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NAZARENO. Poche concessioni alle minoranze interne nella segreteria del Pd. Ruoli chiave per i neo-iscritti Bonafoni, Taruffi e Corrado

Schlein presenta la squadra «pensata  per fare opposizione» Elly Schlein - LaPresse

Poche concessioni alle minoranze interne, molti giovani, diversi esponenti di sinistra che si sono avvicinati al Partito democratico con la campagna congressuale di Elly Schlein e che la segretaria punta a coinvolgere sempre più per intensificare il percorso di rinnovamento di cui intende farsi portatrice. Questo è il profilo della segreteria annunciata ieri dalla leader dem.

UNO DEI RUOLI cardine, ad esempio, va alla consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni. Sarà la coordinatrice della segreteria e avrà anche le deleghe al terzo settore e all’associazionismo, settori con i quali ha lavorato molto nel corso dei primi dieci anni alla Regione Lazio, dove entrò come «civica» accanto al presidente Nicola Zingaretti. Bonafoni, per intenderci, ha seguito da vicino vertenze come quella di Lucha y Siesta, spazio sociale occupato da donne al quartiere Tuscolano della capitale, o per difendere il laghetto naturale sorto spontaneamente negli spazi adiacenti ai capannoni che attualmente ospitano il centro sociale dell’ex Snia Viscosa, sulla Prenestina.

E POI, TRA le new entries, ancora una volta sia nel partito che in segreteria, c’è la co-portavoce di Green Italia (già candidata coi Verdi) Annalisa Corrado, che si occuperà proprio di ambiente. Schlein avrà accanto a sé anche Marco Furfaro, che era entrato nel Pd ai tempi della Piazza Grande zingarettiana e che l’ha accompagnata fino alla sala dei bottoni del Nazareno. A quest’ultimo viene affidato il welfare e la lotta alle disuguaglianze. Peppe Provenzano, che è stato tra i primi esponenti della sinistra Pd a endorsare Schlein al congresso, lavorerà a esteri e rapporti con i partiti socialisti. Marco Sarracino, altra giovane leva, avrà la responsabilità di coesione territoriale, sud e aree interne. Anche il consigliere regionale emiliano Igor Taruffo è un debuttante proveniente da formazioni alla sinistra del Pd: è il nuovo responsabile dell’organizzazione. Ad Alessandro Zan va la delega ai diritti. Marwa Mahmoud consigliera comunale a Reggio Emilia e figlia di egiziani, si occuperà di partecipazione e formazione politica mentre il tema dei migranti e del diritto alla casa sarà appannaggio di Pierfrancesco Maiorino, che di recente ha corso per il centrosinistra coi 5S alla presidenza della Regione Lombardia. Sandro Ruotolo, nella scorsa legislatura eletto alle suppletive di Napoli anche con l’appoggio di De Magistris, si cimenterà con memoria e informazione.

L’UNICO SUPERSTITE della segreteria di Enrico Letta è Antonio Misiani, confermato al dipartimento economia. A Marina Sereni, altra veterana, spettano salute e sanità. In quota Articolo 1 ci sono Maria Cecilia Guerra (cui spetta il lavoro) e Alfredo D’Attorre (università): il coordinatore Arturo Scotto parla di una segreteria «autorevole, giovane, competente». Alle minoranze quattro posti non di prima fila: ad Alessandro Alfieri di Base riformista vanno riforme e Pnrr, all’ex capogruppo alla camera Debora Serracchiani la giustizia, al braccio destro di Stefano Bonaccini Davide Baruffi gli enti locali e a Irene Manzi la scuola.

MARCO MELONI, ex coordinatore della segreteria lettiana e animatore degli «Ulivisti 4.0» che per primi hanno mandato un segnale di distensione alla gestione Schlein, spende parole di incoraggiamento definendo la squadra «un bel mix di competenze, innovazione e esperienza che dovrà accompagnare il lavoro della segretaria nel percorso di cambiamento e crescita che ci attende». Delusi, invece, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, che si erano candidati a segretari non arrivando al «ballottaggio» delle primarie. «Schlein aveva parlato di unità e pluralismo – dice Cuperlo – In realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli». Alcune caratteristiche: bassa età media, rispetto della parità di genere e il fatto che solo la metà dei prescelti siede in parlamento. Schlein parla di una squadra pensata apposta per creare problemi al governo Meloni. Dal Nazareno assicurano: la segretaria ha selezionato i profili con l’idea di condurre l’opposizione «sia dentro che fuori dal palazzo». Le occasioni, in effetti, non mancano