Il cuore del referendum è: le società petrolifere sono obbligate a smontare le piattaforme, chiudere e mettere in sicurezza i pozzi, bonificare i fondali a fine concessione. Se le concessioni non hanno fine (chi mai potrà dimostrare che un giacimento è esaurito?) nessuno smonterà le piattaforme e bonificherà le aree.
E' un regalo di qualche miliardo alle società petrolifere, che lasciano in eredità allo stato smontaggio e bonifiche.
Inoltre, non esistono per la legislazione italiana ed europea concessioni di beni pubblici a vita, queste concessioni sarebbero le uniche senza scadenza.
Infine non è neppure vero che non ci saranno trivellazioni nuove, non ci saranno nuove concessioni ma dentro le vecchie concessioni e permessi di ricerca (4 sono davanti a Marche e Abruzzo) il concessionario può fare altri pozzi.
Buon voto!
Ricorda che nella “rubrica telefonica” del Governo ci sono le lobby petrolifere, mentre nelle nostre rubriche c'è il popolo italiano che vuole difendere il mare dagli interessi di pochi!
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Non esitare, Fallo subito!