Le immagini dei cassonetti della nostra città stracolme di rifiuti sono preoccupanti sia per l’impatto estetico di chi vive Ravenna sia per il disservizio causato alla cittadinanza. Il nuovo appalto di Hera per la raccolta e trasporto dei rifiuti, gestione delle isole ecologiche, pulizia delle spiagge e spazzamento strade è stato vinto da Ambiente 2.0, consorzio ordinario composto da Aimeri Ambiente e Pianeta Ambiente, con un ribasso di circa il 15% sulla base d’asta.
Già all’epoca dell’appalto furono sollevati molti dubbi su un ribasso così anomalo proposto da aziende che in passato hanno avuto indagini a carico e problemi nel pagamento degli stipendi ai loro lavoratori. La garanzia della tutela dei posti di lavoro nel ravennate arrivò grazie ad un accordo firmato il 24 febbraio tra sindacati e Ambiente 2.0. Restava il dubbio sulla possibile dei contraenti di garantire una buona qualità del servizio in un territorio che non conoscono e con costi così inferiori.
Hera non è nuova a queste politiche. Fece notizia l’appalto per la manutenzione di acqua e gas nella provincia di Forlì-Cesena affidato tramite bando a Enerco Group spa con un ribasso del 25% nella gara d'appalto accettato da Hera. Anche se formalmente l’appalto non fu al massimo ribasso ma a offerta più vantaggiosa si trasformò in tale perché furono assegnati 60 punti all’aspetto economico e 40 punti a quello tecnico, su un totale di 100.
La nuova legge Regionale 16/2015 “Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31" introduce molte innovazioni che Ravenna in Comune vuole raccogliere e fare proprie. Alla base della legge c’è il principio di eliminazione dello spreco (alimentare, produzione di imballaggi, ecc). La materia prima è in esaurimento ed è un problema che coinvolge tutti gli abitanti della terra. Il futuro è nel riciclo e nel riuso della materia prima che diventa materia seconda innestando l’economia circolare. Realizzare questo è necessario ed eticamente doveroso per lasciare un mondo vivibile alle future generazioni .
L’antitrust ha tra l’altro indicato che per la gestione dei rifiuti occorre una netta separazione fra la fase di raccolta e le fasi di trattamento, sia perché in contrasto di interessi tra loro sia perché alla base di queste due fasi vi sono strumenti con orizzonti temporali di ammortamento delle attrezzature molto diversi. Un’altra indicazione è sulle gare d’appalto che dovrebbero essere per la fase di raccolta di 5 anni sia per garantire l’ammortamento degli eventuali investimenti sia per accompagnare l’evoluzione del sistema senza rigidità.
Per garantire il principio di separazione fra raccolta e trattamento dei rifiuti, Ravenna in Comune crede che l’unica strada sia gestire la raccolta in-house e non tramite SPA come Hera, oggi unica stazione appaltante sia per la fase di raccolta sia per la fase di smaltimento. Come dimostrato recentemente, non è vero che affidando un servizio a un ente terzo si migliori la qualità e si diminuiscano i costi per i cittadini.
Ravenna in Comune chiede, in vista delle nuove elezioni amministrative, che la gara d’appalto in procinto di uscire non superi la durata di 5 anni invece dei 15 anni previsti attualmente, al fine di poter dare l’opportunità al nuovo consiglio comunale e al nuovo sindaco di poter decidere per il futuro della nostra città.
Ravenna, 19 aprile 2016