Le bare sono di cartone, ma il colpo d’occhio è impressionante: piazza del Popolo a Roma coperta dalle 1.040 vittime sul lavoro del 2023. A quattro anni di distanza, ricordano quelle del Covid. Con la differenza che la striscia di sangue nei cantieri e nelle fabbriche va avanti ininterrottamente da decenni e non accenna ad arrestarsi.
La Uil ha così proseguito la sua campagna itinerante «Zero morti sul lavoro» partita l’anno scorso e che ha già fregiato Roma di un murale all’ex Fiera.
Se sui numeri l’Osservatorio di Bologna di Carlo Soricelli avrebbe qualcosa da ridire – da decenni contesta quelli dell’Inail che conteggia solo i lavoratori con contratto e per il 2023 sostiene che in realtà i morti siano in realtà 1.460, ben 420 in più – sulla sostanza non si discute.
«È UN BOLLETTINO DI GUERRA inaccettabile – attacca subito dal palco il segretario della Uil Pierpaolo Bombardiri – . Oggi vogliamo richiamare le coscienze di tutti, l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media per un dramma che colpisce tante famiglie. Abbiamo bisogno di sensibilizzare le coscienze, di non dimenticare, di costringere la politica e il governo a fare cose subito». «Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti su queste vite che abbiamo perso, vite di persone che andavano a lavorare, di chi cercava di portare lo stipendio a casa per mantenere una famiglia. Lo abbiamo fatto volutamente nella giornata della festa della papà, sono tanti papà e tante mamme che non sono tornati a casa perché andavano a lavorare. Dobbiamo considerare la perdita di una sola vita umana inaccettabile. Non possiamo perdere tempo nelle discussioni, nella propaganda», conclude accusando il governo Meloni.
«Non servono palliativi, non serve dirci che c’è un parziale accoglimento delle cose che abbiamo chiesto se poi tutto viene rinviato. Se la vita umana vale 20 punti noi non l’accettiamo. Bisogna fermare le aziende che non applicano le norme sulla sicurezza, inserire l’omicidio sul lavoro e spiegare che il profitto non vale la vita umana. La politica e il Governo non lo stanno facendo”.
Bombardieri ha letto alcuni nomi di quelle persone la cui vita è stata spezzata dal mancato rispetto delle regole sulla sicurezza; lo scrittore Stefano Massini ha letto un testo.
LA MOBILITAZIONE VA AVANTI e c’è una data prescelta: giovedì 11 aprile lo sciopero già preparato dagli edili della Fillea Cgil e Feneal Uil si allargherà a tutte le categorie, sebbene la decisione su quante ore di sciopero fare non è ancora stata presa.
«Abbiamo indetto insieme alla Cgil un percorso di mobilitazione in linea con le piattaforme che abbiamo presentato da tanto tempo sulla sicurezza sul lavoro», spiega ai giornalisti Bombardieri rilanciando l’appuntamento di venerdì 22 marzo alla Leopolda a Firenze dove si riuniranno tutti i delegati di Cgil e Uil. «Abbiamo la necessità di incontrarci con i nostri rappresentanti per la sicurezza e di rifare il punto, vedere rispetto alle piattaforme cos’è successo e rilanciare iniziative di mobilitazione e di sciopero. Non vogliamo arrenderci sulla sicurezza: ce lo chiedono i nostri lavoratori, le famiglie che hanno perso i propri cari», conclude il leader Uil