Il dibattito e le critiche di questi giorni sul piano di abbattimento di alberi in diverse zone della città - e da ultimo in via Vittorio Veneto - ci permette di fare alcune considerazioni più generali sulle modalità operative dell’Amministrazione faentina.
Non è in discussione che parte del patrimonio verde della città abbia la necessità di essere sostituito perché malato o inadeguato, il problema sono le modalità e i tempi con i quali viene svolto.
Innanzitutto è mancata una informazione più precisa e anticipata rispetto all’esecuzione dell’intervento, in particolare per i cittadini delle zone direttamente coinvolte da un impatto di questo tipo.
Ma soprattutto, è stata sbagliata la tempistica. Perché concentrare il taglio di tutte le piante individuate nello stesso periodo e proprio all’inizio dell’estate, quando il beneficio del verde sul microclima urbano è più necessario?
Non era più opportuno scaglionare i tagli necessari e scegliere un periodo più a ridosso dell’autunno, quando – auspicabilmente - dovranno essere fatte le nuove piantumazioni?
A Faenza, e nei Comuni dell’Unione, manca ancora il regolamento del verde pubblico e privato, che finalmente dovrebbe indicare linee chiare per la scelte delle specie di piante più appropriate per le nostre zone urbane, per la corretta potatura e manutenzione.
Questi interventi sul verde urbano dovrebbero essere integrati all’approfondimento sul “Documento qualità Urbana di Faenza”, per il quale l'Assessorato all'Urbanistica ha chiesto di partecipare al perfezionamento della “Prima mappa delle opportunità” con contributi che, come Circolo Legambiente Lamone, abbiamo fatto pervenire come richiesto entro il 30 giugno scorso.
Infine, ci permettiamo un ulteriore auspicio: speriamo che la scelta dell’Amministrazione di procedere, in questo periodo e con queste modalità all’abbattimento degli alberi in diverse zone, non sia il prologo anche all’abbattimento di quelli, ben più imponenti e inseriti nel contesto storico dell’Arena Borghesi, per i quali, come Legambiente, altre associazioni e migliaia di cittadini, continuiamo ad opporci.
Circolo Legambiente Lamone Faenza