Per una nuova partecipazione sociale

La lista “L'Altra Faenza” ha promosso il 21 maggio presso la Sala delle Associazioni, un confronto pubblico con le realtà associative, di movimento, del mondo del volontariato del nostro territorio, con la partecipazione di Eugenio Melandri Presidente dell'Associazione “Chiama Africa” e direttore della rivista “Solidarietà internazionale”.

Siamo convinti che dalla crisi (economica, ambientale, sociale) nella quale siamo ancora immersi non si possa uscire usando gli stessi strumenti che l'hanno generata; se nulla potrà tornare come prima, occorre ripensare ai valori, ai modi di produrre, di consumare, ai nostri stessi stili di vita e di organizzazione sociale.
Invece i valori dominanti sono quelli delle logiche dei mercati e della finanza, dell'individualismo e della competizione tra le persone, del decisionismo di “un uomo solo al comando” che non riconosce i “corpi sociali intermedi” e parla direttamente agli individui, perpetuando politiche di austerità e discriminazione verso i più deboli. 
Eppure nella società emergono spinte positive che rivendicano un'altra strada possibile: le lotte per i diritti nel lavoro, per la difesa dei diritti sociali, contro la modifica della Costituzione, per la difesa dell'ambiente e dei beni comuni, per i servizi sociali, contro le privatizzazioni, per una nuova solidarietà e partecipazione sociale.
Nella pratica di associazioni, di movimenti, di comitati, del volontariato, si esprimono azioni, intelligenze, competenze che guardano oltre la specificità dei loro obiettivi immediati e che sono necessarie per cambiare sul serio

i modelli sociali correnti.
Oltre ad esperienze più consolidate, come il cosiddetto “terzo settore” e la cooperazione sociale - che tuttavia mostrano diverse criticità - esperienze come la difesa dei beni comuni (acqua, ambiente, risorse territoriali), di Gruppi di Acquisto solidali, di nuove realtà di solidarismo e mutualità, rispondono a nuove sensibilità e nuovi bisogni, anche come risposta alla crisi economica e al taglio del welfare.
Sono esperienze portatrici di sensibilità diverse, che impegnano laici e credenti, al di fuori dalle forme della politica e dei partiti tradizionali, non necessariamente in competizione - almeno con la politica che tenta di praticare gli stessi valori e obiettivi - ma certamente autonome. 
“L'Altra Faenza”, proprio partendo dal riconoscimento dei ruoli e delle autonomie reciproche, intende avviare un confronto con le tante esperienze di impegno sociale attive nel nostro territorio, per verificare la possibilità di convergenze su elaborazioni e obiettivi comuni.
Un approccio non strumentale, che certamente non si esaurisca con il termine della campagna elettorale, ma che anzi possa svilupparsi soprattutto dopo, per condizionare sul serio anche le scelte amministrative della città. 
In questo quadro si colloca anche la discussione in corso sul Disegno di Legge Delega su “Terzo settore, impresa sociale, volontariato, servizio civile universale”. Un intervento di regolazione su queste importanti materie è necessario, ma questa ulteriore “riforma” - che il Governo Renzi persegue ancora una volta con lo strumento della delega, per avere la massima discrezionalità - rischia di aprire le porte a società e fondazioni che mirano ad occupare il settore dei servizi offerti alla popolazione, in particolare ai più svantaggiati, snaturando in questo modo la filosofia della cooperazione sociale. 
A partire dalle questioni che abbiamo sollevato, che certo non possono esaurirsi in una serata, né durante una campagna elettorale, chiediamo la vostra disponibilità a partecipare all'iniziativa del 21, ed eventualmente a prendere la parola, per avviare un confronto che auspichiamo possa svilupparsi efficacemente, ben oltre le elezioni, quale sia il loro risultato.

Francesco Dalle Fabbriche
Roberta Calamelli