Lunedì 18 dicembre il Consiglio comunale terrà l’ultima seduta del 2017. Ancora una volta l’ordine del giorno contiene troppi argomenti, in alcuni casi affastellati in “maxi-delibere”, col risultato di precludere ai rappresentanti della nostra comunità – i consiglieri di maggioranza e di minoranza – l’adeguata conoscenza degli atti, un dibattito approfondito e un voto meditato su questioni di grande rilievo. L’altra Faenza non condivide affatto questo modo di procedere: così si limita il confronto democratico e si finisce per svilire il ruolo dello stesso Consiglio comunale.
Fra le decisioni che il Consiglio è chiamato ad assumere nella serata del 18 c’è la messa a pagamento del parcheggio dell’ospedale, un provvedimento a dir poco impopolare e del quale non si comprende la ragione. Non si creda di convincere i faentini con “così fan tutti” (nel senso che è già capitato in altre città, non in tutte), o affermando che così si elimina il fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Se si tratta di far rispettare le regole, perché devono pagare i cittadini anziché chi trasgredisce? Risulta – se ne parlerà nella stessa seduta – che il contratto in via di definizione per la Scuola media “Europa” preveda fra l’altro la messa a disposizione di una settantina di posti auto liberi (per un costo stimato in circa 19mila euro/anno), misura dovuta nel caso di istituzione nelle vicinanze di un parcheggio a pagamento. Quindi, oltre a chiedere ai cittadini di pagare, si destinano allo scopo ulteriori soldi pubblici. Quanto ai parcheggiatori abusivi, anziché risolvere il problema non si fa che spostarlo oltre lo Stradone.
Poiché il parcheggio è di proprietà dell’Ausl, è lecito chiedere come verranno rienvestiti i proventi di questa operazione? Saranno destinati al potenziamento dei servizi ospedalieri? Per garantire maggiore sicurezza in Pronto soccorso – ripristinando per esempio il posto di Polizia – e maggior decoro dissuadendo chi staziona per ore nelle zone d’accesso?
Si ipotizzano particolari agevolazioni e tariffe scontate, ci mancherebbe altro che così non fosse! E’ superfluo ricordare che usufruiscono di quegli spazi – oltre a quanti assistono i degenti in ospedale – il personale in servizio, chi si reca al Pronto soccorso o agli ambulatori, i disabili, i donatori di sangue. Ma siccome su questo aspetto deciderà l’Ausl, perché tanta fretta? Non è forse il caso di concordare precise condizioni con l’Ausl stessa prima di votare la delibera?
Parcheggio e strade vicine sono congestionati soprattutto negli orari in cui si effettuano visite mediche, terapie, prelievi ed esami diagnostici. E’ necessario riservare il parcheggio dell’ospedale alle persone che si recano nella struttura sanitaria per tali necessità, dirottando gli altri automobilisti e le soste lunghe in piazzale Pancrazi. Il collegamento è svolto dalla navetta “green-go bus”, essa però effettua la fermata davanti all’ingresso su corso Mazzini, risultando di fatto interdetta agli invalidi e a persone per le quali anche pochi gradini rappresentano un ostacolo insormontabile. Cosa si aspetta a rendere accessibile l’ospedale eliminando le cosiddette barriere architettoniche?
E’ stato presentato nei giorni scorsi il “Report del processo partecipativo” sul Pums, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Quale migliore occasione, se non questa, per trattare e avviare a soluzione in un quadro coerente e d’insieme le problematiche relative ai parcheggi e alla mobilità nell’area dell’ospedale? Quale logica induce a procedere con provvedimenti separati e che rischiano di risultare disorganici?
Dopo il fiasco della Casa della Salute, mentre permangono disservizi che sarebbe possibile limitare con un po’ di attenzione e di buona volontà, con i cittadini preoccupati per il progressivo svuotamento del nostro ospedale, il far pagare per accedervi può tradursi in un’operazione che non è avventato definire odiosa.
Faenza, 16 dicembre 2017
L’Altra Faenza