L'attacco ha distrutto il consolato e la residenza dell’ambasciatore iraniano, rimasto illeso; il bilancio delle vittime è salito a undici. "La nostra risposta sarà dura" dice l'ambasciatore
Un attacco aereo attribuito a Israele ha distrutto il 1° aprile l'edificio dell'ambasciata iraniana a Damasco, uccidendoalmeno undici persone, tra cui un generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Mohammad Reza Zahedi.
"Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani all'edificio annesso all'ambasciata iraniana è salito a undici: otto iraniani, due siriani e un libanese - tutti combattenti, nessun civile", ha affermato nella serata di lunedì Rami Abdel Rahman, che dirige l'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna. Nelle stesse ore centinaia di manifestanti sono scesi in piazza a Teheran sventolando bandiere dell'Iran e della Palestina, invocando "vendetta" e scandendo slogan come "Morte all'America" e "Morte a Israele". Nel corso della manifestazione sono state anche bruciate bandiere israeliane e statunitensi.
L'Iran accusa gli Stati Uniti: responsabili in quanto principale alleato di Israele
"La risposta di Teheran sarà dura", ha dichiarato l'ambasciatore iraniano Hossein Akbari, uscito illeso dall'attacco.
A poche ore dal raid, l'agenzia di stampa statale Sana, citando una fonte militare non identificata, aveva detto che l'edificio nel quartiere di Mazzeh, strettamente sorvegliato, è stato raso al suolo.
Martedì il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha reso noto di aver inviato agli Stati Uniti un messaggio in cui comunica che ritiene il Paese responsabile, in quanto principale alleato di Israele.
L'esercito israeliano non ha ancora commentato. Negli ultimi anni Israele ha effettuato centinaia di attacchi contro obiettivi in Siria, intensificati negli ultimi mesi sullo sfondo della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza e degli scontri in corso tra l'esercito israeliano e Hezbollah al confine con il Libano.
Anche se raramente rivendica le sue azioni in Siria, Israele ha dichiarato di prendere di mira le basi di gruppi militanti alleati dell'Iran come Hezbollah, che ha inviato migliaia di combattenti a sostegno delle forze del presidente siriano Bashar Assad.