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Care/i,
vi segnaliamo e vi invitiamo ad aderire all’iniziativa degli amministratori locali, movimenti e sindacati europei contro la nuova Procedura UE di Notifica sui Servizi, ampiamente illustrata qui: https://corporateeurope.org/it/power-lobbies/2018/12/volte-ritornano-la-commissione-europea-riesuma-la-direttiva-bolkestein

Direttiva Bolkestein : fermare la Procedura UE di Notifica preventiva sui Servizi Pubblici Locali

Lettera aperta alle Istituzioni europee e ai Governi dei Paesi membri

Le collettività locali hanno bisogno di spazio democratico per tutelare gli interessi dei cittadini !

Con un accordo in fase di trattativa sulla revisione di parte della direttiva Bolkestein,  l’UE potrebbe ridurre ulteriormente il potere delle Autonomie Locali e più in generale delle collettività territoriali, di assumere decisioni realmente “progressiste”. In effetti i Comuni, Province ecc  prima di prendere ogni nuova decisione sui servizi quali acqua, energia, rifiuti, edilizia popolare, pianificazione territoriale e urbanistica, ne dovrebbero dare comunicazione – con un anticipo di tre mesi - alla Commissione Europe per approvazione.

Con questa lettera aperta, le organizzazioni e i Comuni firmatari fanno appello alle istituzioni europee e ai governi dei paesi membri affinché respingano tale procedura.

Noi, rappresentanti di città europee, di organizzazioni della società civile e di sindacati, esprimiamo profonda  preoccupazione circa il progetto di Procedura di Notifica sui Servizi. Essa prevede che, invece di informare semplicemente la Commissione come è finora avvenuto,  le nuove norme e decisioni locali sui servizi debbano essere notificate in precedenza alla Commissione e soggette alla sua preventiva approvazione. Ciò rappresenta una limitazione a politiche progressiste, specie a livello locale.

Come evidenza una Risoluzione del settembre 2018 del Consiglio comunale di Amsterdam, la Procedura di Notifica proposta, produrrà inutili lungaggini e “comporterà grave pregiudizio all’autonomia delle collettività locali, una minaccia alla stessa democrazia locale.”

Creerebbe grossi ostacoli alle politiche municipali progressiste, come quelle miranti a contenere l’aumento del costo della casa. È una proposta sproporzionata e in contrasto con il principio di sussidiarietà, e con lo stesso obbligo da parte della UE – contenuto nel Trattato di Lisbona – di rispettare l’autonomia delle amministrazioni regionali e locali.

Le città hanno un ruolo determinante nel far fronte ai problemi sociali e ambientali dell’Europa, e per far vivere una democrazia basata sull’impegno attivo dei cittadini.

Il Progetto di Procedura di Notifica sui Servizi restringerebbe lo spazio democratico delle nostre città ed è quindi del tutto inaccettabile.

Firma direttamente qui:

https://www.cognitoforms.com/ODG2/StopTheEUsServicesNotificationProcedureMunicipalismNeedsDemocraticSpaceToProtectTheInterestsOfCitizens

Primi firmatari

  • Barcelona en Comú, Catalonia, Spain · Catalunya en Comú, Catalonia, Spain · Coordinadora de Zaragoza en Común, Spain · Ganemos Córdoba, Spain · Ganemos Jerez, Spain · Grupo Municipal Somos Oviedo/Uvieu, Ayunamento de Oviedo, Asturias, Spain · Grupo Municipal València en Comú del Ayuntamiento de València, Spain · Irabazi-Ganemos Eibar, Spain · Izquierda Unida-Los Verdes de Villaconejos, Madrid, Spain · Grup Municipal MÉS per Palma, Balearic Islands, Spain · Participa Sevilla, Spain · Podemos-Cádiz, Spain · Reacciona Talaveruela, Spain · Rassemblement citoyen de la gauche et des écologistes, Grenoble, France · Som Gramenet, Catalonia · Somos Mieres, Spain · Xixón Sí Puede, Spain Autorités locales (nom du maire - nom de l’autorité locale) · Jacques Boutault - Paris 2e arrondissement, France · José María González - Alcalde de Cádiz, Spain · Damien Carême - Maire de Grande Synthe, France · Nathalie Perrin-Gilbert - Lyon 1er arrondissement, France · Jacqueline Belhomme - Maire de Malakoff, France · Pierre Aschieri - Maire de Mouans-Sartoux, France Organisations : · Action from Ireland (Afri) · ACV-CSC, Belgium · AITEC, France · Alternativa3, Spain · Alternativa antimilitarista MOC, Canarias, Spain · Ander Europa, Belgium & The Netherlands · Asociación Canaria de Economía Alternativa, Spain · ASiA- Associació Salut i Agroecologia of the Barcelona, Catalonia · L’association Open Atlas, France · Attac Austria · Attac France · Attac Germany · Attac Spain · Attac Italia · Austrian Federal Chamber of Labour · Austrian Trade Union Federation · Both ENDS, The Netherlands · CADTM, Belgium · Campaign Against TCI (Trade and Investment Treaties), Catalonia · Campaña « No a los tratados de comercio e inversión », Spain · Comisiones Obreras (CCOO), Spain · Confederación General del Trabajo de España (CGT) · Convergence nationale des collectifs de défense et de développement des services publics, France · Coordination eau Île-de-France, France · Confederación Intersindical, Spain · Corporate Europe Observatory (CEO) · Eau Bien Commun, France · Ecologistas en Acción (Spain) · Entrepueblos/Entrepobles/Entrepobos/Herriartem Spain · European Federation of Public Services Unions (EPSU) · EQUO, Spain · European Water Movement - Europe · EuSAIN (European Sanitation Initiative), Netherlands · EYATH Trade Union, Greece · Federación Española de Ingeniería Sin Fronteras, Spain · Federation of Ecologists in Action of Catalonia · Food & Water Europe · FSC-CCOO (Comisiones Obreras, Federation of Citizen Services), Spain · Global Justice Now, United Kingdom · La Taula de l’Aigua de Mollet, Spain · Mouvement Ouvrier Chrétien, Belgium · Moviment per l’Aigua Pública i Democràtica (MAPiD), Barcelona, Spain · Municipal Services Project, Canada · ODG - Debt Observatory in Globalisation (Barcelona, Spain) · RAP-Red de agua pública (España) · Red de Municipios contra la Deuda Ilegítima y los Recortes,Valencia (España) · REDESSCAN (Red Canaria en defensa de los Servicios Sociales), Spain · SETEM, Spain · SOSte to Nero, Greece · Taula de l’aigua Terrassa, Spain · Transnational Institute (TNI) Amsterdam · TROCA- Plataforma por um Comércio Internacional Justo, Spain · Unión de Sindicatos de Trabajadores y Trabajadoras en Andalucía, Spain · Unite Branch NW389 (Greater Manchester), United Kingdom · Unión General de Trabajadores (UGT), Spain · WECF France · WECF International · We Own It, United Kingdom

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha denunciato subito gli aspetti di incostituzionalità che rendono inaccettabile il c.d. “decreto sicurezza”, ora L.132/2018, che tenta di forzare la Costituzione contro i diritti fondamentali delle persone, per di più rendendo più difficile la convivenza fra i cittadini italiani ed una popolazione di stranieri privi di ogni mezzo di sostentamento, che resteranno in Italia e verranno spinti in un’illegalità forzata.
Questa revisione legislativa si accompagna contestualmente ad atti del Governo che contrastano e violano apertamente gli obblighi nascenti dal diritto internazionale del mare, vietando l’approdo alle navi che salvano i naufraghi nel Mediterraneo centrale e il loro soccorso, con la conseguenza che nel corso del 2018 si è avuto un drastico incremento del tasso dei morti in mare (oltre 2.000 vittime).
E’ di eccezionale gravità che 50 migranti siano costretti a vagare nel Mediterraneo da 14 giorni senza la possibilità di essere soccorsi e di ottenere un approdo sicuro, che non può essere il ritorno nei lager libici. Il nostro paese ha il dovere di essere in prima fila nel soccorso di questi esseri umani abbandonati a sé stessi. La grettezza e la chiusura delle posizioni del governo sono inaccettabili.
Le decisioni del governo e in particolare parti significative della normativa “sicurezza” contrastano con i valori che la Costituzione ha inscindibilmente inserito nell’ordinamento giuridico.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale condivide e appoggia pienamente la resistenza dei sindaci volta a respingere gli effetti perversi della normativa “sicurezza” sui diritti delle persone in nome dei valori della Costituzione.
Il sindaco di Palermo ha dato disposizione agli uffici comunali di sospenderne l’applicazione nella parte in cui vieta l’iscrizione dei migranti nei registri anagrafici, denunciandone la natura di “provvedimento disumano e criminogeno”.
Questa posizione, condivisa e appoggiata da altri sindaci, apre un’importante contraddizione tra i valori della Costituzione e una politica ed una legislazione fondate sul disprezzo dei diritti umani. Per questo è indispensabile che prima possibile la Corte Costituzionale sia messa nelle condizioni di giudicare la legittimità costituzionale della legge 132/2018.
E’ importante ribadire che nella legalità costituzionale non c’è posto per norme “disumane e criminogene” che ricordano le leggi razziali; i responsabili della programmata omissione di soccorso nel Mediterraneo centrale dovranno rispondere delle loro condotte.

Massimo Villone, Silvia Manderino, Alfiero Grandi 
Roma, 4 gennaio 2019

Non disobbedienza civile, ma adempimento di tutti obblighi legali che si assumono col giuramento come sindaco

5 Gennaio 2019 Felice Besostri
Testo predisposto dal gruppo di lavoro coordinato dall’avv. Felice Besostri del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e garante di Attuare la Costituzione.

In seguito all’entrata in vigore del decreto sicurezza a fronte di disposizioni di sospetta incostituzionalità e contrarietà al senso di solidarietà e umanità, come già il divieto di sbarco di persone salvate in mare, mai formalizzato in provvedimento pubblici e motivati in deroga espressa a vincolanti convenzioni internazionali, alcuni sindaci, in prima linea quelli d Napoli e Palermo hanno manifestato la loro contrarietà. Non poteva essere diversamente avendo giurato in forma pubblica e solenne di osservare lealmente la Costituzione.
Con questo testo si da sostegno e argomenti ai Sindaci che ne vogliano seguire l’esempio.

Il Sindaco presta giuramento nella prima seduta del Consiglio Comunale davanti al Consiglio ai sensi dell’articolo 50, c. 11, del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267
Art. 50. Competenze del sindaco e del presidente della provincia:

  1. Il sindaco e il presidente della provincia sono gli organi responsabili dell’amministrazione del comune e della provincia.
  2. Il sindaco e il presidente della provincia rappresentano l’ente, convocano e presiedono la giunta, nonché il consiglio quando non è previsto il presidente del consiglio, e sovrintendono al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti.

3.-10.

  1. Il sindaco e il presidente della provincia prestano davanti al consiglio, nella seduta di insediamento, il giuramento di

TRIVELLE, IL VOLTAFACCIA E’ SERVITO

DAL MISE TRE NUOVI PERMESSI DI RICERCA NELLO JONIO, IL CONFERIMENTO DELLA CONCESSIONE DI COLTIVAZIONE “BAGNACAVALLO” E LA PROROGA DELLA CONCESSIONE DI COLTIVAZIONE “SAN POTITO” IN EMILIA-ROMAGNA

Lo abbiamo detto in tutte le salse possibili e più volte: dopo l’Accordo sull’Iva ed il SI’ al Tap ed al Tav Terzo Valico; dopo il tour elettorale di Ottobre del Ministro Di Maio in Basilicata, dopo il suo annuncio facebook del 12 Dicembre 2018 sul presunto stop all’istanza di permesso di ricerca Masseria La Rocca e dopo la deliberazione del 21 Dicembre 2018 con cui il Consiglio dei Ministri ha deciso di costituirsi dinanzi alla Corte Costituzionale contro No Triv, Regione Basilicata e Comune di Brindisi di Montagna, sempre in relazione al progetto di Eni, Total e Rockhopper Exploration, denominato “Masseria La Rocca”.
Lo abbiamo ribadito anche dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Manovra 2019, in cui il M5S non è riuscito a far passare sotto forma di emendamento due punti a noi molto cari e dirimenti: moratoria delle nuove attività “petrolifere” per la durata di 2 anni e reintroduzione del Piano delle Aree.
Alla prova dei fatti, NESSUNA DISCONTINUITA’ TRA L’ATTUALE GOVERNO E QUELLI CHE LO HANNO PRECEDUTO. ANCHE QUELLO IN CARICA, IN TUTTE LE SUE COMPONENTI, E’ UN GOVERNO “FOSSILE”.
Avevamo non a caso lanciato un suggerimento ed un monito: “Non veniteci poi a dire che il rilascio di nuovi permessi è colpa dei tecnici o di quelli di prima”.
Non provateci! Il percorso e le soluzioni normative vi erano state indicate con larghissimo anticipo, ma nessuna di esse si è tradotta in atti e fatti concreti perché, evidentemente, la situazione politica ed i rapporti di forza tra i due azionisti del Governo Conte non consentono di uscire dalla gabbia del “fossile”.
Ed ecco che puntualmente oggi arrivano in pubblicazione, sul BUIG del 31 Dicembre 2018, ben tre decreti con cui il MISE accorda tre permessi di ricerca nel Mar Jonio alla compagnia Global Med, per un totale di oltre 2.220 kmq (F.R43.GM, F.R44.GM e F.R45.GM).
Sempre sul BUIG del 31 Dicembre troviamo i decreti di conferimento della concessione di coltivazione “Bagnacavallo” e di proroga della concessione di coltivazione “San Potito”, entrambi in Emilia-Romagna.
Delle tre “vecchie” istanze di permesso di ricerca in mare ci eravamo occupati in diverse occasioni, evidenziando tutta una serie di criticità, sia sotto il profilo autorizzativo (elusione del divieto di ricerca di idrocarburi in aree con superficie superiore a 750 kmq.), sia ambientale.
Piccolo particolare non trascurabile: in tutti e cinque i casi, i relativi decreti ministeriali recano la data del 7 Dicembre 2018, mentre era già in atto una dura frizione pubblica tra Coordinamento Nazionale No Triv e Governo.
Eravamo quindi a molti giorni prima che un paio di Ministri e qualche parlamentare M5S si affannassero a smentire un qualsivoglia voltafaccia governativo e a tacciare No Triv di non si sa cosa, arrivando, qualche giorno dopo, addirittura ad accusarlo di essere complici della lobby del petrolio!!!
Chi sono i produttori seriali di Fake News, dunque?
Stiamo valutando ovviamente quali passi compiere per fermare questo nuovo ennesimo scempio, compiuto a danno del Clima e della Terra, che disattende totalmente le conclusioni dell’ultimo Special Report dell’ICPP: se vogliamo salvare il Pianeta gli idrocarburi devono essere lasciati sotto terra.
Certo è che, a questo punto, la Moratoria e la reintroduzione del Piano delle Aree diventano questioni ancor più dirimenti, mentre diventa del tutto evidente che il tempo della politica degli annunci è tramontato definitivamente.
La polvere è tale da non poter essere più nascosta sotto i tappeti.
4 gennaio 2019

Coordinamento Nazionale No Triv (*)

(*) redazione del comunicato a cura di Francesco Masi ed Enrico Gagliano

  

Faenza 03 gennaio 2019

Comunicato Stampa

EVITARE IL CONSUMO DI SUOLO

I dati sull'uso del territorio dimostrano l'inutilità di ulteriori previsioni edificatorie, ma il Comune annuncia un bando per nuove urbanizzazioni.

Come prevede la nuova Legge Regionale sull'Urbanistica, che ha per obiettivo la riduzione del consumo di suolo, si è aperto un confronto nella Commissione “Ambiente e assetto del territorio”, al quale abbiamo partecipato, in merito ai “dati sulla perimetrazione del territorio urbanizzato al 1 gennaio 2018 e sul patrimonio costruito inutilizzato”.

Nell'ultimo incontro del 18 dicembre scorso, abbiamo appreso, direttamente dall'Assessore all'Urbanistica, che l'Amministrazione intende presentare, al prossimo Consiglio Comunale del 17 gennaio, una proposta di delibera su un bando per la selezione di “manifestazioni di interesse” relative a nuove costruzioni.

Dai dati che sono stati resi pubblici si evince che:

- il territorio urbanizzato è di 16,57 Km quadrati, (secondo la Legge Regionale, da oggi al 2050 non bisognerebbe utilizzarne più del 3%,- circa mezzo Km quadrato -);

- il terreno potenzialmente edificabile, secondo gli attuali strumenti urbanistici, sarebbe di 24,88 Km quadrati, previsioni palesemente sproporzionate;

- di conseguenza gli appartamenti che teoricamente si potrebbero costruire sarebbero quasi 8.000;

- le Unità immobiliari residenziali non utilizzate sono circa 3.800 e circa 1.000 sono gli immobili destinati ad attività economiche, non utilizzati;

- i fabbisogni abitativi si riducono, la popolazione diminuisce (– 72 dal 2013 al 2017), anche se aumentano le famiglie (+ 237) composte da meno persone, quindi con una modifica nelle tipologie abitative;

- la prestazione energetica degli edifici è mediamente bassa, così come è alta la vulnerabilità sismica.

Questi dati dimostrano chiaramente che a Faenza non esiste alcuna necessità di nuove urbanizzazioni, né a fini residenziali, né a fini produttivi.

Vista la data del 17 gennaio, così ravvicinata, dobbiamo ritenere già concluso il confronto su questo importante tema urbanistico?

E soprattutto, con quale motivazione l'Amministrazione Comunale vuole aprire un bando, di fatto per incentivare nuove urbanizzazioni, quando i dati “certificano” l'assenza di un fabbisogno e una potenzialità insediativa di alloggi e attività economiche così alta, da coprire una virtuale domanda di lunghissimo periodo?

Marcella Vitali - Presidente Italia Nostra Faenza

Massimo Sangiorgi - Presidente Circolo Legambiente Lamone Faenza

bonifica amianto/contributi INAIL

INAIL Bando ISI 2018: anche nel 2019 contributi per la rimozione amianto alle imprese – oltre 97 milioni di €

Bologna, 21 dicembre 2018

L’INAIL con la sua DETERMINA “DetPres n. 519 del 6 dicembre 2018” approva i criteri generali per l’attivazione della procedura per i finanziamenti alle imprese ai sensi dell’art. 11, comma 5, d.lgs n. 81/2008, e successive modificazioni, e dell’art. 1, commi 862 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, di cui al documento
allegato, che costituisce parte integrante della presente determinazione.”

Vedi l’allegato

97.417.862,00 di € sono stati destinati dall’INAIL come contributo alle aziende per la rimozione dell’amianto nell’anno 2018 (valevole per il 2019) (oltre 37 milioni in più dell’anno scorso) .

Al Bando ISI INAIL 2018 (valevole per il 2019) possono partecipare aziende che presentano progetti di bonifica dei materiali contenenti amianto. Il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale pari al 65% delle spese ammissibili, calcolate al netto dell’IVA.Il contributo va dai 5.000 € ai 130.000 € e per contributi superiori a 30.000 € è possibile chiedere un’anticipazione del 50% del contributo.

Per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto i soggetti destinatari dei finanziamenti sono esclusivamente le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane, in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico ISI 2018.
Non sono destinatarie dei finanziamenti per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto:

  • le micro e piccole imprese, comprese quelle individuali, operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli.

Nella partecipazione a questo bando, il punteggio attribuito ai progetti sono inversamente proporzionali alla dimensione di impresa, sono quindi favorite le imprese più piccole.

 Il Bando regionale per l’Emilia Romagna – Direzione regionale Emilia Romagna    (Vedi tutto il bando)

Vedi l’ Allegato – 3: Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto

Per i progetti di cui agli Assi 1, 2, 3, in questa Regione, sono attribuiti 5 punti di bonus alle
imprese attive nei settori ATECO 2007: F43 – H49

 

Anche quest’anno sono stati esclusi (giustamente) interventi di incapsulamento o confinamento, mentre i progetti, ammissibili solo se comprendono anche lo smaltimento dell’amianto, riguardano:

  • Rimozione di piastrelle e pavimentazioni in vinile amianto compresi eventuali stucchi e mastici contenenti
    amianto
  • Rimozione di coperture in cemento-amianto;
  • Rimozione di MCA da mezzi di trasporto
  • Rimozione di MCA da impianti e attrezzature (cordami, coibentazioni, isolamenti di condotte di vapore, condotte
    di fumi ecc.)
  • Rimozione di componenti edilizie quali coibentazioni, intonaci, cartoni, controsoffitti, contenenti amianto in
    matrice friabile
  • Rimozione di manufatti, non compresi nelle precedenti Tipologie di intervento, contenenti amianto in matrice
    compatta (cassoni, canne fumarie, comignoli, pareti verticali, condutture, ecc.)

Tutte le informazioni sul bando sono disponibili sul sito INAIL