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 Care lavoratrici e cari lavoratori metalmeccanici,
sabato 28 marzo ci ritroveremo a Roma per la dignità e la libertà del lavoro.
Nei mesi scorsi, insieme, ci siamo battuti contro il Jobs Act del governo che non crea nuovo lavoro né affronta il dramma della precarietà e della disoccupazione giovanile.
Insieme abbiamo proposto delle alternative e presentato le nostre idee frutto di tante assemblee e discussioni con voi. Ma il governo non ha voluto ascoltarci, ha messo in pratica le indicazioni di Confindustria, imboccato la strada della riduzione dei diritti, sposato le ricette di chi pensa che licenziando si crei nuova occupazione. Abusando della democrazia, il governo, a colpi di fiducia, ha ridotto il Parlamento a mero esecutore della sua volontà.
La nostra lotta però non è finita con il varo del Jobs Act. Come promesso durante lo sciopero generale del 12 dicembre di Cgil e Uil, continueremo a spendere le nostre idee e le nostre energie per difendere il lavoro e i suoi diritti, cambiare il paese e renderlo più giusto.
Questo è un momento importante per il futuro di tutti noi, delle lavoratrici e dei lavoratori, del nostro sindacato che esiste e ha un senso solo se riesce a rappresentare democraticamente i vostri interessi e

Un interessante disamina della Fiom Nazionale sugli effetti del Jobs Act su 4 punti di significativo peggioramento introdotti: Indennizzo; Reintegra; Licenziamenti collettivi; Disoccupazione 
I quattro punti che peggiorano la vita

Di seguito una nota di analisi nel dettaglio

Con il decreto emesso il 24 dicembre 2014 il Governo, dando attuazione alla legge delega votata dal Parlamento il 10 dicembre su questo tema, ha definito le nuove, e peggiorative, disposizioni che disciplinano il licenziamento illegittimo di operai, impiegati e quadri assunti a tempo indeterminato dalla data di entrata in vigore del decreto stesso. Con il Jobs Act, all’art.1 si stabilisce che:

Al Presidente dell'Unione della Romagna Faentina
Ai Sindaci
e p.c. ai Consiglieri comunali dei Comuni dell'Unione della Romagna Faentina

Oggetto: Osservazioni al Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) dell’Unione della Romagna Faentina

Facendo seguito all’incontro delle associazioni sottoscritte con i sindaci dell’Unione della Romagna Faentina del 16 febbraio scorso, inviamo le nostre osservazioni e proposte.
Premessa
A nostro avviso, la 2a bozza di PAES presentata al pubblico è poco ambiziosa e poco adeguata, rispetto agli obiettivi del “Patto dei Sindaci”, e presenta numerosi elementi di criticità.
L'impegno ad andare oltre gli obiettivi fissati dalla UE al 2020 (riduzione del 20% delle emissioni di gas serra – che è sinergicamente legato – alla riduzione del 20% dei consumi energetici e alla produzione di energia da fonti rinnovabili almeno pari al 20% dei consumi energetici finali) non è indicato nelle intenzioni. PAES di altri Comuni, come ad esempio Forlì, si sono dati obiettivi per la riduzione delle emissioni superiore al 25%.
Ricordiamo che gli stessi obiettivi al 2020 dell'Unione Europea sono ormai traguardati al 2030, con livelli (almeno un po') più ambiziosi, che perciò andrebbero perseguiti da subito, nell'ambito degli impegni contro il cambiamento climatico che, nella Conferenza dell' ONU di fine di quest'anno a Parigi, dovrebbero portare ad un accordo globale sul clima.
Nella fase preparatoria del piano, è mancato un vero processo partecipativo, aver individuato come stakeholders primari solo

Chi, come il Partito Democratico, ritiene che la buona politica e la buona amministrazione non possano mai fare a meno del confronto di idee, della partecipazione e del coinvolgimento dei mondi vitali della città, non può non apprezzare, nel metodo, l'appello lanciato da alcuni esponenti della sinistra.
Condividiamo in particolare la preoccupazione per il fenomeno dell'astensionismo, che richiama la responsabilità di tutti a non lasciarsi vincere dalla sfiducia, continuando con l’impegno in tutte quelle attività che testimoniano in modo chiaro il lavoro per il bene comune della nostra comunità: associazionismo, volontariato, ed anche la politica. Il nostro tempo ha bisogno di testimoni diretti, di chi ha il coraggio di sporcarsi le mani.
Condividendo le preoccupazioni per la situazione internazionale, ancora caratterizzata dalla crisi economica e da nuove crisi diplomatiche, non ultimo il caso Libia, dobbiamo però evidenziare come nel merito, gli spunti di riflessione dell'appello sembrino non tener conto di alcuni dati oggettivi.
In questi anni il Partito Democratico ha stimolato l’Amministrazione Comunale con indirizzi chiari che hanno avuto risposte altrettanto chiare. Primo fra tutti il presidio sui beni comuni, inserendo il principio dell’acqua come bene pubblico nello Statuto Comunale; con l’attenzione alla sostenibilità ambientale, anche attraverso la realizzazione di 13 km di piste ciclabili e un Regolamento Urbano Edilizio (RUE) volto al recupero ambientale che frena la cementificazione. Abbiamo sostenuto iniziative, come il fondo anticrisi, per sostenere i cittadini in difficoltà, investendo sulla scuola pubblica (nuove classi, progetti e rinnovamento delle infrastrutture) e sulla cultura con risorse economiche importanti.
La difesa dei “Poteri Forti” è direttamente smentita dai fatti, come dimostrano le scelte di drastica riduzione

L'associazione Nazionale Giuristi Democratici ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica. Hanno chiesto di renderla pubblica e lo facciamo volentieri.


I
llustrissimo Signor Presidente della Repubblica Italiana

 Oggetto: richiesta di rinvio al Governo, ai fini del riesame, del primo decreto attuativo della legge delega 10 dicembre 2014 n. 183 «recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti».

Ill.mo Signor Presidente,
le più che giustificate aspettative create dalla recente elezione della Sua persona alla massima carica dello Stato ci autorizzano ad appellarci senza mezzi termini al Suo giudizio ed alla Sua competenza, per segnalarLe che il decreto attuativo della legge delega 10 dicembre 2014 n. 183 “recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”, nel testo licenziato dal CdM nella riunione del 20 febbraio u.s. e sicuramente a Lei già rimesso o in corso di rimessione ai fini del completamento del procedimento di emanazione, presenta profili di incostituzionalità tali da indurci a rivolgerLe la più rispettosa, ma non per questa meno accorata, preghiera di voler esercitare il potere, sicuramente a Lei spettante in analogia a quanto previsto dalla Carta Fondamentale per la promulgazione delle leggi, di stimolare il Governo ad opportuni ripensamenti.
I firmatari della presente sono costituiti da una associazione di giuristi tradizionalmente impegnata in tutte le tematiche della tutela dei diritti (Associazione Nazionale Giuristi democratici)

In una conferenza stampa tenutasi presso la residenza municipale il Movimento 5 stelle di Faenza ha presentato il suo candidato sindaco e la lista dei candidati al Consiglio comunale per le ormai prossime elezioni amministrative.
Si tratta di Massimo Bosi, 44 anni, faentino di nascita, ex commerciante, attivo da alcuni anni nel Movimento a Faenza.
Lo hanno presentato alla stampa Andrea Palli, storico esponente del Movimento, già candidato alle elezioni politiche del 2013, ed i consiglieri in carica della lista "Fatti sentire" Maurizio Montanari e Vincenzo Barnabè. Questi ultimi hanno annunciato che non si ricandideranno, pur considerando positiva l'esperienza del gruppo, in ossequio al principio della rotazione delle cariche e contro il carrierismo politico. Continueranno a dare il loro contributo da cittadini mettendo la loro esperienza al servizio dei futuri consiglieri.
La lista del M5s di Faenza ha ottenuto la certificazione del movimento nazionale di Beppe Grillo e sostituirà quindi alle prossime elezioni la lista civica "Fatti sentire", della quale tuttavia ambisce a raccogliere l'eredità politica. Il Movimento 5 stelle, dunque, ha rotto gli indugi ed ha deciso la presentazione di una propria lista ufficiale rinunciando ad ogni prospettiva di lista civica o di alleanze elettorali e ponendo fine alla ridda di indiscrezioni sulla persona del candidato sindaco.
La lista si compone di 18 nomi (10 donne e 8 uomini) e verrà a breve pubblicata, insieme alla bozza di programma elettorale e amministrativo, sul nuovo sito faentino del movimento.