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In merito al comunicato stampa de “L’Altra Faenza” che chiede quale sia la nostra posizione a riguardo dell’intervista rilasciata ieri da Susanna Mariani al quotidiano Il Resto del Carlino, vogliamo rispondere con la chiarezza che da sempre ci contraddistingue. Ritengo assolutamente inopportuno e sbagliato l’atteggiamento di chi, a differenza di noi, dedica queste preziose ore che mancano al voto di domenica, a trattare questi temi (composizione dell’eventuale giunta Malpezzi), invece di impegnarsi affinché non si ripeta il tasso di astensionismo che abbiamo riscontrato domenica 31 maggio. 

Votare è un diritto ma anche un dovere importantissimo, il 14 giugno i faentini saranno chiamati a scegliere la guida per i prossimi 5 anni della città, non si può essere assenti da questo compito. Le due proposte che sono in campo sono nettamente differenti e delineano due prospettive di futuro altrettanto differenti. Il progetto politico che il Partito Democratico propone ha come punti principali lo sviluppo economico della città, con nuove strategie di sostegno alle imprese e di promozione dell’innovazione, ed il rafforzamento della qualità della vita con potenziamento dei servizi, tutela dell’ambiente, nuove strategie sul tema sicurezza. Un progetto di centro sinistra che per essere realizzato necessiterà di persone con competenze, voglia di mettersi in gioco, ed ideali affini al progetto. Abbiamo pieno rispetto per la libertà di proposta di ciascun soggetto della coalizione, ma il lavoro di scelta della squadra non va fatto ora. Ritengo Susanna Mariani una persona competente che potrà certamente dare un contributo, ma non mi pare che il suo sia il profilo di cui siamo in cerca per la squadra che sarà necessaria. La parola finale sulla composizione del gruppo sarà, come giusto che sia, del futuro Sindaco, ma il Partito Democratico esprimerà nuovamente, come fatto ora, la propria posizione con tutta la forza che il risultato elettorale ci consente. Detto ciò, auguro a tutti un buon lavoro, e spero che ciascuno metta il massimo del proprio impegno per questi ultimi giorni di campagna elettorale. Dobbiamo continuare ad alimentare la passione per la Buona Politica, con esempi veri, trasparenti, credibili, come fatto in questi anni. È in gioco il futuro di Faenza, nessuno può essere assente.

Roberto Pasi

Segretario comunale Partito Democratico Faenza

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Alla segreteria del PD faentino, che in campagna elettorale non ha trovato altro argomento da contrapporci se non le fuggevoli frequentazioni politiche del nostro candidato a sindaco risalenti a più di vent’anni fa, chiediamo cos’ha da dire rispetto all'intervista a Susanna Mariani apparsa questa mattina sulle pagine del Resto del Carlino.

Le elettrici e gli elettori de “L’Altra Faenza” sono ansiosi di sapere se l'ex capogruppo di AN in Consiglio comunale, già candidata a sindaco per il PDL nel 2009 (poi bruciata dalla candidatura di Minardi), attualmente nel gruppo dirigente della Tua Faenza (lista che nel primo turno ha appoggiato Malpezzi) e che oggi dichiara come la sua attuale collocazione sia assolutamente coerente con i suoi valori e la sua biografia politica, sarà nominata da Malpezzi assessore nella sua Giunta, casomai con delega alla famiglia.

Se Malpezzi e il PD non si esprimono con parole chiare per respingere queste avances, una sola conclusione va tratta: non resta che prendere atto dell’ulteriore chiusura a sinistra e comportarsi di conseguenza, sia al voto di ballottaggio del 14 giugno che nel futuro confronto politico in Consiglio comunale.

Faenza, 9 giugno 2015

 L’Altra Faenza

 

 

 

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L’assemblea degli elettori e delle elettrici dell’Altra Faenza, convocata per decidere l’orientamento della lista sul ballottaggio del 14 giugno, ha escluso la possibilità di qualsiasi apparentamento con Malpezzi e Padovani.
L’assemblea ha ribadito la propria alterità al moderatismo del PD e le proprie ferme critiche alla passata azione amministrativa e al generico ed insufficiente programma per i prossimi cinque anni.
Il nostro progetto e il nostro programma erano e rimangono diversi ed alternativi.
A Malpezzi noi faremo un’opposizione attenta, severa e propositiva; sulle nostre posizioni cercheremo convergenze in Consiglio Comunale con i consiglieri che le condivideranno.
Ma prima vogliamo sconfiggere la Lega Nord.
La nostra proposta ai cittadini è libera, non condizionata e non condizionabile. Così, pur consapevoli che gli orientamenti dei nostri elettori potranno essere legittimamente diversificati, proponiamo a tutti i faentini di impedire che il 14 giugno Padovani diventi il sindaco della nostra città.
La nostra proposta ai cittadini si basa sul fatto che, diversamente da altri soggetti, manteniamo fissi come nostra stella polare gli ideali dell'antifascismo e dell'antirazzismo, non negoziabili e totalmente incompatibili con la proposta politica leghista.
Non diamo per scontata la vittoria di Malpezzi, il quale, insieme al Partito Democratico, è responsabile del malessere diffuso nella città e dell'adozione di un progetto politico che gli ha inimicato buona parte dei suoi stessi elettori. Il risultato di Forza Nuova, unito a quello della Lega, sono la prova evidente di come questo malessere sociale possa tradursi in un voto a destra, sulla falsariga di altre esperienze europee.
Il Partito Democratico e Malpezzi sono responsabili di questo pericolo, e noi con la nostra scelta non intendiamo fornirgli alcuna comoda foglia di fico.
Il nostro è un invito agli elettori, non alle forze politiche: è con loro che vogliamo dialogare. Nulla è cambiato dal primo turno, rispetto al nostro giudizio sul Partito Democratico e sul suo attuale gruppo dirigente. La nostra proposta non prevede nessuna forma d’accordo, formale o informale, col Partito Democratico e con Malpezzi.
Al contrario, il nostro obiettivo resta costruire una soggetto politico a sinistra, autonomo e potenzialmente maggioritario. 

Faenza, 6 giugno 2014 
L’Altra Faenza

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Il ballottaggio a Faenza ha colto davvero tutti di sorpresa. Alcuni se lo auguravano, altri lo temevano, ma evidentemente nessuno lo aveva davvero messo in conto. Sembrerebbe così a guardare i siti e le pagine facebook dei candidati, delle liste e dei partiti che hanno partecipato alla competizione: quasi nessuna è stata più aggiornata ed al massimo riporta la notizia di passaggi a Faenza in “visita parenti” di big nazionali come la Serracchiani per Malpezzi e Zaia o di nuovo Matteo Salvini per Padovani.
Può darsi che abbiano licenziato in anticipo tutti gli addetti al web (effetti collaterali della precarietà diffusa, jobs act compreso?), oppure non hanno più niente da dire.
Eppure anche ipotizzando che tutti coloro che hanno votato Malpezzi (11.528) o Padovani (5.211) al primo turno si ripresentino ai seggi il 14 giugno e confermino la loro scelta, ci sono ben 28503 faentini che devono ancora essere convinti. E sono molto più numerosi di coloro che hanno votato i due campioni al ballottaggio (in tutto 16739) per la precisione il 63 % degli aventi diritto al voto contro il 37 %.
È vero che più di 4 elettori su 10 sono stati assenti il 31 maggio e fra questi circa 2 possono essere astensionisti fisiologici, è vero pure che i 276 che sono andati in “bianca” domenica scorsa hanno buone probabilità di “fare cilecca” anche la prossima, ma non ci giurerei sul fatto che i 786 che si sono sbagliati il 31 maggio si sbaglieranno ancora (se non per farlo apposta); in ogni caso ce ne sono ancora 9521 che stavolta non hanno la scusa del ponte e 8872 ( ben 35 votanti su 100) che avevano espresso il loro voto per altri candidati. Insomma ci sono in giro 18393 elettori che forse ancora non sanno bene cosa fare: più di quelli convinti da Padovani e Malpezzi al primo turno. Fossi in loro e nei partiti che li sostengono io ri-assumerei tutti i giovani addetti alla comunicazione ed al web e la farei la campagna elettorale per il ballottaggio!
Ho invece l’impressione che il veleno sparso in Italia dalle recenti leggi elettorali (il porcellum prima e l’Italicum ora) abbia convinto molti politici, anche locali, che si può vincere puntando sugli astenuti, o con l’arma

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Comunicato stampa

La prima considerazione va fatta sull'astensione. Poco meno del 60% di votanti in una città come Faenza, è ancora un dato inaccettabile, anche se maggiore rispetto alle regionali dello scorso Novembre. La colpa di questo allontanamento dalla politica non è di certo nostra (anzi, senza il M5S questi dati sarebbero ben più alti), ma dobbiamo essere noi ad impegnarci per primi, per convincere i cittadini a tornare a votare, a far loro capire che NON siamo tutti uguali e c'è ancora chi la politica la fa per servizio civile e non per carrierismo o arricchimento. 
Venendo ai risultati, sicuramente c'è un pò d'amarezza. Che a Faenza il principale partito di centro-sinistra (se il termine “sinistra” gli si può ancora attribuire) non vinca al primo turno è già di per sè una notizia incredibile; pensare che a quel ballottaggio, dopo tutto il lavoro di questi dieci anni fuori e dentro il Consiglio comunale, non ci sia il M5S, ma la Lega, fa davvero male. Però i cittadini di Faenza hanno decretato questo ballottaggio, noi aspetteremo che avvenga, per poi lavorare con più determinazione di prima, anche per far sapere alla gente quello che succede veramente all’interno dei palazzi della politica. 
Pur avendo mancato il ballottaggio, vediamo il bicchiere mezzo pieno. Con i nostri oltre 3600 voti abbiamo quasi raddoppiato il risultato del 2010 (l'unico dato con cui ha senso fare un confronto), senza l'appoggio di nessuno se non dei cittadini, senza inciuci, senza soldi. I nostri consiglieri eletti, come in questi cinque anni appena passati, si impegneranno al massimo per il bene comune e per essere all'altezza della fiducia ricevuta. Saranno duri, attenti, vigili e propositivi. 
Il M5S ottiene ottimi risultati in tutta Italia e si conferma quasi ovunque il secondo partito, in alcune regioni anche il primo.
Alla faccia di chi ci dava per finiti. 
Un cambiamento radicale, prima di tutto culturale, ha bisogno di tempi lunghissimi, soprattutto in un paese come questo.
Ma noi ci siamo ed è bellissimo farne parte. 
Grazie di cuore al nostro Portavoce Massimo Bosi, a tutto il nostro fantastico gruppo di attivisti e, soprattutto, a tutti i cittadini che hanno voluto darci fiducia.
Il M5S non chiede solo il voto, ma anche la vostra partecipazione.
Vi aspettiamo Sabato mattina in piazza al nostro banchetto (sempre presente, non solo in campagna elettorale) e ogni Martedì (a cominciare da Martedì prossimo, 9 Giugno) alla consueta assemblea settimanale al Rione Rosso alle ore 21.00. 
Per quanto riguarda la nostra posizione al ballottaggio, il discorso è molto semplice. Noi facciamo della coerenza, senza se e senza ma, la nostra bandiera. Sappiamo che è difficile da capire in questo povero paese, ma è così. Quindi nessun inciucio, nessuna alleanza, nessun apparentamento, nè prima delle elezioni, nè durante il ballottaggio, nè dopo. Nè a Faenza, nè in nessun altro comune o regione d'Italia, nè in Parlamento. Punto. Il M5S, al secondo turno, dà libertà di voto ai propri sostenitori, senza dare nessun tipo di indicazione. Il M5S non prende posizione per il il meno peggio ed ha ampiamente detto che cosa pensa di Malpezzi e di Padovani (e dei loro partiti). In Consiglio comunale, poi, si collaborerà con chiunque porterà avanti le azioni contenute nel nostro programma di governo della città. Le idee, per noi, non sono o di destra o di sinistra, ma o buone o cattive. Fine delle trasmissioni. 
#RitorniamoFaenza  
Movimento 5 Stelle Faenza

 

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Comunicato stampa
(2 giugno 2015)

“L’Altra Faenza” decide sul ballottaggio

A Faenza la sinistra c’è. La lista “L’Altra Faenza” – nata a poche settimane dal voto con la volontà di dare vita ad una sinistra nuova e unitaria – ottiene il 5,5% dei consensi e conquista un posto in Consiglio comunale, dando sostanza ad un progetto politico che pone al centro i bisogni e i diritti delle persone, dei lavoratori, dei giovani e degli anziani.
“L’Altra Faenza” ringrazia le elettrici e gli elettori che hanno fatto convergere tanti voti sul suo candidato sindaco “Eddy” Necki e sulla sua lista. Il risultato va oltre quelli raggiunti dalle formazioni della sinistra nelle precedenti elezioni, a conferma che l’unità e l’apertura al mondo del volontariato, dell’associazionismo e dei movimenti costituiscono la strada da battere per affermare una nuova idea di sinistra.
Comunque vada il ballottaggio del 14 giugno, un risultato è già certo: il PD e il suo candidato Malpezzi escono sconfitti dalla consultazione elettorale di fine maggio. Quattro elettori su dieci hanno deciso di non votare: il dato conferma la preoccupante distanza fra certa politica e la società, ma suona anche come evidente bocciatura di chi ha amministrato negli ultimi cinque anni con una gestione scialba e incapace di progettualità. Malpezzi ha avuto buon gioco nell’imporre al partito la sua linea: ha chiuso a sinistra e cercato alleati e voti a destra. Il risultato di quella scelta è ora è sotto gli occhi di tutti e non saranno le dichiarazioni arroganti e autosufficienti a cambiarlo.
Gli altri sconfitti del 31 maggio sono Forza Italia, pressoché scomparsa dallo scenario politico, e le liste civiche che avevano giocato tutte le loro carte su slogan (i rom, gli immigrati, il Piano sosta e argomenti simili) ai quali i faentini hanno saggiamente riservato scarsa attenzione. Il voto ha inoltre confermato come la mancanza di una risposta forte e chiara ai problemi dovuti alla crisi economica e sociale, di politiche che contrastino le crescenti disuguaglianze e le nuove povertà, la mancanza di lavoro e la corruzione, favoriscano il diffondersi di posizioni xenofobe e di destra.
Sarà l’assemblea dei promotori de “L’Altra Faenza”, dei sostenitori e dei candidati – convocata la serata per giovedì 4 giugno - a decidere quale orientamento assumere in vista del ballottaggio del 14 giugno. Il coordinamento si presenterà a questo importante incontro ribadendo la sua alterità al PD renziano e al moderatismo di Malpezzi. Al tempo stesso evidenzierà come non si possa permettere che Faenza sia governata da partiti che fanno del populismo e del razzismo il nucleo della loro programma.
“L’Altra Faenza “ avanzerà una sua proposta politica alle elettrici e agli elettori e non parteciperà ad alcun tavolo negoziale. “L’Altra Faenza” guarda avanti, ad un percorso di lungo respiro volto a ricostruire una cultura di sinistra e a dare a Faenza un’amministrazione laica, attenta alla partecipazione, rinnovata nei metodi e nei programmi. 

L’Altra Faenza

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