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Gentile sig. Sindaco
“la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società”
Ma la famiglia non è solo questo
Spesso la famiglia è un luogo chiuso dove vengono perpetrati i crimini più abbietti.
Negli anni prima e dopo la seconda guerra mondiale nelle famiglie rurali veniva praticato molto spesso l'incesto, le donne della famiglia non avevano nessun diritto e nessuna voce in capitolo, non avevano diritto all'eredità e in famiglia si sedevano a tavola dopo aver servito gli uomini e mangiavano quello che avanzava del pranzo.
Ai giorni nostri le donne vengono maltrattate, ghettizzate e uccise dai mariti, dai compagni, dai fidanzati e dagli ex tutto.
I figli vengono gettati nei canali, i noeonati nei cassonetti, i valori etici che vengono

trasmessi producono uomini e donne egocentrici, pieni di se, spesso razzisti, indifferenti, profittatori per niente integrati nella società ergo che sono predisposti a commettere i suddetti crimini.
Nelle famiglie esistono faide che durano per generazioni, i tribunali sono pieni di contenziosi tra fratelli per l'eredità, spesso la famiglia mette al mondo i figli per la propria soddisfazione personale e per fare di loro oggetto di proprietà e non di educazione alla vita indipendente ed autonoma.
Tutto questo può essere presente in ogni famiglia, di qualunque tipo essa sia, la questione non è se è meglio la famiglia formata da uomo e donna oppure altri tipi di famiglia che ormai non si possono più disconoscere perché esistono “naturalmente”, ma il distinguo è fra famiglie sane, equilibrate, amorevoli, capaci di educare con amore disinteressato e famiglie incapaci di tutto questo e quindi prive dei requisiti necessari all'educazione della prole.
L' amore quello vero che vuole il bene dell'altro non si misura sull'attestato di avvenuto matrimonio fra un uomo e una donna ma sulla capacità di condivisione rispetto e rapporto paritario fra persone che si amano.
Fra le poche cose buone che i Ds il Pds e il Pci hanno fatto in tutti questi anni è stato mettersi sempre dalla parte dei diritti e della dignità delle persone, se il Pd non sa più fare neanche quello penso sarebbe molto meglio che cambiaste di nuovo il nome al partito e ritornaste a chiamarvi Democrazia Cristiana alla faccia dello stato laico e repubblicano.
Almeno non ci sarebbero equivoci.
Augurando buone feste invio saluti,

Rita Menichelli