Hera appalta la gestione dei rifiuti preoccupazioni e interrogativi
E' stata la presa di posizione della Cgil e delle categorie sindacali interessate a far sapere, anche ai non addetti ai lavori, che Hera aveva aperto una gara per l'affidamento di una parte dei servizi legati alla gestione della raccolta e trasporto dei rifiuti. Ad aggiudicarsela è stata la società consortile Ambiente 2.0 di Assago (comprende anche la Aimeri ambiente di Rozzano, azienda che pochi mesi fa ha visto alcuni suoi manager dell’area Sud rinviati a giudizio per corruzione e traffico illegale di rifiuti).
La preoccupazione del sindacato riguarda il futuro lavorativo delle circa 500 persone attualmente occupate da una Associazione Temporanea di Impresa composta prevalentemente da aziende e cooperative ravennati.
Hera rassicura, dichiarando che “Una particolare attenzione sarà rivolta alla tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori”.
Balza comunque agli occhi un’anomalia: la gara, che riguarda una parte dei servizi complessivi affidati oggi ad Hera, è stata assegnata il 20 gennaio scorso e prevede il passaggio alla nuova azienda a partire dal 1° marzo per un periodo di due anni. Ma tra pochi mesi tutto il servizio di gestione dei rifiuti dovrà essere messo a gara. Una nuova assegnazione complessiva che effetti avrebbe sul recente affidamento ad Ambiente 2.0?
Viene da pensare che Hera sia già certa di vincere la prossima gara e quindi decida già oggi anche per il dopo, cosa che evidentemente non dovrebbe essere possibile.
Non dovrebbe, ma purtroppo sono tanti gli esempi che dimostrano come, sui servizi pubblici locali, conti più la volontà di Hera (altrove di altre multiutility) che quella delle Amministratori locali alle quali compete la responsabilità istituzionale di governare questi servizi per i cittadini, oltre che di essere azioniste, e quindi proprietarie per le rispettive quote, di Hera.
La prossima definizione del bando per la gara europea, in particolare dopo la nuova Legge regionale sui rifiuti, dovrà essere l'occasione per adottare criteri coerenti con i nuovi obiettivi di riduzione dei rifiuti non riciclati, tali da garantire la qualità del servizio e salvaguardare l'occupazione e i diritti dei lavoratori.
Ad oggi non resta che prendere atto della “clausola sociale” che dovrebbe salvaguardare i lavoratori attualmente occupati.
Tuttavia la precisazione di Hera sul fatto “che l'assunzione dei lavoratori e le contrattazioni contrattuali sono di pertinenza dell'azienda cessante e dell'azienda subentrante e delle relative rappresentanze sindacali”, suona come uno scaricabarile che non può far stare tranquilli: se la società Ambiente 2.0 si è aggiudicata l'asta con un ribasso di oltre il 14% come farà a garantire la stessa occupazione, gli stessi trattamenti per i lavoratori e la stessa qualità del servizio?
Faenza, 14 febbraio 2016
L’Altra Faenza