Siamo alla vigilia della definitiva approvazione della nuova legge elettorale, detta italicum 2, voluta da Renzi e imposta al e dal Partito democratico che ne porta l’intero merito e responsabilità.
Abbiamo pochi dubbi sul fatto che verrà approvata perché troppo debole e “interessata” è la sinistra interna al Pd e troppo forte è la tentazione di una minoranza di approfittare della situazione contingente per imporre la sua volontà al popolo italiano (Renzi e il suo Pd hanno avuto circa il 25% dei voti ma grazie al sistema elettorale incostituzionale [il Porcellum] godono in parlamento di una maggioranza schiacciante).
Ricordiamo che la legge elettorale non dovrà essere sottoposta a referendum (se non fra qualche anno, ed è incerto anzi improbabile l’ammissibilità di un nuovo referendum abrogativo sulle leggi elettorali).
Il nostro rifiuto di questa legge e dell’intero cambiamento di sistema operato col il doppio intervento legge elettorale – riforma costituzionale è netto e totale.
Nessuna modifica significativa è stata nemmeno presa in considerazione dopo l’approvazione portata avanti a colpi di forzature regolamentari e compressione del “dibattito” al Senato.
Noi ci opponiamo radicalmente a questa riforma:
1) perché è un’imposizione del Governo, anzi solo di una parte della maggioranza di governo che rappresenta una netta minoranza degli elettori italiani. Anzi, in realtà è l’imposizione di un solo uomo!
2) perché è una pessima legge elettorale, non saprei dire se come il porcellum o peggio o un po’ meglio. Certamente presenta, e lo dice una lunghissima fila di commentatori neutrali ed anche filo-renziani, gli stessi motivi di incostituzionalità del porcellum di Calderoli. Ne uscirà prevalentemente un parlamento di nominati, con nessun potere per i cittadini di scegliere gli eletti.
3) perché è un sistema sbagliato alla radice, miope e pericoloso in un paese con la tradizione politica dell’Italia. Non basterebbero certamente a renderlo accettabile i piccoli aggiustamenti proposti dai dissidenti (più che oppositori oramai sono a tutti gli effetti dissidenti in attesa di purga). In ogni caso ciò che è in gioco, a differenza di quello che ritiene il Capo del Governo, non è il suo potere all’interno del partito, ma la qualità della democrazia e l’interesse dei cittadini.
È un falso clamoroso che “si è discusso abbastanza!” o che “sono state accolte [con l’italicum 2] molte proposte delle opposizioni”, (quali e di chi?)
In realtà l’italicum 2, come anche l’italicum 1 d’altronde, è stato elaborato in segrete stanze senza nessuna
discussione né confronto con nessuna forza di opposizione e nemmeno di maggioranza!
Ci vuole una legge elettorale subito: basta con i rinvii! D’accordo. Basterebbe un mese (è da più di un anno che Renzi porta avanti le sue leggi elettorali) per approvare il Mattarellum come avevano proposto in tantissimi (nel nostro piccolo anche noi!) ed ora lo dice, a sorpresa, anche l’ex presidente della Repubblica! Avrebbe una maggioranza assai ampia.
4) perché il doppio turno così com’è previsto in questa legge è una truffa e non ha NIENTE a che fare con il doppio turno di cui parlava il programma dell’Ulivo e, guarda un po’, anche quello elettorale del Pd.
Quello era il doppio turno di collegio dove la sfida è fra persone e sul territorio e nel quale in genere non c’è ombra di premio di maggioranza; dove gli eletti sono riconoscibili e rappresentano i cittadini ed i collegi che li hanno votati prima ancora che i partiti. Proprio l’opposto di questo italicum dove i deputati sono nominati e messi lì dal capo e poi c’è un secondo turno che è una sorta di plebiscito non per scegliere il Governo, ma in realtà un Capo, che comanderà, grazie alla riforma costituzionale, un po’ su tutto.
5) perché ci sono dei rischi per la democrazia
Renzi e i suoi non ne vogliono sapere di paure e pericoli. Sono certi che vinceranno sempre.
A noi questo modo di pensare appare irresponsabile soprattutto perché si tratta di materia di rango costituzionale.
Resta il fatto che con il suo italicum un partito che ha avuto consensi diretti anche solo del 20% dei voti validi (che potrebbero rappresentare anche molto meno del 15% dei cittadini) potrebbe vincere al 2° turno portandosi a casa il 55% del parlamento.
Grazie alle riforme costituzionali in avanzato stato di approvazione, potrà nominare in sostanza il capo dello Stato e gran parte dei giudici costituzionali, mettendo tutte le istituzioni sotto il controllo diretto o indiretto del capo del Governo.
Il comando di un Capo: era questo ciò per cui lottarono i patrioti durante la lotta di Liberazione della quale proprio pochi giorni fa abbiamo ricordato il 70° anniversario?
Erano queste le istituzioni volute dai padri costituenti?
Alessandro Messina