A tutti è capitato di vedere qualche volta alla televisione una elegante pubblicità dei supermercati Conad. Il filmato chiude mentre in sottofondo una voce, con tono pacato e rassicurante, recita: Persone oltre le cose.
Si vuole evidentemente sottolineare come, nella loro filosofia di vendita, siano in realtà prioritari e determinanti soprattutto i rapporti umani e non le cose che commerciano. Si parla quindi di etica. Tutto molto bello ed edificante, appunto; peccato che usciti dalla fiction le situazioni sembrino andare un po’ diversamente.
Abbiamo scritto e letto molto in queste settimane della questione Arena Borghesi di Faenza che rischia di venire irrimediabilmente deturpata proprio da un supermercato Conad e da quell’intreccio di interessi poco chiari anche a causa, ad oggi, delle mancate o non complete risposte degli amministratori comunali, tanto che si legge di singolari donazioni e Case della salute che vengono, contro ogni logica, spostate dove, forse, non dovrebbero stare. Tutto questo proprio contro i bisogni reali delle persone.
E la famosa etica?
Ora si apprende dai giornali, che a Lugo c’è un progetto per la costruzione di un mega complesso commerciale Conad, che si farà, naturalmente, sempre in barba alle proteste (già in atto) di quei rompiscatole dei cittadini e che vedrà al suo interno collocata la famosa Casa della salute di quella città. E’ singolare che dalle nostre parti le Case della salute, come avessero una calamita, finiscano sempre per essere misteriosamente attratte da un Conad.
Sempre e solo coincidenze?
E poi diciamolo, pare francamente incomprensibile continuare a spingere sul modello di sviluppo commerciale fatto di mega aggregati omni-comprensivi. Modulo che appare ormai sempre più in crisi e inattuale persino in America, loro patria di origine e dove si registra una inversione di tendenza. Baracconi che sembrano voler inglobare tutti i bisogni dei cittadini. Anche le future prestazioni sanitarie?
E’ comprensibile, certo, che un privato decida di investire e si voglia allargare: possiamo non solo dire che ne ha la facoltà, ma sappiamo anche bene che a volte questo è addirittura un segno di benessere per tutta la comunità. Magari ci permettiamo solo di suggerirgli coerenza con i suoi giusti principi etici, che tutti noi condividiamo. Quello che si chiede invece alle amministrazioni pubbliche è che facciano veramente la parte di garanti dei cittadini: ascoltino chi esprime dubbi o dissenso, e nelle decisioni da prendere non prevalga sempre e solo la convenienza economica spicciola, ma un minimo di progetto e idea di futuro, proprio come sembra suggerirci la bella pubblicità del Conad: prima le persone, poi le cose.