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da "il Manifesto" del 20 aprile 2015

Erri De Luca: «Attraversare il mare è l’unica scelta»

Intervista di Giuseppe Acconcia  allo scrittore Erri De Luca. «Lampedusa capitale d’Europa»

Abbiamo par­lato della strage nel Canale di Sici­lia con Erri De Luca, autore di «Solo andata», rac­colta di poe­sie sul pro­ta­go­ni­smo e sull’umanità dei pro­fu­ghi che ten­tano di tra­ver­sare il Mediterraneo.
Qual è la sua rea­zione alla noti­zia così tri­ste di cen­ti­naia di morti nel Mediterraneo?
Biso­gna arren­dersi all’evidenza che i flussi migra­tori non sono rego­la­bili. Non si pos­sono met­tere mutande di sicu­rezza all’Europa. Non ci sono riu­sciti gli Stati uniti con il Mes­sico nono­stante si trat­tasse di un con­fine di terra più con­trol­la­bile del nostro. Il risul­tato è che gli anglo­sas­soni non sono più la mag­gio­ranza negli Stati uniti. E que­sto non ha fatto che bene agli Usa che pro­spe­rano; il pre­si­dente Obama ha rego­la­riz­zato milioni di migranti.
Anche l’Italia dovrebbe impa­rare ad acco­gliere i migranti anzi­ché ten­tare di respin­gerli con leggi restrit­tive che ali­men­tano l’immigrazione clandestina?
I flussi non pos­sono essere rego­lati. I migranti sono un’energia poten­tis­sima per il paese che li acco­glie. Ma biso­gna fare un passo in più. Il Medi­ter­ra­neo è dila­niato da guerre nella sponda Sud. Il movente che spinge il pro­fugo a migrare è più forte dei viag­gia­tori che lo hanno pre­ce­duto.
Chi ha la casa in fiamme accetta di but­tarsi nel vuoto. È come se si but­tas­sero dalle fine­stre in mare. Uno dei super­stiti ha dichia­rato ieri che quando è arri­vato sul bordo del mare e ha visto il relitto che lo avrebbe tra­spor­tato non ha avuto altra scelta che mon­tare a bordo. Que­sto è un feno­meno rispetto al quale nes­sun osta­colo sarebbe sufficiente. Leggi qui l'intero articolo
Eppure si invo­cano bloc­chi navali e attac­chi aerei mirati…
Chi invoca le rea­zioni peg­giori, tra cui molti poli­tici che sono stati al potere in que­sti anni, le ha già pro­vate tutte dai respin­gi­menti in mare ai divieti per i pesca­tori di sal­vare i pro­fu­ghi. Ma non capi­scono che nean­che la pena di morte sarebbe un deter­rente suf­fi­ciente…? L’accoglienza non è un atto di bontà ma ha un tor­na­conto economico.
I veri eroi di que­ste ore sono forse gli abi­tanti di Lampedusa?
Lo sco­glio di Punta Sot­tile non è il Sud di niente: è la capi­tale del Medi­ter­ra­neo. Vedendo que­sti viag­gia­tori in estrema urgenza, gli abi­tanti di Lam­pe­dusa pra­ti­cano tutte e sette le opere di mise­ri­cor­dia dal vestire gli ignudi a dare sepol­tura ai morti. Lam­pe­dusa è il nostro amba­scia­tore nel Medi­ter­ra­neo. Loro sono la nostra guida nell’azione. Tanto che il sin­daco

di Lam­pe­dusa, Giusi Nico­lini, dovrebbe essere nomi­nata Com­mis­sa­rio euro­peo per l’immigrazione.
Ogni pro­fugo ha poi la sua sto­ria stra­ziante alle spalle…
In Libia i poli­tici ita­liani hanno ten­tato di dif­fe­rire le par­tenze, di distri­buire i flussi migra­tori costrin­gendo i migranti nelle peg­giori con­di­zioni. Sono poi migliaia i pro­fu­ghi siriani che non pos­sono certo essere assor­biti dalla sola Turchia…L’unica misura pos­si­bile è sta­bi­lire diritti di asilo nei posti più vicini ai loro biso­gni, senza far ingras­sare i traf­fi­canti di corpi umani: una delle merci più red­di­ti­zie da traf­fi­care. Sarebbe utile creare cen­tri di smi­sta­mento nei luo­ghi più vicini a loro per la prima acco­glienza. Inten­dia­moci bene, per motivi uma­ni­tari non campi di quarantena.
In che senso i pro­fu­ghi sono merce redditizia?
Gra­zie al proi­bi­zio­ni­smo (Bossi-Fini, ecc. ndr), viag­gia­vano meglio gli schiavi afro-americani per­ché veni­vano pagati alla con­se­gna. I corpi umani di adesso sono pagati alla par­tenza e non importa se ven­gono consegnati.
La fine di Mare Nostrum ha aumen­tato le vit­time dei naufragi?
Mare Nostrum era l’unica poli­tica ragio­ne­vole. Tri­ton è insuf­fi­ciente. Biso­gna poi sospen­dere il Trat­tato di Dublino secondo il quale chi viene rico­no­sciuto nel paese di approdo deve rima­nere lì. Le auto­rità ven­gono costrette spesso ad aggi­rarlo non iden­ti­fi­cando il pro­fugo. Nell’assenza di Mare Nostrum sono nate tante ini­zia­tive pri­vate, come Moas, per il pat­tu­glia­mento delle coste mal­tesi e libi­che. Il magnate Chri­sto­pher Catram­bone vi ha preso parte e con il suo yacht ha sal­vato da solo oltre 3 mila migranti.
Cosa dovrebbe fare invece l’Unione europea?
L’Europa assorbe una grande quota di migranti. Il fronte prin­ci­pale di ingresso non è il mare ma le fron­tiere di terra. E così per fer­marli ora cer­cano di costruire un muro tra Bul­ga­ria e Tur­chia di 160 km. L’Europa dovrebbe dele­gare all’Italia com­piti come Mare Nostrum a fronte dei giu­sti inve­sti­menti per gestire il flusso straor­di­na­rio di profughi.