Regime di tutela
Il nome dovrebbe essere una garanzia, e per anni è stato così. Il consumatore paga il prezzo (uguale in tutto il Paese) che definisce l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ogni 3 mesi in base all’andamento dei mercati finanziari e all’ingrosso. Oggi i clienti domestici che hanno questo tipo di offerta sono 11,8 milioni per l’elettricità e 7,6 milioni per il gas. Chi compra è una società pubblica che si chiama Acquirente unico e che la rivende agli operatori (uno per zona) che la distribuiranno con un margine di guadagno minimo. Vediamo i prezzi. Elettricità: per il secondo trimestre 2022, una famiglia con 2.700 kWh di consumo annuo e con 3 kW di potenza impegnata paga 41,34 centesimi a kWh, contro i 46,03 del primo trimestre. Nel secondo trimestre 2021 erano 20,83 centesimi. Vuol dire che il prezzo è raddoppiato.
Opzione libero mercato
In questo caso il prezzo il prezzo è fissato dall’azienda che compra e rivende in base alle proprie strategie commerciali con un margine di profitto più elevato. Il costo della materia prima è ancorato al mercato reale e solo marginalmente a quello finanziario, poiché i rivenditori possono comprare dai grandi fornitori e fare acquisti con scadenze a medio e lungo termine. I rivenditori sono 723 ed hanno oltre 18 milioni i clienti per l’elettricità, e 12 per il gas. Ogni rivenditore fa il suo prezzo, che può essere «variabile» o «fisso». Il prezzo del contratto «variabile» dipende da come è costruito: può prevedere la variazione del costo dell’energia automatica e periodica, a scadenze prefissate, in base ai prezzi del mercato all’ingrosso. Se il contratto invece è a prezzo «fisso», ovvero con scadenza ad un anno, due, o tre, paghi quello che è stato stabilito indipendentemente da come vanno i mercati. Infatti chi ha stipulato questo tipo di contratto prima dei rincari, non ha subito variazioni di prezzo.
Funziona un po’ come il mutuo per la casa: il tasso variabile segue l’andamento dei mercati, con quello fisso se i tassi salgono sei blindato, se scendono ci perdi
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Il bombardamento dei call center
I fornitori di energia e gas, ovvero Enel, A2a, Hera, Acea, Iren, Eni, ecc. vendono sia in regime di tutela che in libero mercato, e la spinta è quella di convincere i propri clienti ad andare verso il libero mercato.
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Dove trovare l’offerta giusta
Per individuare l’offerta più vantaggiosa dobbiamo sapere prima di tutto il tipo di contratto che abbiamo (è scritto sulla bolletta), e quanto paghiamo a kWh (prendere la voce spesa per l’energia e dividerla per il consumo fatturato). Le altre voci che riguardano i costi di trasporto, oneri di sistema, Iva ecc, non vanno considerate perché sono uguali per tutti, sia in regime di tutela che a libero mercato. Oggi, a causa dell’aumento della componente energia, il governo ha temporaneamente eliminato gli oneri di sistema e diminuito la quota Iva, e quindi il costo della materia prima incide sull’80% della bolletta elettrica, e per il 70% di quella del gas. A questo punto si va su ilportaleofferte.it/portaleOfferte/ dove si vedono tutte le tariffe a confronto, ed è possibile valutare quella più conveniente per le proprie esigenze.
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Le offerte ingannevoli
A febbraio 2022 su 1.224 offerte per l’elettricità 628 invece appaiono più convenienti dei servizi di tutela, mentre per il gas sono 102 su 613 offerte. Ma attenzione: bisogna leggere molto bene che cosa dicono le condizioni perché l’offerta il più delle volte è ingannevole. Per esempio possono essere previste tariffe più vantaggiose solo in cambio dell’acquisto di un impianto fotovoltaico da cinquemila euro. Altre sorprese si celano nelle sottoclausole: a) dopo un anno può esserci il cambio della tariffa anche se il contratto a prima vista sembra a tariffa fissa per 24 mesi; b) se si supera il consumo previsto dal pacchetto «tutto compreso» la penalizzazione rischia di essere severa; c) lo sconto può apparire significativo per un periodo limitato di tempo, ma rispetto a un prezzo molto più alto di quello del regime di tutela. Un caso tipico: ipotizziamo che il servizio di maggior tutela abbia una tariffa della componente energia di 30 centesimi, e il fornitore propone uno sconto del 30% per i primi sei mesi, ma magari il prezzo offerto è 40 centesimi. Vuol dire che effettivamente per i primi sei mesi pago 28 centesimi, ma poi mi ritrovo a pagare un prezzo ben più elevato. In sostanza le offerte vantaggiose sul libero mercato ci sono, ma trovarle presuppone una competenza nel saper leggere i dettagli e un livello di conoscenza delle voci che compongono la bolletta che non tutti hanno.
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