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Tra le proteste e le obiezioni sollevate da più parti per l’abbattimento (in parte necessario) di centinaia di alberi in diverse zone della città, ci pare che le più pertinenti siano quelle riguardanti la carenza di informazione puntuale e preventiva ai residenti e la scelta del pieno periodo estivo, quando il verde può portare qualche sollievo contro il gran caldo.

Si sta aspettando una risposta dall'Amministrazione, che dovrà fornirne anche a interpellanze nella prossima seduta del Consiglio comunale.

Nell'attesa, ci siamo chiesti il perché di queste scelte e abbiamo trovato alcuni indizi, forse non estranei a quanto sta avvenendo.

Nell'allegato “D”  della “Convenzione urbanistica permesso di costruire convenzionato” relativa al nuovo supermercato Aldi, si legge all'art.5 che il Gruppo si impegna ad assumere integralmente a proprio carico gli oneri relativi alla realizzazione delle opere di potenziamento del patrimonio arboreo in aree descritte al precedente punto 7) lettera e) [contiene la lista degli interventi da realizzare] ... L'esecuzione dei lavori di cui al presente articolo costituisce condizione per la presentazione della Segnalazione certificata di conformità edilizia e agibilità dell'edificio commerciale in progetto.

Ciò, a nostro avviso, ha un preciso significato: fino a quando non verranno eseguiti questi interventi il supermercato non avrà le necessarie autorizzazioni. Ecco dunque spiegata la ragione di tanta fretta nel tagliare gli alberi in questo periodo.

Qualcuno potrebbe obiettare che, di fronte ad un impegno così generoso di Aldi, non è il caso di sottilizzare. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di generosità?

Per nulla. Si tratta di artifici per poter accedere ad incentivi volumetrici inseriti nelle norme urbanistiche, artifici grazie ai quali l’Aldi potrà costruire una superficie commerciale superiore a quanto sarebbe stato possibile, impermeabilizzando nel contempo l’area oltre a quanto normalmente consentito. Infatti tra le “compensazioni” non ci sono solo gli interventi sugli alberi, ma addirittura il coinvolgimento e l’utilizzo di un terreno privato di 372 mq. situato a notevole distanza (in via Bracchina) “necessario per assolvere la quota di permeabilità a distanza”, si legge nella convenzione. In sostanza, dato che nel lotto si copre di cemento un’area maggiore rispetto a quanto previsto dalle normative per qualsiasi costruzione, è stata trovata un’area da trasformare a verde a Borgo Tuliero!

Forse, l'Amministrazione Comunale spiegherà che in questo modo riuscirà a realizzare gli interventi di piantumazione degli alberi a costo zero. Non è vero: il risultato di queste operazioni ha un costo ambientale, di consumo di suolo, di ridisegno della città non nel segno della qualità sociale e urbana, ma a misura degli interessi economici.

Faenza, 13 luglio 2018

 

L’Altra Faenza