strutture storiche presenti. 

nella Sub area B (è l’ex officina di circa 510 mq) gli edifici potranno essere oggetto di demolizione, ristrutturazione, riplasmazione, con un ampliamento della Sul (Superficie Utile Lorda) di 200 mq, per ricavare una sala per proiezioni con capienza di circa 100 posti;

La terrazza di copertura dell’edificio esistente prospiciente il viale Stradone potrà essere resa accessibile con scale e/o ascensori per essere utilizzata a fini ricreativi. 

nella Sub area C (attuale supermercato) in presenza di “Accordo urbanistico con i privati” ... la Sul massima ammessa è pari a circa 1370 mq. Tale Sul può essere localizzata anche nella porzione di sub area A individuata con apposita retinatura azzurra nella parte grafica...(si tratta della porzione di 330 mq dentro l'Arena).

Fermo restando l’applicazione di specifiche norme sovraordinate ... l’attuazione degli interventi edificatori entro la sub area C è subordinata alla obbligatoria monetizzazione...

In luogo della succitata monetizzazione riguardante i parcheggi di uso pubblico, l’attuazione degli interventi edificatori entro la sub area C... è soggetta alla corresponsione delle seguenti opere:

  • restauro e risanamento conservativo dell’edificio di valore storico e architettonico individuato nella parte grafica della presente scheda;
  • sistemazione delle aree interne pertinenziali dell’Area Arena Borghesi;
  • sistemazione delle aree esterne pertinenziali e dell’accessibilità lungo il viale Stradone dell’Area Arena Borghesi e sistemazione del parcheggio di via Caffarelli (alberature);
  • sistemazione dell’area a verde pubblico di proprietà comunale contraddistinta al foglio 146 mapp. 335.

Sempre per Sub area C si precisa:

- L’attuazione degli interventi edificatori entro la sub area C è subordinata alla riconfigurazione/riqualificazione dell’involucro esterno dell’edificio commerciale esistente costruito agli inizi degli anni ’80.

- L’altezza massima delle eventuali parti in ampliamento non potrà essere superiore a quella dell’edificio esistente adibito a struttura commerciale.

- Gli ampliamenti al corpo dell’edificio adibito a struttura commerciale dovranno essere localizzati entro i limiti di edificabilità indicati nella presente scheda. Qualora venga acquisita la porzione di sub area A individuata con apposita retinatura nella parte grafica della presente scheda, sul lato Arena Borghesi gli ampliamenti potranno estendersi fino al confine di proprietà senza l’apertura di luci e vedute sulla sub Area A.

Infine si aggiunge:

Entro le sub aree A e B, l’attuazione della presente scheda progetto avverrà nel rispetto degli impegni assunti fra l’Azienda Sanitaria Locale ed il Comune di Faenza nell’ambito dell’Accordo di Programma redatto ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs 267/2000 e s.m.i. relativo all’“Area Arena Borghesi” approvato con atto C.C. n. 250 dell’11.11.2013.

* C) La Società Commercianti Indipendenti Associati, proprietaria dell'area denominata “Sub area C” ha fatto a suo tempo (2014) osservazioni al RUE, in particolare sulle opere da corrispondere in luogo della monetizzazione riguardante i parcheggi di uso pubblico, in sintesi chiedeva:

1) che le opere suddette siano valutate in relazione all'entità della monetizzazione ed in particolare evidenzia:

  • che il restauro e risanamento conservativo dell'edificio di valore storico e architettonico deve essere inteso come opere per l'involucro dell'edificio maggiore (palco) e opere di riqualificazione dell'ingresso e locale proiezioni;
  • che siano prioritarie, rispetto alle alberature del parcheggio di via Caffarelli, le opere tese al miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza lungo il viale Stradone, spesso critica per l'innesto carrabile di via Cavour, come pure le opere di sicurezza degli attraversamenti pedonali;

L'osservante chiede inoltre:

2) che la sottoscrizione dell'”Accordo urbanistico tra privati” non sia vincolato al contestuale avvio degli interventi entro la “Sub area B” sulla quale la Società non ha previsto, né prevede di intervenire.

* D) L'Amministrazione Comunale (nel 2014, protocollo del 30.09) ha fatto la seguente controdeduzione:

  • L'osservazione per quanto al punto 1) è accolta parzialmente. Fermo restando lo schema di assetto e l'entità delle opere da realizzare di cui alla scheda di progetto “Accordo di programma A.1 “Arena Borghesi” , l'esatta definizione degli interventi, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, è stata rinviata alla proposta di “Accordo urbanistico tra privati” ai sensi dell'art.18 della L.R. 20/2000 per l'attuazione del comparto “Arena Borghesi”. L'organo competente alla valutazione della proposta di Accordo (Giunta) commisurerà le opere costituenti il rilevante interesse pubblico eccedente gli obblighi di legge tenendo conto dell'entità della monetizzazione. Per ciò che riguarda gli aspetti connessi al miglioramento della sicurezza di viale Stradone, si accoglie l'istanza integrando conseguentemente la Scheda progetto A1 nei termini di cui all'elaborato di seguito allegato ( ).
  • Per quanto riguarda il punto 2), l'osservazione è accolta in quanto nella scheda progetto Accordo di programma A.1 “Arena Borghesi” non fissa tale condizione.

* E) Alla fine del 2016 sono state riaperte le osservazioni al RUE, tra le altre, risulta che sulla questione Legambiente e Italia Nostra abbiano presentato una specifica osservazione che, ad oggi, non avrebbe ricevuto risposta.

Si riporta la parte finale di quest'ultima osservazione, perché contiene una proposta che risponde all'obiezione che l'Ente pubblico non avrebbe le risorse necessarie per un intervenire, in questa osservazione si delineano altre possibilità :

Nello specifico: l’Accordo di Programma in oggetto indica l’area di possibile alienazione come una delle “parti marginali” dell’Arena Borghesi e nella “Prestazione identità” prescrive “…risalto alle strutture storiche presenti” con riferimento solo agli edifici, escludendo quindi la parte viva e storica dell’architettura del paesaggio.

In generale si osserva che l’obbiettivo di “Consolidare la funzione pubblica del cinema all’aperto…” può e deve coniugarsi con l’obbiettivo di mantenere la configurazione paesaggistica dell’Arena Borghesi, evitando quindi la disgregazione dell’area.

A tal fine è necessaria l’ impostazione di un piano economico che coinvolga una pluralità di attori (sponsor, mecenati, cittadini), alternativo ad un accordo con un singolo soggetto privato.

Negli ultimi anni si è delineato un quadro legislativo che permette di supportare economicamente il recupero di beni culturali (Art bonus, FAS….) coinvolgendo la collettività, dai cittadini alle aziende. Coniugare tutela e valorizzazione con la sostenibilità economica richiede la costituzione di Bene Culturale: una via praticabile anche per l’Arena Borghesi, attraverso un percorso istitutivo che può essere avviato dal Comune.

 * F) Infine, dopo la deliberazione del 15 marzo scorso, l'annuncio della vendita dell'area da parte dell'AUSL, tramite asta pubblica, nel cui disciplinare d'asta, a proposito dell'oggetto della vendita, si legge :

Il complesso immobiliare posto in vendita è sito in Faenza, viale Stradone n. 2/4, in prossimità delle mure storiche:  sul mappale 1047 insistono 2 corpi di fabbrica non comunicanti ma adiacenti: il corpo principale è costituito da un unico locale, ad unico piano, destinato ad attività artigianale; il corpo secondario è ad un solo piano ed è destinato a deposito; l'accesso avviene unicamente attraverso il corpo principale, così come per l' area cortilizia di pertinenza; la finestratura del corpo principale si affaccia sul mappale adiacente  il mappale 6 è composto da fabbricati ed un'area scoperta che costituiscono l'Arena Borghesi, che è accessibile unicamente da viale Stradone; i fabbricati sono funzionali all'attività cinematografica ivi svolta. 

In base al PSC (Piano Strutturale Comunale) vigente, il complesso rientra negli ambiti del territorio urbanizzato e, in specifico, nell'ambito urbano consolidato disciplinato dall'art. 4.3; gli ambiti consolidati sono parte del territorio urbano a destinazione mista o prevalentemente residenziale.  All'interno di tali ambiti sono presenti tessuti omogenei di pregio storico  testimoniale, esemplificati nella tav. 4B, in cui è necessario proseguire la  conservazione della struttura urbanistica e conservare l'impianto originario. Tali ambiti vengono qualificati fra quelli di conservazione e di parziale conservazione; le trasformazioni e le funzioni sono disciplinate dal Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE); in particolare, è previsto un intervento strategico puntuale di rilievo, denominato “Recupero dell'Arena Borghesi (cinema all'aperto Borghesi)”.  Dal RUE (in vigore dal 22/4/15, data di pubblicazione sul BUR n. 89/2015) si evince quanto segue:  Tavola RUE P3 Tav. di progetto n. 13.2  foglio 172 mappale 1047  • Art. 2.3 Perimetro del centro urbano • Art. 11 Aree urbane a disciplina specifica – Art. 11.4 - Accordi urbanistici in corso • Scheda A.1 “Area Arena Borghesi”  foglio 172 Mappale 6  1. Art. 2.3 – Perimetro del centro urbano 2. Art. 6 - Edifici di valore storico-architettonico 3. Art. 11 Aree urbane a disciplina specifica – Art 11.4 - Accordi urbanistici in corso 4. Scheda A.1 “Area Arena Borghesi “. 

Le predette unità immobiliari sono libere da persone e/o cose e vincoli di locazione o comodato, tranne l'immobile “Arena Borghesi”, in uso da parte del Comune di Faenza, a seguito di contratto di locazione, attualmente scaduto. 

E poi una clausola che recita:

L’AUSL della Romagna si riserva comunque il diritto di sospendere, indire nuovamente o non aggiudicare l’asta, per motivi di utilità dell’Azienda e comunque a suo insindacabile giudizio, con conseguente restituzione del deposito cauzionale e con esclusione di ogni altro indennizzo.

CONSIDERATO CHE:

Sulla tutela di un luogo storico come l'area dell'Arena Borghesi, c'è una grande sensibilità tra i cittadini, da tempo se ne discute in città e fino ad ora sono state bloccate ipotesi di intervento considerate da molti non opportune. Le ipotesi odierne, con l' indizione della gara di vendita da parte dell'AUSL, potrebbero segnare un cambiamento irreversibile.

Preciso che io, e la mia Lista, siamo convinti delle ragioni sostenute delle associazioni ambientaliste per una tutela integrale dell'area, evitando di sacrificarne un quinto per allargare un supermercato. Ma non è questa la ragione dell'interpellanza.

La ragione è invece la necessità che vi sia la massima chiarezza sui percorsi burocratici e amministrativi fatti finora e sulle prospettive per l'intera area dell'Arena Borghesi.

Vale per tutti, non solo per i consiglieri di minoranza, che possono non essere stati informati, per quelli di maggioranza, che potrebbero aver sottovalutato alcune questioni, ma soprattutto è necessario per tutti i cittadini, che hanno il diritto di conoscere non solo le conclusioni, ma anche gli antefatti, di una operazione che potrebbe alienare un bene pubblico.

Sulla vicenda sono state sollevati finora diversi interrogativi, che non hanno trovato risposte soddisfacenti, per questo  ho provato a ricostruire sommariamente l'iter della vicenda e a ordinare una serie di domande.

CHIEDO AGLI ASSESSORI COINVOLTI, ognuno per le proprie competenze, in primo luogo di correggere eventuali imprecisioni della premessa e poi di dare risposta alle seguenti domande:

1) L'accordo di programma tra AUSL e Comune del 2013 è ancora valido? Se, come si sostiene,  è superato, con quali atti ufficiali lo è stato?

2) Le osservazioni al RUE di Faenza, pervenute dal 22 dicembre 2016 al 22 gennaio 2017, sono già state controdedotte? Il RUE ha subito delle  modifiche? E' completo e operativo, senza che debba passare di nuovo in Consiglio Comunale?

3) Se dovessero passare tutte le richieste di Conad, secondo quanto previsto dall'accordo di programma inserito nel RUE,  quanto diventerebbe la Superficie Utile Lorda complessiva del supermercato?

4) Eventuali interventi edificatori nell'area del supermercato potrebbero essere soggetti alla corresponsione di una serie di opere, che vengono indicate: una parte di queste opere sono già state fatte o sono in corso, chi le ha finanziate o le finanzia?

Ad esempio: i lavori che sono già partiti per la messa in sicurezza dell'intersezione tra viale Stradone e via Cavour; la sistemazione dell'area verde adiacente allo stradone dopo la fine delle mura.

5) Vale ancora la dichiarazione di Conad di non essere interessata agli interventi entro la “Sub area B” (ossia la ex officina) sulla quale la Società non ha previsto, né prevede di intervenire” ? E quindi è già previsto l'intervento di uno o più soggetti interessati?

6) Esistevano, e sono tutt'ora validi, diritti di passaggio tra le sub aree A e B e l'area di viale Marconi – Porta Montanara, di cui alla scheda U.2 del RUE?

7) L'asta indetta dall'AUSL, anche se contiene una “strana clausola” , immaginiamo non sia dedicata a Conad. Cosa succederebbe se dovesse vincere un altro compratore?

8) Come fa l'assessore Isola a dare per scontato che l'Arena diventerà di proprietà del Comune? 

9) Esiste un accordo in questo senso, e con quali atti, con la AUSL, con Conad o con altri interlocutori?

10) La collocazione della Casa della Salute nell'immobile del Conad Filanda, progettato per ben altri scopi e che sta ancora suscitando tante lamentele e proteste, ha casualmente favorito il gruppo Conad; con il possibile ampliamento del supermercato di via Caffarelli lo stesso gruppo riceverebbe un altro vantaggio. Potrebbe essere questa la eventuale propensione a donare l'Arena, nel caso l'acquisisse?


Consigliere E.J. Necki

Gruppo L’Altra Faenza

                                          Comunicato stampa

Stupiscono le dichiarazioni dell’Assessore regionale Patrizio Bianchi che, rispondendo ad una interrogazione del Consigliere regionale Fabio Rainieri (Lega), si appella al Governo Gentiloni per chiedere nuovi voucher in agricoltura, sostenendo che la raccolta di frutta nella nostra Regione potrebbe essere a rischio.

 Vorremmo evidenziare che nel settore agricolo, in Emilia Romagna, nell’anno 2016, sono stati venduti 348.503 voucher su un totale di 16.779.784, pari al 2.08%. Se confrontiamo i voucher venduti in agricoltura nel 2016 con l’anno 2015 notiamo addirittura un calo (-16.033), mentre quelli venduti per tutti i settori in Emilia Romagna, sono aumentati di oltre 4 milioni!

In Emilia Romagna i lavoratori in età lavorativa a tempo indeterminato e determinato, considerando anche coloro che svolgono meno di 50 giornate, sono 87.964 (dati 2015 - fonte banca dati INPS).

Considerando i voucher venduti equivalenti ad un’ora di lavoro, per non oltre 50 giorni di lavoro in un anno, più che sufficienti per le vendemmie e la raccolta delle varietà ortofrutticole presenti nel nostro territorio regionale, avremmo 871 posti di lavoro equivalenti, pari allo 0.99% sul totale dei lavoratori della nostra regione occupati in agricoltura.

Questi dati ci dicono che i voucher sono assolutamente marginali, se erano utilizzati correttamente, e che non c’è nessuna emergenza per il settore agricolo.

Inoltre, il lavoro "stagionale" in agricoltura prevede la chiamata giornaliera dell'operaio a tempo determinato anche per un solo giorno all'anno, anche per le sole ore necessarie a svolgere l'attività richiesta. Si tratta di un vero e proprio lavoro a chiamata previsto dalle normative di legge e dai contratti che regolano il mercato del lavoro in agricoltura, che non ha nemmeno bisogno della comunicazione giornaliera di inizio e fine lavoro, com’era previsto per i voucher.

Il lavoro “stagionale” in agricoltura nella nostra Regione ha un costo del lavoro orario che è comparabile a quello dei voucher e, in alcuni casi come nelle zone agricole svantaggiate, addirittura inferiore. Per i lavoratori, invece, la differenza è enorme: con i voucher nessun diritto (malattia, disoccupazione, assegni familiari e copertura previdenziale).

Non c’è bisogno di inventarsi altri strumenti, per la raccolta di frutta esistono già gli strumenti contrattuali, basta applicarli. Se si vogliono trovare altri strumenti basta leggere la “Carta dei diritti universali del lavoro”, la proposta di Legge della Cgil, sostenuta da oltre un milione di firme.

Segreteria regionale Flai Cgil Emilia Romagna

 

 

 

Bologna 40122 - Via del Porto, 12 - Tel. +39 051294797 - Fax +39 051240953 - Codice Fiscale 91175520377

Sito Internet: http://www.flaiemiliaromagna.it/ - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.



 

 

Comune di Faenza

INTERPELLANZA

 Oggetto: Quale futuro per l'Arena Borghesi?

 

Al Sindaco Giovanni Malpezzi

All'Assessore alla Cultura Massimo Isola

 PREMESSO CHE:

  • l'Arena Borghesi, storico, apprezzatissimo e frequentatissimo cinema all’aperto (120 anni di storia e 35 edizioni), l’unico in attività per tutta l’estate, rappresenta oggi uno dei pochissimi luoghi culturali che i faentini possono frequentare con continuità nella stagione estiva all’interno della città;
  • Faenza è un esempio raro di come il cinema delle sale del centro, all’aperto o al chiuso, possa sopravvivere allo strapotrere dei multisala, facendo una politica di offerta di qualità e, perché no, disponendo di ubicazioni di marcata godevolezza come l’Arena Borghesi;
  • l’area dell’arena venne donata da Vincenzo Borghesi, tramite lascito testamentario, all’Ausl, con la chiara disposizione che la stessa sarebbe dovuta continuare ad essere destinata allo spettacolo, tale e quale, finchè fosse rimasto in vita il nipote (usufruttuario), ma lasciando in questo modo anche un preciso testamento morale che eredi conscienziosi, soprattutto trattandosi di enti pubblici, non dovrebbero minimamente disattendere.

CONSIDERATO CHE:

  • l’area su cui sorge l’Arena Borghesi, di proprietà della Ausl Romagna e situata a fianco del supermercato Conad di via Caffarelli, è stata spesso oggetto di dibattiti e controversie. Negli ultimi sei anni si è spesso discusso di mettere in atto un progetto per ampliare l’area commerciale del Conad, proposta a cui molti cittadini, associazioni e forze politiche, come la nostra, si sono a più riprese opposti per ovviare lo snaturamento del luogo e l’abbattimento degli alberi presenti sul terreno confinante. Una posizione a favore della difesa di uno spazio pubblico di fronte all'interesse di un privato;
  • nel 2013 quest'aula votò favorevolmente una delibera che siglava un accordo di programma (con validità 10 anni) tra l'Azienda Sanitaria Locale di Ravenna e il Comune di Faenza, con cui quest'ultimo in cambio della messa a disposizione in uso gratuito all'Ausl di tre aule all'interno del complesso Ex Salesiani per ospitare studenti dei corsi di scienze infermieristiche, riceveva dalla stessa Ausl, come cessione gratuita, il complesso Arena Borghesi, compresa la confinante Ex-officina. Con l'obiettivo dichiarato di consolidare l'attività della struttura come cinema all'aperto (azione considerata di rilievo strategico e di interesse pubblico, come appositamente indicato per mezzo di un progetto puntuale dal PSC di Faenza approvato nel 2010) e l'impegno di riqualificare e restaurare tutta l'area. Accordo, condizionato dalla successiva approvazione della regione Emilia Romagna, su cui non si è più saputo nulla;
  • abbiamo appreso in questi giorni, a mezzo stampa, che l'Ausl Romagna, ha sancito la vendita di tutta l'area (Arena Borghesi ed Ex-officina) emettendo un bando per asta pubblica. Il prezzo a base d'asta per l'intero complesso è pari a 318 mila euro e scade il 18 Maggio.
  • si sono quindi intensificate, nuovamente, polemiche e voci che riguardano il futuro dell’Arena Borghesi, o quantomeno l’integrità dell’area su cui sorge.

 SI CHIEDE AL SINDACO E ALL'ASSESSORE COMPETENTE:

  • qual è e quale sarà il ruolo del Comune in questa vicenda;
  • quale sarà il futuro dell'Arena Borghesi;
  • se l'interesse primario dell'ente è ancora quello di consolidare e migliorare l'attività del cinema all'aperto e di veder riqualificata e ristrutturata l'area e se ritengono, in vista di questi obiettivi, l'avvio del bando di vendita emesso dall'Ausl una opportunità o meno; e, se si, perchè;
  • se all'interno del bando è previsto, per il vincitore, l'obbligo di un intervento di recupero, ristrutturazione e riqualificazione di tutto il complesso (Arena Borghesi ed Ex-officina);
  • se, come sembra molto probabile, il Conad si aggiudicherà il bando, vorrà verosimilmente allargare la propria area commerciale a discapito dell'Arena, con l'eventuale abbattimento degli alberi e l'aumento della cementificazione, con conseguente ed inevitabile modifica e snaturamento dell'identità caratteristica dell'area (probabilità a cui buona parte della società civile faentina, tra cui gli stessi gestori dell'Arena, il Cineclub Raggio Verde, si sono sempre opposti, anche in questi giorni dopo l'uscita del bando). In quel malaugurato caso, se verrà aperto un tavolo di discussione tra i vari attori e quale sarà la posizione dell'ente comunale;
  • perchè la delibera, approvata dal Consiglio comunale nel 2013 con l'accordo di programma tra Comune e Ausl, non ha avuto seguito;
  • se, quindi, l'Ausl ha sempre continuato e continua a pagare l'affitto per l'utilizzo delle sale presso il complesso Ex Salesiani;
  • se ritengono che l'operazione, di interesse pubblico, sia stata portata avanti con la dovuta trasparenza dall'ente comunale (ci risulta che associazioni ambientaliste, che avevano presentato nei mesi scorsi osservazioni al Rue, non abbiano nemmeno ricevuto risposta);
  • se la stagione estiva 2017 del cinema all'aperto si effettuerà o meno.

Massimo Bosi

Maria Maddalena Mengozzi

Andrea Palli

MoVimento 5 Stelle Faenza

 

 

 

Il bello (si fa per dire) arriva ora. Consegnate ai presidenti di Camera e Senato le firme della petizione “Restituire la sovranità agli elettori”, il lavoro del Comitato per il No e del Comitato contro l’Italicum è tutt’altro che finito. Anzi, si può dire che comincia adesso e non saranno rose e fiori: la strada per arrivare ad una legge elettorale democratica e coerente con i principi costituzionali – che metta gli elettori in grado di eleggere un parlamento realmente rappresentativo e restituire credibilità alle istituzioni – resta irta di ostacoli. Dopo le primarie del Pd – che anziché portare chiarezza come molti speravano e altrettanti millantavano, stanno aggiungendo confusione a confusione – le cosiddette trattative per arrivare ad un testo base per il lavoro della Commissione competente alla Camera sembrano piuttosto mercanteggiamenti da suk: l’offerta cambia a seconda dell’interlocutore, a conferma che la proposta renziana del modello tedesco era solo una boutade. E pazienza se si sta parlando della legge elettorale, cioè la regola fondamentale della democrazia: non è all’orizzonte una visione complessiva e di lungo periodo su che tipo di parlamento (e dunque di istituzioni) si vuole. Ma questo è anche un modo per tenersi le mani libere e prendere tempo dicendo tutto e il contrario di tutto (dicesi menare il can per l’aia) e magari dimostrare che l’accordo tra i partiti è impossibile, quindi tanto vale andare a votare a ottobre.

 

Ecco perché è vietato abbassare la guardia e i Comitati proseguiranno il loro lavoro di monitoraggio cercando di mantenere alta nell’opinione pubblica l’attenzione a ciò che avviene nelle aule parlamentari. La settimana scorsa si è svolto un primo appuntamento importante: un convegno nel corso del quale i Comitati si sono confrontati con le forze politiche, quelle che hanno aderito alla campagna per il no nel referendum costituzionale. Nell’incontro, i Comitati hanno ribadito gli argomenti e le ragioni che hanno sostenuto la petizione sulla legge elettorale da ultimo presentata ai presidenti di Camera e Senato. È stata rivolta alle forze politiche intervenute una forte sollecitazione a impegnarsi soprattutto per una legge di impianto proporzionale che favorisca la piena rappresentatività delle assemblee elettive e che riconosca la libertà degli elettori di scegliere i propri rappresentanti cancellando il voto bloccato sui capilista. È stata sottolineata la inaccettabilità di ipotesi, pur emerse nel dibattito di questi giorni, come l’abbassamento della soglia del premio di maggioranza (o comunque la conferma del premio) o il rifiuto di aprire alle coalizioni. Ipotesi che andrebbero soprattutto a danno delle forze politiche minori. I direttivi hanno confermato il proprio perdurante impegno per una legge elettorale pienamente conforme alla lettera e allo spirito della Costituzione, di cui il paese ha estremo bisogno.

Per meglio portare avanti questo impegno, i Comitati hanno anche deciso di riorganizzarsi. La riunione congiunta dei direttivi di giovedì scorso ha avviato il percorso di unificazione delle due associazioni che sarà sancita solo dopo l’assemblea nazionale dei comitati territoriali (prevista a metà giugno) con le modifiche statutarie necessarie. Nella riunione, i direttivi hanno concentrato la loro attenzione proprio sulla legge elettorale, partendo dagli incontri con i presidenti di Camera e Senato, cui sono seguiti quelli con i presidenti delle Commissioni Affari costituzionali dei due rami del parlamento. È stato inoltre deciso di formare due gruppi di lavoro per seguire passo passo l’iter della legge elettorale prima alla Camera poi al Senato, ipotizzando anche un rilancio della raccolta delle firme e la possibilità di organizzare iniziative e manifestazioni durante l’iter della legge elettorale. Perché le proposte in campo sembrano voler ripetere gli errori di Porcellum e Italicum: tre leggi elettorali incostituzionali una di seguito all’altra rappresenterebbero davvero un non invidiabile primato europeo.

Info: www.referendumcostituzionale.info e facebook @referendumiovotono

 

Dopo la pubblicazione del bando di vendita da parte dell’AUSL, la stampa ha dato conto delle polemiche tra il Sindaco Malpezzi, alcune associazioni e forze politiche in merito al taglio del “triangolo verde” dell’Arena Borghesi, da destinare all’ampliamento del supermercato CONAD. Avevo sollevato il problema dell’Arena Borghesi con una mia interrogazione in Consiglio Comunale nell’ottobre scorso, ma non aveva avuto il clamore attuale.


In realtà Malpezzi aveva già deciso di favorire il CONAD nel corso del suo primo mandato, probabilmente onorando una sua promessa elettorale, quando ha inserito nel RUE una scheda sull’Arena Borghesi dove, per la prima volta, compariva il famoso “triangolo verde”, reso edificabile, separato dal resto dell’area, vincolato ad uso cinema con obblighi però da specificare in una futura convenzione urbanistica.

Proprio questa scheda del RUE con il “triangolo verde” edificabile ha impedito all’AUSL di donare al Comune tutta l’area (prima opzione) obbligandola ad emettere l’attuale bando di vendita dell’area (seconda opzione), inserendo una clausola di “gradimento” dell’acquirente, per cui l’AUSL si riserva di non vendere l’area se dovesse aggiudicarsela un soggetto che non sia quello “giusto”: su questo punto ho inviato un esposto all’ANAC per vedere cosa ne pensa Cantone.

Ovviamente Malpezzi ha ben valutato il peso dei vari interessi in gioco e del denaro che si muoverà: CONAD è una organizzazione che “dialoga” (e ci siamo capiti) bene con il centro sinistra ed è ricca, i progettisti (di area, ovviamente) sono anni che attendono questo incarico, le imprese (di area anche queste) stanno scaldando i motori e via di seguito.  Viene da pensare che se il supermercato fosse stato di altre catene forse non ci sarebbe stata tutta questa accondiscendenza da parte di Malpezzi/PD.

A difesa dell’integrità dell’Arena Borghesi si sono schierati Legambiente, il cineclub Raggio Verde e Italia Nostra; si tratta di associazioni che, in larga parte, sono di orientamento di sinistra e che in teoria dovrebbero “pesare” nelle decisioni di Malpezzi/PD, ma che sono state trattate da agenti provocatori e invitate a non disturbare il manovratore, in pieno stile renziano-staliniano.

Hanno fatto sentire la loro voce critica in Consiglio Comunale l’Altra Faenza e il M5S, dove Malpezzi si è vergognosamente sottratto al confronto diretto: in effetti restano ancora tutti da scrivere i contenuti della convenzione urbanistica sul tipo e importo dei lavori di restauro del cinema e sulla proprietà, restauro e gestione dell’ex officina..I quattro moschettieri del nuovo movimento “ARTICOLO 1”, passate le fiamme della scissione, sono nascosti sotto la cenere e non si sono fatti né vedere né sentire, di fatto appoggiando la scelta di Malpezzi/PD.

La questione del CONAD ARENA è in ballo da anni e ci sarebbe stato tutto il tempo per la ricerca di una soluzione ottimale, anche in collaborazione con le forze di minoranza. Si poteva/doveva verificare la possibilità di spostare il supermercato in altra zona, visto che il RUE lo definisce “incongruo” ai fini urbanistici: in via Marconi, appena girato l’angolo (dove c’era il distributore), presso il Centro Marconi al cimitero (che si è riempito solo da poco tempo) o in altro luogo, oppure verificando la possibilità di sviluppi in altezza o anche con vani sotterranei.

Quanto ai lavori di restauro del cinema è noto che vi sono fondi nazionali e regionali ad hoc e, inoltre, che esiste l’”art bonus” del Ministro Franceschini per sollecitare le donazioni dei privati.

Ma ormai ho capito che non si può chiedere a Malpezzi di dialogare con le minoranze e/o con le associazioni della società civile, perché continua nel suo atteggiamento di chiusura a prescindere (non vedo/non sento/non parlo), men che meno  per un problema in cui si scontrano profili culturali e comunitari (comprendere il valore identitario dell’Arena Borghesi nella sua integrità), che non comprende, con interessi economici di privati influenti, che comprende benissimo.

Si ricordino quindi i faentini che è stato Malpezzi con tutto il suo PD, compresi i “bersaniani”, a coordinare e a guidare l’attacco dei predatori dell’Arena (parzialmente) perduta.

Dott. Tiziano Cericola, Lista civica Rinnovare Faenza