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Comunicato stampa
(26 maggio 2015

SIAMO DAVVERO STANCHI
Stamattina i giornali locali dedicano copertine e paginoni interi all'avvento di ieri a Faenza del segretario della Lega Salvini e del Ministro del PD Boschi. Parlando esplicitamente di duello, quindi di una sfida solo a due per le prossime elezioni comunali del 31 Maggio. Il M5S a Faenza (come del resto in tutto il paese) ha subito da sempre una vergognosa e inaccettabile censura preventiva da parte dei principali organi di (dis)informazione locali, soprattutto i quotidiani, che si è acuita ancora di più in questa campagna elettorale. Incontri snobbati, comunicati stampa ignorati e chi più ne ha più ne metta.
Davanti alle nostre lamentele, le scuse sono state le più assurde: da “non c'era posto”, a “non era di nostro interesse”, fino a “ci scusiamo, è stato un errore” o “a noi non è arrivato nessun comunicato...”. Lunedì 18 Maggio sono arrivati in Piazza della Libertà a Faenza a sostenere il nostro candidato Sindaco Massimo Bosi due parlamentari di spicco del M5S (tra cui Roberto Fico, presidente di Vigilanza RAI) e i giornali faentini, il giorno dopo l'evento, hanno pensato bene di non riportare neanche una riga. Nemmeno un giornalista presente a raccontare l'evento. Eppure parliamo della seconda forza politica del paese, con un certo consenso anche sul nostro territorio. Incontro, tra l'altro, di certo non meno partecipato di quello con Salvini, dove togliendo i curiosi, le decine di giornalisti presenti e l'incredibile spiegamento di forze dell'ordine (che ogni volta che questo soggetto si muove costano alla collettività migliaia di euro!!), rimaneva un gruppetto esiguo di militanti in felpa. In barba ad ogni principio di par condicio. Siamo davvero stanchi di questa disparità di trattamento, di questa stampa che usa il suo, purtroppo ancora enorme potere, per indirizzare il voto dei tanti faentini che ancora si (dis)informano leggendo il giornale la mattina al bar davanti al caffè. Va bene che l'Italia, con il renzismo, è crollata al 73° posto per la libertà di stampa, va bene che la Lega è figlia del sistema, ne fa parte da più di vent’anni, non fa paura e il suo “successo” fa comodo al PD (volete mettere quattro consiglieri della Lega che nemmeno si presentano in Consiglio – vedi la cacciata per assenteisimo dell'attuale candidato leghista Padovani nella scorsa consiliatura – con quattro dei nostri attivi, ficcanti e propositivi?), ma questo modo di fare è diventato davvero intollerabile.
Noi continuiamo per la nostra strada, lavorando duramente per il bene della nostra città e siamo convinti che, Domenica sera, dovranno per forza smettere di snobbarci. 

#RitorniamoFaenza    
Movimento 5 Stelle Faenza

 

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Per una nuova partecipazione sociale

La lista “L'Altra Faenza” ha promosso il 21 maggio presso la Sala delle Associazioni, un confronto pubblico con le realtà associative, di movimento, del mondo del volontariato del nostro territorio, con la partecipazione di Eugenio Melandri Presidente dell'Associazione “Chiama Africa” e direttore della rivista “Solidarietà internazionale”.

Siamo convinti che dalla crisi (economica, ambientale, sociale) nella quale siamo ancora immersi non si possa uscire usando gli stessi strumenti che l'hanno generata; se nulla potrà tornare come prima, occorre ripensare ai valori, ai modi di produrre, di consumare, ai nostri stessi stili di vita e di organizzazione sociale.
Invece i valori dominanti sono quelli delle logiche dei mercati e della finanza, dell'individualismo e della competizione tra le persone, del decisionismo di “un uomo solo al comando” che non riconosce i “corpi sociali intermedi” e parla direttamente agli individui, perpetuando politiche di austerità e discriminazione verso i più deboli. 
Eppure nella società emergono spinte positive che rivendicano un'altra strada possibile: le lotte per i diritti nel lavoro, per la difesa dei diritti sociali, contro la modifica della Costituzione, per la difesa dell'ambiente e dei beni comuni, per i servizi sociali, contro le privatizzazioni, per una nuova solidarietà e partecipazione sociale.
Nella pratica di associazioni, di movimenti, di comitati, del volontariato, si esprimono azioni, intelligenze, competenze che guardano oltre la specificità dei loro obiettivi immediati e che sono necessarie per cambiare sul serio

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Comunicato stampa
(19 maggio 2015)

Coi lavoratori per l’occupazione, i diritti e la legalità

Il 20 maggio 1970 diventava legge lo Statuto dei diritti dei lavoratori. Mercoledì 20 maggio 2015, 45 anni dopo, la Cgil chiama alla lotta per riconquistare le tutele cancellate dalla Fornero e da Renzi. Un Paese che nega i diritti di chi lavora non è né più moderno né più competitivo, è semplicemente più ingiusto.
Con il Jobs act si è cancellato il principio della “giusta causa” nei licenziamenti individuali e collettivi, si è tornati ai controlli a distanza, si è dato il via libera ai demansionamenti e alle riduzioni di paga, si è inferto un colpo mortale alla contrattazione. L’effetto di queste misure non è l’incremento dell’occupazione - sbandierato dalla propaganda del governo e puntualmente smentito dai dati Istat - ma l’estensione della precarietà e la riduzione del lavoro a merce priva di dignità e valore.
“L’Altra Faenza” è dalla parte di chi si batte per conquistare un nuovo Statuto dei lavoratori che sancisca diritti e tutele per tutti, per politiche industriali che favoriscano l’occupazione con i necessari investimenti pubblici, per una nuova normativa sugli appalti che contrasti l’illegalità e la corruzione, per i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici e l’adeguamento del valore economico delle pensioni. 

L’Altra Faenza

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Comunicato stampa
(Faenza, 13 maggio 2015)

Il Pd ha “dimenticato” la famiglia

Abbiamo letto con attenzione e interesse il programma del Pd per capire in quali impegni vi siano tradotte, nero su bianco, le enunciazioni contenute nell’arcinoto ordine del giorno sulla “Famiglia naturale” votato in Consiglio comunale nel dicembre scorso. Risultato, nulla: sulla famiglia e sui diritti civili non c’è neppure una riga.
Appare dunque ancor più evidente il significato dell’operazione: con quella forzatura che spaccò il gruppo consigliare e il partito, suscitando un dissenso tradottosi anche in posizioni pubbliche e che portò la nostra città agli onori – si fa per dire – della cronaca nazionale, Malpezzi ha voluto affermare la sua leadership incontrastata sul Pd faentino e aprire la campagna elettorale a modo suo: alzando un muro altissimo a sinistra e spalancando le porte alle posizioni e alle culture proprie del centro destra.
Ha ottenuto ciò che voleva: il dibattito interno al suo partito è risultato di un’inconsistenza a dir poco imbarazzante, sono state messe a tacere le ragioni di quanti si erano appellati a idee e valori che appartengono non soltanto alla sinistra, ma ad una concezione laica e moderna della società. Al momento opportuno, poi, sono puntualmente arrivate le dichiarazioni di sostegno, o qualcosa di più, di gruppi ed esponenti della destra conservatrice.
I faentini lo ricordino il 31 maggio. L’alternativa c’è: votare “L’Altra Faenza”.

L’Altra Faenza

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La laicità conta?
Non fatevi prendere in giro!
Abbiamo seguito, senza grande entusiasmo, la polemica uscita a più riprese nei giornali tra UAAR e l’ARCIGAY di Ravenna e il PD regionale renziano (con in prima fila la consigliera faentina Manuela Rontini) in relazione al progetto “W l’amore”, un progetto regionale sperimentato nello scorso anno scolastico in tre scuole secondarie di primo grado di Bologna, Reggio Emilia e Forlì, rivolto alle ragazze e ai ragazzi preadolescenti per fornire loro un informazione compiuta e corretta in tema di sessualità.
Le due associazioni ravennati chiedevano di estendere il progetto a tutte le scuole della regione Emilia-Romagna, anche in seguito all’interrogazione presentata alla presidenza dell’Assemblea regionale a fine marzo da sei consiglieri regionali del Pd, tra cui la Rontini, che chiedeva di esaminare nuovamente e rivedere il progetto.
Il M5S Faenza condivide la posizione delle associazioni

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Comunicato stampa
(Faenza 8 maggio 2015)

 LE PEZZE DI MALPEZZI

Dopo l’Italicum, proponiamo il Faventinum: eleggiamo il sindaco della città ogni anno, anzi ogni sei mesi: sai mai quante strade asfaltate, quante convenzioni rinnovate, quante inaugurazioni, quante “retate” di pericolosissimi parcheggiatori abusivi! 
Negli ultimi giorni nei bar di Faenza non si parla d’altro: le nuove asfaltature! C’è ebbrezza, tutti sperano di poter vedere la strada davanti a casa sistemata; si va pieni di ottimismo agli incontri nei Consigli di quartiere per chiedere che, finalmente!, si coprano le migliaia di buche che si aprono sotto i pneumatici di auto, moto e biciclette. 
Abbiamo però la sensazione che non ci siano abbastanza bitume, denaro e tempo da qui al 31 maggio per coprirle tutte. 
L’attivismo pre-elettorale della giunta Malpezzi è frenetico, ma quando si sarà depositata la polvere di maggio, il vistoso cerone spalmato sulla città cadrà e torneranno a vedersi le rughe, le ferite, gli spazi abbandonati, il patrimonio pubblico mal gestito. 
Se i conti davvero tornassero, come recita la propaganda PD, in questi giorni nella nostra città circolerebbero meno betoniere e nei bar, invece di sognare un chilometro d’asfalto, si discuterebbe della qualità della vita a Faenza. 
Noi ci siamo presentati per questo, per prenderci cura della nostra città: quotidianamente e non solo il mese prima delle elezioni. 
Perché pensiamo che a Faenza, più che delle brutte pezze di catrame, serva un bel vestito nuovo. 

L’Altra Faenza

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