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Si è svolta a Faenza, nello scorso fine settimana, la bella Fiera “Semi di futuro”, che quest'anno aveva come titolo “Rifiuti e rifugi”.

Il 2711 2017 a Carpi Legambiente Regionale ha premiato i Comuni virtuosi nella gestione dei rifiuti. (vedi comunicato stampa allegato).

Crescono alcune buone pratiche anche a livello locale, e i “Comuni Ricicloni”; alcuni (piccoli) gestori hanno già raggiunto gli obiettivi al 2020 previsti dalla nuova Legge regionale sui rifiuti (sull'Economia Circolare) per ridurre i rifiuti non riciclati, aumentare la raccolta differenziata e il riuso di materia, per generalizzare la raccolta porta a porta e la tariffazione puntuale.

Significativo, che siano la Romagna e Bologna le aree più in ritardo.

 

Purtroppo le prime scelte compiute a livello regionale e poi da quasi tutti gli Enti Locali attraverso Atersir, non sono esattamente esemplari: il Piano regionale sui rifiuti è molto più “timido” della legge; le scelte sulle gare europee per gli affidamenti dei servizi di raccolta, in quasi tutti i bacini, paiono essere fatte a misura delle attuali grandi multiutility che già li detengono.

Noi ribadiamo che la strada migliore sarebbe stata quella di:

  • individuare bacini di raccolta contenuti tra i trenta ed i centomila abitanti (come chiedeva anche il garante della concorrenza) e non di dimensione provinciale od oltre;

  • affidare il servizio a società totalmente pubbliche sotto la guida degli Enti Locali, come stanno facendo i Comuni del forlivese;

  • stabilire la durata dell'affidamento di 5 - 7 anni, mentre invece si sono confermati i 15 anni;

  • Tenere separata la fase della raccolta da quella dello smaltimento per non condizionare la raccolta agli inceneritori.

 

Nonostante queste scelte, che tenderanno a dare alle grandi multiutility il monopolio del ciclo dei rifiuti, esautorando i Comuni - che invece hanno la responsabilità politica e amministrativa su questi servizi - noi continueremo a batterci perché i principi e gli obiettivi contenuti nella legge regionale siano rispettati e raggiunti il più rapidamente possibile, a partire dalla:

- Generalizzazione della raccolta porta a porta,con la separazione delle diverse tipologie di rifiuti;

- applicazione della tariffa puntuale (ossia pagando solo sulla base dei rifiuti indifferenziati prodotti e non in base ai metri quadri o al numero dei componenti la famiglia);

- definizione nei territori dei Centri per il riuso, dove portare i beni che possono avere ancora una vita utile.

Contemporaneamente contribuiremo a promuovere tutte le iniziative che vanno: verso una riduzione della produzione di rifiuti come il progetto (votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Faenza) “Disimballiamoci! Verso rifiuti zero” rivolto in particolare, oltre che ai consumatori, a piccole attività commerciali; estendere il riciclaggio e il riuso anche ad altri materiali, come ad esempio il recupero dei RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), abiti, rifiuti ingombranti, ecc.

Controlleremo che i vari parametri coi quali si costruiscono i Piani Economici e Finanziari (PEF) che sono la base di calcolo per definire la TARI, siano congrui e possano produrre tariffe più basse.

Chiederemo che gli Amministratori locali rendano pubblica una precisa relazione sullo stato delle diverse fasi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nelle nostre zone, per verificare che venga effettivamente e correttamente riciclato il massimo di raccolta differenziata e ridotto al minimo l'uso delle discariche (chiudendo gli inceneritori).

Per quanto ci riguarda i concetti di “Economia circolare” non possono restare principi astratti da sbandierare in qualche occasione, ma devono essere applicati concretamente al modo di produrre, di consumare, di vivere, a partire dai grandi produttori, ma anche di ognuno di noi.

Vorremmo continuare questo percorso assieme a tutti coloro che a livello territoriale, ma anche provinciale e regionale stanno operando in questa direzione.

 

Circolo Legambiente Lamone Faenza