Avendo condiviso i contenuti della lettera inviata il 29 marzo scorso dalla signora Marcella Morelli al presidente della Regione Stefano Bonaccini, al direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, alla direttrice del Distretto sanitario Marisa Bianchin e al sindaco Giovanni Malpezzi, ci sentiamo in diritto di commentare la risposta fornita il 27 aprile dal dott. Tonini e dalla dott.ssa Bianchin.
Essa richiama le tappe che hanno preceduto l’apertura di quella che viene chiamata la “costituenda Casa della Salute” ed elenca i servizi – preesistenti – che vi sono stati trasferiti. Cose, ci sia consentito dirlo, che già conoscevamo. Contiene però anche qualcosa di nuovo: considera infatti fondate alcune delle ragioni alla base del diffuso malcontento espresso quotidianamente dai faentini.
In particolare si riconosce quanto sia difficile raggiungere la Casa della Salute per la strozzatura rappresentata dal cavalcavia, per il traffico intenso e per l’assetto della viabilità. Questioni, queste, che penalizzano particolarmente gli anziani.
Ma il dott. Tonini e la dott.ssa Bianchin non rispondono ad altre domande sostanziali. Chi e perché ha deciso di collocare la struttura in quel luogo? Si cita in proposito quanto stabilito dal Piano esecutivo della Conferenza territoriale socio sanitaria (Ctss) del 12 novembre 2013, laddove si parla di “Casa della Salute da collocare nel Comune di Faenza nell’area Centro Nord (periferia prossima al centro città e posta a Nord della ferrovia)”. Chiunque conosca anche sommariamente Faenza sa bene che la stragrande maggioranza dei suoi abitanti vive dall’altra parte e sa quanto sia problematico l’attraversamento del cavalcavia, soprattutto nelle ore in cui tanti si recano e tornano dal lavoro e da scuola.
I problemi che ora si manifestano erano facilmente prevedibili. Lo chiediamo da tempo e continueremo a farlo: perché è stata compiuta quella scelta? Ha ragione la signora Marcella Morelli nell’affermare che la Casa della Salute non è “facilmente riconoscibile e facilmente raggiungibile, nonché parte integrante dei luoghi di vita della comunità locale” così come stabilisce la delibera regionale n. 2128/2016.
Si dice nella risposta del dott. Tonini e della dott.ssa Bianchin che il servizio di trasporto pubblico (linea 2) effettua una fermata in prossimità della struttura. Per sapere se si tratta o meno di una misura efficace c’è un modo semplice: verificare quante persone se ne avvalgono.
Basta trascorrere poche ore in prossimità della Casa della Salute per rendersi conto di quanti sono coloro che devono farsi accompagnare da un familiare (il quale probabilmente perde ore di lavoro) o che ricorrono al taxi, e quanti non avendo alternative sono costretti a sfidare i rischi raggiungendo il luogo in bicicletta. Una volta giunti, vagano incerti non sapendo raccapezzarsi a causa dell’ubicazione di uffici e servizi in locali inadatti e di una segnaletica a dir poco insufficiente.
La disponibilità di parcheggio e la scala mobile – anch’esse richiamate nella risposta che stiamo commentando – può facilitare chi ha meno difficoltà, non chi ne ha di più.
Poiché non è prevedibile che in tempi brevi la Casa della Salute venga ospitata in un luogo più idoneo, sotto tutti i punti di vista, è necessario che da subito siano adottate e messe in atto tutte le misure necessarie per ovviare ai problemi oggi esistenti.
Faenza, inoltre e soprattutto, ha bisogno di una Casa della Salute con tutti i requisiti previsti, ha bisogno che presto scompaia quel “costituenda” che da molti mesi ne precede la denominazione.
Si dice che dal prossimo autunno potrebbero arrivare i primi medici di base, così da poter attivare la gestione delle patologie croniche. Sarebbe un primo passo, indispensabile. Verificheremo i fatti.
Faenza, 16 maggio 2017
L’Altra Faenza
Punto per punto il consigliere Necki (l'Altra Faenza) replica al sindaco:
Comunicato stampa
Arena Borghesi, un “affaire” con tante casualità
Sono (finalmente) giunte le risposte alle interpellanze nostra e del M5S sull’Arena Borghesi. Per completezza di informazione le alleghiamo a questo ulteriore commento.
Le abbiamo ricevute nel pomeriggio di ieri, 12 maggio. Potrebbe trattarsi di un’altra causalità, ma rileviamo che chi di dovere ha scelto di rispondere alcune ore dopo la chiusura dei termini per la presentazione delle offerte per l’asta pubblica bandita dall’AUSL Romagna. E’ malizioso pensare che non si è voluto “turbare” un iter fattosi accidentato? I faentini faranno le loro valutazioni.
Le risposte fornite dagli assessori Isola e Piroddi, i comportamenti adottati – continuiamo a considerare una scorrettezza il non aver risposto nella sede deputata, ovvero il Consiglio comunale – e le dichiarazioni contraddittorie ed avventate, assieme agli atti amministrativi che segnano le tappe di questa lunga vicenda, non fugano i dubbi nostri e di tanti, tutt’altro. La sensazione che se ne ricava è che tutto sia finalizzato al conseguimento di un obiettivo preciso: l’Arena Borghesi può essere sacrificata per consentire l’ampliamento dell’attiguo supermercato.
Ripercorrendo l’ordine delle dieci domande contenute nella nostra interpellanza, rileviamo diverse lacune e imprecisioni nella risposte forniteci, tali da suscitare ulteriori interrogativi.
1 Si continua a sostenere che gli impegni contenuti nell'accordo di programma tra AUSL e Comune sono tutt'ora validi. Segnaliamo che l’AUSL, rispondendo con maggior precisione alle associazioni ambientaliste (il testo è stata reso pubblico) scrive: l'esperimento diretto di asta pubblica... non modifica i termini dell'accordo, che resta valido, rettificandone solo l'aspetto operativo...”. Pare anche a noi che la previsione di cessione gratuita faccia parte di un aspetto operativo che chi si aggiudicasse l'acquisto dell'Arena può rettificare.
2 Nei primi giorni del gennaio scorso è apparso sulla stampa locale l’annuncio che l’assessore Piroddi aveva aperto la procedura per raccogliere contributi e proposte al fine di verificare l’esistenza di opportune migliorie da apportare, o di eventuali criticità da analizzare, al RUE del Comune di Faenza. Si trattava solo di “propaganda partecipativa” fine a sé stessa, oppure le proposte pervenute (fra cui quelle di Legambiente e di Italia Nostra sull’Arena Borghesi) dovevano o devono essere analizzate e controdedotte?
3 Sulla possibile espansione futura del Conad, la risposta si limita a copiare quanto già noto, essendo scritto nella relativa scheda del RUE.
4 La risposta concernente le opere di attuazione della scheda RUE sull’area Arena non ci sembra precisa: la sistemazione dell’area a verde pubblico di proprietà comunale contraddistinta al foglio 146 mapp. 335 (adiacente allo Stradone, oltre l’angolo delle mura) non è forse già avvenuta? Non sono in corso i lavori per la messa in sicurezza dell’intersezione tra viale Stradone e via Cavour (come richiesto da una specifica osservazione del Conad, accolta dall’Amministrazione comunale integrando la scheda progetto A1)?
5 Circa il disinteresse per la Sub area B (ex officina), è vero quanto ci viene detto. Dichiarazioni in tal senso sono infatti venute da un soggetto privato, la “Società Commercianti Indipendenti Associati” ovvero il Conad. L’Amministrazione comunale ha risposto: l’osservazione è accolta in quanto nella scheda progetto Accordo di programma A.1 ‘Arena Borghesi’ non fissa tale condizione. Cosa significa ciò? Che le dichiarazioni dell’assessore Isola sulla ristrutturazione dell’ex officina (sala cinematografica, osteria, terrazza…) altro non sono che propaganda. A meno che non ci sia un altro soggetto interessato a quella parte dell’intera operazione.
6 La risposta relativa all’area viale Marconi-Porta Montanara (attigua all’Arena Borghesi, scheda U.2 del RUE) va intesa nel senso che all’Amministrazione non risulta vi siano progetti edilizi presentati?
7 Gli assessori Isola e Piroddi non rispondono a una domanda chiave: cosa succederebbe se ad aggiudicarsi l’asta fosse un altro compratore e non il Conad? Prendiamo atto che per l’Amministrazione un’ipotesi tale non esiste.
8 Quanto alle affermazioni del sindaco Malpezzi e dell’assessore Isola circa il passaggio di proprietà dell’Arena al Comune, continuiamo a non capire. Gli articoli citati dell’Accordo di programma fra AUSL e Comune possono impegnare i soggetti che l’hanno sottoscritto, ma come avverrebbe il trasferimento a un terzo che acquisisse l’area? La risposta giuntaci sembra voler risolvere il quesito sostendo che questa è condizione per poter attuare le previsioni previste dal RUE. Cosa anch’essa opinabile: infatti il vincolo è quello del mantenimento della funzione pubblica per attività culturali, il che non significa passaggio di proprietà. In ogni caso l’unico soggetto interessato ad attuare le previsioni del RUE è il supermercato Conad. Sta qui la ragione per cui dev’essere per forza questi l’acquirente? Torniamo ai dubbi che abbiamo più volte espresso.
E’ interessante notare che nella risposta fornita dal sindaco al M5S non si parla di cessione in proprietà dell’Arena Borgesi al Comune. Che significato assumono queste diverse affermazioni?
9 Prendiamo atto della dichiarazione secondo la quale non risulta esistere un ulteriore accordo a definizione del punto precedente. Ce ne ricorderemo.
10 Nonostante le smentite di circostanza, restano i dubbi relativi alla “casualità” delle concomitanti vicende Arena Borghesi-Conad e Casa della Salute-Conad.
Il sindaco ha affermato in Consiglio comunale che saremmo fuori strada nell’ipotizzare un nesso. Di Arena Borghesi – ha dichiarato – si è cominciato a parlare col Conad nel 2011, mentre la “costituenda” Casa della Salute è stata ubicata nei locali del Conad “La Filanda” solo lo scorso anno. Ci pare un’argomentazione alquanto debole.
Certo, può trattarsi di casualità, ma è proprio per questo che abbiamo chiesto la massima trasparenza. La Casa della Salute è ancora “costituenda” ed è collocata in un luogo non idoneo, tale da suscitare malumori e proteste diffusi. Ma il Conad riceve comunque un significativo affitto annuo (si parla di 80mila euro – quattro anni di affitto equivalgono alla base d’asta per l’Arena Borghesi), il che potrebbe “facilitare” la propensione di Conad – oltre che ad ampliare il supermercato di via Caffarelli – a “donare” l’Arena stessa al Comune, ovviamente nel caso l’acquisisse.
A proposito di casualità, si apprende che la Casa della Salute di Lugo potrebbe essere collocata in un altro supermercato Conad. E’ questa una nuova propensione della grande distribuzione?
Prassi vuole che dopo le risposte ad un’interpellanza – in questo caso presentata oralmente per conoscere subito il riscontro da parte degli amministratori (i quali si sono sottratti per poi esporre pochi dopo la loro versione in una conferenza stampa) – si abbia diritto di replica. E’ un diritto che non posso esercitare in tempi brevi in Consiglio comunale perché “casualmente” non è prevista ad oggi una convocazione del Consiglio stesso (avverrà fra diverso tempo, certamente molto dopo la data di apertura delle buste dell’asta, prevista com’è noto per il 18 maggio).
Per tutto questo invito il sindaco e gli assessori ad obiettare e a rispondere agli ulteriori interrogativi qui formulati. Sono certo che le loro argomentazioni troveranno grande attenzione da parte dei cittadini di Faenza.
Faenza, 13 maggio 2017
Edward Juan Necki
Consigliere comunale de L’Altra Faenza
Commento alla risposta alla nostra interpellanza sull'Arena Borghesi
Nel pomeriggio di Venerdì 12 Maggio, dopo l'incredibile silenzio in aula consiliare, ci è pervenuta la risposta scritta dell'Amministrazione alla nostra interpellanza sull'Arena Borghesi, a firma del Sindaco Malpezzi. Le risposte alle tante nostre domande ci sembrano parziali e incomplete. Viene ribadito nuovamente, e questo ci fa piacere, che l'amministrazione si adopererà per garantire la continuità dell'attività di cinema all'aperto dell'Arena. Ma, soprattutto, facendo riferimento alla scheda A.1 del RUE approvato in Consiglio comunale nel Marzo del 2015 (non con i nostri voti), si continua ad avvallare e sostenere l'opinione che l'unico modo per restaurare e riqualificare l'area sia quello di cedere una porzione dell'attuale Arena (l'area verde in cui sono presenti gli alberi) al confinante supermercato Conad, che in cambio di un allargamento dei propri spazi effettuerà i lavori necessari. Scelta, motivo principale da anni del dibattere e della mobilitazione di forze politiche, associazioni, gestori dell'Arena e società civile, per noi profondamente sbagliata perché andrà a snaturare l'area e a comprometterne l'identità. Nell'ottica dell'indispensabile ristrutturazione dell'area andrebbero perseguite altre strade, ma evidentemente l'amministrazione non la pensa così. Apprendiamo inoltre che la cessione gratuita dell'Arena al Comune da parte dell'Ausl, prevista nell'accordo di programma tra le parti stipulato nel 2013, non è andata in porto per decisione della Regione che ha ritenuto più corretto ed opportuno che l'Ausl emettesse un bando di cessione tramite asta pubblica, costruito ad arte, visto gli interessi e le cifre in ballo, per far vincere il Conad (anche l'amministrazione stessa lo dà già per scontato), che darà inevitabilmente il via allo scambio previsto nel RUE e allo snaturamento dell'Arena. Tutto ci sembra già deciso: interessi privati che prevalgono su quelli pubblici. Noi non ci stiamo, continueremo a seguire la vicenda e a batterci, in buona compagnia, per difendere l'integrità dell'area.
M5S Faenza
Comune di Faenza
Interpellanza
all'Assessore alla Cultura Massimo Isola
all'Assessore all'Urbanistica e Edilizia Domizio Piroddi
Oggetto: Arena Borghesi
PREMESSO CHE:
* A) Esiste dal 11. 11. 2013 un accordo di programma tra AUSL (proprietaria dell'area Arena Borghesi) e Comune di Faenza che prevede, tra l'altro, la possibile cessione dell’Arena al Comune a fronte della concessione all’AUSL dell'uso di aule presso i Salesiani. Tale accordo ha validità decennale. Trattandosi di un accordo tra Enti Pubblici può certamente garantire maggiormente la salvaguardia dell'intero complesso dell'Arena Borghesi.
* B) Il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) del 2015 contiene un Accordo di programma A.1 “Arena Borghesi” che prevede:
l'area dell'Arena (Sub area A di circa 1570 mq) mantenga il vincolo della prevalente funzione pubblica per attività culturali cinematografiche all'aperto, ma una porzione di quest'area (circa un quinto, 330 mq) potrà rendersi disponibile ad accogliere le funzioni della subarea C (è l'area del supermercato, attualmente di 1650 mq) “a fronte di una proposta di intervento di riqualificazione urbanistica ed edilizia estesa all'intera sub area A con l'obiettivo di consolidare la funzione pubblica di cinema all'aperto” ...questi interventi ...dovranno essere disciplinati nel quadro di un “Accordo urbanistico con i privati” ...ai sensi della L.R. 20/2000;
Eventuali nuovi edifici e/o strutture che si rendano necessarie per migliorare la funzionalità e fruibilità dell’Area Borghesi dovranno essere caratterizzati da una assoluta economia espressiva per dare risalto alle strutture storiche presenti.
nella Sub area B (è l’ex officina di circa 510 mq) gli edifici potranno essere oggetto di demolizione, ristrutturazione, riplasmazione, con un ampliamento della Sul (Superficie Utile Lorda) di 200 mq, per ricavare una sala per proiezioni con capienza di circa 100 posti;
La terrazza di copertura dell’edificio esistente prospiciente il viale Stradone potrà essere resa accessibile con scale e/o ascensori per essere utilizzata a fini ricreativi.
nella Sub area C (attuale supermercato) in presenza di “Accordo urbanistico con i privati” ... la Sul massima ammessa è pari a circa 1370 mq. Tale Sul può essere localizzata anche nella porzione di sub area A individuata con apposita retinatura azzurra nella parte grafica...(si tratta della porzione di 330 mq dentro l'Arena).
Fermo restando l’applicazione di specifiche norme sovraordinate ... l’attuazione degli interventi edificatori entro la sub area C è subordinata alla obbligatoria monetizzazione...
In luogo della succitata monetizzazione riguardante i parcheggi di uso pubblico, l’attuazione degli interventi edificatori entro la sub area C... è soggetta alla corresponsione delle seguenti opere:
Sempre per Sub area C si precisa:
- L’attuazione degli interventi edificatori entro la sub area C è subordinata alla riconfigurazione/riqualificazione dell’involucro esterno dell’edificio commerciale esistente costruito agli inizi degli anni ’80.
- L’altezza massima delle eventuali parti in ampliamento non potrà essere superiore a quella dell’edificio esistente adibito a struttura commerciale.
- Gli ampliamenti al corpo dell’edificio adibito a struttura commerciale dovranno essere localizzati entro i limiti di edificabilità indicati nella presente scheda. Qualora venga acquisita la porzione di sub area A individuata con apposita retinatura nella parte grafica della presente scheda, sul lato Arena Borghesi gli ampliamenti potranno estendersi fino al confine di proprietà senza l’apertura di luci e vedute sulla sub Area A.
Infine si aggiunge:
Entro le sub aree A e B, l’attuazione della presente scheda progetto avverrà nel rispetto degli impegni assunti fra l’Azienda Sanitaria Locale ed il Comune di Faenza nell’ambito dell’Accordo di Programma redatto ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs 267/2000 e s.m.i. relativo all’“Area Arena Borghesi” approvato con atto C.C. n. 250 dell’11.11.2013.
* C) La Società Commercianti Indipendenti Associati, proprietaria dell'area denominata “Sub area C” ha fatto a suo tempo (2014) osservazioni al RUE, in particolare sulle opere da corrispondere in luogo della monetizzazione riguardante i parcheggi di uso pubblico, in sintesi chiedeva:
1) che le opere suddette siano valutate in relazione all'entità della monetizzazione ed in particolare evidenzia:
L'osservante chiede inoltre:
2) che la sottoscrizione dell'”Accordo urbanistico tra privati” non sia vincolato al contestuale avvio degli interventi entro la “Sub area B” sulla quale la Società non ha previsto, né prevede di intervenire.
* D) L'Amministrazione Comunale (nel 2014, protocollo del 30.09) ha fatto la seguente controdeduzione:
* E) Alla fine del 2016 sono state riaperte le osservazioni al RUE, tra le altre, risulta che sulla questione Legambiente e Italia Nostra abbiano presentato una specifica osservazione che, ad oggi, non avrebbe ricevuto risposta.
Si riporta la parte finale di quest'ultima osservazione, perché contiene una proposta che risponde all'obiezione che l'Ente pubblico non avrebbe le risorse necessarie per un intervenire, in questa osservazione si delineano altre possibilità :
…
Nello specifico: l’Accordo di Programma in oggetto indica l’area di possibile alienazione come una delle “parti marginali” dell’Arena Borghesi e nella “Prestazione identità” prescrive “…risalto alle strutture storiche presenti” con riferimento solo agli edifici, escludendo quindi la parte viva e storica dell’architettura del paesaggio.
In generale si osserva che l’obbiettivo di “Consolidare la funzione pubblica del cinema all’aperto…” può e deve coniugarsi con l’obbiettivo di mantenere la configurazione paesaggistica dell’Arena Borghesi, evitando quindi la disgregazione dell’area.
A tal fine è necessaria l’ impostazione di un piano economico che coinvolga una pluralità di attori (sponsor, mecenati, cittadini), alternativo ad un accordo con un singolo soggetto privato.
Negli ultimi anni si è delineato un quadro legislativo che permette di supportare economicamente il recupero di beni culturali (Art bonus, FAS….) coinvolgendo la collettività, dai cittadini alle aziende. Coniugare tutela e valorizzazione con la sostenibilità economica richiede la costituzione di Bene Culturale: una via praticabile anche per l’Arena Borghesi, attraverso un percorso istitutivo che può essere avviato dal Comune.
* F) Infine, dopo la deliberazione del 15 marzo scorso, l'annuncio della vendita dell'area da parte dell'AUSL, tramite asta pubblica, nel cui disciplinare d'asta, a proposito dell'oggetto della vendita, si legge :
Il complesso immobiliare posto in vendita è sito in Faenza, viale Stradone n. 2/4, in prossimità delle mure storiche: sul mappale 1047 insistono 2 corpi di fabbrica non comunicanti ma adiacenti: il corpo principale è costituito da un unico locale, ad unico piano, destinato ad attività artigianale; il corpo secondario è ad un solo piano ed è destinato a deposito; l'accesso avviene unicamente attraverso il corpo principale, così come per l' area cortilizia di pertinenza; la finestratura del corpo principale si affaccia sul mappale adiacente il mappale 6 è composto da fabbricati ed un'area scoperta che costituiscono l'Arena Borghesi, che è accessibile unicamente da viale Stradone; i fabbricati sono funzionali all'attività cinematografica ivi svolta.
In base al PSC (Piano Strutturale Comunale) vigente, il complesso rientra negli ambiti del territorio urbanizzato e, in specifico, nell'ambito urbano consolidato disciplinato dall'art. 4.3; gli ambiti consolidati sono parte del territorio urbano a destinazione mista o prevalentemente residenziale. All'interno di tali ambiti sono presenti tessuti omogenei di pregio storico testimoniale, esemplificati nella tav. 4B, in cui è necessario proseguire la conservazione della struttura urbanistica e conservare l'impianto originario. Tali ambiti vengono qualificati fra quelli di conservazione e di parziale conservazione; le trasformazioni e le funzioni sono disciplinate dal Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE); in particolare, è previsto un intervento strategico puntuale di rilievo, denominato “Recupero dell'Arena Borghesi (cinema all'aperto Borghesi)”. Dal RUE (in vigore dal 22/4/15, data di pubblicazione sul BUR n. 89/2015) si evince quanto segue: Tavola RUE P3 Tav. di progetto n. 13.2 foglio 172 mappale 1047 • Art. 2.3 Perimetro del centro urbano • Art. 11 Aree urbane a disciplina specifica – Art. 11.4 - Accordi urbanistici in corso • Scheda A.1 “Area Arena Borghesi” foglio 172 Mappale 6 1. Art. 2.3 – Perimetro del centro urbano 2. Art. 6 - Edifici di valore storico-architettonico 3. Art. 11 Aree urbane a disciplina specifica – Art 11.4 - Accordi urbanistici in corso 4. Scheda A.1 “Area Arena Borghesi “.
Le predette unità immobiliari sono libere da persone e/o cose e vincoli di locazione o comodato, tranne l'immobile “Arena Borghesi”, in uso da parte del Comune di Faenza, a seguito di contratto di locazione, attualmente scaduto.
E poi una clausola che recita:
L’AUSL della Romagna si riserva comunque il diritto di sospendere, indire nuovamente o non aggiudicare l’asta, per motivi di utilità dell’Azienda e comunque a suo insindacabile giudizio, con conseguente restituzione del deposito cauzionale e con esclusione di ogni altro indennizzo.
CONSIDERATO CHE:
Sulla tutela di un luogo storico come l'area dell'Arena Borghesi, c'è una grande sensibilità tra i cittadini, da tempo se ne discute in città e fino ad ora sono state bloccate ipotesi di intervento considerate da molti non opportune. Le ipotesi odierne, con l' indizione della gara di vendita da parte dell'AUSL, potrebbero segnare un cambiamento irreversibile.
Preciso che io, e la mia Lista, siamo convinti delle ragioni sostenute delle associazioni ambientaliste per una tutela integrale dell'area, evitando di sacrificarne un quinto per allargare un supermercato. Ma non è questa la ragione dell'interpellanza.
La ragione è invece la necessità che vi sia la massima chiarezza sui percorsi burocratici e amministrativi fatti finora e sulle prospettive per l'intera area dell'Arena Borghesi.
Vale per tutti, non solo per i consiglieri di minoranza, che possono non essere stati informati, per quelli di maggioranza, che potrebbero aver sottovalutato alcune questioni, ma soprattutto è necessario per tutti i cittadini, che hanno il diritto di conoscere non solo le conclusioni, ma anche gli antefatti, di una operazione che potrebbe alienare un bene pubblico.
Sulla vicenda sono state sollevati finora diversi interrogativi, che non hanno trovato risposte soddisfacenti, per questo ho provato a ricostruire sommariamente l'iter della vicenda e a ordinare una serie di domande.
CHIEDO AGLI ASSESSORI COINVOLTI, ognuno per le proprie competenze, in primo luogo di correggere eventuali imprecisioni della premessa e poi di dare risposta alle seguenti domande:
1) L'accordo di programma tra AUSL e Comune del 2013 è ancora valido? Se, come si sostiene, è superato, con quali atti ufficiali lo è stato?
2) Le osservazioni al RUE di Faenza, pervenute dal 22 dicembre 2016 al 22 gennaio 2017, sono già state controdedotte? Il RUE ha subito delle modifiche? E' completo e operativo, senza che debba passare di nuovo in Consiglio Comunale?
3) Se dovessero passare tutte le richieste di Conad, secondo quanto previsto dall'accordo di programma inserito nel RUE, quanto diventerebbe la Superficie Utile Lorda complessiva del supermercato?
4) Eventuali interventi edificatori nell'area del supermercato potrebbero essere soggetti alla corresponsione di una serie di opere, che vengono indicate: una parte di queste opere sono già state fatte o sono in corso, chi le ha finanziate o le finanzia?
Ad esempio: i lavori che sono già partiti per la messa in sicurezza dell'intersezione tra viale Stradone e via Cavour; la sistemazione dell'area verde adiacente allo stradone dopo la fine delle mura.
5) Vale ancora la dichiarazione di Conad di non essere interessata agli interventi entro la “Sub area B” (ossia la ex officina) “sulla quale la Società non ha previsto, né prevede di intervenire” ? E quindi è già previsto l'intervento di uno o più soggetti interessati?
6) Esistevano, e sono tutt'ora validi, diritti di passaggio tra le sub aree A e B e l'area di viale Marconi – Porta Montanara, di cui alla scheda U.2 del RUE?
7) L'asta indetta dall'AUSL, anche se contiene una “strana clausola” , immaginiamo non sia dedicata a Conad. Cosa succederebbe se dovesse vincere un altro compratore?
8) Come fa l'assessore Isola a dare per scontato che l'Arena diventerà di proprietà del Comune?
9) Esiste un accordo in questo senso, e con quali atti, con la AUSL, con Conad o con altri interlocutori?
10) La collocazione della Casa della Salute nell'immobile del Conad Filanda, progettato per ben altri scopi e che sta ancora suscitando tante lamentele e proteste, ha casualmente favorito il gruppo Conad; con il possibile ampliamento del supermercato di via Caffarelli lo stesso gruppo riceverebbe un altro vantaggio. Potrebbe essere questa la eventuale propensione a donare l'Arena, nel caso l'acquisisse?
Gruppo L’Altra Faenza
Stupiscono le dichiarazioni dell’Assessore regionale Patrizio Bianchi che, rispondendo ad una interrogazione del Consigliere regionale Fabio Rainieri (Lega), si appella al Governo Gentiloni per chiedere nuovi voucher in agricoltura, sostenendo che la raccolta di frutta nella nostra Regione potrebbe essere a rischio.
Vorremmo evidenziare che nel settore agricolo, in Emilia Romagna, nell’anno 2016, sono stati venduti 348.503 voucher su un totale di 16.779.784, pari al 2.08%. Se confrontiamo i voucher venduti in agricoltura nel 2016 con l’anno 2015 notiamo addirittura un calo (-16.033), mentre quelli venduti per tutti i settori in Emilia Romagna, sono aumentati di oltre 4 milioni!
In Emilia Romagna i lavoratori in età lavorativa a tempo indeterminato e determinato, considerando anche coloro che svolgono meno di 50 giornate, sono 87.964 (dati 2015 - fonte banca dati INPS).
Considerando i voucher venduti equivalenti ad un’ora di lavoro, per non oltre 50 giorni di lavoro in un anno, più che sufficienti per le vendemmie e la raccolta delle varietà ortofrutticole presenti nel nostro territorio regionale, avremmo 871 posti di lavoro equivalenti, pari allo 0.99% sul totale dei lavoratori della nostra regione occupati in agricoltura.
Questi dati ci dicono che i voucher sono assolutamente marginali, se erano utilizzati correttamente, e che non c’è nessuna emergenza per il settore agricolo.
Inoltre, il lavoro "stagionale" in agricoltura prevede la chiamata giornaliera dell'operaio a tempo determinato anche per un solo giorno all'anno, anche per le sole ore necessarie a svolgere l'attività richiesta. Si tratta di un vero e proprio lavoro a chiamata previsto dalle normative di legge e dai contratti che regolano il mercato del lavoro in agricoltura, che non ha nemmeno bisogno della comunicazione giornaliera di inizio e fine lavoro, com’era previsto per i voucher.
Il lavoro “stagionale” in agricoltura nella nostra Regione ha un costo del lavoro orario che è comparabile a quello dei voucher e, in alcuni casi come nelle zone agricole svantaggiate, addirittura inferiore. Per i lavoratori, invece, la differenza è enorme: con i voucher nessun diritto (malattia, disoccupazione, assegni familiari e copertura previdenziale).
Non c’è bisogno di inventarsi altri strumenti, per la raccolta di frutta esistono già gli strumenti contrattuali, basta applicarli. Se si vogliono trovare altri strumenti basta leggere la “Carta dei diritti universali del lavoro”, la proposta di Legge della Cgil, sostenuta da oltre un milione di firme.
Segreteria regionale Flai Cgil Emilia Romagna
Bologna 40122 - Via del Porto, 12 - Tel. +39 051294797 - Fax +39 051240953 - Codice Fiscale 91175520377
Sito Internet: http://www.flaiemiliaromagna.it/ - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Comune di Faenza
INTERPELLANZA
Oggetto: Quale futuro per l'Arena Borghesi?
Al Sindaco Giovanni Malpezzi
All'Assessore alla Cultura Massimo Isola
PREMESSO CHE:
CONSIDERATO CHE:
SI CHIEDE AL SINDACO E ALL'ASSESSORE COMPETENTE:
Massimo Bosi
Maria Maddalena Mengozzi
Andrea Palli
MoVimento 5 Stelle Faenza