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Il 25 aprile non è un litigio da operetta tra ‘fascisti e comunisti’, come qualcuno sprezzantemente si ostina a dire. È la data della sconfitta del nazifascismo, della liberazione dall’oppressione della dittatura, del riscatto di un popolo e dell’emancipazione dei più deboli. È la data che restituisce al nostro paese la libertà. È il momento fondativo della Repubblica italiana, della nostra democrazia, della nostra Costituzione antifascista. E per ricordarlo, quello stesso giorno, saremo in tanti in piazza.

Per noi celebrare il 25 aprile non è uno stanco rito, ma è un tratto identitario forte che ci caratterizza, ogni giorno dell’anno. Proprio pochi giorni fa abbiamo consegnato le firme della petizione Mai più fascismi mai più razzismi al presidente della Repubblica che abbiamo raccolto nei nostri circoli e nelle piazze insieme all’ANPI e a tantissime organizzazioni.

Lo è ancora più quest’anno, di fronte al continuo attacco ai diritti umani, a cui si aggiunge l’erosione di senso della Festa della Liberazione che si prova a mettere in atto direttamente da parte del governo. Il ministro dell’interno che riduce tutto a ‘sfilata’, che orgogliosamente dichiara la sua astensione dalle celebrazioni, è un fatto indegno che ci induce automaticamente a impegnarci di più perché l’anniversario della Liberazione sia la festa di tutti, la più bella del nostro calendario.

L’approccio ci indigna, ma purtroppo non stupisce. C’era da aspettarselo. Oggi questo tentativo di togliere alla storia il peso, la responsabilità e la verità è più forte che mai. È una banalizzazione che deve essere interpretata come una pericolosa variante del negazionismo. Perché non nasconde il fascismo, ma lo riduce ad evento ormai estinto, che punta a far diventare la Festa del 25 aprile come un retaggio di nostalgici. Non è così. Il fascismo, nelle sue diverse forme, infatti, si ripresenta continuamente, e non solo nel nostro Paese. È la violenza che spinge ad atti aggressivi contro la libertà di pensiero, l’uguaglianza, la dignità delle persone. Il 25 aprile non è solo il giorno un giorno di feste ma è soprattutto quello in cui si riafferma la memoria e si rinnova il valore della democrazia e della libertà. Per evitare che quanto accaduto in passato, non riaccada oggi.

La presente per comunicare che il Consiglio di Stato ha finalmente pubblicato la sentenza sul ricorso proposto da:

  • Regione Emilia-Romagna;
  • HERAMBIENTE Spa;
  • CONAMI;

con cui si chiedeva l'annullamento della Sentenza del TAR di Bologna.

Il Tribunale Amministrativo Regionale aveva disposto, a inizio 2018, l'annullamento del progetto di sopraelevazione approvato dalla Regione (grazie alla Valutazione di Impatto Ambientale ritenuta positiva). In conseguenza del pronunciamento del TAR, Associazioni e cittadini avevano ottenuto la chiusura della Discarica dei Tre Monti di Imola, giunta a esaurimento della capienza (e dell'autorizzazione) a nell'anno 2016.

Panda Imola, WWF Italia, legambiente Imola-Medicina e due privati erano stati i promotori del ricorso al TAR contro l'approvazione del progetto di sopraelevazione della discarica.

La sentenza del Consiglio di Stato rigetta integralmente i ricorsi dei ricorrenti (Regione, HERAMBIENTE e CONAMI), ed estende la ragione delle associazioni anche ai motivi per i quali il tar non si era pronunciato.

Ora la battaglia per cambiare la politica della gestione dei rifiuti, per la caratterizzazione del sito dei Tre Monti, per l'eventuale bonifica, se necessaria.

Di seguito, il testo della sentenza.

https://www.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza?nodeRef=&schema=cds&nrg=201803317&nomeFile=201902523_11.html&subDir=Provvedimenti

Massimo Bolognesi

Presidente Panda Imola

Associazione di Volontariato - ONLUS

ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE DI FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA

REPORT DI SINTESI

 

CHI SIAMO

Siamo un movimento di persone che si rivolge a tutta la società. Lottiamo per fermare il cambiamento climatico, rilanciando gli allarmi della comunità scientifica e denunciando le mancanze dei governi.

Facciamo parte di un movimento globale, pacifico, apartitico e contro ogni forma di discriminazione. Siamo la generazione che sarà costretta a pagare più di tutti il costo di un modello di sviluppo insostenibile e ingiusto, se non saremo in grado di cambiare il sistema per fermare il cambiamento climatico.

Siamo indipendenti dai partiti e rispondiamo solamente alle assemblee in cui le persone partecipano alla lotta per il futuro di tutte e tutti. Rifiutiamo ogni strumentalizzazione: non ci rappresenta nessuno, non abbiamo nessuna bandiera, la nostra voce viene dalle assemblee e dalle piazze di mobilitazione.

COSA VOGLIAMO

Vogliamo salvare il mondo dalla catastrofe climatica, arrestando l’aumento della temperatura terrestre a +1,5° C. Il nostro Paese deve realizzare la decarbonizzazione della produzione di energia nel più breve tempo possibile.

Per garantire la protezione dell’ecosistema serve un cambio radicale del sistema economico e sociale: è necessario decostruire un sistema che mette il profitto prima della vita, inquinando e devastando i territori, nel nome di un concetto di sviluppo infinito in un mondo di risorse finite.

La nostra rivendicazione di cambiamento sistemico si declina sui territori con l’opposizione ad ogni devastazione ambientale, includendo le grandi opere dannose per i nostri ecosistemi. “Pensare globale, agire locale” è un principio fondamentale per cui sosteniamo i conflitti ambientali territoriali.

Vogliamo un sistema economico circolare, che comporti un cambiamento degli stili di vita, unito ad un modo di produzione fondato sul rispetto dell’ambiente e la giustizia climatica e sociale. Chi ha inquinato e si è arricchito con questo sistema economico insostenibile deve finanziare i costi della riconversione ecologica.

L’istruzione e la ricerca pubblica devono proporre modelli alternativi di sviluppo, abbandonando gli insegnamenti e le ricerche collegate ad attività inquinanti, come l’alternanza scuola-lavoro e i tirocini universitari in aziende responsabili della devastazione dei nostri territori.

I miliardi di finanziamenti pubblici ad attività inquinanti vanno spostati sull’istruzione, la ricerca e un piano di investimenti per la riconversione ecologica e la democrazia energetica.

Riteniamo che sia utile avere delle linee guida generali, descritte in questo report, a cui tutti i gruppi di FFF Italia debbano attenersi. Come dice Greta, la politica conosce già le soluzioni concrete ai problemi, noi abbiamo il dovere di contestare gli errori e le mancanze dei governi.

DOVE ANDIAMO

Continueremo la mobilitazione quotidianamente, ogni venerdì e negli scioperi globali, come quello del 24 maggio. Ogni settimana vogliamo organizzare iniziative in piazza sempre più ampie e partecipate.

Lo sciopero del venerdì è una delle pratiche centrali a cui dare continuità.

Le manifestazioni devono essere sempre più larghe ed incisive: è necessaria creatività per co-creare dei nuovi modelli di sciopero, chiedendone la proclamazione, ispirandoci, per quanto possibile, ai potenti atti di disobbedienza civile di Greta.

In molte città continueremo a partecipare anche alle mobilitazioni contro le devastazioni ambientali territoriali.

Parteciperemo inoltre alla mobilitazione europea di FridaysForFuture ad Acquisgrana il 21 giugno e al campeggio europeo di FridaysForFuture a Losanna a fine luglio.

COME CI COORDINIAMO

Le assemblee locali pubbliche sono lo strumento principale di partecipazione e discussione di FFF Italia. I gruppi locali devono aprirsi a tutte e tutti, utilizzando i social e le iniziative di piazza per informare e coinvolgere nella discussione di FFF.

Nonostante le difficoltà di un movimento che si incontra e confronta dal vivo per la prima volta, l’assemblea nazionale di oggi ha aperto una fase costituente di #FridaysForFuture Italia, i gruppi locali hanno la massima autonomia, seguendo i principi discussi collettivamente nelle assemblee nazionali, mentre i referenti delle città locali continueranno a confrontarsi telematicamente nelle prossime settimane. Per discutere delle mobilitazioni autunnali di FFF, a settembre, organizzeremo un’assemblea nazionale a Napoli, seconda piazza per numeri del 15 marzo.

 

Milano, Auditorium Levi, 13/04/2019