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Teatro Due Mondi - Casa del Teatro
in collaborazione con Comune di Faenza - Unione della Romagna Faentina.

Progetto Interregionale di Residenze Artistiche.

Realizzato con il contributo di MiBACT e Regione Emilia Romagna

 

Care amiche e cari amici, 

comincia la nostra nuova stagione di spettacoli, laboratori e altri incontri.

Quest'anno la nostra programmazione prende il nome "TEATRO VICINO". 

Essere vicini vuol dire soprattutto non essere lontani.

Vuol dire guardare alla nostra città e al nostro territorio con occhi attenti e voglia di esserne una parte importante.
Vuol dire accompagnare e essere accompagnati giorno dopo giorno, sentirsi parte di una comunità e cercare di contribuire a cambiamenti positivi.
Vuol dire vedere le grandi occasioni di trasformazione che questi anni ci offrono e fare la nostra parte perché le cose migliorino, i rapporti siano più veri, le relazioni più durature.
Il programma di spettacoli e proposte che abbiamo pensato per la stagione 2017-18 va in questa direzione, fare di uno spazio periferico (anche se è difficile parlare di periferia in una piccola città come la nostra) un centro vicino alle persone e alla loro voglia di verità e sincerità.
In un mondo impreparato al cambiamento, ricoperto da indotte paure, che rischia la perdita di valori e dove la cultura appare sempre più un inutile accessorio, essere vicini vuol dire poter riaprire le porte a un sentimento di condivisione e di appartenenza, a uno spazio di divertimento, riflessione e poesia.
Lontani da luoghi comuni, mode, aspirazioni egoisticamente materiali.
Vicini a chi ha voglia di vicinanza, e così poter camminare assieme.

Anche quest’anno riproponiamo una forma di relazione “attiva” con gli spettatori, per cui chiediamo di non pagare un biglietto ma di contribuire in maniera volontaria dopo la visione dello spettacolo, come segnale di consenso e di vicinanza, un regalo, non un obbligo.

STAGIONE 2017/2018  

GLI SPETTACOLI 
 
UN TEATRO VICINO
IL CARTELLONE 

sabato 4 novembre 2017
ore 21 Bustric MAGICO PICCOLO PRINCIPE, anche per ragazzi.
Il mondo di Bustric è fatto di magia, giochi di prestigio, giocolerie, pantomima, parole e musica. Il Piccolo Principe diviene spunto di scene che si dilatano e creano sorprese, in una rappresentazione libera e leggera, dove la scena semplice si trasforma a seconda del momento, divenendo ogni volta paesaggio e spazio magico, diverso.....


sabato 18 novembre 2017
ore 21 Artisti Drama LA VECCHIA
La Vecchia è una commedia malincomica per due personaggi interpretati da Stefano Vercelli e Marco Manchisi. Un mago, di quelli che potremmo trovare in un piccolo garage sulla via Salaria, legge i tarocchi a un poeta inquieto. Il poeta, che vorrebbe essere Rimbaud, consulta il mago per conoscere l’origine di quel dolore che gli contorce lo stomaco a ogni risveglio.....

sabato 25 novembre 2017
ore 21 Compagnia Franzè FAIL
Progetto Interregionale di Residenze Artistiche realizzato con il contributo di MiBACT e Regione Emilia Romagna
Fail è la rilettura incarnata del legame tra una figlia e un padre attraverso l’esperienza del fallimento della sua azienda. La scena nasce dalla necessità di rielaborare un materiale umano complesso, biografico e simbolico, per potersene distaccare e per ritrovare libertà...


sabato 2 dicembre 2017
ore 21 Compagnia dell’Atelier delle Figure
in collaborazione con la Compagnia dei Ritirati del Carcere di Massima Sicurezza, Parma
LA METAMORFOSI DI MR. PUNCH IN PÈRE UBU
Ubu Re è uno spettacolo di burattini la cui drammaturgia è uscita da un viaggio dentro il noto testo di Jarry, il suo ventre ingordo, la sua violenza nativa, la sua accattivante codardia e le sue crudeltà. Il confronto fra il linguaggio del Punch and Judy Show e il dramma di Jarry ci ha fatto realizzare che i due caratteri si sovrappongono. ...


domenica 3 dicembre 2017
ore 16 Teatro degli Accettella RICCIOLI D’ORO per ragazzi
Riccioli d’oro è una tra le più popolari fiabe anglosassoni che in questa messa in scena, per attore e marionetta, è ambientata nello studio di un vecchio astronomo. Con una grande cartina del cielo stellato alle sue spalle, cerca di spiegare ai bambini le costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore....


sabato 9 dicembre 2017
ore 21 Compagnia Nervitesi L’ULTIMA MADRE
L’ultima madre è un viaggio in una Sardegna antica ma non troppo, intrisa di tradizioni e scaramanzie, popolata da comunità spesso solo al femminile. Fra queste, una donna apparentemente come le altre, veniva investita del grave compito di aiutare i moribondi al trapasso....

sabato 16 dicembre 2017
Tratti nel cuore (dedicato a Guido e Giovanni)

ore 17 Incontro con Riccardo Duranti, editore e traduttore dell’opera omnia di Raymond Carver

ore 21 Teatro Patalò RUMORE UMANO
Studio scenico al termine della Residenza alla Casa del Teatro
Progetto Interregionale di Residenze Artistiche con il contributo di MiBACT e Regione Emilia Romagna
Uno studio sulla lingua, sulla traduzione di parole, sentimenti, ricordi in un altro linguaggio. Sulla lontananza e sulle zone di confine. Un incontro con il pubblico al termine di tre anni di residenza, un omaggio a questa Casa del Teatro che ha ospitato la nostra resistenza...


domenica 7 gennaio 2018
ore 16 Drammatico Vegetale LO ZOO DI PINOCCHIO per ragazzi
Nello Zoo di Pinocchio i tanti animali che popolano le pagine del libro si ritrovano in scena e prendono vita, con poche parole e l’incanto delle figure. Due improbabili demiurghi (il gatto e la volpe?) li animano creando uno strano bestiario che va dal grillo parlante che non parla, ma frinisce, al pulcino e la gallina, al colombo viaggiatore, al serpente, al gigantesco pescecane....


sabato 13 gennaio 2018
ore 21 Teatro Zigoia LA STRADA DI CASA
“Alla morte della sorella di mia nonna, fu ritrovato in un baule nascosto un mucchio di biancheria interamente confezionata a mano, tessuti vecchi eppure nuovi, mai indossati. La mia bisnonna e i suoi figli erano arrivati in Grecia da Costantinopoli negli anni ‘20. Forse quegli abiti appartenevano a un passato sul quale si era steso un velo di silenzio?”


sabato 20 gennaio 2018
ore 21 Teatro Due Mondi, QUELLE RAGAZZE RIBELLI. STORIE DI CORAGGIO
Due attrici attraversano le storie di donne che hanno vissuto con coraggio il loro tempo e sono state esempio di ribellione contro convenzioni e stereotipi culturali e che hanno realizzato il loro sogno di libertà. ... Attraverso le storie di Rosa, Teresa, Giulia, Malala, Shymaa, Paula, si parla di discriminazioni di genere e di razza, del dramma della guerra, dei soprusi verso i più deboli, di bullismo e della mancanza di libertà di espressione.


sabato 3 febbraio 2018
ore 21 Armamaxa Teatro, ORLANDO furiosamente solo rotolando
Accampamenti, cavalieri, dame, duelli, incantagioni, palazzi, armature, destrieri: quelle le vicende colorate dei paladini di Carlo Magno e dei terribili saraceni, raccontate con nient’altro che voce e gestualità, tromba e sgabello...


domenica 4 febbraio 2018
ore 16 Armamaxa Teatro ROBIN HOOD per ragazzi
C’era una volta Roberto di legno che colpiva sempre nel segno. Bandito e gentiluomo, Robin Hood si ribella alle ingiustizie e alle prepotenze dei potenti. Brigante e paladino insieme, Robin è dalla parte dei contadini e dei pastori: ruba ai ricchi per dare ai poveri. Difensore del popolo, incarna in sé l’aspirazione universale dell’uomo alla libertà...

sabato 24 febbraio 2018
ore 21 Aldes IL TRATTATO DI ECONOMIA
Trattato di Economia è un progetto performativo tra parola e gesto che si interroga sul denaro, sul suo valore, sulla sua invadente onnipresenza e sulla sua sostanziale mancanza di rapporto con la realtà....

 

domenica 11 marzo 2018
ore 16 Bam!Bam! Teatro, CAPITANI CORAGGIOSI per ragazzi
Capitani Coraggiosi, tratto dal romanzo omonimo di Rudyard Kipling, fa riflettere sull’importanza dell’amicizia e il valore dell’esperienza ai fini della crescita personale. Racconta la vicenda di Harvey, un ragazzino viziato e figlio di un miliardario, abituato ad essere servito ed esaudito in ogni suo desiderio....

sabato 7 aprile 2018
ore 21 Andrea Baldassarri - Tommaso Monza BLACK LIGHTS
Progetto Interregionale di Residenze Artistiche realizzato
con il contributo di MiBACT e Regione Emilia Romagna
I due protagonisti disegnano coi movimenti una composizione grafica che ricorda un’incisione a puntasecca fatta di grigi e fragili rilievi bidimensionali... 

La legge elettorale in discussione in Parlamento concordata tra PD e Forza Italia con la benedizione degli alfaniani e della Lega Nord è un peggioramento delle leggi attuali uscite dalle sentenze che hanno dichiarato parzialmente incostituzionali il Porcellum e l’Italicum. L’armonizzazione delle due leggi poteva essere realizzata uniformando la soglia di sbarramento tra le due Camere al 3% e cancellando per la Camera dei deputati l’abnorme premio di maggioranza alla prima lista (diventato anche inutile perché nessuna otterrà il 40% dei voti) e l’obbrobrio dei capilista bloccati.

Al contrario la nuova legge colpisce come quelle precedenti il diritto degli elettori di scegliere i parlamentari e il principio di rappresentanza. Infatti impone liste bloccate per quasi i due terzi dei deputati e dei senatori, cancellando del tutto le preferenze e attribuendone la scelta interamente ai capipartito. Inoltre per circa un terzo dei parlamentari da eleggere nei collegi uninominali prevede delle coalizioni di cartone senza indicazione di un simbolo, di un programma, quindi buone come specchio per le allodole e pronte ad essere disfatte il giorno dopo le elezioni per dare vita ad un’ammucchiata trasversale. Infine agli elettori è imposto un voto unico per il candidato nel collegio uninominale e una o più liste a questo collegate: se votano per una lista lo fanno anche per il candidato. Il voto per il candidato si trasferisce automaticamente a tutte le liste collegate, in rapporto percentuale ai loro voti.

Anche il principio di rappresentatività viene stravolto. Non vi è un premio di maggioranza esplicito, ma sono privilegiate le coalizioni o i partiti maggiori che conquisteranno gran parte dei seggi nei collegi uninominali e, grazie al voto unico, potrebbero utilizzare la propaganda del “voto utile” anche per i seggi attribuiti alle liste. Inoltre la soglia di sbarramento del 3% non impedisce alle liste civetta coalizzate che ottengano l’1% dei voti di far conteggiare i propri voti a vantaggio della coalizione, ottenendo in cambio qualche seggio parlamentare.

In realtà il nuovo sistema è stato escogitato per soddisfare le convenienze politiche dei partiti proponenti e dei loro leader e per danneggiare una lista unitaria di sinistra e il Movimento 5 Stelle, in vista di un nuovo patto governativo tra Pd e Forza Italia da realizzare dopo le elezioni.

Diciamo NO a questa nuova porcheria e rimettiamo al centro del sistema elettorale i cittadini senza imposizioni dall’alto e senza distorsioni della loro volontà

 

 

Scheda

 

Collegi maggioritari.

Saranno 231 collegi, pari al 36% dei Seggi della Camera. I partiti si potranno coalizzare per sostenere un comune candidato.

 

Proporzionale.

Dei restanti 399 deputati, 12 continueranno a essere eletti nelle Circoscrizioni Estere, con metodo proporzionale. In Italia un deputato è eletto in Valle d’Aosta in un collegio uninominale; i restanti 386 deputati saranno eletti con metodo proporzionale in listini bloccati di 2-4 nomi. Le liste proporzionali sono bloccate, vale a dire che l’elettore non ha nessuna possibilità di scelta cosicché i candidati saranno eletti secondo l’ordine deciso dai capi dei partiti. Poiché sono possibili le pluricandidature, fino a cinque, i capi dei partiti e delle correnti sono praticamente certi della loro rielezione.

Il testo delega il governo a definire questi collegi plurinominali.

Le Circoscrizioni, importanti per il recupero dei resti, saranno 28. In Senato saranno 20.

 

Soglia.

Nella parte proporzionale la soglia a cui dovranno fare riferimento i partiti sarà il 3% sia alla Camera che al Senato. Per essere eletti a Palazzo Madama lo sbarramento si calcola su base nazionale e non più solo regionale.

Le (finte) coalizioni, vere protagoniste della legge, devono superare il 10%. I partiti che superano l’1% ma non il 3% regalano i loro voti all’intera coalizione.

 

Una scheda, voto unico.

Diversamente dal Mattarellum, in cui c’erano due schede (una per il collegio ed una per il listino proporzionale, con la possibilità di un voto disgiunto), con il “Rosatellum 2.0” ci sarà una scheda unica. In essa il nome del candidato nel collegio sarà affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono, così l'elettore non è più pienamente libero di esprimere la sua volontà .

 

Voto disperso.

I voti degli elettori che avranno barrato il nome del solo candidato del collegio uninominale saranno distribuiti proporzionalmente ai partiti che sostengono il candidato del collegio.

Barrando sul simbolo del partito il voto andrà al candidato del collegio e al partito per la parte proporzionale. Dunque gli elettori non avranno due voti, ma uno solo. Quindi, non potranno scegliere il candidato che preferiscono nel collegio uninominale e una lista di un altro partito nella parte proporzionale com’è non solo possibile e desiderabile, ma ampiamente praticato con la legge proporzionale vigente in Germania.

Sotto la soglia dell’1% i voti andranno dispersi.

 

Scorporo.

Non è previsto lo scorporo come accadeva invece nel Mattarellum.

 

In caso di pareggio il candidato più giovane vince.

Nel caso in cui due candidati in un collegio uninominale ottengano lo stesso numero dei voti «è eletto il più giovane d’età».

 

Le firme.

Viene dimezzato rispetto al testo originario il numero delle firme da raccogliere per tutti quei partiti o nuove formazioni che non sono in Parlamento o non hanno un proprio gruppo. Il numero di firme da raccogliere passa, dunque, da 1.500-2.000 a circa 750. Pure in questo caso solo per le prossime elezioni, anche gli avvocati abilitati al patrocinio in Cassazione potranno autenticare le firme per la presentazione delle liste elettorali.

 

 

 

 

Esprimiamo preoccupazione rispetto al progetto di costruzione di un nuovo centro commerciale nella zona ex Cisa e chiediamo al Comune di Faenza:

- perché non sono stati coinvolti né i quartieri, né le associazioni, né i cittadini nella ricerca di soluzioni alternative, in un percorso di riprogettazione dell’area dismessa?

- A che punto è, da chi deve essere compiuto e quali sono gli impegni presi per il lavoro di bonifica delle falde e del sottosuolo contaminati? E’ stata effettuata una comunicazione di “sito potenzialmente contaminato” e avviata la relativa procedura di bonifica ai sensi del D.Lgs 152/06?

-Come si concilia l’impegno del Comune a favore della mobilità sostenibile (PUMS), con questo progetto che necessariamente porterà un aumento del traffico motorizzato in una zona residenziale?

Le vie Volpaccino, Zara e limitrofe sono strette, senza marciapiede né piste ciclabili, ma percorse quotidianamente da molti bambini e famiglie in bici che si recano a scuola, in piscina, al parco: sono state fatte previsioni sull'impatto in termini di inquinamento, insicurezza, traffico per quelle zone?

Ci chiediamo infine a cosa possa servire un nuovo centro commerciale se già ce ne sono 8/9 nel territorio faentino (oltre a numerosi supermercati). Che effetti avrà sull’economia locale, sulle botteghe, sui mercatini diretti e sui piccoli negozi?

Se non ci sono margini per tornare indietro rispetto alla realizzazione, almeno chiediamo al Comune di mitigare l’impatto negativo con interventi di questo tipo:

-impedire che da Via Volpaccino e da Via Zara di possa accedere al parcheggio del centro commerciale;

-piste ciclopedonali sulle vie sopra citate;

-massimo dell’efficienza energetica del fabbricato;

-sistemi di raccolta differenziata spinta nei pressi della struttura e macchinari per il reso.

Crediamo in un’economica sostenibile, a filiera corta, fatta di relazioni umane. Ci piacerebbe pensare che in questo percorso il Comune fosse nostro alleato. Ma è così?

 

 

Comitato Ambiente: Ass.Fuori dal Coro, Fiab Faenza-Forlì, Gruppo Acquisto Solidale Faenza, Legambiente Lamone, Rete Rifiuti Zero Emilia Romagna, Salvaiciclisti Faenza, Si alle Rinnovabili No al Nucleare, Panda Imola.

 

Faenza, 12/10/2017

 

 

 

 

 

 

 

 

Noi insegnanti guardiamo negli occhi tutti i giorni gli oltre 800.000 bambini e ragazzi figli di immigrati che, pur frequentando le scuole con i compagni italiani, non sono cittadini come loro. Se nati qui, dovranno attendere fino a 18 anni senza nemmeno avere la certezza di diventarci, se arrivati qui da piccoli (e sono poco meno della metà) non avranno attualmente la possibilità di godere di uguali diritti nel nostro paese.

Ci troviamo così nella condizione paradossale di doverli educare alla “cittadinanza e costituzione”, seguendo le Indicazioni nazionali per il curricolo – che sono legge dello stato – sapendo bene che molti di loro non avranno né cittadinanza né diritto di voto.

Questo stato di cose è intollerabile. Come si può pretendere di educare alle regole della democrazia e della convivenza studenti che sono e saranno discriminati per provenienza? Per coerenza, dovremmo esentarli dalle attività che riguardano l’educazione alla cittadinanza, che è argomento trasversale, obbligatorio, e riguarda in modo diretto o indiretto tutte le discipline e le competenze che siamo chiamati a costruire con loro.

Per queste ragioni proponiamo che noi insegnanti ed educatori martedì 3 ottobre ci si appunti sul vestito un nastrino tricolore, per indicare la nostra volontà a considerare fin d’ora tutti i bambini e ragazzi che frequentano le nostre scuole cittadini italiani a tutti gli effetti. 

Chi vorrà potrà testimoniare questo impegno anche astenendosi dal cibo in quella giornata in uno sciopero della fame simbolico e corale.

Il 3 ottobre è la data che il Parlamento italiano ha scelto di dedicare alla memoria delle vittime dell’emigrazione e noi ci adoperiamo perché in tutte le classi e le scuole dove è possibile ci si impegni a ragionare insieme alle ragazze e ragazzi del paradosso in cui ci troviamo, perché una legge ci invita “a porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva”, mentre altre leggi impediscono l’accesso ad una piena cittadinanza a tanti studenti figli di immigrati che popolano le nostre scuole.

Ci impegniamo inoltre a raccogliere il numero più alto possibile di adesioni e di organizzare, dal 3 ottobre al 3 novembre, un mese di mobilitazione per affrontare il tema nelle scuole con le più diverse iniziative, persuasi della necessità di essere testimoni attivi di una contraddizione che mina alla radice il nostro impegno professionale.

Crediamo infatti che lo ius soli e lo ius culturae, al di là di ogni credo o appartenenza politica, sia condizione necessaria per dare coerenza a una educazione che, seguendo i dettati della nostra Costituzione, riconosca parità di doveri e diritti a tutti gli esseri umani.

Al termine del mese consegneremo questa petizione ai presidenti dal Parlamento Laura Boldrini e Pietro Grasso tramite il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, perché al più presto sia approvata la legge attualmente in discussione al Parlamento.

Le e gli insegnanti ed educatori che operano in diverse realtà, associazioni, gruppi o scuole possono aderire all’appello collegandosi ad Appello degli insegnanti per lo ius soli e lo ius culturae, cliccando qui: https://goo.gl/forms/1AC6g081ttGQC9Ag2

Abbiamo anche creato il gruppo Facebook “INSEGNANTI PER LA CITTADINANZA”, esclusivamente per raccogliere proposte, esperienze e suggerimenti da condividere, per preparare le iniziative che si realizzeranno il 3 ottobre e nel mese successivo. Chiamiamo tutti a collaborare e cooperare per costruire una campagna di largo respiro che parta dalle scuole. Per entrare nel gruppo facebook clicca qui

primi firmatari:

Franco Lorenzoni maestro elementare; Eraldo Affinati insegnante e scrittore, fondatore della scuola Penny Wirton;Giancarlo Cavinato segretario del MCE, Movimento di Cooperazione Educativa; Giuseppe Bagni presidente del CIDI, Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti; Clotilde Pontecorvo presidente della FITCEMEA; Gianfranco Staccioli segretario della FITCEMEA; Roberta Passoni coordinatrice della Casa-laboratorio di Cenci; Paola Piva coordinatrice scuole migranti; Alessandra Smerilli scuola per stranieri ASINITAS; Sara Honegger scuola per stranieri ASNADA; Fiorella Pirola rete scuolesenzapermesso

 

che renderà sempre più il parlamento subalterno alla volontà dei capi partito

Mettere la fiducia per costringere a il parlamento a votare la legge elettorale e' un atto di eccezionale gravita'. Anzitutto vuol dire che la maggioranza parlamentare tanto decantata potrebbe non esserci e governo e maggioranza pensano di risolvere le difficolta' con un atto di imposizione come è il voto di fiducia. Si sta riproponendo lo scenario autoritario dell'approvazione dell'Italicum. Si ripropone in modo ancora più negativo un atteggiamento di spregio verso il ruolo del parlamento che anticipa quel che accadrà dopo le elezioni, se questa legge elettorale andrà in porto: 
Il futuro parlamento con questa legge non sarà scelto dai cittadini ma nominato dai capi dei partiti. Non solo non ci consentono di scegliere i parlamentari ma neppure hanno accettato di introdurre modifiche di buon senso come la possibilità di esprimere due voti distinti tra liste del proporzionale e candidati nel maggioritario, meglio se con due distinte schede come hanno suggerito autorevoli costituzionalisti,limitando così pesantemente la possibilità degli elettori di scegliere. E' una pessima scelta per la nostra democrazia. 


Se il governo Gentiloni si assumera' questa responsabilita' vorra' dire che ha chinato la testa di fronte al diktat di Matteo Renzi e del Pd e questo malgrado avesse piu' volte affermato che il governo non sarebbe entrato - tanto meno con questa autentica imposizione - sulla legge elettorale. La parola del governo e del Presidente del Consiglio non avranno più alcun valore da qui in avanti, questo è un atto grave che avrà ripercussioni pesanti. Tutte le dichiarazioni di garbo istituzionale fin qui fatte suonano come autentiche prese in giro delle elettrici e degli elettori.


Il Presidente della Repubblica farebbe bene a fermare questo atteggiamento autoritario e a non firmare una legge elettorale approvata con voto di fiducia a pochi mesi dalle elezioni e in spregio ad un referendum che ha bocciato lo stravolgimento della Costituzione il 4 dicembre 2016.
Se la legge elettorale verra' approvata con il voto di fiducia si aprira' una grave ferita nella qualita' della nostra democrazia. C'è da augurarsi fino all'ultimo che nell'unico voto segreto che ci sarà la Camera decida di bocciarla. Chi promuove questa scelta, chi la subisce, chi l'accetta si assume una grave responsabilita', i cui esiti possono essere nefasti per la qualità della democrazia del nostro paese.


Chi è contrario lo dica con tutta la forza possibile, noi lo faremo e invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi per l'affermazione della legalità democratica, utilizzando tutti gli spazi possibili a partire dal voto del Senato, anche se la Camera dovesse soggiacere all'imposizione.
Per la salute della democrazia italiana questa legge non deve essere approvata.


Coordinamento per la democrazia costituzionale