Il Consiglio Comunale di Faenza di lunedì 19 dicembre discuterà del conferimento, entro il 2017, di tutte le funzioni e i servizi comunali all'Unione della Romagna Faentina, ossia: entrate tributarie; politiche europee; istruzione e l'infanzia; gestione del coordinamento e controllo del gruppo pubblico locale; funzioni fondamentali in materia di lavori pubblici; servizi demografici, statistici e di relazione con il pubblico; ufficio unico di segreteria.
Cosa comporta tale scelta? I poteri dei Consigli Comunali saranno ulteriormente ridotti, passando al Consiglio dell'Unione, organo non eletto direttamente dai cittadini, nel quale non sono rappresentate diverse forze politiche e che non dispone di commissioni per i necessari approfondimento tecnici. Le competenze vere passano ai Sindaci, gli attuali Assessori diventeranno solamente dei loro“collaboratori”con funzioni di pura rappresentanza.
Il Sindaco Malpezzi, rispondendo ad una specifica interrogazione, ha ammesso chiaramente che “...la logica del trasferimento di tutte le competenze dagli organi dei Comuni agli organi dell'Unione rischia di provocare un deficit di democrazia...” ….”Per questo motivo stiamo lavorando a livello regionale e nazionale, per introdurre le normative che ci consentano di esercitare l'autonomia, mantenendo agli organi dei Comuni le competenze di livello locale....” Infine precisa ...”sono a confermare che – alla data odierna – non residuano in capo al Comune di Faenza competenze funzionali in materia di urbanistica/edilizia e neppure in materia di servizi sociali....”
Per questi motivi, non condividendo la scelta dell'Amministrazione, si è arrivati alla presentazione dell'Ordine del Giorno (allegato) da parte di tutti i gruppi di opposizione, compreso L'Altra Faenza.
Il nostro capogruppo Edward Necki ha motivato chiaramente le ragioni:
Il merito dell'Ordine del Giorno "MORATORIA DEI CONFERIMENTI DI SERVIZI E FUNZIONI ALL’UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA” è molto semplice: a fronte della volontà dell'Amministrazione di conferire tutte le funzioni e i servizi comunali all'Unione della Romagna Faentina entro il 2017, si chiede di sospendere il progetto fino a che non siano garantite due condizioni: un quadro normativo certo sul ruolo degli Enti Locali ai vari livelli; una discussione nei Consigli Comunali con l'obiettivo di trovare una condivisione larga sulle caratteristiche del progetto tra i Consiglieri Comunali eletti dai cittadini.
Questo perché si tratta di un cambiamento delle regole di base del funzionamento delle Istituzioni locali che incidono sui diritti, garantiti costituzionalmente, di democrazia e partecipazione dei cittadini e dei loro rappresentanti nei Consigli Comunali.
E' questa la ragione per la quale abbiamo sottoscritto quest'ODG insieme a tutte le forze dell'opposizione presenti nel Consiglio Comunale di Faenza, con le quali abbiamo sicuramente posizioni diverse su tante questioni politiche, ma quando sono in discussione le regole si deve ricercare un quadro di garanzie democratiche per tutti.
Il parallelo con il recente referendum sulle modifiche costituzionali bocciate, non ha solo qualche analogia, è direttamente collegato: in entrambi i casi si parla di un accentramento dei poteri, e di organismi non eletti direttamente dai cittadini (come il Consiglio dell'Unione).
Per tutto questo noi auspichiamo che la discussione su quest'ODG non sia solo un passaggio formale che segnala le critiche delle forze di opposizione, ma una occasione di discussione e approfondimento tra tutti i Consiglieri Comunali anche di maggioranza, a partire da coloro che sono più sensibili su queste tematiche.
Faenza, 13 dicembre 2016 L'Altra Faenza