Comunicato stampa
(4 maggio 2015)
“L’Altra Faenza” esprime pieno appoggio alle rivendicazioni del mondo della scuola e alle sue iniziative di lotta.
Martedì 5 maggio il mondo della scuola – dirigenti, personale docente e non docente, studenti – scende in sciopero in tutta Italia contro il DDL “Buona scuola” del governo Renzi. Per la prima volta da molti anni, la decisione è stata assunta unitariamente da tutti i sindacati più rappresentativi.
La protesta contro la cosiddetta “Buona Scuola” è protesta contro l’idea stessa di una scuola che possa essere buona o cattiva, laddove essa è - come ha di recente ricordato il giudice Ferdinando Imposimato - un organo costituzionale al pari del Parlamento e del governo e, aggiungiamo noi, prima di quelli è istituzione decisiva per la formazione di cittadini degni di questo nome, ovvero educati alla partecipazione, allo spirito critico e a un sapere che sia fondamento per costruire una società solidale, inclusiva, intellettualmente e produttivamente vivace.
La scuola è tornata a essere classista, impedisce la mobilità sociale e perpetra le diseguaglianze che durante l’attuale crisi sono emerse in tutta la loro gravità. Non solo non è buona, ma non è neppure scuola quella che non investe sulla formazione dei suoi insegnanti, che precarizza la loro professione e la loro stessa esistenza, che non si adegua alle mutate esigenze degli studenti e al loro perenne bisogno di cultura, argine indispensabile contro ogni forma di ingiustizia.
La scuola dice “no” al tentativo di attribuire ai dirigenti poteri discrezionali nelle assunzioni in contrasto con il dettato costituzionale; alla volontà di limitare il ruolo dei Collegi dei docenti puntando ad un efficientismo di stampo aziendalistico; alle false promesse di assumere più di centomila precari (in realtà saranno molti meno della metà, mentre altri diventeranno disoccupati); ad impegni vaghi di risanamento degli edifici scolastici, di ammodernamento delle dotazioni e di sostegno alla formazione quando nei fatti a ciò non corrisponde alcun finanziamento; ad ulteriori favori alle scuole private a scapito di quelle pubbliche.
“L’Altra Faenza” esprime pieno appoggio alle rivendicazioni del mondo della scuola e alle sue iniziative di lotta.
Faenza, 4 maggio 2015
Martino Albonetti, Mariella Francesconi, Gloria Ghetti
candidati per la lista L’Altra Faenza
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Dopo il 25 Aprile anche il 1º Maggio: a Faenza mercato e centri commerciali non tengono in alcun conto feste civili di grande significato. Pochi giorni fa il 70º anniversario della Liberazione è stato “celebrato” in una piazza del Popolo distratta e infastidita, lo stesso potrebbe accadere per la Festa dei lavoratori nelle grandi strutture della distribuzione.
Questo accade mentre in Europa, attraverso la “Sunday Alliance”, ci si batte contro le aperture delle attività commerciali la domenica e nei giorni festivi.
E’ stato il decreto “Salva Italia” del 2011 a sottrarre gli orari a qualsiasi vincolo e regola, non tenendo in alcun conto le condizioni di vita, familiari e affettive di tante persone, donne soprattutto. In Parlamento sono ferme da tempo proposte che dovrebbero consentire agli Enti locali e alle parti sociali di ridiscutere la materia, ma limitando le chiusure a sei sole festività nell’arco dell’anno.
Il problema non sta nelle poche o tante ore di apertura di negozi e supermercati, ma nella minore capacità d’acquisto delle famiglie dovuta ai licenziamenti e alla cassa integrazione, a stipendi e pensioni che hanno perso valore rispetto al costo della vita.
Non è la liberalizzazione senza regole a favorire la crescita dell’economia. Al contrario,
Leggi tutto: Nessuno a far la spesa il 1º Maggio
Commenta (0 Commenti)Lo sciopero dei lavoratori di Hera annunciato dalla Cgil per martedì 28 aprile contro la vendita delle azioni dei Comuni, la modifica del patto di sindacato e dello statuto della multiutility, è stato sospeso, ma la mobilitazione per questi obiettivi continua.
Infatti, se la proprietà pubblica scendesse dall'attuale 57% al 38%, non solo si allenterebbe ulteriormente il controllo pubblico - che in realtà non veniva esercitato neanche con il possesso maggioritario delle azioni - ma si arriverebbe alla definitiva privatizzazione.
Questa prospettiva renderebbe impraticabile il ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico, sostenuto in modo inequivocabile dall'esito del referendum del giugno 2011, e affiderebbe solo alle logiche della Borsa e del mercato gli altri servizi pubblici locali - come il ciclo dei rifiuti e l'energia - che noi consideriamo “beni comuni” e che in quanto tali devono essere gestiti dal pubblico.
Per questo, “L'Altra Faenza” sostiene le mobilitazioni dei “Comitati acqua bene comune” dell'Emilia-Romagna e chiede che il Consiglio comunale di Faenza, ormai a fine mandato, non approvi le delibere sulla modifica del patto di sindacato degli azionisti di Hera e sulla disponibilità alla vendita delle azioni.
L'accordo-ponte sindacale, siglato nei giorni scorsi da Cgil-Cisl-Uil e i soci pubblici di Hera, ha riconfermato
Leggi tutto: L'Altra Faenza: Mobilitarsi per i beni comuni e la gestione pubblica dei servizi
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(Faenza 22 aprile 2015)
Il significato del 25 Aprile
“L’Altra Faenza” chiama tutti i faentini, e in particolare quanti si riconoscono nel suo progetto di ricostituzione di una sinistra nuova e unita, a partecipare alle celebrazioni del prossimo 25 Aprile, 70º anniversario della liberazione dal nazi-fascismo e del ritorno alla pace.
E’ questa una data che conserva tutti i suoi significati. Ricorda il sacrificio di quanti hanno lottato e sofferto per riconquistare la libertà e la democrazia, per restituire dignità all’Italia dopo la vergogna della dittatura e i disastri della guerra. “Abbiamo combattuto - affermava Arrigo Boldrini, il comandante Bulow - per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro”.
La Resistenza fu rivolta morale, moto di popolo animato dalla fame di giustizia sociale, bisogno di pace. E’ da quella lotta che sono nate la Costituzione e la Repubblica.
Ricordiamo in questa giornata le parole di Piero Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Quelle conquiste e quei valori vanno difesi giorno dopo giorno. I tentativi di riscrivere parti essenziali della Carta costituzionale riducendo gli spazi di partecipazione e alterando gli equilibri sui quali si regge la nostra Repubblica, gli attacchi ai diritti civili e di chi lavora, le posizioni intolleranti che negano uguaglianza e solidarietà, le ricorrenti manifestazioni di gruppi che si richiamano al fascismo vecchio e nuovo e ai movimenti xenofobi e antieuropei, richiedono la vigilanza attiva e costante da parte di tutte le forze sinceramente democratiche.
Edward Jan Necki
Candidato sindaco della Lista “L’Altra Faenza”
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Comunicato stampa
Oggetto: No agli inceneritori, diciamolo compatti
(20 aprile 2015)
Ci teniamo a fare alcune precisazioni in merito al comunicato, sulla vicenda Enomondo, del candidato de “L’ Altra Faenza” Edward Necki, uscito sulla stampa qualche giorno fa.
In relazione alla nostra attività consiliare, basandosi su palesi inesattezze, si parla di una nostra fantomatica disattenzione e si criticano gli strumenti da noi utilizzati.
L’Assessore Minzoni si è prodotto in una serie di affermazioni balbettanti al limite della “supercazzola” fantozziana ed abbiamo capito benissimo che l’unico riferimento credibile sono i documenti ufficiali, che abbiamo provveduto parallelamente a richiedere.
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, è stata presentata una interpellanza semplicemente perché al contrario di quanto sostiene Necki, quello del 13 Aprile era l'ultimo Consiglio utile per farlo (ci saranno solo altri Consiglio extra esclusivamente dedicati ai Bilanci).
Il nostro obiettivo è fermare l'ampliamento della centrale e faremo tutto il possibile in tal senso, però crediamo che ciò possa avvenire solo attraverso la mobilitazione della cittadinanza e per questo preferiamo che, in questo momento, il ruolo di catalizzatore dell’indignazione popolare sia il Comitato CIF, in modo apartitico.
La politica dovrà poi dichiarare da che parte sta: noi lo abbiamo già fatto da sempre, così come a tutti gli effetti Malpezzi dall’altra parte.
Questo lo dice chi, come noi del M5S, in questi cinque anni ha portato avanti a suon di mozioni, Odg, interpellanze all'interno del Consiglio comunale e con iniziative pubbliche e presenza in piazza in mezzo alla gente, la battaglia a difesa dell'ambiente, per una corretta gestione dei rifiuti e contro gli inceneritori; il tutto mentre la parte politica che appoggia Necki non ha mai fatto sentire la propria voce, restando come ibernata dopo la sconfitta elettorale del 2010 (mentre era ben presente, anche all’interno dell’amministrazione, quando furono approvate le realizzazioni di tutti gli inceneritori ad oggi esistenti nella nostra città).
Speriamo sia stato solo un incidente di percorso e che si possa proseguire verso un’azione compatta in nome di valori condivisi e non secondo povere e dannose logiche di rincorsa di consenso.
Movimento 5 Stelle Faenza
Commenta (0 Commenti)Dichiarazione di Edward Jan “Eddy” Necki candidato sindaco della Lista “L’Altra Faenza
Faenza, 15 aprile 2015
Dalla nuova interpellanza del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale sull'ampliamento della centrale di Enomondo (Caviro + Hera), e soprattutto dalla risposta dell'assessore Minzoni, non è emerso nulla di nuovo rispetto alle risposte già date alle lettere aperte di cittadini e associazioni ambientaliste. Aumenterà di 6.800 ore anno la capacità di combustione e aumenteranno di almeno 35 mila tonnellate anno le biomasse effettivamente bruciate, incluso 13 mila di rifiuti urbani. L'Amministrazione è d'accordo. E’ emerso tuttavia un particolare inquietante, del quale i consiglieri del M5S sembra non si siano accorti.
L'Assessore ha annunciato che la Commissione provinciale (che deve approvare il progetto di Enomondo), potrebbe come “linea di indirizzo” trasformare la procedura di screening avviata in una “VIA (Valutazione di Impatto Ambientale n.d.r.) consolidata, ossia tradizionale”, col risultato che la nuova documentazione - Enomondo l’avrebbe depositata il 19 febbraio - non sarà disponibile al pubblico adesso, ma solo dopo la conclusione della valutazione.
Se l'obiettivo era quello di fermare l'ampliamento della centrale e la relativa quantità di materiale da bruciare (e io aggiungo: di escludere la combustione di rifiuti urbani), forse andava cercato un altro strumento.
Io non ho conoscenza di tutti i meccanismi tecnici di funzionamento del Consiglio comunale (imparerò presto, appena sarò eletto), ma perché non chiedere, con una mozione o un ordine del giorno, che tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, si esprimano sull'ampliamento di Emondo?
Sono previste altre sedute del Consiglio comunale prima della conclusione del mandato. Io, se pur dall'esterno, lo propongo. C’è qualcuno che lo farà?
Diversa è l'iniziativa del Comitato contro gli Inceneritori a Faenza (CIF) che chiede appunto, oltre all'apertura di un tavolo di confronto con l'azienda e l'Amministrazione, l’appoggio e il coinvolgimento contro l'ampliamento della centrale e contro l'aumento della combustione di biomasse nel nostro territorio.
Io questa posizione la sostengo convintamente, perché la qualità dell'aria a Faenza è pessima (Co2, Nox, polveri sottili, puzze...) e di energia se ne produce a sufficienza, anzi se ne esporta.
Ma, attenti, siamo in campagna elettorale e non ci si può prestare a strumentalizzazioni: potrebbero dirsi d’accordo anche quelli che vogliono arrivare con l'auto sulla scalinata del Duomo. Un motivo in più per chiedere una discussione trasparente in Consiglio comunale.
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