Nuova alleanza Cgil, Uil e Usb nelle Funzioni centrali. Si punta a 100 mila No, la maggioranza dei 190 mila lavoratori contro il 53% dei «firmatari»
Una manifestazione della Fp Cgi
Contro il primo «contratto in solitaria» firmato il 6 novembre nelle Funzioni centrali del pubblico impiego dalla Cisl più una serie di sindacati corporativi la battaglia va avanti. Non accettata dall’Aran e dai firmatari la richiesta di sottoporre l’intesa a referendum fra i lavoratori, la nuova alleanza fra Cgil, Uil e Usb ha deciso di mettere in piedi una consultazione online. Da ieri pomeriggio a sabato i 190 mila lavoratori delle Funzioni Centrali – ministeri più Inps, Inail e Agenzia delle entrate – potranno esprimere il loro voto andando sul sito votofc.org e – dopo aver comprovato di essere lavoratori del comparto tramite l’indirizzo email con dominio delle amministrazioni – ricevono un link per poter votare in totale riservatezza.
L’obiettivo è dimostrare che i contrari all’accordo sono in maggioranza, dunque si punta a raggiungere circa 100 mila «No». Fp Cgil, Uil Pa e Usb PI contestano il contratto sottoscritto da poco più del 50% delle sigle – la soglia minima di rapresentanza. Il contratto infatti prevede un aumento del solo 6%, determinando una perdita del potere di acquisto di oltre il 10%, a fronte di un’inflazione che nel triennio 2022/24 ha raggiunto il 16,5%.
«Siamo davanti a una situazione Kafkiana, un contratto che riduce il salario reale con l’avallo di alcune organizzazioni perché così ha deciso il datore di lavoro, che per noi è il governo», attacca la segretaria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino.
«La politica ha invaso il campo della contrattazione con un duplice obiettivo: contenere i costi dei rinnovi e abbassare il livello della contrattazione nel pubblico», dichiara Sandro Colombi, segretario generale Uil Pa.
«La trattativa è stata incanalata verso un contratto a perdere. Per questo Usb PI ha deciso di abbandonare il tavolo l’8 ottobre», conclude Daniela Mencarelli, Usb Pubblico Impiego.