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Faenza si mobiliti in difesa della CISA

La vertenza Cisa è arrivata a un punto cruciale. Nel prossimo incontro di martedì 22 al ministero dello Sviluppo, l'azienda potrebbe confermare l'intenzione di trasferire all'estero gran parte delle lavorazioni meccaniche, con l'effetto di creare più di 200 lavoratori in “esubero”. A fronte del “naturale” rifiuto da parte delle rappresentanze dei lavoratori (che si recheranno in massa a Roma), l'azienda ha dichiarato che aprirà la procedura di mobilità (ossia l'avvio dei licenziamenti).

Finora la risposta dei lavoratori è stata compatta, determinata e composta. Anche in questi giorni hanno scioperato in massa e partecipato alle iniziative di protesta e di sensibilizzazione. La città ha manifestato grande sostegno e solidarietà: cittadini, associazioni, forze politiche, Istituzioni si sono espressi e mossi a loro sostegno, lo stesso Consiglio comunale ha votato all'unanimità un ordine del giorno “dando completa disponibilità ad operare in ogni direzione per il buon esito della vicenda”.

Se nell'incontro del 22 l'azienda non modificherà le proprie posizioni, si renderà necessario un salto di qualità: i lavoratori con le loro rappresentanze sindacali decideranno quali saranno le iniziative da intraprendere; “L’Altra Faenza” pensa che anche la società civile e l'Amministrazione comunale debbano mettere in campo tutte le azioni possibili per respingere la strategia di Cisa Allegion, così da costringerla a discutere un diverso piano industriale che garantisca il mantenimento, nel nostro Paese e a Faenza, di produzioni industriali qualificate e conseguentemente dei livelli occupazionali.

Nell'immediato “L’Altra Faenza” propone che l'Amministrazione comunale dichiari l'indisponibilità a concedere qualsiasi autorizzazione per un utilizzo diverso dei fabbricati di Cisa 1 (in via Oberdan), fino a quando non verrà trovato un accordo soddisfacente con le rappresentanze dei lavoratori.

Questo è possibile, sia utilizzando il nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio - che prevede prima la bonifica del sito - sia in base ad una disposizione del precedente Piano Regolatore, voluta proprio per impedire che il trasferimento di aziende comportasse la perdita di posti di lavoro. Questa norma prevede: Nel caso di dismissione o di trasferimento di attività industriali dalle zone edificate ad altre zone vanno convenzionati, tra il Comune e le aziende interessate, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali ed imprenditoriali più rappresentative, gli aspetti relativi al trasferimento dell'attività e/o del personale. Tali convenzioni vanno approvate dal Consiglio Comunale.

Altre iniziative naturalmente possono essere intraprese dalla comunità faentina e dalle Istituzioni. Importante e significativa a questo proposito è la Lettera pastorale del Vescovo Mons. Toso. Per tutto questo “L’Altra Faenza” propone che dopo l'incontro del 22 venga convocata con la necessaria urgenza una seduta del Consiglio comunale aperto, per affrontare pubblicamente la situazione della vertenza Cisa.

L'Altra Faenza

Faenza, 19 settembre 2015