In attesa che il risultato di Syriza nelle elezioni greche dia una spinta alla rinascita di una sinistra in Italia, è da qualche tempo ripreso con forza il dibattito sul chi e sul come riprenderà l’iniziativa e su quale forma assumerà questa nuova forza politica. Quale programma, quali strategie, quale modello.
Molto variegato è il ventaglio delle posizioni; non direi che si tratti della solita tendenza della sinistra a dividersi o a spaccare il capello in quattro.
È infatti a tutti evidente che dato il numero delle variabili in gioco le opzioni possibili sono numerose e la strada è irta di difficoltà.
La nuova formazione si svilupperà come una sorta di federazione delle formazioni preesistenti della cosiddetta sinistra radicale o i nuovi leader saranno espressione della sinistra sociale emersa nelle recenti lotte contro la distruzione dello stato sociale e per i beni comuni?
Questa nuova forza politica si formerà con il contributo anche della sinistra del Pd o addirittura nascerà con una scissione del partito democratico?
Quale sarà il rapporto con quella parte dell’elettorato che alle ultime elezioni politiche aveva guardato al Movimento di Grillo come ad una possibilità?
Le esperienze, molto diverse fra loro, di Syriza in Grecia e di Podemos in Spagna, costituiscono un possibile punto di riferimento o invece non fanno che mettere in risalto le circostanze molto peculiari del caso italiano?
Numerosi esponenti politici e intellettuali sono già intervenuti ed esprimono opinioni variegate intorno a quesiti di fondo come questi. Vi segnaliamo qui alcuni interventi:
Stefano Rodotà intervista di Giacomo Russo Spena su Micromega on line del 22.1.2015
“Chi pensa di ricostruire un soggetto di sinistra o socialmente insediato guardando a Sel, Rifondazione, Alba e minoranza Pd sbaglia. Lo dico senza iattanza, ma hanno perduto una capacità interpretativa e rappresentativa della società”. Il giurista non risparmia riflessioni, ragionamenti e giudizi, anche duri. Una conversazione che va dal suo ultimo libro “Solidarietà” al bisogno di una coalizione sociale nel Paese passando per il ruolo della magistratura e le elezioni in Grecia: “La vittoria di Syriza cambierebbe gli scenari europei”.
Leggi tutto l’articolo qui: “Ripartiamo dal basso, senza la zavorra dei partiti”
Marco Revelli da “Il Manifesto” del 21.1.2015
"La sinistra è a un bivio storico: restare ognuno nella propria «piccola casa» non è più possibile. Spagna e Grecia stanno indicando una strada. In Italia bisogna prendere atto che la strada imboccata dal «renzismo» è irreversibile. Ma per vincere anche da noi, bisogna rompere con discussioni, modalità di organizzazione e pratiche vecchio stile"
Leggi tutto l’articolo qui: “L’occasione clamorosa che ci offre Tsipras”
Alfonso Gianni, da “Il Manifesto” del 23.1.2015
"… non ha senso contrapporre, nelle idee e nei tempi, l’obiettivo di una nuova coalizione sociale a quello di un soggetto politico nuovo. La complessità delle soluzioni in un mondo interconnesso richiesta dalla drammaticità della condizione sociale non è risolvibile senza una chiara e articolata scelta politica, così come quest’ultima resta come i caciocavalli appesi se non si fonda su un multiforme e multi tematico movimento sociale diffuso. La classica divisione fra sociale e politico è da tempo saltata. Simul stabunt simul cadent. Non c’è successo della sinistra che non sia partito, si pensi alle esperienze diverse di Syriza e di Podemos, da un profondo legame con il sociale e i conflitti che si agitano al suo interno."
Leggi tutto l’articolo qui: “La falsa divisione tra sociale e politico”
Maurizio Landini, intervista di Salvatore Cannavò da "Il Fatto quotidiano" del 29.1.2015
"D: Di coalizioni e alleanze si parla da sempre, non si è mai prodotto nulla. R: Ma oggi siamo di fronte a una novità enorme. Io per la prima volta faccio il sindacalista senza lo Statuto dei lavoratori. Il vuoto politico a sinistra è evidente, la volontà di Renzi di non fermarsi e di andare avanti con le sue politiche è chiara. Non è più tempo di testimonianza. Se si gioca si gioca per vincere.
Leggi tutto l’articolo qui: "Il progetto di Landini: “Basta con i partitini: sinistra sociale per battere Renzi”"
e ancora Maurizio Landini, intervista di Daniela Preziosi da "Il Manifesto" del
"D: La ’sinistra-sinistra’ la settimana scorsa, a Milano, ha lanciato un coordinamento. La sua proposta ha a che vedere con questo? R: Ho rispetto per quello che avviene nel mondo politico, e se ci sono processi di riaggregazione li guardo con rispetto. La mia idea non è alternativa, ma è un’altra cosa. Siamo arrivati al terzo governo che non risponde a programmi che i cittadini hanno conosciuto e votato. C’è un parlamento che, nella sua maggioranza, ha cancellato lo statuto dei lavoratori, che poi era l’applicazione della Costituzione, e del diritto di cittadinanza. Per questo dico che i valori del lavoro e della Costituzione non sono rappresentati: è più rappresentata la Confindustria e l’idea liberista e dell’austerità che imperversa in Europa e che ha creato 25 milioni di disoccupati e messo a rischio la tenuta democratica. Il governo Renzi ha applicato alla lettera della Bce, come già prima Monti e Letta. Rispetto i partiti, ma noi — Fiom e Cgil e il mondo che si è mosso con noi in questi mesi — dobbiamo dare una rappresentanza a un mondo che oggi non è rappresentato."
Leggi tutto l’articolo qui: "E adesso una rete per la sinistra sociale"
Giuseppe Civati, intervento del 4.2.2015 sul suo blog
"... Come sostengo da tempo, perciò, la sinistra si ricostituisce intorno a un progetto di governo diverso, che veda il concorso plurale di chi ha argomenti da illustrare e non solo moniti da pronunciare e una classe dirigente rinnovata perché competente e contemporanea." ...
Leggi tutto l’articolo Il progetto politico di governo che manca (non solo a sinistra)