Sulla base di precise testimonianze, il Comitato che da anni si batte in difesa della Pediatria torna a denunciare il rischio che si vada verso la chiusura del Punto nascita di Faenza. La questione, com’è noto, si gioca tutta sul numero dei parti, numero che sta diminuendo perché molte partorienti, le cui gravidanze sono ritenute “a rischio”, vengono dirottate verso gli ospedali di Ravenna e di Forlì.
Difficile dar torto al Comitato Pediatria quando afferma che, in barba alla dichiarazioni più volte espresse, i vertici dell’Ausl Romagna e i partiti che amministrano Comuni e Regione lavorano in realtà per depotenziare il Punto nascita di Faenza.
Eppure – come L’Altra Faenza sostiene da tempo – ci sono tutte le condizioni perché, nel rispetto delle “Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera” elaborate dalla stessa Ausl, Faenza e Lugo dispongano di una Unità operativa complessa – in grado quindi di far fronte a tutte le situazioni – per l’Area assistenza alla donna e al bambino in quanto in possesso dei requisiti previsti dal decreto 70/2015: più di 1.200 parti/anno e un bacino d’utenza di oltre 200mila persone.
Ciò che preoccupa e induce ai più fondati timori, è il fatto che lo stesso Piano dell’Ausl si esprime in termini molto vaghi in materia di Punti nascita in provincia di Ravenna.
Ancora una volta affermiamo – l’ha fatto anche il sindaco Giovanni Malpezzi – che la decisione non può prescindere dalle caratteristiche del territorio faentino e dalle sue condizioni sociali ed economiche. Così come non devono essere sottovalutati i rischi ai quali vengono esposte partorienti costrette ad affrontare distanze e tempi di percorrenza maggiori rispetto al poter recarsi a Faenza.
L’allarme è alto, le assicurazioni di maniera non convincono più nessuno. Occorrono fatti ed è necessario che i Consigli comunali si riapproprino della loro funzione democratica di rappresentanti delle comunità amministrate. L’Altra Faenza si farà promotrice di una proposta rivolta a tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e di opposizione, affinché i Consigli dei Comuni della Romagna faentina discutano e votino un OdG in difesa del Punto nascita.
Faenza, 7 novembre 2017
L’Altra Faenza