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A seguito della visita del Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. presso la sede di Caviro e delle note uscite su alcuni organi di informazione locali ci permettiamo di inviare questa lettera aperta ( allegata ) a nome del Circolo Legambiente Faenza insieme ad altre associazioni impegnate sul territorio per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente dove vengono riportate alcune riflessioni locali ma con riferimento a quello che noi riteniamo debba essere messo in discussione oggi in Italia.

Caviro, Hera, Enomondo: Qui c'è l'economia del futuro?

 

L'affermazione - alla quale noi ci siamo permessi convintamente di aggiungere un interrogativo - è del Ministro all'Ambiente Gian Luca Galletti, durante la visita allo stabilimento di Caviro distillerie di Faenza, lo scorso 15 febbraio.

L'apprezzamento nascerebbe dal fatto che l'azienda avrebbe “raggiunto performance di eccellenza nella sostenibilità ambientale attraverso l'applicazione integrale dei principi dell'economia circolare”.

Forse è bene precisare che generalmente si parla di “economia circolare”, (in alternativa a quella lineare, propria della cultura industriale del '900) perché tenta di chiudere i cicli naturali, evita i prodotti di scarto, che vengono riutilizzati come materie prima di altri cicli produttivi, come era proprio della civiltà contadina, dove praticamente non esistevano rifiuti.

Non ci sembra che Caviro, con l'annesso stabilimento di Enomondo, senza nulla togliere ad alcuni processi interessanti di recupero di residui delle proprie lavorazioni, sia in questa situazione. Importare biomasse e fanghi, di non sempre di chiara provenienza, da centinaia e centinaia di chilometri, e soprattutto bruciarli insieme a parecchi rifiuti, con tutto quello che comporta in termini di emissioni, produzione di ceneri, ecc. non è un esempio di eccellenza nella sostenibilità ambientale.

Ma il Ministro, che cita a sproposito l'accordo alla Cop21 di Parigi, dichiara di voler eliminare le discariche (forse non sa che qui c'è il progetto di ampliare quella di Imola-Riolo, ormai esaurita) e vuole puntare sugli inceneritori.

E' la strategia energetica di questo Governo (come peraltro di quelli precedenti) confusionaria e legata alle fonti fossili e inquinanti, che deve essere cambiata.

Come, il decreto “sblocca Italia” che prevede 12 nuovi inceneritori e, da ultimo, il decreto sulle Fonti rinnovabili non fotovoltaiche che prevede, per gli inceneritori, incentivi più alti rispetto a quelli previsti per l'eolico o il biogas.

Come, per altri versi, la volontà di far continuare, fino all'esaurimento dei giacimenti, le trivellazioni per l'estrazione di idrocarburi in mare, entro le 12 miglia. Questione sulla quale il 17 aprile siamo chiamati a votare con un referendum, nel quale è opportuno votare e votare SI.

Da ultimo, apprendiamo dalla stampa - con un certo stupore - che la visita del Ministro alla Caviro (alla quale hanno partecipato anche notabili locali come il Sindaco Malpezzi, il Senatore Collina, la Consigliera regionale Rontini) si è conclusa con “un incontro a porte chiuse per l'avvio di un tavolo di lavoro sulle attuali linee guida della politica del Ministero dell'Ambiente”.

Cosa significa? Che le scelte politiche in materia ambientale ed energetica vengono suggerite da Caviro, Hera, Enomondo?