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Dichiarazione di Vincenzo Colla segretario generale Cgil ER:
“Ieri il Comune di Imola ha modificato il Patto di sindacato e lo statuto della multiutility Hera consentendo ai soci pubblici di passare dal 51% al 38% di proprietà pubblica della società di gestione.
Al sindaco di Imola, che è anche Presidente dell'Anci Emilia Romagna e Presidente del Comitato di sindacato Hera, che ha dichiarato non trattarsi di una privatizzazione, rispondo invece ribadendo che questa operazione apre le porte ad una privatizzazione vera e propria, che non garantisce il governo pubblico della multiutility.
Se non si tiene saldamente in capo ai comuni la funzione di garanzia per il territorio e per i cittadini, gli enti locali non potranno esercitare un forte ruolo di pianificazione e controllo dei servizi pubblici in forma associata, né definire una politica industriale dei servizi gestiti, per garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini così come la qualità del lavoro, la professionalità, la salute e sicurezza di tutti coloro che operano nella multiutility.
Per noi resta inaccettabile questa decisione e ci attrezzeremo per dare risposte sul terreno sociale e dell'iniziativa sindacale; vi state preparando per portare avanti un progetto che farà perdere consenso al ruolo istituzionale. Noi siamo per rafforzare il radicamento territoriale e la tenuta pubblica che è una scelta politica strategica del controllo e della gestione del sistema fondamentale delle reti. E' una soluzione finanziaria miope, per fare cassa oggi ma che non guarda al futuro e alla necessità di fare investimenti strutturali, nel tempo, nell'essenziale servizio idrico e in quello capitale del ciclo dei rifiuti”.  
Bologna, 26 marzo 2015

Comunicato stampa
(24 marzo 2015)

Il Comitato di Faenza per la valorizzazione e la difesa della Costituzione aderisce alla manifestazione convocata a Roma dalla Fiom per il 28 marzo e dice sì ad una piena collaborazione con tutte le associazioni che si battono per l’attuazione della nostra Costituzione

Il Comitato di Faenza per valorizzazione e la difesa della Costituzione accetta l’invito della Fiom a confrontarsi con tutte le associazioni e le formazioni della società civile che si riconoscono nei valori indicati dalla nostra Costituzione per ricostruire insieme un tessuto sociale capace di elaborare e sostenere un progetto di attuazione di tali principi costituzionali.
Noi manteniamo scrupolosamente la nostra natura di organismo plurale ed aperto a tutti i cittadini ed a tutte le componenti sociali e politiche che condividano e pratichino coerentemente l’obiettivo della tutela della Costituzione sulla base del motto “Aggiornarla, non demolirla!”, ma riteniamo che nel rispetto dell’autonomia di tutte le associazione che perseguono, con il contributo volontario di semplici cittadini, obiettivi propri ma di valore ed interesse per tutta la collettività, sia necessario confrontarsi ed unire tutte le formazioni che non intendono subire passivamente l’attacco evidente e spudorato delle forze politiche ed economiche dominanti.
Questa offensiva si esprime:
- in un misto di riforma elettorale e costituzionale che vuole realizzare un disegno di democrazia plebiscitaria ed una visione oligarchica della società contrarie al progetto di democrazia partecipativa e pluralistica delineato nella Costituzione nata dalla Resistenza,
- in una compressione dei diritti dei lavoratori ridotti a variabili dipendenti delle scelte economiche

Promosso da:

ARCI Bologna, CGIL-CDLM Bologna, Comitati acqua bene comune Emilia Romagna, Libera, Federconsumatori, FIOM Forlì', FIOM Ravenna, ATTAC FORLI', Forum Nuova Finanza Pubblica e Sociale di Forlì, Coordinamento del Circondario Imolese del Forum Salviamo il Paesaggio

No alle privatizzazioni dell'acqua e dei servizi pubblici locali
Un altro colpo viene inferto alla volontà dei cittadini chiaramente espressa nei referendum del 2011: quando 26 milioni di concittadini hanno imposto che l'acqua e i servizi pubblici locali siano considerati beni comuni fuori dalle logiche del mercato e della finanziarizzazione.
Oggi, il premio che le norme contenute nella legge di stabilità concedono ai comuni è quello di utilizzare i proventi delle vendite delle azioni delle partecipate pubbliche fuori dal patto di stabilità.
Si tratta di un chiaro incentivo verso un percorso di privatizzazione dei beni comuni come l'acqua e dei servizi pubblici locali.

Noi cittadini firmatari di questo appello siamo contrari a questo processo.

Scendere sotto il  51% di proprietà pubblica in aziende come HERA o le altre società

 Comitati acqua bene comune Emilia Romagna

Lettera aperta ai Sindaci proprietari di HERA

Acqua:

Le comunità locali non hanno bisogno dei privati per gestire il servizio idrico

I Consigli Comunali al voto per privatizzare HERA ed il servizio Idrico

Uno schiaffo ai 27 milioni di cittadini che hanno votato nel 2011 ai referendum sull'acqua pubblica

Signor sindaco,

Nei prossimi giorni, i Consigli comunali voteranno le delibere che modificano lo statuto di HERA permettendo ai proprietari pubblici (I Comuni) di scendere sotto il 51%. 2 milioni di cittadini della nostra regione, 27 milioni in tutta Italia hanno votato quattro anni fa per abrogare il decreto Ronchi che sanciva la privatizzazione. I cittadini hanno bocciato questa ipotesi, i Sindaci ed i Consigli Comunali, intendono rispettare la volontà popolare?
Lei cosa pensa di fare, permettere l'affermazione della volontà popolare espressa democraticamente, o censurare con una delibera in Consiglio Comunale l'espressione democratica dei cittadini?
Con la vendita della maggioranza delle azioni di HERA, i Comuni alzano bandiera bianca e certificano l'incapacità di gestire pubblicamente il servizio idrico,

COMUNICATO STAMPA

UNIONS!

Il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna aderisce alla manifestazione del 28 marzo 2015 a Roma  
Il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, nella assemblea di ieri, 23 marzo 2015, ha deliberato di aderire alla manifestazione promossa dalla FIOM per il prossimo 28 marzo a Roma, aperta a quanti – associazioni, comitati, persone – ritengono urgente un grande impegno unitario. 
Il motto della manifestazione - UNIONS! - dice molto.
Ci richiama alle origini del movimento dei lavoratori, quando si comprese che la forza del mondo del lavoro stava nell’ essere uniti. 
E UNIONS si chiamarono i primi sindacati, che riuscirono a contrastare lo sfruttamento senza limiti della prima industrializzazione. 
Dopo quasi duecento anni, una nuova ondata di sfruttamento senza limiti sta aggredendo il mondo del lavoro.
Le cause sono mondiali e le conseguenze vengono scaricate su chi lavora e su chi non trova lavoro. Sui più deboli, sugli ultimi.
Il contrario di quanto dice la nostra Costituzione. 
La lettera con cui la FIOM ci chiama a raccolta ci riguarda.
Il lavoro è riaffermato come diritto. L’evasione fiscale e la corruzione sono indicati

PER IL LAVORO
Rivendichiamo un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati per nuove scelte di politica industriale nei settori strategici; incentivi per l'uso dei contratti di solidarietà nei settori in crisi e la ridistribuzione del lavoro attraverso la riduzione degli orari; un piano nazionale d'investimenti per la valorizzazione e la messa in sicurezza del territorio e dell'assetto idrogeologico.

PER I DIRITTI
Vogliamo riconquistare un nuovo Statuto dei lavoratori, comprensivo dell'articolo 18 per garantirlo a tutte le lavoratrici e i lavoratori. L'estensione della cassa integrazione a tutte e a tutti, la riduzione delle forme contrattuali avendo come base un vero contratto a tempo indeterminato, non quello del le tutele calanti del Jobs Act. Per il lavoro autonomo le stesse tutele del lavoro dipendente. 

PER LA DEMOCRAZIA
Chiediamo una legge sulla rappresentanza basata sul diritto di voto di tutti i lavoratori su accordi e contratti per