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A circa sei mesi dall’apertura della Casa della Salute nei pressi del centro commerciale “La Filanda” bisogna avere l’onestà di riconoscere che le problematiche e le incongruenze più volte denunciate da L’Altra Faenza erano e restano - purtroppo – più che fondate.

Fino ad oggi altro non è successo se non il trasferimento di alcuni servizi. Procedendo di questo passo è facile rendersi conto che i tempi per disporre di un vero e proprio presidio di cure primarie – ovvero di una Casa della Salute con i requisiti previsti dalla delibera n. 48/2010 della Regione - saranno ancora molto lunghi.

La struttura sta scontando, già in questa fase di avvio, le difficoltà dovute all’essere ubicata in locali concepiti per ben altro uso e in prossimità di un complesso commerciale.

Aspettiamo ancora risposte convincenti ad una domanda di fondo: perché pagare a privati un canone d’affitto annuo di 80mila euro per disporre di locali inadeguati? Non sarebbe stato più ragionevole utilizzare immobili di proprietà pubblica?

Inoltre:

  • gli spazi per parcheggire le auto sono insufficienti e di difficile utilizzo, mancano stalli riservati agli invalidi;

  • la segnaletica, sia in loco che in città e lungo le vie di avvicinamento, è insufficiente o del tutto mancante;

  • il personale è costretto a svolgere la sua opera in condizioni di disagio;

  • non è mai stata fornita ai cittadini la doverosa informazione sui servizi che sono stati trasferiti alla Casa della Salute, sulle prestazioni che vi vengono già fornite e in generale a chi debbono rivolgersi in caso di necessità (medico di famiglia? Pronto soccorso? Guardia medica? Casa della Salute?);

  • non essendo ancora stato definito l’accordo coi medici di base, gli ambulatori restano desolatamente chiusi, con le aree di attesa ridotte a deposito di sedie;

  • trovano conferma anche le prevedibili difficoltà nel raggiungere la struttura, soprattutto da parte di anziani e disabili, tanto da rendere necessario l’accompagnamento da parte di familiari (perdendo ore di lavoro ) o il ricorso ai taxi.

La soluzione di questi problemi compete all’Ausl Romagna e al Comune di Faenza.

E’ un’amara constatazione quella che sottoponiamo all’Amministrazion locale: è trascorso più di un anno da quando è stato deciso di apprire questa struttura, è dunque inaccettabile che non si sia pensato neppure di progettare l’abc in fatto di viabilità, accessi e parcheggi per invalidi.

L’Altra Faenza insiste: bisogna porre rimedio a questo stato di cose, adottando le misure necessarie e rispettando maggiormente i diritti dei cittadini, soprattutto di quelli che si trovano in condizione di maggior disagio in quanto bisognosi di cure.

 

Faenza, 27 gennaio 2017

 

 

L’Altra Faenza