Comunicato stampa
Su Enomondo non abbassare la guardia
Lo stop imposto dall’Amministrazione provinciale al progetto Enomondo per i suoi possibili “impatti negativi e significativi sull’ambiente” dà ragione a quanti - “L’Altra Faenza” assieme ad altre forze politiche, ad associazioni e comitati - sollecitano da mesi una maggiore trasparenza su tutta la questione.
Questo primo importante risultato impone che resti alto il livello di attenzione e di vigilanza: l’avvio della nuova procedura di VIA (valutazione di impatto ambientale), infatti, non esclude che si torni a imboccare la vecchia strada - “un potenziamento sia in termini di energia prodotta sia in termini di rifiuti e biomasse trattati” - intrapresa da Caviro e da Hera con l’avvallo delle precedenti Amministrazioni.
In coerenza con quanto sostenuto nel corso della campagna elettorale e recentemente in Consiglio comunale dal proprio rappresentante Edward Jan Necki, “L’Altra Faenza” non è contraria ad un adeguamento tecnologico degli impianti, a condizione che ciò non significhi, appunto, un aumento delle potenza e della quantità di biomasse utilizzate. Queste, inoltre, dovranno essere certificate e di provenienza locale, così come dovrà essere esclusa la combustione, nuova e vecchia, di rifiuti (Cdr, Css, sovvalli).
Passa anche da questi presupposti l’attuazione di quanto indicato dal vecchio Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell'Aria (PRQA) e soprattutto dal recente Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020). Ovviamente, per intervenire adeguatamente sulle questioni ambientali e sulla qualità dell'aria, è necessario affrontare altre realtà a forte impatto presenti sul nostro territorio. E’ quello che “l’Altra Faenza” intende fare, ricercando tutte le convergenze possibili a livello politico e soprattutto sociale.
Faenza, 16 settembre 2015
L’Altra Faenza