Hera è sempre più una finanziaria che delega i servizi, con la nuova Legge Regionale sui rifiuti e i prossimi bandi di affidamento bisogna cambiare strada
Le immagini dei cassonetti delle città della nostra provincia, stracolme di rifiuti sono preoccupanti sia per l’impatto estetico, sia per il disservizio causato alla cittadinanza e stanno generando le giuste proteste dei cittadini.
Le ragioni sono senz'altro da ricercare nel nuovo appalto di Hera per la raccolta e trasporto dei rifiuti, che è stato vinto da Ambiente 2.0, con un ribasso di circa il 14% sulla base d’asta.
All'epoca furono sollevati molti dubbi su un ribasso così anomalo, proposto peraltro da aziende che in passato hanno avuto problemi nel pagamento degli stipendi e indagini a carico per corruzione e traffico illegale di rifiuti. Com'era possibile pensare che a queste condizioni si avessero gli stessi trattamenti per i lavoratori e la stessa qualità del servizio?
Le responsabilità, tuttavia, stanno soprattutto nelle scelte di Hera, che controlla l'intero ciclo dei rifiuti, ma ha affidato all’esterno tutto il servizio di raccolta, tenendo per sé solo lo smaltimento e i profitti.
Se chi controlla la raccolta è lo stesso che gestisce lo smaltimento è facile che si producano commistioni pericolose. Infatti Hera ed Herambiente sono già state sanzionate nel 2014 dall'antitrust per abuso di posizione dominante nei mercati collegati alla raccolta differenziata della carta, in diversi Comuni della regione.
L'applicazione della nuova legge Regionale sui rifiuti, la n.16/2015 e poi la preparazione dei prossimi bandi per l'affidamento della raccolta, devono essere l'occasione per cambiare strada.
Noi ribadiamo che la strada migliore sarebbe quella di bacini di raccolta contenuti in una dimensione tra i trenta ed i centomila abitanti (come chiede anche il garante della concorrenza) e l'affidamento del servizio a società totalmente pubbliche sotto la guida diretta dei Comuni, con un percorso partecipato della popolazione. Ossia in house, come stanno facendo i Comuni del forlivese. Nella nostra provincia gli strumenti sarebbero già a disposizione: Ravenna Holding, per Ravenna; Lugo Team, per il comprensorio di Lugo; AMF, per il comprensorio di Faenza.
Purtroppo, non è stata questa finora, la scelta dei nostri Amministratori locali, ma vorremmo almeno sperare che per i prossimi bandi per la gara europea di affidamento della raccolta (che dovrebbero essere svolti entro l'anno) non si seguano le stesse infauste logiche attuali.
Ricordiamo due capisaldi sanciti recentemente dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust):
- Occorre separare nettamente la fase della raccolta dalla fase dello smaltimento affidandoli a due soggetti diversi;
- L’affidamento della raccolta non deve superare la durata di cinque anni (invece dei 15 previsti attualmente), sia nel caso di procedura a gara sia nel caso di affidamento in house, in quanto questi sono i tempi necessari per l’ammortamento di mezzi ed attrezzature.
A questo fine, chiediamo che gli Amministratori locali rendano pubblica una precisa relazione sullo stato delle diverse fasi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nelle nostre zone e che le bozze di articolato del bando di gara siano note, prima della sua attivazione, anche per poter essere discusse nei Consigli Comunali.
Le novità positive della nuova Legge regionale sui rifiuti, che tutti abbiamo riconosciuto, non possono restare principi astratti da sbandierare in qualche occasione, ma devono cominciare ad essere applicate con servizi adeguati a ridurre i rifiuti non riciclati, aumentare la raccolta differenziata e il riuso di materia, generalizzando la raccolta porta a porta e attivando la tariffazione puntuale.
Faenza, 30 aprile 2016
CIF Comitato contro gli Inceneritori Faenza; Comitato Acqua Bene Comune Faenza e comprensorio; Comitato ambiente e paesaggio di Castel Bolognese; Comitato Brisighella Bene Comune; Comitato Debito pubblico: decido anch'io; Circolo Legambiente Lamone di Faenza; Ecoistituto Ecologia scienza e società Faenza; Fuori dal Coro; Gruppo Famiglie Rifiuti Zero, Gruppo Acquisto Solidale di Faenza; Gruppo Allattando a Faenza; Referente Rete rifiuti zero Emilia Romagna; Sì rinnovabili No nucleare