Come dare un senso e una spiegazione al maremoto elettorale che ci ha sconquassato? Tanti bravi analisti hanno scritto e stanno scrivendo di questo. Io, che non sono bravo come loro, vorrei farlo invece portando un esempio concreto: il caso di Ferrara città. Per motivi personali la frequento spesso e la conosco bene.
Di fianco alla Stazione c’è un grattacielo piuttosto malmesso che è stato riempito di immigrati. Di fronte abbiamo il GAD, un grande quartiere che è anche Parco pubblico. Com’era prevedibile negli anni è avanzato il degrado del posto, che non è nemmeno zona periferica. Alla fine tutto questo quartiere è diventato zona di spaccio in mano ai nigeriani. Bastava frequentare la Stazione e tutto questo era ( è ancora oggi) facilmente intuibile. Tutte le lamentele dei residenti sono cadute nel vuoto, quelle che si levavano a destra venivano stigmatizzate a sinistra come espressioni razziste e si citavano i dati dello 0, … rispetto all’impatto immigrazione in Italia.
Poi sono arrivati i primi morti per overdose. Minniti ha mandato l’esercito. La sinistra di nuovo si è indignata, siamo arrivati alle elezioni e a Ferrara la sinistra è stata letteralmente travolta, il vincitore morale sembra sia uno che viene dal MSI.
L’esempio di Ferrara non spiega tutto, ma sicuramente mette in luce quello che io credo sia il cuore del problema.
Circa un anno fa scrivevo, in maniera anche brutale, che non si può immaginare un partito di sinistra modello Caritas, che è un errore, perché la società è complessa e bisogna tenere conto di tutto quello che si muove al suo interno. Bisogna ascoltare il disagio e smettere di rispondere in maniera solo ideologica. Purtroppo l’Italia è un paese che non ha memoria storica e noi ci illudiamo che esista ancora qualcosa che non c’è più, o che basti evocarla per salire sul trono . Il caso di LEU è esemplare: si sono presentati unicamente con i loro zainetti carichi di gloriosa Storia pensando di avere una dote da spendere, invece era solo zavorra.
Dicono che l’universo si stia espandendo in maniera più veloce del previsto. Forse è questo, non lo so, ma le persone nelle società moderne vogliono essere ascoltate e vogliono, giustamente, avere risposte subito.
Come se ne esce? Io credo ci sia solo una strada: paradossalmente facendo un salto all’indietro e seguendo il percorso del primo sindacalismo del 900. Con umiltà si ascoltano realmente le persone, la tanto disprezzata gente, e si cercano risposte concrete ai loro bisogni. Non si tratta di dare risposte di destra, ma di ascoltare e prendere sul serio quello che viene detto. E’ una strada faticosa, ma è come se si fosse azzerato tutto e si dovesse realmente ripartire da zero.