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Stralci di un interessante articolo di Mario Agostinelli sulla rivista Inchiesta di Novembre

...la geopolitica deve far i conti con la sfida per la sopravvivenza della biosfera. Un mondo vivente ... minacciato dal cambiamento climatico e dall’impossibilità di reintegrare nei cicli naturali la materia messa a merce...non solo le fonti fossili sono in via di esaurimento, ma le loro emissioni provocano un insopportabile innalzamento della temperatura globale. La lotta per l’accaparramento delle risorse, da sempre risolta attraverso conflitti militari e “accordi” asimmetrici dovuti alla disparità economica dei contraenti, si deve misurare oggi con la responsabilità di assicurare salute, riproduzione e garanzia di conservazione della specie...in questa fase di transizione la partita si gioca tra l’estrazione di fossili non convenzionali (da scisto (“shale ) in particolare) e la diffusione capillare di impianti alimentati da fonti naturali.
...Come si fa a pensare che la questione ucraina possa spacciarsi per una adesione alla “democratica” Unione Europea contro il ritorno del “dispotico” impero russo? Chiedetelo a Schroeder,

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«Torniamo a educare i giovani alla solidarietà e facciamo ripartire la speranza» (Matteo Renzi, premier)
«Non è possibile esprimere parere favorevole in quanto la variazione degli stanziamenti è rilevante…» viceministro all’Economia Morando

Il governo Renzi si era impegnato ad un forte rilancio del "servizio civile" ed il premier lo aveva addirittura ribadito nel discorso di insediamento del semestre europeo. Aveva affermato: “L’Europa non sarà mai tale senza un vero volontariato, senza il Servizio Civile Europeo”. Il sottosegretario Bobba, non molti giorni fa aveva dichiarato di aver recuperato i 10 milioni tagliati rispetto a quanto stabilito dal Governo Letta. Fin qui gli annunci.
Ora veniamo alla realtà. Questa è la tabella [pdf] contenuta nella legge di stabilità per il Fondo nazionale per il Servizio Civile. C'è addirittura una riduzione di 8 milioni di euro rispetto al governo Letta. Della promessa del sottosegretario Bobba non si ritrova traccia. L'emendamento dell'on Patriarca (Pd) per portare a 200 milioni lo stanziamento è stato respinto dal Governo (viceministro Morando) per mancanza di risorse. Ecco la fregatura!
Queste le considerazioni contenute in un bell'articolo di Giangiacomo Schiavi "Contrordine del Governo: il servizio civile può attendere" pubblicato sul Corriere della sera.

 

 


 

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A questa domanda tenta di rispondere Marco Bertorello col libro “Non c’è euro che tenga. Per non piegarsi alla moneta unica non serve uscirne”. Ed. Alegre
Guido Iodice ne fa una breve recensione collegando le tesi proposte con alcuni fatti che le confermano.
Questo il link

 

 


 

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Report, la trasmissione di Rai3 diretta da Milena Gabanelli, ha dedicato una parte della puntata di domenica 16 novembre ad Hera, la multiutility che si occupa di raccolta e trattamento rifiuti, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas, acquedotti, fognature e depurazione in quasi tutta la Romagna. 
Il servizio di Emanuele Bellano "Le buone acque" ha rivelato e documentato un certo livello di inquinamento presente nel suolo del terreno dell’area industriale dismessa ove sorge la sede centrale della società in centro a Bologna ed ha inoltre puntato il suo obiettivo sui criteri di scelta dei manager della società.

La puntata di Report su Rai3

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Qualcuno che qualcosa ne sa ....  un articolo di Beppe Casadio (*)

A chi qualcosa ne sa, risulta più che paradossale ascoltare affermazioni, sussiegose ed autorevoli, secondo cui il mercato del lavoro italiano sarebbe da decenni sclerotizzato, ingessato da regole pressoché preistoriche, difese contro tutti e a tutti i costi da un sindacato incapace di comprendere gli epocali cambiamenti in corso.
La realtà è pressoché opposta; da un ventennio a questa parte si è prodotto un profluvio di norme, aggiustamenti, piccoli o grandi strappi, accordi stipulati fra questo o quello dei vari governi succedutisi e soggetti sociali presuntivamente rappresentativi, spacciati ogni volta come la grande riforma da tempo attesa. Risultato: un groviglio irrazionale e caotico che costituisce oggi terreno fertile per quasi ogni abuso in danno dei lavoratori, giovani ma non solo.
A chi voglia ragionare con buona coscienza, può risultare utile una sintetica rassegna delle tappe fondamentali di tale devastazione, senza reticenze anche per quanto riguarda le responsabilità principali da attribuire. Alla politica, innanzitutto, ma anche alle rappresentanze imprenditoriali e agli stessi sindacati, tormentati da un ventennio di rapporti unitari difficili e a volte inquinati da gravi cadute di autonomia.
L'intento di chi scrive è di ripercorrere quella complessa vicenda senza farsi trascinare in tecnicismi eccessivi, pur valendosi della esperienza di coordinatore (per quasi un decennio) delle politiche del lavoro per conto della Segreteria Confederale della CGIL.

Una breve stagione di autentico riformismo: il primo governo Prodi
Sconfitto il primo governo Berlusconi - con il fondamentale contributo delle mobilitazioni sindacali - insediatosi nel 1996 il primo governo Prodi, si sviluppò una fase molto costruttiva, perfino entusiasmante, di confronto fra le forze sociali e con il governo. I temi del lavoro - intesi come

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