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8 marzo Manifestazioni in più di 60 città sotto lo slogan «lotto, sciopero, boicotto»

Non una di meno, la marea fucsia domani inonda l’Italia Corteo di Non Una Di Meno – lapresse

Domani l’Italia si tinge di fucsia. Quasi tutte le città del paese in cui è attiva un’assemblea di Non una di meno, infatti, hanno aderito allo sciopero territoriale con lo slogan «Lotto, sciopero, boicotto». Non solo le grandi città, ma anche i piccoli centri scenderanno in piazza «contro violenza patriarcale, guerre e povertà». L’invito è a uno sciopero «transfemminista dal lavoro produttivo, riproduttivo, di cura e dei consumi» scrive Non una di meno, che ha radicalmente esteso e trasformato i concetti di sciopero e lavoro in questi 9 anni di attività.

Doppio appuntamento a Roma, con il corteo delle 10 da Piazza Vittorio Emanuele, per permettere alle scuole di aderire, e il presidio delle 17 a Largo Argentina, dedicato alle lavoratrici dello spettacolo e della cultura e collegato alla vertenza «Vogliamo tutt’altro», nata l’anno scorso dall’assemblea dei teatri di Roma. Oggi, invece, ci sarà la «punta creativa» per costruire collettivamente striscioni e cartelli: dalle 17 a Esc Atelier autogestito.

Ben quattro gli incontri a Brescia e Torino; tre a Bologna, Reggio Emilia e Pisa; due a Cuneo, Fano, Prato, Rimini, La Spezia, Alessandria, Verona e Savona. La Sicilia ospiterà due cortei, a Palermo e Catania, e un’assemblea pubblica a Messina. Al di là dello stretto l’appuntamento è a Reggio Calabria. A Napoli si partirà come lo scorso anno da piazza Garibaldi, dopo aver inaugurato la settimana di sciopero con la passeggiata rumorosa di ieri. Saranno più di sessanta le città attraversate da cortei e incontri organizzati da Non una di meno che, come ogni anno, invita alla «marea» senza spezzoni, bandiere e loghi.

Anche domani i cortei saranno attraversati da gruppi di supporto e di cura, a Roma gli interventi al microfono saranno accompagnati da interpreti Lis e tradotti nella lingua dei segni. La piattaforma, inoltre, si inserisce nell’attualissimo dibattito sulla guerra, di cui «non vogliamo essere né vittime né complici», si legge nella convocazione, invitando a scioperare contro di essa e «contro l’esecutivo Meloni e l’asse dei governi ultra-reazionari».