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Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

“Per l’ambiente non si scende a patti”;  è quanto sostengono i 5Stelle di Faenza che nell’ultimo Consiglio Comunale, insieme a Faenza Coraggiosa, si sono opposti all'odg proposto da FDI e votato a maggioranza, favorevole a raddoppiare il quantitativo delle estrazioni di combustibili nazionali. Una scelta condivisa anche dai Verdi manfredi che seppure non presenti in Consiglio Comunale, hanno manifestato il loro dissenso alla proposta, attraverso un documento presentato il giorno prima del Consiglio.

Marco Neri, capogruppo dei pentastellati, sostiene che il raddoppio delle estrazioni non è una soluzione al problema energetico, anzi potrebbe essere un ulteriore aggravamento alla crisi ambientale sempre più imminente. L’estrazione dei presunti 90 miliardi di metri cubi di gas in Adriatico, non solo richiederebbe anni, ma basterebbero a malapena a soddisfare il fabbisogno per un periodo molto ridotto, dopodiché ci si ritroverebbe in una situazione di criticità a cui andrebbe ad aggiungersi il danno ambientale arrecato; oltretutto senza godere di alcun beneficio sia dal punto di vista dei servizi, sia per quanto riguarda il costo delle utenze.

Le motivazioni che portano ad opporsi all’intensificazione delle estrazioni le ritroviamo già nella nostra Costituzione. L’articolo 9, tra le altre cose, pone la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. A rafforzare questo intento, l’articolo 41 sottolinea come la libertà d’iniziativa economica e privata non possa porsi in contrasto con l’ambiente. Su tali linee il Movimento 5Stelle non intende transigere e contrasta lo “sblocco” dato dal PiTESAI (Piano della transizione energetica delle aree idonee), che rischia di farle passare in secondo piano. Occorre quindi non perdere tempo con blande ed inique soluzioni, ma procedere verso una transizione energetica ed economica circolare (le estrazioni sarebbero un passo indietro), in linea con la filiera della green economy e soprattutto è necessario privilegiare un piano di sviluppo coerente e strutturato negli anni a venire. Le possibilità ci sarebbero, ma occorre la volontà a perseguirle; parliamo di comunità energetiche, di gruppi di autoconsumo e di energia geotermica, eolica, fotovoltaica e solare. Per la prima volta nel 2020 la produzione di energia elettrica ha superato quella da idrocarburi, offrendo anche vantaggi economici a chi le produce. Questa strada è sempre più percorribile soprattutto rendendo protagonisti i cittadini che ne avrebbero un beneficio immediato -risparmio sui consumi-, oltre a offrire nuove opportunità di lavoro e contrasto alla povertà energetica del nostro paese.

Il no deciso verso nuove estrazioni di metano, avvenuto in Consiglio Comunale da parte del Movimento 5Stelle e di Faenza Coraggiosa, seppure non sia stato d’ostacolo all’approvazione del piano, è stato il primo passo verso una nuova visione del futuro che non ha lasciato insensibili gli altri partiti della maggioranza. PD e Faenza Cresce, infatti, si sono dichiarati disponibili, dichiarandolo nei loro interventi in Consiglio Comunale, ad incontrare i pentastellati per produrre un documento che contempli proposte di semplificazione burocratica e nuove strategie per la produzione di energie rinnovabili; forse è la svolta per una Faenza sempre più green.